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Quarta serata festival di SanRemo (3a parte)

Post n°15601 pubblicato il 08 Febbraio 2020 da Ladridicinema
 

 

1.33: ALBERTO URSO

La voce e il “bel canto” sono le armi di Alberto Urso, nato a Messina il 23 luglio 1997, cantante, tenore e polistrumentista italiano, vincitore della diciottesima edizione di Amici di Maria De Filippi. Proprio come “Il volo” che a Sanremo ha trionfato ed è salito sul podio un anno fa, Urso è stato lanciato da Antonella Clerici nella trasmissione “Ti lascio una canzone”, Il 10 maggio 2019 ha pubblicato il suo primo album in studio Solo, che è stato certificato disco d’oro e che è rimasto in prima posizione nella classifica FIMI italiana per due settimane consecutive. “Il sole ad est” è il titolo del suo ultimo album e anche del brano selezionato da Amadeus e scritto da due altri protagonisti de filippiani, Piero Romitelli e Gerardo Pulli. “Indispensabile” con oltre 2 milioni ascolti è il suo brano più ascoltato su Spotify.

Album in studio

2019 – Solo

2019 – Il sole ad est –

2019 – Il Sole ad Est (Sanremo Edition) – uscirà il 7 febbraio

Il significato di “Il sole ad est” di Alberto Urso

Alberto Urso rappresenta il futuro vestito con la tradizione italiana. E dunque a Sanremo 2020 il cantante porta l’amore, al 100%, sulle note della sua “Il sole ad est”. E’ il racconto questo di una relazione non specifica ma più complessa e globasle. Quella tra un uomo e la terraferma. Il viaggio, l’addio attraverso il mare e la distanza. Temi portanti di questa canzone.

Il significato della canzone di Alberto Urso è il racconto di un viaggio nel quale il punto di riferimento, un faro, è la persona amata. «Guardi nel blu mentre vola un pensiero». La distanza e il blu, temi tanto cari a Domenico Modugno anche lui un faro della tradizione musicale italiana.

Alberto Urso non nasconde le difficoltà di questa “vita complicata” ma, comunque vada, l’innamorato sa che tornerà lì, “da te”, per accorciare le distanze – appunto – dall’amore.

1.28: Niente da dire: è un gran pezzo, Sarcina impeccabile, arrangiamento ed ensemble efficace. Successo assicurato

1.27: LE VIBRAZIONI

Il gruppo è composto dal cantante e chitarrista Francesco Sarcina, principale compositore, il chitarrista e tastierista Stefano Verderi, il bassista Marco Castellani e il batterista Alessandro Deidda. Una delle due band in gara è quella di Francesco Sarcina, che a Sanremo ha partecipato anche da solista nel 2014 con una doppietta passata ai più inosservata: “Nel tuo sorriso” e “In questa città”. Per la loro è la terza partecipazione, dopo l’edizione 2005 con la canzone “Ovunque andrò” che riscuote grande successo di vendite e “Così sbagliato” di Sanremo 2018. Le Vibrazioni, in tour con Peppe Vessicchio, puntano in alto con “Dov’è”, scritta da Sarcina con l’aiuto di Rocco Casalino e Davide Simonetta, entrambi specializzati in canzoni immediate e radiofoniche. Per ora il loro maggior successo rimane “Dedicato a te” del 2003: 14 milioni di streaming Spotify e disco di platino.

Discografia

Album in studio

2003 – Le Vibrazioni

2005 – Le Vibrazioni II

2006 – Officine meccaniche

2010 – Le strade del tempo

2018 – V

Album dal vivo

2008 – En vivo

Raccolte

2011 – Come far nascere un fiore

Il significato di “Dov’è”

Il brano parla della capacità di riuscire a superare le difficoltà che presenta la vita, senza farsi trascinare e buttare giù dai problemi di tutti i giorni, piccoli o grandi che siano. Il testo lascia intravedere la speranza di una gioia che arriva in momenti inaspettati, solo per chi sa aspettare pazientemente. Una canzone che riflette tanto sull’umanità, quanto sui sentimenti, una riflessione a cui in realtà non sembra esserci una soluzione, se non quella di aspettare: “Ho una clessidra al posto del cuore” canta Francesco Sarcina.

1.21: Arriva qualche fischio per Junior Cally, tutto previsto

1.19: Junior Cally ce lo potremmo ritrovare (e non poco) sulle radio. Il brano al secondo ascolto resta in testa. arrangiamento originale, bella parte con batteria e voce

1.18: JUNIOR CALLY

Il “cantante mascherato” che ha scatenato valanghe di polemiche alla vigilia per i suoi testi di odio contro le donne. Vero nome Antonio Signore, nato a Roma il 10 ottobre 1991, è un rapper e produttore discografico. La sua canzone sanremese (“No grazie”) è una semplice invettiva contro la politica italiana di oggi. Non è da escludere che molti telespettatori prenderanno esempio dalla cantautrice di talento Roberta Giallo, che dopo aver indirizzato una lettera aperta ad Amadeus ha anche annunciato alla stampa che quest’anno non guarderà il Festival, seguendo l’indicazione dell’hashtag #iononguardosanremo. “Magicabula” è il brano di Junior Cally con più streaming su Spotify (20 milioni) in cui parla di donne-streghe da rimandare a casa con le calze rotte. Premiato dal suo pubblico con il disco di platino.

Discografia

Album

2018 – Ci entro dentro

2019 – Ricercato

Il significato di “No grazie”

Un testo dichiaratamente politico che fa esplicito riferimento ai partiti. Il “No grazie” come rifiuto di un certo modo di vivere nella società, delle diverse forme di razzismo e di quell’“essere contro” da tastiera che si esprime sempre e solo sui social e mai in azioni concrete. Altrettanto chiaro l’attacco ai populismi, alla demagogia, alla politica che “coccola” i sogni delle masse senza contribuire alla loro realizzazione. Insomma, un contro tutti che non risparmia proprio nessuno, nemmeno l’artista stesso: «Giuro la smetto con sta storia del rap / Voglio scrivere canzoni d’amore per la mia ex / Trovarmi un lavoro serio e diventare yes man / Insultare tutti sì ma solamente sul web» ripete Cally.

1.16: Apprezzabile l’interpretazione anche dal punto di vista tecnico di uno Zarrillo pimpante, bellissimo lo special

1.14: Pezzo pieno di energia per Zarrillo. Stile suo, c’è una certa somiglianza con L’amore vuole amore. Un ritorno alle origini per il cantante romano

1.13: MICHELE ZARRILLO

Altro veterano vintage che con il suo tredicesimo Festival ha raggiunto le partecipazioni di Claudio Villa e Fausto Leali. Nato a Roma, 13 giugno 1957, ha vinto nel 1987 il festival nella sezione Giovani con la indimenticabile “La notte dei pensieri”. Tra i suoi brani più belli presentati a Sanremo “L’alfabeto degli amanti” che nel 2006 ha anche cantato in coppia con Tiziano Ferro. “Nell’estasi o nel fango” è il titolo del nuovo brano. Riuscirà a superare i quasi 5 milioni di streaming del suo più grande successo sanremese, ovvero “Cinque giorni”?

Discografia

Album in studio

1982 – Sarabanda

1988 – Soltanto amici

1992 – Adesso

1994 – Come uomo tra gli uomini

1996 – L’elefante e la farfalla

2001 – Il vincitore non c’è

2003 – Liberosentire

2006 – L’alfabeto degli amanti

2011 – Unici al mondo

2017 – Vivere e rinascere

Album dal vivo

2002 – Le occasioni dell’amore

2009 – Michele Zarrillo Live – Roma

Raccolte

1997 – L’amore vuole amore

1998 – Una rosa blu

2008 – Nel tempo e nell’amore

2011 – Le mie canzoni

Album tributo

2017 – Passioni

Il significato di “Nell’estasi o nel fango” di Michele Zarrillo

Uno dei veterani di Sanremo torna sul palco dell’Ariston rispettando la tradizione. Un brano che parla di un uomo ferito, di esperienze negative e della grande forza che c’è nell’animo. Quello di chi vuole restare in piedi (“Sia nell’estasi o nel fango”) e provare a rischiare. Con un gesto facile… un respiro profondo.

MIchele Zarrillo immagina di volare in un sogno che lo porta oltre le nuvole dove forse, da lì, è più facile guardare le cose. Che nella realtà ci sembrano insuperabili ma che da lontano sono piccole piccole.

1.09: Bella interpretazione, coinvolgente. Arrivano gli applausi fragorosi dell’Ariston. Tosca ringrazia per il premio di ieri sera

1.08: Stile Bungaro, versione Guardastelle, per Tosca. essenziale, raffinata, gran voce: emozionante

1.07: TOSCA

Altro ingresso dell’ultimo minuto, Tosca, vero nome Tiziana Tosca Donati nata a Roma il 29 agosto 1967, si presenta a Sanremo con “Ho amato tutto” è il brano scrittole da Pietro Cantarelli con cui gareggerà per la quinta volta a Sanremo. Su Spotify “Il terzo fuochista” viaggia sui 96 mila ascolti e conquista il primo posto dei brani più ascoltati di Tosca, che si classificò settimo a Sanremo 2007 e che Saremo lo vince in coppia con Ron nel 1996. con “Vorrei incontrarti fra cent’anni”.

Discografia

Album

Tosca (1992)

Attrice (1993)

L’altra Tosca (1996)

Incontri e passaggi (1997)

Sto bene al mondo (2003)

Romana (2006) – riedito nel 2007 con l’aggiunta del brano Il terzo fuochista

Trentino Senza Tempo (2010) – con il corpo bandistico di Albiano, diretto da Marco Somadossi

Il suono della voce (2014)

Appunti Musicali dal Mondo (2017) – album live registrato il 6 gennaio 2017 all’Auditorium Parco della Musica

Morabeza (2019)

Il significato di “Ho amato tutto” di Tosca

Per citare Tiziano Ferro, grande protagonista di questo Festival di Sanremo, (“Ma cosa ho perso? Stare insieme non è un gioco”) l’amore non è una partita. Tosca aggiunge un particolare: anche se la storia è finita, non c’è nulla da vergognarsi se uno (una) ha amato. Tanto. E tutto. La storia è finita, per colpa dell’altro ovviamente, però davanti a una finestra si guarda fuori, non la strada ma quello che si è vissuto insieme. Un messaggio a un amore che non c’è più (“È sempre troppo tardi/ Per chi non tornerà”) ma anche un incitamento a non mollare. Perché in fondo quando si ama, si ama tutto.

1.05: Gonna pantalone blue China e blù notte firmata Alberta Ferretti per Francesca Sofia Novello

1.04: Acclamazione dell’Ariston per Gianna Nannini

1.02: Sei nell’anima il secondo pezzo del medley di Gianna Nannini

1.01: Si prosegue con Meravigliosa creatura

0.59: Ragazzo dell’Europa per Gianna Nannini, una canzone che fa parte della sua storia

0.55: C’è anche Coez sul palco dell’Ariston a cantare Motivo, l’ultimo singolo tratto dall’album La differenza

0.54: E’ arrivato il momento di Gianna Nannini! Siamo quasi all’una e devono entrare in scena ancora la metà dei concorrenti

0.45: Chiusura super rock per Pelù che si apre la giacca e ha scritto sul petto NO alla violenza sulle donne

 

0.41: Una delle sorprese delle prime serate del Festival, il vecchio leone Piero Pelù. C’è un richiamo ad Under Pressure, evergreen di Queen e David Bowie. Arrangiamento ricchissimo, forse troppo. Qualche piccola imprecisione e stonatura nella interpretazione

0.40:  PIERO PELÙ

L’ex leader dei Litfiba è nato a Firenze il 10 febbraio 1962 ed è un’icona del panorama rock italiano, a tal punto che anche i Metallica, nel loro ultimo concerto di Milano, hanno ilnonato la sua El Diablo. Dopo l’apparizione televisivo in quel di The Voice of Italy in qualità di giudice sperimenta la carta Sanremo, dove è al debutto con il fine di trainare un nuovo album in uscita, di cui è già uscito un singolo di non particolare successo, “Picnic all’inferno”, uscito lo scorso ottobre. Il pezzo sanremese si intitola “Gigante”. La carriera solista di Piero Pelù per Spotify è ancora ferma a “Il mio nome è mai più” del 1999 in trio con Ligabue e Jovanotti (più di 1 milione e mezzo di streaming).

Discografia solista

Album studio

2000 – Né buoni né cattivi

2002 – U.D.S. – L’uomo della strada

2004 – Soggetti smarriti

2006 – In faccia

2008 – Fenomeni

Album dal vivo

2007 – MTV Storytellers

EP

2003 – 100% Live

Raccolte

2005 – Presente

2013 – Identikit

Il significato di “Gigante”

Una sferragliata rock dedicata a chi si affaccia al mondo per la prima volta, ma anche a chi è invischiato coi problemi del passato dai quali vuole scappare. Un incoraggiamento a non cedere mai, a non abbatersi, a non perdere mai la speranza. Il cuore di “Gigante” è anche un inno d’amore del cantante a suo nipote, un sentimento totalizzante che ricorda vagamente l’appartenenza ad una fede come si evince dal ritornello : “Tu sei il mio Gesù, la luce sul nulla mio piccolo Buddha”.

0.38: Gli auguri dell’Ariston a Vasco Rossi con Albachiara

0.36: Musicalmente niente di nuovo, prova a ripetere il successo di Rolls Royce con un pezzo molto simile a quello dello scorso anno

0.33: Pare un omaggio a Renato Zero la mise di Achille Lauro che si presenta con un diadema e una camicia nera trasparente

0.32: ACHILLE LAURO

Pseudonimo di Lauro De Marinis, nato a Verona l’11 luglio 1990, è al suo secondo Festival. Dopo l’exploit dello scorso anno con il brano “Rolls Roys”, certificato disco di platino. C’è grande attesa per la sua apparizione sul palco dell’Ariston, che potrebbe essere all’insegna, come è stato per l’XTra Factor, che ha presentato, all’insegna della “fluidità” del nuovo orientamento sessuale. L’ultimo singolo è “1990”, costruito sulla hit “Be my lover” di La Bouche. Il brano con cui gareggerà si intitola “Me ne frego” , mentre quello con più streaming su Spotify (più di 34 milioni) è “Thoiry Remix” (vincitore del doppio platino).

Album in studio

2014 – Achille Idol Immortale

2015 – Dio c’è

2016 – Ragazzi madre

2018 – Pour l’amour

2019 – 1969

Il significato di “Me ne frego”

Achille Lauro, nel testo di “Me ne frego”, vuole inviare un messaggio legato alla storia di una relazione tossica. Una situazione che, purtroppo, capita nella vita di alcune persone. Persone che vivono situazioni amorose problematiche, piene di emozioni ma anche difficili da affrontare. E vivere.

Un disagio che Achille Lauro vive quasi consapevolmente: «Sì sono ubriaco ed annego». L’artista parla poi del David di Michelangelo. Perché? L’uomo viene usato dalla sua donna, lei idealizzata in una perfezione tipica delle opere dell’artista. Come appunto nel suo David.

St’amore è panna montata al veleno». Un passaggio che ricorda la metafora di Gianna Nannini, nella sua “Questo amore è una camera a gas”. Stavolta l’amore di Achille Lauro è pieno di sostanza, dolce, ma allo stesso tempo pericolosamente… tossica.

«Io sempre in cerca / Di quello che ho perso / Perdendo / Le cose che ho». Achille Lauro ha chiaro il concetto di “perso”, nell’amore, che fa allontanare l’innamorato dalla realtà. E dalle cose vere e belle che ha sempre amato.

0.30: Vasco Rossi si sente tutto nell’arrangiamento della seconda parte del brano

0.28: Assomiglia ad uno dei suoi cavalli di battaglia; Boom Boom, il pezzo di Irene Grandi, firmato da Vasco Rossi e Gaetano Curreri, fra gli altri

 
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