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Spider Man - Un nuovo universo

Post n°15646 pubblicato il 20 Marzo 2020 da Ladridicinema
 

Miles Morale è un ragazzo afro-ispanico di New York che è appena entrato in una scuola relativamente esclusiva, dove però si sente fuori luogo. Qui infatti non conosce nessuno e suo padre, un poliziotto che detesta Spider-Man, non lo aiuta mettendolo in imbarazzo. Miles si rifugia dallo zio, che asseconda invece la sua passione da street artist, ma durante una escursione nei sotterranei di New York Miles viene morso da un ragno radioattivo. Il giorno dopo, sconvolto da sorprendenti poteri che somigliano a quelli di Spider-Man, torna a cercare il ragno e finisce per assistere a uno scontro tra l'eroe e vari villain, durante il quale un esperimento per aprire un varco dimensionale ha effetti imprevisti. Presto Miles scoprirà che non c'è un solo Uomo Ragno!

La visione di Spider-Man - Un nuovo universo è, senza mezzi termini, un'esperienza entusiasmante e qualcosa di mai visto prima al cinema. Il dinamismo e la stilizzazione dell'animazione 2D ha finalmente incontrato i volumi, la profondità e la libertà dei movimenti di macchina di quella in 3D, in una sintesi sbalorditiva.

Non si crede quasi ai propri occhi di fronte a un film così radicalmente diverso da quello che abbiamo finora visto in animazione, sia dagli studi americani che nel 3D tendono a somigliarsi fin troppo, sia da quelli giapponesi, che hanno già tentato la strada una strada simile ma con risultati molto più freddi. Il colpo di genio di Spider-Man - Un nuovo universo è stato di caricare il tutto degli elementi grafici più tipici del fumetto, a partire dai pallini della colorazione a retini e dalle onomatopee. Soprattutto i retini si sposano benissimo alla storia di Miles Morales che qui è uno street artist, diversamente dalla versione originale di Brian Michael Bendis e dalla romana Sara Pichelli (di cui a un certo punto è inclusa nel film una finta cover realizzata appositamente per la pellicola). Questo tipo di colorazione "low-fi" si amalgama allo spruzzo dello spray e ad altre tecniche di street art, inoltre cancella ogni tentazione fotorealistica e permette di godere appieno di un'animazione scatenata.

Geniale poi l'uso delle onomatopee per come entrano a tempo nell'immagine, spesso dialogando con le parole e con la musica. A tal proposito la colonna sonora hip hop è straordinaria e ricca di scratch come non se ne sentivano da molto tempo, ancora una volta coerentemente a un gusto graffitaro dove l'energia del gesto e del segno viene prima di tutto. Non contenti di aver realizzato già così una tavolozza perfetta per una comicbook animato, gli autori moltiplicano le situazioni, gli stili e le varianti.

 
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