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Diretta quarta serata festival di Sanremo (2a parte)

Post n°14900 pubblicato il 09 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

23.32: Il pezzo di Paola Turci è bello ma la sua performance canora non è impeccabile… Sulle note alte fa veramente fatica

23.31: Fiorello non recita, canta

23.31: GIUSEPPE FIORELLO: Fratello del noto showman Rosario Fiorello e della scrittrice e conduttrice televisiva Catena Fiorello, inizialmente lavora come tecnico di un importante villaggio turistico. Da lì nel 1994 passa a Radio Deejay con il nome d’arte “Fiorellino”, lavorando al fianco di Marco Baldini, Luca Laurenti e Amadeus. Nello stesso anno debutta in televisione nel programma di Mediaset, condotto in precedenza dal fratello, Karaoke, lavorando insieme a Antonella Elia. In una recente intervista, lo stesso attore ha ammesso di essersi pentito di aver rimpiazzato il fratello nella conduzione del programma.
Nel 1998 debutta come attore sia nel cinema con il film L’ultimo capodanno di Marco Risi, che in televisione con il film televisivo Ultimo, diretto da Stefano Reali e trasmesso da Canale 5. Successivamente lavora in varie fiction tv trasmesse dalla Rai, tra cui: le miniserie televisive L’uomo sbagliato regia di Stefano Reali, Salvo D’Acquisto, regia di Alberto Sironi, Il grande Torino, regia di Claudio Bonivento, Il cuore nel pozzo diretta da Alberto Negrin, Il bambino sull’acqua diretta da Paolo Bianchini, tutte del 2005, e Joe Petrosino (2006), per la regia di Alfredo Peyretti.
Nel 2007 è protagonista di Giuseppe Moscati, regia di Giacomo Campiotti, miniserie sulla vita di San Giuseppe Moscati, a cui fanno seguito il film tv La vita rubata, regia di Graziano Diana, e la miniserie Il bambino della domenica, regia di Maurizio Zaccaro, entrambi in onda nel 2008. Quest’ultima miniserie è nata da un’idea dello stesso Fiorello mentre si trovava in macchina, sul Lungotevere a Roma, con l’amico e sceneggiatore Alessandro Pondi.
Sempre nel 2007 ritorna sul grande schermo con il film Appuntamento a ora insolita, regia di Stefano Coletta, a cui fanno seguito I galantuomini, regia di Edoardo Winspeare, e Baarìa, regia di Giuseppe Tornatore, entrambi del 2008. Nel 2010 è nuovamente su Rai Uno con varie fiction: Lo scandalo della Banca Romana, Il sorteggio, film televisivo presentato in anteprima nazionale al Roma Fiction Fest di quell’anno, e La leggenda del bandito e del campione, in cui interpreta il ruolo di Sante Pollastri.
Per i 150 anni unita d’Italia insieme al fratello Rosario Fiorello producono un cortometraggio. È il primo prodotto della R.O.S.A. casa di produzione di Rosario Fiorello, e della Ibla film di Beppe dove recitano anche nel corto i suoi figli Anita e Nicola. Nel 2011 recita nel film Terraferma di Emanuele Crialese e ritorna in televisione con Sarò sempre tuo padre, la fiction dedicata al delicato problema dei padri separati, che ha anche contribuito a sceneggiare. Il 28 novembre dello stesso anno è ospite della terza serata dello show del fratello Rosario Il più grande spettacolo dopo il weekend.
Per presentare la sua nuova fiction Volare – La grande storia di Domenico Modugno, il 13 febbraio 2013 ha partecipato come ospite alla seconda serata del Festival di Sanremo, condotto da Fabio Fazio. Per l’occasione ha cantato le canzoni appunto di Modugno Vecchio frack, Cosa sono le nuvole Tu sì ‘na cosa grande.

23.30: Ora L’ultimo ostacolo – Paola Turci con Giuseppe Fiorello

23.28: Piace il finale con i fiati e l’orchestra scatenata. Arrangiamento di grande qualità

23.26: Bella l’interpretazione di Brunori Sas. Valorizzato un pezzo che convince sempre più

23.24: BRUNORI SAS: A fine 2009 si affaccia all’universo cantautorale italiano, prendendo in prestito il nome della ditta di famiglia di materiali edilizi: Brunori Sas. Pubblica il suo album d’esordio Vol.1: un vero e proprio canzoniere italiano, con cui si aggiudica il Premio Ciampi 2009 come miglior disco d’esordio e la Targa Tenco 2010 come miglior album esordiente. Il secondo disco è Vol. 2: Poveri cristi, un album pubblicato nel 2011 dalla scrittura amara e speranzosa che conserva la forma canzone melodica e all’italiana.
Nel 2012 compone la colonna sonora di E’ nata una star?, film di Lucio Pellegrini, con Rocco Papaleo e Luciana Littizzetto. Il 4 febbraio 2014 esce l’atteso terzo disco di inediti Vol. 3 – Il Cammino Di Santiago In Taxi. Il disco esordisce in vetta alle classifiche di vendita (5 posto fisico, 2 posto digitale) e il tour club registra il tutto esaurito in oltre 20 date. Si esibisce sull’importante palco del Primo Maggio e fa da opening act a Ligabue nel suo “Mondovisione Tour” (Stadio San Siro e Stadio Olimpico).
Nel 2017 esce, sempre per Picicca Dischi, il suo quarto lavoro A casa tutto bene, anticipato dal singolo “La verità” (che vince il disco d’oro e il premio PIVI 2017 come miglior videoclip dell’anno ) e dal documentario omonimo in onda su Sky Arte. Il disco riceve una grande accoglienza dalla critica (Targa Tenco come miglior canzone a “La verità”, Premio MEI a Brunori come artista indipendente dell’anno) e di pubblico (primo posto sulle piattaforme streaming, podio della classifica di vendita FIMI, oltre 15 milioni di streaming su Spotify). Il tour registra il tutto esaurito nei club più grandi d’Italia e prosegue nei festival estivi più importanti vendendo oltre 70mila biglietti.

23.23: Si riparte con un interessante binomio:  L’amore è una dittatura – The Zen Circus con Brunori Sas

23.18: Break all’Ariston

23.17: Operazione piaciona dei Boomdabash che scendono dal palco e vanno in mezzo al pubblico. Il pezzo è fra i più ascoltati. Nel contesto sanremese non è sicuramente il brano più convenzionale

23.15: C’è un coro di bambini alle spalle dei Boomdabash, la canzone mette allegria, Rocco Hunt non aggiunge granchè

23.14: ROCCO HUNT: Rocco Hunt, il cui vero nome è Rocco Pagliarulo, nasce il 21 novembre del 1994 a Salerno, nel quartiere di Pastena. Muove i primi passi nel mondo dell’hip hop già da giovanissimo e realizza un mixtape, intitolato “Spiraglio di periferia” e pubblicato per la Honiro Label: il disco comprende, tra l’altro, collaborazioni con ‘Ntò e Clementino, e ottiene un riscontro più che positivo sulla scena rap underground nazionale anche per merito del videoclip della canzone “‘O mar e ‘o sole”, in cui Rocco Hunt duetta con Clementino.
Nel 2013 firma un contratto con la major Sony Music, per la quale pubblica il suo primo disco ufficiale, intitolato “Poeta urbano”, prodotto da Fritz da Cat, Shablo e Fabio Musta e preceduto dai singoli “Fammi vivere” e “Io posso” (verrà estratto anche un altro singolo, “L’ammore overo”).
Nel 2014 prende parte alla 64esima edizione del “Festival di Sanremo”, nella categoria “Nuove proposte”, proponendo la canzone “Nu juorno buono” che si aggiudica la vittoria finale: è la prima volta nella storia della kermesse ligure che un pezzo rap vince nella categoria. “Nu juorno buono” viene pubblicato sull’iTunes Store il 17 febbraio, ed è il singolo che precede “A verità”, il secondo album in studio di Rocco, pubblicato poco più di un mese dopo, alla cui realizzazione hanno partecipato Enzo Avitabile, Eros Ramazzotti, Federico Zampaglione, Nitro, MadMan, Gemitaiz, Ensi, Noyz Narcos e Clementino: il disco esordisce con il botto, ottenendo il primo posto nella classifica degli album più venduti.
Quasi un anno dopo, nel settembre del 2015, pubblica il singolo “Vene e vvà”, che anticipa il suo terzo disco in studio, intitolato “SignorHunt”, a cui partecipano – ancora una volta – Enzo Avitabile e Clementino. L’album viene pubblicato il 23 ottobre e si avvale della copertina di Francesco Paura: include, tra l’altro, il singolo “Se mi chiami”, un duetto tra Rocco Hunt e Neffa. Il 13 dicembre del 2015 viene reso noto che Rocco Hunt sarà tra i concorrenti dell’edizione del Festival di Sanremo 2016, dove proporrà il brano “Wake up”.

23.12: E’ il momento di Per un milione – BoomDaBash con Rocco Hunt

23.11: C’è la schermata con tutti i codici

23.10: Nek stupisce: senza i suoni elettronici il suo pezzo è veramente bello!

23.09: Versione acustica del pezzo di Nek e Neri Marcorè mete a disposizione la sua voce al pezzo del cantante di Sassuolo

23.08: NERI MARCORE’ Nasce il 31 luglio del 1966 a Porto Sant’Elpidio. Neri A soli otto anni inizia a cimentarsi nei panni dell’imitatore impersonando Ornella Vanoni. Debutta a teatro nel 1993 con lo spettacolo di Carlo Goldoni “La finta ammalata in musica”, a cui fa seguito la commedia musicale “Belushi, sesso, droga and rock’n’roll” in cui recita la parte di Dan Aykroyd, amico fraterno di John Belushi. In questi stessi anni debutta al cinema diretto da Pietro Natoli nel film “Ladri di cinema”.
La prima apparizione televisiva avviene al fianco di Corrado Mantoni nell’edizione 1998 de “La Corrida”. Seguono poi “Stasera mi butto” con Gigi Sabani e “Ricomincio da due” con Raffaella Carrà. La carriera televisiva decolla grazie all’incontro con Serena Dandini con la quale collaborerà a diverse trasmissioni come il “Pippo Kennedy Show” e “L’Ottavo Nano”, con Corrado Guzzanti e Sabina Guzzanti.
Ne l’Ottavo Nano Neri Marcorè si cimenta nei panni de il Conte Swaroski, personaggio romantico e stralunato che proviene da un vecchio sceneggiato televisivo in bianco e nero. Lavora nuovamente con Serena Dandini nella trasmissione in onda su Rai Tre “Parla con me” in cui imita diversi personaggi del mondo politico e dello spettacolo, tra i quali: Antonio Di Pietro, Clemente Mastella, Piero Fassino e Luciano Ligabue. Pare che quest’ultimo in particolare non gradisca molto l’imitazione di Neri, a differenza di Alberto Angela che partecipa addirittura con lui ad un suo sketch.
Dal 2002 al 2003 lavora con la Gialappa’s band nella trasmissione “Mai dire Domenica”, in cui imita lo psicologo Raffaele Morelli, l’ex ministro Maurizio Gasparri e Jovanotti.
Marcorè torna poi in Rai dove conduce sui Rai Tre la trasmissione “Per un pugno di libri” insieme al professore Piero Dorfles. Rimane al timone della trasmissione per molti anni concludendo questa esperienza nel 2011 e lasciando il testimone alla collega attrice Veronica Pivetti.
L’attività artistica di Neri Marcorè si ramifica al punto da comprendere cinema, televisione e teatro. Nel 2008 debutta all’Ambra Jovinelli di Roma con lo spettacolo “Un certo signor G” imperniato sull’opera musicale di Giorgio Gaber; contemporaneamente gira alcune fiction di successo come “Papa Luciani” e i film “Il cuore altrove” (2003), “La seconda notte di nozze” (2005) e “Gli amici del bar Margherita” (2009), tutti per la regia di Pupi Avati.
La passione per la musica accompagna quasi tutti i suoi progetti teatrali, come quello che per ben due anni, dal 2008 al 2010, lo vede nei teatri italiani al fianco di Luca Barbarossa. Nel 2011 viene scelto come testimoniale degli spot televisivi della Tim in cui ha un grande successo prima nei panni di Leonardo da Vinci, e poi in quelli di Giuseppe Garibaldi.

23.07: C’è Anna Foglietta assieme a Baglioni sul palco. Presentano Mi farò trovare pronto – Nek con Neri Marcorè

23.06: Bisio intervista Anastasio al termine del suo pezzo

23.03: Entra sul palco il vincitore di X Factor che canta un pezzo accorato sul rapporto tra figli e padri…

23.02: Se questi sono i monologhi rimpiangiamo le interviste in inglese traballante ad attori che sembrano di passaggio…

23.01: L’esibizione di Arisa con Tony Hadley

2.56: Un monologo sul disordine del figlio di Bisio

22.55: Bisio in gilet è pronto per il monologo

22.53: L’esibizione di Mahmood:

22.49: Break all’Ariston

22.48: Il brano di Ultimo resta comunque fra i più belli di questo Festival

22.47: La voce di Fabrizio Moro non si sposa perfettamente con la delicatezza della canzone di Ultimo. Anche stavolta il duetto sembra aver tolto qualcosa al pezzo

22.46: Ultimo è al piano, Fabrizio Moro alla chitarra. Voce graffiante

22.45: FABRIZIO MORO: Fabrizio Moro, il cui vero nome è Fabrizio Mobrici, nasce il 9 aprile del 1975 a Roma, nel quartiere periferico di San Basilio, in una famiglia di origini calabresi. Dopo essersi iscritto all’istituto per la cinematografia e la televisione “Roberto Rossellini”, si trasferisce a Setteville di Guidonia con il resto della famiglia, prima di fermarsi a Sant’Angelo Romano.
Musicista autodidatta, impara a suonare la chitarra da solo e scrive la sua prima canzone a quindici anni. Esibendosi in pub e locali con varie band, si fa apprezzare per le sue cover di brani degli U2 e dei Doors, prima di pubblicare il suo primo singolo, intitolato “Per tutta un’altra destinazione”, nel 1996.
Registra il suo primo disco, intitolato “Fabrizio Moro”. Proprio nel 2000, per altro, esordisce al “Festival di Sanremo”, classificandosi al tredicesimo posto nella sezione Giovani con il brano “Un giorno senza fine”, prodotto da Massimo Luca.
Nel 2007 Fabrizio Moro prende parte con il brano “Pensa” alla 57esima edizione del “Festival di Sanremo”, nella sezione Giovani. La canzone, dedicata alle vittime della mafia, conquista il primo posto nella categoria destinata alle nuove proposte, e ottiene il Premio della Critica Mia Martini.
Vincitore del premio “Sorrisi e Canzoni Tv”, il cantante laziale pubblica il singolo “Fammi sentire la voce”, che lo porta a esibirsi al “Festivalbar” del 2007 a Milano e a Catania. Quindi sale sul palco anche all’Heineken Jammin’ Festival e al TRL – Total Request Live on tour 2007.
Nel 2008 Fabrizio Moro è ancora al teatro Ariston, presentando a Sanremo il pezzo “Eppure mi hai cambiato la vita”, che giunge al terzo posto in classifica. In concomitanza con la kermesse ligure pubblica il quarto disco, che si intitola “Domani”, da cui viene estratto il singolo “Libero”, brano che viene usato per la colonna sonora della prima stagione de “I liceali”, fiction in onda su Canale 5.
Nel 2010 è ancora sul palco di Sanremo, nella categoria Artisti, con “Non è una canzone”, brano che viene escluso alla quarta serata. Nel frattempo viene pubblicato “Ancora Barabba”, sesto album di Moro, che contiene le tracce dell’EP dell’anno precedente insieme con sette inediti.
Nel 2016 scrive per Valerio Scanu il pezzo “Finalmente piove”, presentato al “Festival di Sanremo”, e pubblica il singolo “Sono anni che ti aspetto”. Poco dopo intraprende il tour Fabrizio Moro Live 2016, prima di partecipare al Concerto del Primo maggio.
Nell’edizione 2017 del Festival di Sanremo. Il cantante romano presenta sul palco del teatro Ariston il brano “Portami via”. Anche l’anno successivo torna sul palco dell’Ariston in coppia con Ermal Meta, presentando il brano “Non mi avete fatto niente”. E’ trionfo! I due cantanti vincono Sanremo 2018.

22.44: PIl possibile vincitore di quest’anno con il vincitore dello scorso anno: I tuoi particolari – Ultimo con Fabrizio Moro

22.42: L’atmosfera c’è… La presenza di Bungaro non aggiunge granchè. Il brano non esalta fino in fondo le qualità Renga ma si ascolta comunque volentieri

22.41: BUNGARO: La carriera di Bungaro è iniziata nel 1988 con il Festival di Sanremo, al quale ha partecipato con il brano Sarà forte. Ha partecipato altre volte: nel 1991 con E noi qui, insieme a Marco Conidi e Rosario Di Bella, nel 2004 con Guardastelle e nel 2018 con Imparare ad amarsi, in trio con Ornella Vanoni e Pacifico.
Durante tutta la sua carriera, Antonio ha pubblicato diversi album, tra cui L’attesa, Arte, Il valore del momento e Maredentro Live. Inoltre vanta numerose collaborazioni con artisti importantissimi quali Ornella Vanoni, Fiorella Mannoia, Malika Ayane, Giusy Ferreri, Emma Marrone, Daniela Mercury, Miùcha Buarque de Holanda, Paula Morelembaum, Ana Carolina, Kay McCarthy, Youssou N’Dour, Omar Sosa, Guinga, Ivan Lins, Gianni Morandi, Raf, Marco Mengoni, Neri Marcorè e Paola Cortellesi.
Per il cinema, invece, ha scritto le colonne sonore di alcuni film. Io no, Non avere paura, La matematica del gol, I bambini sanno, Mimmo Mimino e Mimì e Perfetti sconosciuti. Ha vinto numerosi premi. Premio Lunezia, Ciak d’oro, Nastri d’argento e Premi della critica al Festival di Sanremo.

22.40: Ora Aspetto che torni – Francesco Renga con Bungaro ed Eleonora Abbagnato

22.37: Strappano applausi Ghemon, i Diodato e i Calibro 35. Il pezzo è bello, non aveva reso bene nelle sere precedenti. Ancora una volta il duetto ha funzionato

22.35: Versione stilosa del pezzo di Ghemon affiancato da un Diodato in gran forma

22.34: DIODATO: Antonio Diodato, cantautore italiano classe ’81 nato ad Aosta. I suoi primi lavori musicali nascono in Svezia dove collabora con i dj svedesi Sebastian Ingrosso e Steve Angello, che diventeranno poi gli Swedish House Mafia. Nel 2013 pubblica il suo primo disco dal titolo “E forse sono pazzo”. Nel 2014 è secondo al Festival di Sanremo nella sezione Nuove Proposte e con il brano “Babilonia” ed a ottobre dello stesso anno pubblica la sua seconda fatica discografica dal nome “A ritrovar bellezza”. Nel 2016 collabora a due brani (“Pochi giorni” e “Alla fine”) presenti nell’album “Acrobati” di Daniele Silvestri e partecipa ad alcune tappe del tour del cantautore romano. A gennaio del 2017 esce il suo terzo album per Carosello Records: “Cosa siamo diventati”. A fine 2017 Diodato viene selezionato al fianco di Roy Paci, tra i 20 big in gara al Festival di Sanremo 2018, dove porterà il brano “Adesso”, classificandosi ottavo.
CALIBRO 35: Gruppo funk-jazz italiano formatosi nel 2007 a Milano. Il loro sound è ispirato dalle colonne sonore di molti film di genere poliziesco tipici dell’Italia degli anni settanta.
Dei Calibro 35 fanno parte Enrico Gabrielli (Afterhours, Mariposa, Vinicio Capossela) alle tastiere, Massimo Martellotta (Stewart Copeland, Eugenio Finardi) alla chitarra, Fabio Rondanini (Collettivo Angelo Mai, Cristina Donà) alla batteria e Luca Cavina (Beatrice Antolini) al basso. In poco tempo la band conquisterà la curiosità degli appassionati anche all’estero: Craig Charles seleziona il brano Italia a Mano Armata e lo inserisce nella playlist del suo Funk and Soul Show sulla BBC; il network belga-olandese Studio Brussels trasmette più volte Ricatto alla Mala. Questo porterà il gruppo a esibirsi anche nel Benelux. In Italia, prendono parte a numerosi festival come il MiAmi/Musica Interessante, il Ravenna Festival e il Re:Found.

22.33: E’ il momento di Rose viola – Ghemon con Diodato e i Calibro 35

 
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