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Operation finale da mymovies

Post n°15115 pubblicato il 14 Maggio 2019 da Ladridicinema
 

Nel 1960 viene individuato in Argentina, nelle campagne circostanti Buenos Aires, un uomo che sembra essere Adolf Eichmann, l'architetto della "soluzione finale". La scoperta è delle più casuali, perché una ragazza, che ignora di essere di origine ebrea, esce con un ragazzo e lo porta a conoscere il padre cieco, che parlando con lui capisce trattarsi del figlio di Eichmann. Così contatta gli israeliani e il servizio segreto Mossad manda una squadra a indagare sul caso, per accertarsi dell'identità dell'uomo ed eventualmente per rapirlo e portarlo in Israele con l'intento di processarlo.

"Credo che storie come questa servano a ricordare alla gente la catastrofica fine a cui portano i politici che cercano il consenso nell'odio per l'Altro". 
Chris Weitz

Fa parte di questo team Peter Malkin, che già nel dopoguerra aveva partecipato a missione di caccia al nazista, una delle quali a Vienna ha portato però all'esecuzione di un uomo innocente. Quando per ottenere il trasporto aereo da Buenos Aires a Israele servirà la firma di Eichmann, Malkin sarà l'uomo che dovrà convincere il gerarca nazista, mettendo in gioco tutto se stesso in una pericolosa partita mentale contro il diabolico carnefice. L'operazione avrà per lui un grave costo e dovrà a lungo restare un segreto.

IL VERSATILE OSCAR ISAAC E IL GIGANTE BEN KINGSLEY.
venerdì 28 settembre 2018 

Il film è tratto da varie fonti, in particolare ovviamente il libro di memorie dello stesso Peter Malkin "Nelle mie mani", in cui si racconta proprio la sua esperienza faccia a faccia con Eichmann. L'agente è qui interpretato da Oscar Isaac, attore di origine guatemalteca e di straordinaria versatilità, davvero tra i più dotati della sua generazione, capace di passare da film drammatici come questo alla fantascienza filosofica di Ex Machina (con tanto di sorprendente scena di ballo) e poi alle fantasie spaziali di Star Wars e pure all'Amleto a teatro.

"Mentre stavamo lavorando al film ci sono stati i fatti di Charlottesville [dove si è tenuta una manifestazione nazista nell'agosto 2017] e improvvisamente stavamo facendo un'opera sul presente! Su quanto sia facile entrare nelle coscienze, per quel tipo di odio e fervore. Non c'è bisogno di essere uno psicopatico totale, bastano pochi gradi di cambiamento in come si pensa e si vedono gli altri, e discorsi sul nazionalismo e sull'orgoglio, per iniziare a slittare verso quella spaventosa direzione". 
Oscar Isaac

Contro di lui, nel ruolo disumano di Eichmann, si cala un gigante assoluto come Sir Ben Kingsley, che ha interpretato sia personaggi storici del tutto encomiabili come Ghandhi, sia figure simbolo della cultura ebraica come il padre di Anna Frank, il cacciatore di ebrei Simon Wiesenthal e il braccio destro di Schindler, Itzhak Stern. Kingsley ha recentemente vestito i panni di un altro criminale di guerra in incognito in An Ordinary Man ma il suo ruolo in Operation Finale, con il confronto psicologico serrato tra lui e Isaac, ricorda soprattutto La morte e la fanciulla di Polanski, a sua volta ambientato in Sudamerica e dove veniva accusato e imprigionato da Sigourney Weaver, convinta lui fosse l'uomo che l'aveva torturata durante un colpo di stato.

UN'OPERA PER DISINNESCARE L'ODIO.
venerdì 28 settembre 2018 

Il cast include inoltre Mélanie Laurent, nei panni dell'anestesista con il compito di tenere Eichmann semi incosciente durante il trasporto fuori dall'Argentina. L'attrice francese di origini ebree riveste anche la parte di un interesse romantico di Peter, ma la love story è attentamente tenuta a bada dalle circostanze del film. Partecipano poi Lior Rax, autore e interprete della serie Fauda, disponibile proprio su Netflix, e Nick Kroll, che per Netflix è ideatore e voce del protagonista di Big Mouth.

"Il dilemma di questo ruolo è che Eichmann era un essere umano. Non era atterrato da Marte, non era un mostro, non era un personaggio bidimensionale come il villain di un fumetto. Per cui un approccio del genere sarebbe stato un grave tradimento verso le vittime. Piuttosto che abitarlo, anche perché credo una mente come quella sia impenetrabile, ho deciso di dedicare la mia performance a loro, alle sue vittime". 
Ben Kingsley

Il regista Chris Weitz (About a BoyLa bussola d'oro) dice che si tratta di un'opera sulla difficoltà di disinnescare l'odio e conosce molto bene questo argomento. È infatti figlio di John Weitz, che durante la Seconda Guerra Mondiale ha lavorato per l'OSS (Ufficio Servizi Strategici) e ha partecipato a operazioni di spionaggio nella Germania nazista, tanto da rimanerne segnato. Il film è inoltre musicato dal due volte premio Oscar Alexandre Desplat, fotografato da Javier Aguirresarobe (Parla con leiThe OthersThe Road) e sceneggiato dall'esordiente Matthew Orton, che sembra si stia specializzando in film storici ed è al lavoro per Ridley Scott su Battle of Britain.

 
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