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La partigianeria della disinformazione
Post n°11188 pubblicato il 25 Febbraio 2014 da Ladridicinema
Tag: comunicazione Dopo un weekend calcistico che ha visto la Juventus trionfare meritatamente per latredicesima volta consecutiva in casa (13 su 13 quest’anno allo JS!), appena due giorni dopo la gara di Europa League contro il Trabzonspor e, per di più, nel derby contro il Toro, avremmo voluto iniziare questa settimana parlandovi dell’immensità di Tevez, di Buffon che non subisce un goal dal Toro da 12 (dodici) anni, della Juve che tiene la Roma a distanza e di tutti gli aspetti tecnico-tattici che amiamo analizzare, ma, purtroppo, ci vediamo costretti ad affrontare il lunedì con una quantità enorme di assurdità da smentire. Sono tante, appunto, procediamo con ordine. LA DANNAZIONE DELL’ANTIJUVENTINO – Diciamolo, poteva essere proprio il weekend giusto: il Toro che non vince un derby da moltissimi anni, la Juve in calo atletico, gli uomini di Ventura in forma psico-fisica smagliante dopo la vittoria a Verona, i bianconeri stanchi dopo la partita in Europa League, la Roma che vince a Bologna. Per tutti il popolo di fede non bianconera era un weekend perfetto per far perdere qualche punto alla Juventus. Invece, un ragazzo argentino ieri si è messo a suonare la tromba sotto gli spalti dello Stadium. Partita gestita tatticamente e mentalmente bene dalla Juventus che conclude la gara con zero occasioni goal contro e con la coppia Immobile-Cerci nulla in fase offensiva. APRITE GLI OCCHI – Alle ore 20.30 circa Juve-Toro ha attirato su di sé tutte le attenzioni del mondo pallonaro italiano, manco fosse una finale mondiale. 94 minuti di derby ridotti ad un unico episodio: quello capitato al 79′ nell’area di rigore juventina. Tutto il resto, per i media conta poco o niente. Una gara racchiusa in un contatto tra Pirlo ed El Kaddouri. Certo, il rigore poteva essere dato, ma non è così netto come giornali e tv fanno pensare. Tutti, telecronisti Mediaset e Sky inclusi (ci sono le registrazioni), hanno pensato ad una simulazione del centrocampista granata in diretta. Poi al secondo-terzo replay (sapete vero che l’arbitro decide tutto in un istante?) si è capito che era rigore. El Kaddouri non cade immediatamente dopo il tocco di Pirlo, fa due-tre passi e poi cade, inducendo Rizzoli a pensare ad una simulazione. E se Benatia gioca a pallavolo in area, o per Icardi si dimentica la regola del fuorigioco, o ad Inler si decide che i falli da rigore non vanno fischiati, non importa nulla a nessuno. In Italia è importante evidenziare solo quelle rarissime volte che gli arbitri commettono errori a favore della Juve. Solo un fuorigioco di 12 centimetri di Llorente può prendere la scena di decine di trasmissioni e giornali! COSI’ NON VA – Così non va, questa volta lo diciamo noi al Corriere dello Sport. La prima pagina di oggi (foto sotto) è un clamoroso manifesto di partigianeria antijuventina che fomenta un odio tra tifoserie che è contro ogni principio della cultura sportiva. Il titolo dell’editoriale di Agresti sulla sinistra (“La Juventus rischia? Ecco l’aiuto non prendeteci più in giro), poi, è un cazzotto in faccia all’informazione, il contenuto ancora peggio. Con tutto il rispetto, ricordiamo al collega che la Juve è saldamente in testa al campionato, hanno rischiato e rischieranno di non vincere lo Scudetto le inseguitrici, non la Juve. Ad essere preso in giro è chi tifa Juventus nel centro-sud e trova in edicola certe cose! E la Gazza? E’ ovvio che anche la Gazza ha detto la sua invitando la società della Roma e i calciatori a “protestare” per quanto accaduto perché “le cose nel calcio italiano non cambiano mai”. No, non cambieranno mai! IL DELIRIO DI PAPARESTA – Qualcuno di noi si sarà fatto dare un pizzico da un amico vicino per capire se stesse nel bel mezzo di un brutto incubo o se fosse davvero la realtà, perché Gianluca Paparesta, al secolo “l’uomo dello spogliatoio”, ha delirato nel post-partita Mediaset. Prima scambia un dito indice di Vidal rivolto a Rizzoli per un dito medio (qui consigliamo utilizzo di occhiali o lenti a contatto), poi si esalta. Riportiamo testuali parole (qui il video): ”C’è un altro episodio per completezza, in maniera tale che inquadriamo tutto e facciamo vedere tutti gli episodi, dove c’è stata una protesta della Juve. Al 56′ Glik trattiene per la maglia Llorente. Bisogna fare attenzione in area di rigore perché a volte vengono sanzionate con il calcio di rigore queste trattenute. Qui Glik tiene la maglia all’attaccante”. Serve un intervento di Sacchi con un netto “Gliela sta togliendo” (foto in basso) per far ammettere a Paparesta: “Sì, calcio di rigore anche questo. Noi facciamo vedere tutto, è chiaro che per sinteticità dobbiamo mostrare solo gli episodi più importanti agli allenatori“. Bingo! L’hanno ammesso! Finalmente! A Mediaset un rigore contro la Juve è più importante di un rigore concesso a favore dei bianconeri. Specifichiamo che il contatto Glik-Llorente è avvenuto molti minuti prima dell’altro contatto incriminato: 2-0 e tutti a casa insomma!
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Inviato da: Mr.Loto
il 28/03/2022 alle 11:57
Inviato da: Mr.Loto
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