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QUANDO IL “GOL” DI DIAKITÉ CONTA PIÙ DEI MORTI DELL’HEYSEL: ORA BASTA da canalejuve

Post n°11273 pubblicato il 11 Marzo 2014 da Ladridicinema
 

Se c’è qualcosa che abbiamo sempre e comunque condannato su queste pagine, si tratta di cori, striscioni e manifestazioni inneggianti al razzismo, alla violenza e soprattutto allo scherno verso persone decedute, la cui memoria in tal caso viene offesa da individui che definire ignoranti risulterebbe come un gentile complimento. Dagli striscioni su Superga nel derby col Torino fino ai cori razzisti contro Balotelli o chi per voi, Canale Juve si è sempre schierato fortemente contro questi comportamenti, prima ancora che contro la disinformazione.

Già, la disinformazione, la piaga che affligge ormai da tempo l’Italia e che grazie all’irritante clima anti-juventino degli ultimi tempi (di fatto cessato solo quando la Juve non vinceva) sta sfociando nell’omertà più assoluta da parte di organi di stampa più o meno importanti che di fatto informano l’italiano medio in maniera palesemente distorta.

Ci troviamo settimanalmente a commentare episodi che lasciano abbastanza interdetti: improperi diretti e offensivi verso il mister Conte e verso alcuni componenti della rosaprime pagine di dubbia imparzialitàclassifiche inesatte e compilate in maniera a dir poco faziosa;la lista è sterminata, ce n’è davvero per tutti i gusti.

Fatto il lungo, ma necessario e documentato, preambolo ora arriviamo al punto: nel giorno in cui dei sedicenti tifosi della Fiorentina si sono divertiti per l’ennesima volta adileggiare il ricordo delle 39 vittime dello stadio Heysel, la stragrande maggioranza dei mezzi d’informazione italiani hanno preferito concentrarsi sul “gol” di Diakité segnato in posizione regolare.

Meglio tagliare subito la testa al toro: in nessun caso si può parlare di rete annullata, in quanto l’arbitro fischia ben prima che la sfera arrivi a Diakité (qualcuno riesce a stabilire con certezza la sua reale posizione? E del presunto tocco di mano nello stop ne vogliamo parlare?) che successivamente la scaraventa è in rete. Il gioco è di fatto fermo, non c’è alcun gol buono non convalidato e chi utilizza quest’episodio per titoli imponenti e irriverenti non fa altro che trasmettere un’informazione sbagliata. Ci sarebbe, anzi c’è, un calcio di rigore su Pogbaper un intervento di Vargas a palla lontana, ma se praticamente nessuno ha voluto parlarne se non relegando l’episodio a margine, chi siamo noi per farlo? Suvvia…

Al di là delle dinamiche del campo, ciò che spaventa è che si sta paragonando un episodio di una partita di calcio a un grave atto di violenza verbale che resterà impunito o quasi. Quando il sentimento antijuventino supera l’indignazione per chi attacca le vittime di una vera e propria tragedia significa davvero che ogni limite è stato superato. Giusto citare anche i deprecabili cori antisemiti da parte di una frangia della tifoseria bianconera nei confronti degli ospiti, avvenimento al quale è stato dato ovviamente un respiro molto più ampio rispetto a quello sopra citato.

Incredibile anche come l’accaduto sia stato oscurato dalle polemiche sul tweet ironico della Juventus nell’immediato postpartit: un’ondata di perbenismo e ipocrisia ha travolto la società bianconera, ma non potevamo che aspettarci qualcosa di simile da organi di stampa che montano interi servizi sui singoli tweet di ragazzi che vogliono essere lasciati vivere in pace la loro vita come Balotelli o Icardi.

Quotidianamente i tifosi (ma anche noi che tentiamo di informarvi) juventini vengono tacciati di vittimismo, piagnonismo e sindrome d’accerchiamento senza una vera propria analisi dei fatti che stanno dietro alle lamentele. Il prevalicare dell’informazione parziale, di gran lunga la preferita dall’italiano medio, rispetto a quella imparziale sta uccidendo un valore importantissimo: il rispetto verso gli altri, la conditio sine qua non una società può definirsi civile.

Meditate.

 
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