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Nel nome di Antea

Post n°14520 pubblicato il 06 Giugno 2018 da Ladridicinema
 

Nel nome di Antea è un film di genere documentario del 2018, diretto da Massimo Martella, con Massimo Wertmüller e Letizia Ciampa. Uscita al cinema il 08 giugno 2018. Durata 75 minuti. Distribuito da Istituto Luce Cinecittà.

Poster
TRAMA NEL NOME DI ANTEA:

Due opere della pittura italiana raccontano come sono riuscite a uscire indenni dalla Seconda Guerra Mondiale, senza essere per nulla intaccate. A salvaguardare queste e molti altri ritratti sono stati un gruppo di giovani funzionari italiani delle Belle Arti, che, nonostante il loro coraggio e la loro dedizione, sono rimasti nell'ombra fino a poco tempo fa. Hanno tenuto lontano i capolavori dai bombardamenti, tenendoli nascosti in luoghi al di fuori delle città prese di mira; poi, dopo l'armistizio, li hanno protetti dall'avanzare della linea del fronte e da possibili razzie.
Tra gli umili eroi che hanno messo al riparo questi quadri e hanno agito dietro le quinte del conflitto ci sono: Pasquale Rotondi, che in due rifugi nelle Marche mise in salvo migliaia di opere del Nord Italia; diversi i funzionari ministeriali, come Lavagnino, Argan, Lazzari, che quando nessun posto in Italia era più sicuro, riuscirono a ricoverarne una parte all'interno del Vaticano; le giovani studiose, Palma Bucarelli e Fernanda Wittgens, che, mettendo a rischio le loro stesse vite, hanno salvato i capolavori loro affidati.
Un tentativo di salvaguardare l'arte dell'intera nazione, dalle opere d'arte napoletane, portate via da Montecassino, ai capolavori dei musei fiorentini, trafugati dai nazisti e recuperati prima che passassero il confine.

Il racconto di questa missione di salvataggio culturale, però, interessa anche i tentativi di restaurare ciò che sembrava irrimediabilmente perduto. Anche se non tutto si è salvato, è grazie a queste persone coraggiose che oggi possiamo ammirare e mostrare al mondo intero Caravaggio, Giorgione, Raffaello e molti altri. Il generale americano Clark, a comando delle truppe coinvolte nella Compagna d'Italia, disse che fare la guerra in Italia era come combattere in “un maledetto museo”; eppure, quel museo è sopravvissuto ed è testimone della storia della nostra identità, trasmettendo ogni giorno il valore universale della bellezza.


 
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