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« FINALE SANREMO 2020FINALE SANREMO 2020 (3A PARTE) »

FINALE SANREMO 2020 (2A PARTE)

Post n°15606 pubblicato il 09 Febbraio 2020 da Ladridicinema
 

Discografia

Album

1963: Rita Pavone (RCA Italiana, PML 10350)

1964: Non è facile avere 18 anni (RCA Italiana, PML 10360)

1965: Gian Burrasca (RCA Italiana, PML 10380) – colonna sonora

1965: Stasera Rita (RCA Italiana, PML 10404)

1966: La “Vostra„ Rita (RCA Italiana, serie Special, S 10)

1966: È nata una stella (RCA Italiana, serie Special, S 20)

1967: Ci vuole poco… (RCA Italiana, serie Special, S 24)

1967: Little Rita nel West (RCA Italiana, PML 10427) – colonna sonora

1968: Viaggio a Ritaland (Ritaland Dischi Ricordi, SRTL 1001)

1969: Rita Pavone presenta Pierino e il lupo/Storia di Babar l’elefantino (Ritaland Dischi Ricordi, SRTL 1002) – Audiolibro, fiaba sonora

1969: Rita (Dischi Ricordi, SMRL 6067)

1970: Gli italiani vogliono cantare (RCA Italiana, PSL 10489) – colonna sonora

1971: Ciao Rita (RCA Italiana, LP8S 21166) – (stampato solo su formato Musicassetta e Stereo 8 e ristampato in vinile in edizione limitata nel 2011 con codice PSL 21166)

1975: Rita per tutti (RCA Italiana, TPL1 1164) – album di cover

1977: Rita ed io (RCA Italiana, PL 31201)

1979: Rita e l’anonima ragazzi (RCA Italiana, PL 31439)

1979: R. P. ’80 (RCA Italiana, PL 31488)

1985: Dimensione donna (Ros Record, RRLP 1172)

1989: Gemma e le altre (“21” Compagnia Generale Dello Spettacolo, RP 30)

1993: Rita is magic (Discomagic Records, CD/809) – Album live

1997: Nonsolonostalgia (Joker, CD 22153) – Raccolta di nuove registrazioni e remix

2013: Masters (doppio CD) (Sony Music) – album di cover

Quanto male fa resistere al dolore? La resilienza cantata da Rita Pavone nella sua “Niente (Resilienza 74)” parla proprio della capacità di affrontare un trauma o una difficoltà “tenendo duro”, non lasciandosi mai andare.

L’artista, nel brano che porta a Sanremo 2020, confronta criticamente l’immobilismo di quel momento con il gioco più famoso della tv, il reality show. «Meglio cadere sopra un’isola o un reality che qualche stronzo voterà» dice. In effetti di tv Rita Pavone ne ha fatta pochissima e di reality finora non ne ha fatti. Di contro c’è una donna che invece soffre e mostra al mondo di non spezzarsi, di non piegarsi al dolore.

La posizione di resilienza è supereroica, ma difficilissima da vivere: resistere impegna testa, mani e corpo a un immobilismo di cui possiamo persino andare fieri, ma ci rende statute e non esseri umani.

C’è un passaggio molto interessante del brano che sembra un po’ staccarsi dalle intenzioni della canzone: «Pensavo / Che ad ogni seme piantato corrispondesse un frutto / Dopo ogni fiato spezzato ricominciasse tutto / Che la parola di un uomo valesse oro e invece / Trova un amico ma non toccargli il tesoro». La delusione raccontata da Rita forse non è quella di un amore, ma è quella della non riconoscenza. Il malessere arriva proprio quando ti rendi conto che il tuo campo coltivato con amore è sempre distrutto dall’ennesima alluvione.

Il 74 del titolo è molto importante e ve lo spieghiamo qui: è l’età di Rita Pavone, ma anche l’anno di nascita dell’autore del brano, Giorgio Merk.

NIENTE (RESILIENZA 74) – Rita Pavone

di G. Merk

Ed. BMG Rights Management (Italy)/

Nel mio piccolo di Rita Pavone – Milano – Morbio Superiore

23.58: E’ il momento di Rita Pavone

23.51: Magnetico Gabbani, se la gioca con Diodato. Molta differenza lo farà il voto dei giornalisti

23.50: Inutile girarci attorno, pezzo che resta in testa, testo geniale di Pacifico, tutto costruito sul “viceversa”

23.49: Francesco Gabbani – “Viceversa”

FRANCESCO GABBANI

Nato a Carrara il 9 settembre 1982, divenuto famoso proprio grazie a Sanremo, Francesco Gabbani al festival ha vinto tutto quello che c’era da vincere: Primo Posto nelle “Nuove Proposte” del 2016 con “Amen” e Primo Posto nei “Big” del 2017 con “Occidentali’s Karma”. Ora il cantautore proverà il grande salto di qualità con una canzone intimista scritta a quattro mani con Pacifico e intitolata “Viceversa”. L’obiettivo è ripetere il successo di “Occidentali’s Karma” con i 30 milioni di streaming Spotify e i sei dischi di platino vinti.

Discografia

Album

2014 – Greitist Iz

2016 – Eternamente ora

2017 – Magellano

Album dal vivo

2017 – Sudore, fiato, cuore – Live 2017

“Viceversa” è una canzone che si basa sugli ossimori, figura retorica che non è solo un’antitesi tra parole, ma qualcosa di molto più importante. Il fuoco del brano di Francesco Gabbani pensato per Sanremo 2020 è infatti sul senso della vita al netto delle sue incoerenze. L’argomento sulla carta sembra complesso (e in generale lo è), ma lui lo affronta con leggerezza e ironia.

Se il celebre “fuoco freddo” magari non esiste, nel nostro quotidiano le contraddizioni non sono un’eccezione, ma la regola. Nella confusione che governa le nostre esistenze dove succede tutto e il contrario di tutto, la contraddizione più semplice è quella dell’amore. «Sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa» canta.

Solo nell’amore quindi è possibile trovare l’equilibrio in questo mondo folle. Nel testo c’è spazio anche per un piccolo accenno politico: «Parlano di pace e fanno la rivoluzione / Dittatori in testa e partigiani dentro al cuore», un passaggio che fa molto riflettere.

Dopo aver letto il testo più di una volta all’ascoltatore viene da chiedersi da che parte del mondo sta. Questo brano ci ricorda che in un mondo diviso in cui sembra esistere solo il bianco e il nero, è nelle sfumature che ogni persona affronta il quotidiano e, in modo del tutto personale, prende posizione.

VICEVERSA – Francesco Gabbani

di F. Gabbani – Pacifico – F. Gabbani

Ed. BMG Rights Management (Italy)/Edizioni Curci – Milano

23.48: La gara prende quota. Tocca a Francesco Gabbani, in testa dopo le prime tre serate e superato da Diodato ieri

23.47: Che pezzo di Tosca! Grande interpretazione, applausi dell’Ariston

23.43: Una voce incantevole. Tutto perfetto, sforzo pari a zero. Ogni movimento è teatrale, è una colonna sonora perfetta per tanti momenti della nostra vita, questo pezzo di Tosca

23.42: Tosca – “Ho amato tutto”

TOSCA

Altro ingresso dell’ultimo minuto, Tosca, vero nome Tiziana Tosca Donati nata a Roma il 29 agosto 1967, si presenta a Sanremo con “Ho amato tutto” è il brano scrittole da Pietro Cantarelli con cui gareggerà per la quinta volta a Sanremo. Su Spotify “Il terzo fuochista” viaggia sui 96 mila ascolti e conquista il primo posto dei brani più ascoltati di Tosca, che si classificò settimo a Sanremo 2007 e che Saremo lo vince in coppia con Ron nel 1996. con “Vorrei incontrarti fra cent’anni”.

Discografia

Album

Tosca (1992)

Attrice (1993)

L’altra Tosca (1996)

Incontri e passaggi (1997)

Sto bene al mondo (2003)

Romana (2006) – riedito nel 2007 con l’aggiunta del brano Il terzo fuochista

Trentino Senza Tempo (2010) – con il corpo bandistico di Albiano, diretto da Marco Somadossi

Il suono della voce (2014)

Appunti Musicali dal Mondo (2017) – album live registrato il 6 gennaio 2017 all’Auditorium Parco della Musica

Morabeza (2019)

“Ho amato tutto” è il titolo della canzone di Tosca per Sanremo 2020, ma quelle tre parole (non a caso) vengono cantate solo alla fine del brano. Perché? Perché l’amore è un fatto poetico, se così vogliamo definirlo, ma anche la sua fine può diventarlo, anche quando assomiglia a una tragedia.

Una storia al capolinea è piena di pathos, ricca di emozioni fortissime e talvolta fuori misura: è la resa dei conti, il momento in cui ti rendi conto che la casa che hai costruito con cura non sarà più la tua dimora. In questo modo Tosca affronta senza rimpianti tutto il bene e il male di una relazione, anche la necessità che questa storia finisse.

In fondo se scrivessimo un libro per ogni storia d’amore, in ogni capitolo ci sarebbero errori e trionfi, insuccessi e punti di contatto che sono diventati il motore di quel rapporto. «Perché tu vieni con questo amore tra le mani / E come sempre nei tuoi occhi / La mia casa / Se tu mi chiedi in questa vita cosa ho fatto / Io ti rispondo ho amato / Ho amato tutto».

Il nostro cervello, per autodifesa, prova con tutte le forze ad allontanarci da quel sentimento, ma anche nel dolore, soprattutto nella resa dopo tanto lottare, ci si rende conto che ogni parte di quell’amore aveva un senso e che la somma di ciò che è stato… ci serviva per vivere. Non è facile ammetterlo, ma anche gli amori più difficili sono frutto delle nostre scelte.

HO AMATO TUTTO – Tosca

di P. Cantarelli

Ed. The Saifam Group/I Mean Music/L’Andatura/Leave Music

Lugagnano di Sona (VR) – Milano – Parma – Roma

23.40: Carioca forse perchè il pezzo richiama tutti i colori dell’arcobaleno e ricorda i vecchi pennarelli. L’ovazione esagerata dell’Ariston

23.38: Un viaggio ai Caraibi gratis ci fa fare Gualazzi. La domanda è: perchè Carioca che fa venire in mente il Brasile quando siamo un po’ più su un Centro America?

23.35: Raphael Gualazzi – “Carioca”

RAPHAEL GUALAZZI

Il jazz è il suo ambiente naturale: Raphael Gualazzi Urbino l’11 novembre 1981. Era il Sanremo 2011 quando Gualazzi vinceva nella categoria “Giovani” con “Follia d’amore”. Nello stesso anno è stato secondo all’Eurovision Song Contest, poi ha ottenuto la seconda posizione al Festival di Sanremo 2014 con Liberi o no in collaborazione con The Bloody Beetroots. Per la sua quarta prova giocherà “Carioca” e sicuramente porterà una ventata di sano brazilian jazz. Su Spotify per ora il suo maggior successo è “Reality e Fantasy” (quasi 5 milioni di streaming per il remix di Gilles Peterson).

Discografia

Album in studio

2005 – Love Outside the Window

2011 – Reality and Fantasy

2013 – Happy Mistake

2016 – Love Life Peace

EP

2010 – Raphael Gualazzi

2013 – Rainbows

2014 – Accidentally on Purpose – Sanremo’s Festival 2014 (feat. The Bloody Beetroots)

Quando usiamo la parola “carioca”, parliamo di un concetto ampio che vuol dire tantissime cose. Originariamente considerato l’unico termine corretto per definire chi è nato a Rio De Janeiro, con il tempo è diventato un aggettivo che corrisponde alla cultura dell’intero Brasile. Non solo: è anche uno stile di ballo vivacissimo.

Raphael Gualazzi porta quei colori e quel calore nella sua canzone per Sanremo 2020,“Carioca”. Racconta di un’attrazione fatale per una donna dalla pelle calda più del sole. È un sogno, balla e ammalia, ma è anche un incubo una volta sparita dal radar. Insomma, come spesso accade, era solo un’avventura.

Una sorta di processo di elaborazione della perdita di questa donna, che passa dal primo incontro alla fine di tutto, con la consapevolezza di voler vivere di nuovo esperienze così forti e importanti, ma ovviamente non più con lei.

L’attrazione è stata fatale, la sbandata gli ha fatto perdere la testa e solo ora, proprio grazie alla musica brasiliana, è capace di riprendere in mano la sua vita. Come un vaccino, “carioca” è il male e anche la cura. Era solo una magica illusione: ora è meglio tornare a sorridere.

CARIOCA – Raphael Gualazzi

di R. Gualazzi – D. Petrella – R. Gualazzi – D. Pavanello

Ed. Sugarmusic/Universal Music Publishing Ricordi/

Metatron Publishing – Milano – Torino

22.32: Il battito animale di Junior Cally attacca. Il pezzo tutto sommato funziona. E’ stato l’uomo della vigilia, non crediamo sarà l’uomo del futuro… Un pezzo mordi e fuggi…

23.28: Junior Cally – “No grazie”

JUNIOR CALLY

Il “cantante mascherato” che ha scatenato valanghe di polemiche alla vigilia per i suoi testi di odio contro le donne. Vero nome Antonio Signore, nato a Roma il 10 ottobre 1991, è un rapper e produttore discografico. La sua canzone sanremese (“No grazie”) è una semplice invettiva contro la politica italiana di oggi. Non è da escludere che molti telespettatori prenderanno esempio dalla cantautrice di talento Roberta Giallo, che dopo aver indirizzato una lettera aperta ad Amadeus ha anche annunciato alla stampa che quest’anno non guarderà il Festival, seguendo l’indicazione dell’hashtag #iononguardosanremo. “Magicabula” è il brano di Junior Cally con più streaming su Spotify (20 milioni) in cui parla di donne-streghe da rimandare a casa con le calze rotte. Premiato dal suo pubblico con il disco di platino.

Discografia

Album

2018 – Ci entro dentro

2019 – Ricercato

Quello di Junior Cally (la sua canzone di Sanremo 2020) è senza dubbio uno dei brani più esplicitamente politici (e con qualche riferimento ai partiti) al Festival. La sua “No grazie” si fonda sul rifiuto di un certo modo di vivere nella società.

Nel brano c’è un chiaro attacco al razzismo e all’essere “contro” tipico di una società che esprime disappunto e ribellione solo sui social, quindi “di nascosto”, magari celando la propria identità dietro un nickname. Da qui forse arriva la provocazione di Junior Cally che è tornato dietro una maschera (dopo averla tolta qualche tempo fa).

È chiaro l’attacco a chi diffonde idee populiste con toni demagogici, alla politica che si riduce a una “coccola” continua verso i sogni idealizzati delle masse, ma che non contribuisce alla costruzione di soluzioni reali per il Paese. Questo “manifesto” non risparmia l’artista: «Giuro la smetto con sta storia del rap / Voglio scrivere canzoni d’amore per la mia ex / Trovarmi un lavoro serio e diventare yes man / Insultare tutti sì ma solamente sul web» ripete ironico.

Un chiaro riferimento (critico) verso la normalizzazione di un certo tipo di musica che parte dal vero rap per poi “ridursi” a parlare solo d’amore. Un gioco che invita chi fa il suo mestiere a prendersi una bella responsabilità: occuparsi con la musica (e con coraggio) non solo del personale, ma anche del mondo reale.

NO GRAZIE – Junior Cally

di Callyjunior – J. Ettorre – F. Mercuri – G. Cremona –

E. D. Maimone – L. Grillotti – J. Ettorre

Ed. Sony/ATV Music Publishing (Italy)/EMI Music Publishing Italia/Sugarmusic/Merk and Kremont/Peermusic Italy/

Ultra Music Publishing Europe – Milano – Piacenza – Milano

23.27: Balletto in realtà aumentata sul placo dell’Ariston “trasformato” in acquario

23.19: Arriva finalmente il bacio tanto atteso tra Achille Lauro e il suo chitarrista. Arriva Fiorello che dice a Lauro: è talmente avanti che siamo ancora a lunedì

23.16: Il pezzo assomiglia inequivocabilmente a Rolls Royce e proprio per questo potrà avere grande successo radiofonico

23.14: Omaggio alla Regina Elisabetta I d’Inghilterra di Achille Lauro con un travestimento spettacolare

23.11: I Pinguini Tattici Nucleari assomigliano o no allo Stato Sociale? Questa è la domanda che è nata nel nostro gruppo di ascolto. Di sicuro il pezzo è orecchiabile

23.09: Pinguini Tattici Nucleari – “Ringo Starr”

PINGUINI TATTICI NUCLEARI

Nati nel 2010 in provincia di Bergamo, I Pinguini Tattici Nucleari sono Riccardo Zanotti – voce, Nicola Buttafuoco – chitarra, Lorenzo Pasini – chitarra-cori, Simone Pagani – basso-cori, Matteo Locati – batteria, Elio Biffi – tastiera, fisarmonica, voce. Con il brano “Ringo Starr” tentano l’exploit di popolarità a Lo Stato Sociale. Per l’esordio festivaliero il cantante Riccardo Zanotti – proprio come Lodovico Guenzi – punterà sulla simpatia. Sono riusciti a riempire il Forum di Assago e altri Palasport importanti durante il loro Tour del 2019. Su Spotify vantano un brano da 10 milioni di streaming: “Verdura” (disco d’oro).

Discografia

Album in studio

2014 – Il re è nudo

2015 – Diamo un calcio all’Aldilà

2017 – Gioventù brucata

2019 – Fuori dall’hype

EP

2012 – Cartoni animali

Non bisogna essere i protagonisti di un film da Oscar per essere considerati grandi attori, anche se il mondo non la pensa così. I Pinguini Tattici Nucleari portano “Ringo Starr” a Sanremo 2020 per ricordarci che l’importanza dell’iceberg non è di certo nella sua punta.

Ringo Starr, batterista e cantante dei Beatles, è sempre stato considerato una figura un po’ in ombra della band, ma non per questo meno importante. Nel brano vengono citati anche John Lennon e Paul McCartney proprio per creare un confronto tra le star assolute e gli attori non protagonisti della vita.

C’è un po’ di frustrazione espressa: vedono le vite dei loro amici seguire percorsi tradizionali, tra figli e grandi progetti, contrapposte al loro arrabbiarsi per non aver indovinato la soluzione della Ghigliottina nel quiz di Raiuno “L’Eredità”. C’è un po’ di amarezza quando ci si arrende al dato di fatto di non essere Batman e che Robin si è ritrovata di fronte non un supereroe, ma Ted (Ted e Robin sono due protagonisti della serie comedy “How I Met Your Mother”).

Subentra quindi una sorta di serena rassegnazione: «La mia vita non è niente di speciale e forse alla fine c’hai ragione tu / In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr».

RINGO STARR – Pinguini Tattici Nucleari

di R. Zanotti

Ed. BMG Rights Management (Italy)/Tuttomoltobenegrazie Milano – Padova

23.08: In platea all’Ariston ci sono Enrico Ruggeri e Bianca Guaccero che presenteranno il programma musicale sulla musica italiana in prima serata

23.06: Cantano gli Eugenio in Via di Gioia che hanno vinto il premio della critica della

23.02: Battuta da trapper per Levante che però canta sul serio… Ritmo incalzante. Prodottoforte dal punto di vista commerciale. Bella performance vocale

23.01: Levante – “Tikibombom” –

LEVANTE

Non è mancata la polemicuccia di avvicinamento a Sanremo sulle quota rosa con tanto di scambio di vedute con la scrittrice Michela Murgia. Levante è lo pseudonimo di Claudia Lagona, nata a Caltagirone il 23 maggio 1987. Su Spotify il suo maggior successo (con 9 milioni di ascolti certificati disco di platino) è “Pezzo di me” e lo condivide con un uomo di nome Max Gazzè. Vorrà dire che come donna Il quadruplo disco di platino per “Assenzio” lo deve anche a J-Ax, Fedez e Stash. Si presenta a Sanremo da cantautrice con “Tikibombom”.

Discografia

Album in studio

2014 – Manuale distruzione

2015 – Abbi cura di te

2017 – Nel caos di stanze stupefacenti

2019 – Magmamemoria

Album live

2017 – Nel caos di stanze stupefacenti (repack edition)

2020 – Magmamemoria XXMM (repack edition)

Esistono persone che si sentono come se facessero parte di un altro pianeta, esseri umani che in maniera dispregiativa vengono chiamati “i diversi”: possono essere persone di differente nazionalità, di diverso orientamento sessuale, donne libere dai cliché di genere e chiunque non sia conforme ai luoghi comuni di una società dove tutti (ancora oggi) vengono considerati troppo simili.

Ecco, proprio a loro parla a Sanremo 2020 Levante nella sua “Tikibombom”: questa parola senza significato ripete il ritmo di una canzone dance, house, quello tipico della cultura di massa del sabato sera. L’artista mette a confronto fin da subito l’artificiosità di un suono computerizzato allo spessore culturale e artistico del tango. L’opinione dominante e la natura viscerale dell’umanità.

Con atteggiamento amorevole, il brano accarezza gli “animali stanchi” della diversità, gli strani (chiamati nel brano con l’espressione inglese “freak”). Uno dei concetti portanti e più originali è il non dire a queste persone il tipico “non sei solo”, ma piuttosto un necessario “ce la farai anche se sei da solo”. In questo modo Levante cerca di dare potere all’individuo per essere “vento” e non “bandiera”, quindi capace di determinare con le proprie forze la rotta verso un mondo nuovo e più accogliente.

TIKIBOMBOM – Levante

di Levante

Ed. Metatron Publishing – Torino

22.59: Scende le scale dell’Ariston Francesca Sofia Novello, fidanzata di Valentino Rossi

22.52: Fiorello è sul palco e duetta con Amadeus

22.50: Pelù “borseggiatore”, fa un giro in platea e ruba la borsa a una signora del pubblico

22.47: Un concentrato di energia, Piero Pelù: il pezzo entra in testa e non è un caso che sia cresciuto in classifica

22.46: Pelù punta dritto al podio. In pochi credevano nella possibilità che si inserisse nella lotta per le prime tre posizioni

22.45: Piero Pelù – “Gigante” –

PIERO PELÙ

L’ex leader dei Litfiba è nato a Firenze il 10 febbraio 1962 ed è un’icona del panorama rock italiano, a tal punto che anche i Metallica, nel loro ultimo concerto di Milano, hanno ilnonato la sua El Diablo. Dopo l’apparizione televisivo in quel di The Voice of Italy in qualità di giudice sperimenta la carta Sanremo, dove è al debutto con il fine di trainare un nuovo album in uscita, di cui è già uscito un singolo di non particolare successo, “Picnic all’inferno”, uscito lo scorso ottobre. Il pezzo sanremese si intitola “Gigante”. La carriera solista di Piero Pelù per Spotify è ancora ferma a “Il mio nome è mai più” del 1999 in trio con Ligabue e Jovanotti (più di 1 milione e mezzo di streaming).

Discografia solista

Album studio

2000 – Né buoni né cattivi

2002 – U.D.S. – L’uomo della strada

2004 – Soggetti smarriti

2006 – In faccia

2008 – Fenomeni

Album dal vivo

2007 – MTV Storytellers

EP

2003 – 100% Live

Raccolte

2005 – Presente

2013 – Identikit

A volte nelle persone c’è una voglia matta di rinascere e ricominciare tutto da capo. Piero Pelù in “Gigante” (la sua canzone di Sanremo 2020) parla al nipote e a tutte le persone che decidono di ripartire un po’ da zero.

«Tu sei molto di più di quello che credi / di quello che vedi» canta l’artista, ricordando a tutti che possiamo essere chiunque, anche un Dio. Magari non è vero, ma bisogna credere sia così.

Se una persona fin da piccola immagina di poter volare con un razzo, e non su aeroplanino di carta, avrà di certo una vita migliore, magari deludente, ma senza rimorsi. Pensare in grande ci permette di sentirci “giganti”, consapevoli di essere potenzialmente “re di tutto e di niente”, grandi possidenti ma anche umili formiche che conquistano passo dopo passo i propri sogni.

A non seguire i consigli di questa canzone si rischia di rimanere piccoli, quindi incapaci di affrontare le sfide della vita con il turbo. Uno strumento che gli adulti con il tempo perdono è la fantasia. Quella che genera draghi e mostri, la benzina perfetta per tenere performante il motore delle idee. Un po’ di ottimismo di partenza quindi, non può che farci (e fare) del bene.

GIGANTE – Piero Pelù

di P. Pelù – L. Chiaravalli – P. Pelù

Ed. Diablo/Music Union – Milano

 
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