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Big Eyes
Post n°12129 pubblicato il 25 Gennaio 2015 da Ladridicinema
Tag: recensioni Se vi aspettate il solito film burtoniano, forse Big Eyes non fa per voi. In questo film tranne che negli occhi e nei colori, rimane veramente ben poco del vecchio Tim Burton. Il film racconta la battaglia per la paternità dei quadri dei trovatelli con gli occhi grandi da parte dei coniugi Keane, in un'epoca in cui l'arte femminile non era presa in considerazione. Margaret con la sua causa contro il plagio del marito, può essere considerata una sorta di pioniera del femminismo. Un film che tira dritto liscio, nel racconto biografico più fedele possibile con l'unica variante di Christoph Waltz che ha la capacità di esaltare ed esagerare il suo ruolo. Amy Adams invece nel ruolo di Margareth pur se molto brava sembra irreale, ma forse Burton voleva dare quella statura caricaturale anche alla sua parte. Non stupisce infatti che la sua parte più interessante sia quella più irreale, ovvero quando lei sempre più sola, comincia a vedere le persone con gli stessi occhi dei suoi quadri. Burton decide di adottare uno stile classico nel raccontare il film, con il narratore esterno, macchina da presa sensibile al primo piano, montaggio attento al controcampo e attenzione al minimo dettaglio e alla ricostruzione degli episodi. Il regista sembra nascondersi dietro questa biografia della sua amica Margareth, lasciandoci però una splendida scenografia che sembra catapultare lo spettatore nella San Francisco dell'epoca e il solito grande lavoro sui personaggi e sulle loro interpretazioni. Per non parlare dei colori... un film coloratissimo, figlio del cinema burtoniano e della sua poetica. Voto finale: 3+/5 Big Eyes Big Eyes è l'incredibile storia vera di una delle più leggendarie frodi artistiche della storia. A cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, il pittore Walter Keane (Christoph Waltz) raggiunse un enorme e inaspettato successo, rivoluzionando la commercializzazione dell'arte con i suoi enigmatici ritratti di bambini dai grandi occhi. Finché non emerse una verità tanto assurda quanto sconvolgente: i quadri, in realtà, non erano opera di Walter ma di sua moglie, Margaret (Amy Adams). A quanto pare, la fortuna dei Keane era costruita su un'enorme bugia, a cui tutto il mondo aveva creduto: una storia così incredibile da sembrare inventata.
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Inviato da: Mr.Loto
il 28/03/2022 alle 11:57
Inviato da: Mr.Loto
il 15/10/2020 alle 16:34
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