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Una promessa

Post n°12885 pubblicato il 10 Gennaio 2016 da Ladridicinema
 

 
Locandina Una Promessa

Germania, 1912. Friedrich è un giovane uomo di umili origini. Laureato in chimica viene assunto nell'acciaieria di Karl Hoffmeister, che ne intuisce subito il carattere e le potenzialità. Affetto da una grave malattia al cuore, Karl è costretto a lavorare a casa, dove vive con la moglie Lotte e il figlio Otto. Colpito dallo zelo di Friedrich lo promuove a segretario personale, invitandolo a trasferirsi nella sua grande villa. Contento ma confuso dal sentimento che nutre per la giovane moglie del suo benefattore, il ragazzo accetta comunque alloggio e sfida. La vicinanza alimenta il sentimento e rivela un'affinità difficile da dominare almeno fino alla decisione di Hoffmeister di trasferirlo in Messico a gestire un nuovo e importante progetto. Convinto che partire sia la cosa giusta da fare, Friedrich promette a Lotte di tornare e di realizzare il loro amore. Ma la Grande Guerra e il blocco navale fanno di Friedrich un esiliato, costringendolo per sei lunghi anni lontano da Lotte. Rientrato in patria, dovrà fare i conti col tempo che ha lavorato crudelmente sul loro desiderio.
Trasposizione del romanzo di Stefan Zweig ("Viaggio nel passato"), Una promessa è un (melo)dramma su un amore che diventa irrimediabilmente impossibile per quanto intenso e travolgente fosse al principio. La promessa del titolo raccorda allora lo 'stato nascente' di un sentimento e la protezione di quel sentimento dal passare del tempo. Perché ai due protagonisti non è concesso vedere crescere un amore che all'inizio era solo passione. La tensione e l'intenzione vengono spazzate via dalla guerra e dal vertice legittimo del triangolo, che ha un cuore grande ma troppo malato per reggere l'abbaglio del loro sentimento. Suggestionata da una netta caratterizzazione ambientale e temporale, la relazione tra Lotte e Friedrich si sviluppa attraverso una drammaturgia 'da camera' che esplora il loro desiderio e la loro vita mancata. Patrice Leconte guarda ancora una volta l'amore che si lascia guardare, circoscrivendo i suoi amanti in uno spazio chiuso dove godere della persona amata in un eccesso che preclude però la soddisfazione. Diversamente dal romanzo, concentrato sul giovane amante e silente sul punto di vista del marito, il film di Leconte si apre a una visione più globale dei sentimenti che comprende ogni vertice del triangolo.
Rebecca Hall, Richard Madden e Alan Rickman sono i credibili interpreti di una storia di attesa amorosa, che suggerisce ed evoca, senza mai scoprire la passione e il desiderio. Trattenuto e composto dentro il 'costume', Una promessa diluisce il sentimento nel tempo, vincendo la sfida di filmare i non detti e trovando un brandello di voce (e speranza) nel finale. Girato in Belgio, per ragioni di co-produzione, e recitato in inglese, lingua universale che meglio del francese secondo l'autore era in grado di 'parlare' una storia ambientata in Germania, Una promessa pone una domanda vertiginosa circa la resistenza del desiderio amoroso, e non dell'amore, al tempo. Come RidiculeUna promessa è un film in costume ma diversamente dal primo, poggiato sui dialoghi e sull'umorismo, è pieno di silenzi che catturano magistralmente i turbamenti dell'anima, i trasalimenti dei volti, lo sguardo che si attarda un istante di troppo tradendosi o la sollecitudine incontrollabile a ritrovare l'amato. Patrice Leconte ancora una volta si rinnova, donando una modernità effervescente a un adattamento che correva il rischio di scivolare nell'accademismo. 
Svolto come una composizione musicale, A Promise alterna un movimento ostinato a un altro andante, passaggi dove il tempo si contrae e accelera o al contrario si dilata e spiega le sue ali cupe sugli amanti, sfiniti dalla separazione. Leconte fa del sentimento amoroso la materia stessa del suo cinema senza concedere nulla al sentimentalismo e restituendoci la percezione del tempo che passa o che non passa più.

 
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