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Star Wars: Episodio VI - Il ritorno dello Jedi

Post n°12876 pubblicato il 10 Gennaio 2016 da Ladridicinema
 

Locandina Star Wars: Episodio VI - Il ritorno dello Jedi

Senza aver ancora completato il suo addestramento Jedi, Luke Skywalker torna sul pianeta Tatooine per liberare da Jabba The Hutt, Han Solo e gli altri membri della resistenza che avevano tentato invano di salvarlo. Dopo un rocambolesco salvataggio, gli altri fanno ritorno alla flotta stellare, mentre Luke si rimette in marcia verso il sistema Dagobah per terminare il proprio addestramento Jedi. Quando arriva però trova uno Yoda morente per vecchiaia e riceve la visita dello spirito di Obi Wan Kenobi che gli conferma la rivelazione che aveva chiuso il film precedente e che Leia è sua sorella.
I ribelli intanto hanno appreso che è in costruzione una seconda Morte Nera e intendono distruggerla con un doppio attacco. Mentre i caccia prendono di petto la flotta imperiale, un plotone più piccolo scenderà su una delle lune di Endor; da lì infatti si può disattivare lo schermo che protegge la stazione imperiale. L'imperatore però ha previsto tutto e vuole attirare Skywalker per farlo passare dalla propria parte, lasciando che il lato oscuro della Forza lo seduca.
Mentre la resistenza cerca di portare a termine il proprio piano, Luke Skywalker segue quindi il richiamo della Forza e del suo destino entrando nella Morte Nera per affrontare Darth Vader.
Il capitolo conclusivo della trilogia originale di Guerre stellari sposta nuovamente l'ambientazione. Dopo un iniziale passaggio a Tatooine, già visto nel primo film, sceglie il paesaggio terrestre che ancora non aveva mostrato, quello boscoso, per lo scontro finale. Il richiamo al fantasy si fa qui sempre più stringente e ineludibile. La Morte Nera è un grande castello in cui regna l'imperatore e lo scontro è portato avanti in un bosco assieme agli Ewok, piccoli orsetti rimasti all'era primitiva nativi di quelle zone, tra trappole e inganni.
Per la chiusa George Lucas cambia di nuovo regista (Richard Marquand) e torna a scrivere la sceneggiatura assieme a Lawrence Kasdan. ll risultato è un film molto più asciutto e ragionato del precedente, uno in cui il racconto principale è costituito da una sola lunga battaglia giocata su due fronti e dalla difficoltà di Luke Skywalker di rimanere fedele alla Forza. Viene qui approfondita con maggiore chiarezza l'idea spirituale alla base della saga, quella cioè che fonde manicheismo occidentale (una divisione netta tra bene e male, luce ed ombra) e animismo orientale (una forza che permea ogni essere vivente). Attorno all'idea basilare di un eroe che è tale per la propria calma interiore e solidità di spirito (da cui discende quella esteriore), Guerre stellari chiude la sua epica con un finale melodrammatico nel quale l'amore vince su tutto svelando, se ce ne fosse ancora bisogno, la natura sentimentale e familiare di tutta la serie. Tuttavia Lucas riesce ancora ad inventare scene e immagini memorabili grazie ai veicoli volanti con i quali ci si sposta su Endor e al duello cromatico che si instaura nel finale dentro la Morte Nera.
Al terzo film la serie perde le soluzioni più ardite e povere che avevano impressionato nell'esordio, Il ritorno dello Jedi è un solido blockbuster in grande stile, non ha più nulla del cinema indipendente ma è un prodotto a tutti gli effetti hollywoodiano e in questo senso chiude una trasformazione industriale. Anche le componenti western vengono lentamente dismesse sbilanciando la centralità dei personaggi. L'importanza di Han Solo ne esce ridimensionata, sia rispetto a quella di Luke, che da apprendista e sguardo ingenuo su una storia più grande diventa una colonna incrollabile del bene, sia dalla personalità di Leia che di film in film conquista uno statuto e un'autonomia che difficilmente il cinema americano di grandissimo incasso saprà replicare.
Negli anni '90 George Lucas stesso ha modificato il film aggiungendo effetti speciali digitali e alcune scene in modo da creare continuità con la nuova trilogia. Durante i festeggiamenti per il crollo dell'Impero compaiono alcune metropoli future e nel finale l'apparizione di Anakin Skywalker non avviene più con le fattezze di Sebastian Shaw ma con quelle diHayden Christensen.

 
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