È andato in onda ieri sera su Sky Atlantic; proseguirà per altri quattro episodi distribuiti in altrettante settimane. Un’ora di cinema puro, arricchito da una fotografia, fredda e poco satura, intervallata dalle bellissime immagini del fuoco luminoso a contrastarla. Difficile andare a dormire con il senso d’ansia che questo episodio ha lasciato in tutti gli spettatori; in molti, hanno parlato di una “casa più spettrale” al termine della visione.
Chernobyl racconta del disastro nucleare avvenuto il 26 aprile 1986 quando, alle ore 01.23, il reattore numero 4 esplose. Non è un caso, a nostro avviso, che secondo il rating di IMDBsia la serie migliore di tutti i tempi.
Al centro della narrazione ci sono uomini alle prese con un disastro di dimensioni europee; alcune hanno evitato il peggio, altre hanno negato – impauriti e ciechi – quanto fosse disastroso l’avvenimento accaduto. Gli eroi sono, ad esempio, i tre ingegneri che decisero di immergersi nell’acqua radioattiva per salvare il salvabile, mettendo a rischio la propria vita. Sono i gestori della centrale, il governo e simili, invece, ad essere comprensibilmente da considerare i cattivi; ciechi, incapaci per paura e per opportunismo di fare i conti con la gravità del problema.
Poesia e musica
Chernobyl non è semplicemente un freddo racconto di un avvenimento storico. C’è molto di più. L’episodio pilota si è dimostrato incredibilmente poetico, con intervalli musicali – senza parole e con musiche drammatiche – commoventi e intensi. Difficile non piangere e non aver voglia di accendere una sigaretta durante la visione di quelle scene.
Degli intervalli intenti a mostrare la drammaticità della situazione: gente che sviene, gente che vomita e pompieri vittime di escoriazioni. Diversi morti nella centrale. Nel calderone, sono compresi gli abitanti della città, incuriositi nel guardare la scena a poca a distanza, drammaticamente incapaci di comprendere a quale rischio stanno andando incontro. Fuggite! Dovevano fuggire, ma ovviamente non potevano saperlo.
Impressioni a caldoDi serie così intense emotivamente, ricche di ogni tipologia di emozione, non se ne vedevano da anni. Chernobyl è qualcosa di veramente fuori dal comune. Girata magistralmente, scritta e interpretata altrettanto. Consigliata? Assolutamente sì. Assolutamente. Questa non è una recensione, è un’impressione a caldo su una serie che solo un a un robot potrebbe lasciare indifferente. C’è anche un uccello che, sul finale, muore agonizzante mentre i bimbi vanno a scuola il giorno dopo; un presagio simbolico di morte. Solo di morte e sofferenza può parlare questa serie. Sempre con il fiato sospeso, senza un attimo di tregua.
Inviato da: Mr.Loto
il 28/03/2022 alle 11:57
Inviato da: Mr.Loto
il 15/10/2020 alle 16:34
Inviato da: RavvedutiIn2
il 13/11/2019 alle 16:33
Inviato da: surfinia60
il 11/07/2019 alle 16:27
Inviato da: Enrico Giammarco
il 02/04/2019 alle 14:45