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Messaggi del 25/02/2014

 

Ufficiale: Jennifer Lawrence nel remake de La valle dell'Eden da movieplayer

Post n°11191 pubblicato il 25 Febbraio 2014 da Ladridicinema
 

notizia a cura di scritta il 25 febbraio 2014
L'attrice ha firmato il contratto che la lega alla rilettura del classico di Steinbeck. Oltre a dirigere, Gary Ross si occuperà anche della sceneggiatura.
Ufficiale: Jennifer Lawrence nel remake de La valle dell'Eden
Dopo i successi degli ultimi anni, e in attesa del verdetto degli Oscar che la vede candidata come miglior attrice non protagonista per American Hustle - L'apparenza ingannaJennifer Lawrence ha espresso il desiderio di prendersi una lunga pausa dal lavoro. Il suo anno sabbatico si apre, però, con la conferma del suo ingaggio nel remake de La valle dell'Eden. Come preannunciato qualche mese fa, la Lawrence tornerà a essere diretta dal regista Gary Ross, che ha firmato il primo Hunger Games, nell'ambizioso progetto che riporta al cinema una nuova versione del mitico La valle dell'Eden, capolavoro di Elia Kazan del 1955 ispirato al romanzo diJohn SteinbeckEast of Eden vedrà Ross in veste di regista e sceneggiatore. Universal Pictures e Imagine Entertainment produrranno il progetto che potrebbe addirittura dar vita a due film, ma questa notizia per ora non trova conferme.

La valle dell'Eden, pubblicato nel 1952, rilegge in chiave moderna la vicenda biblica di Abele e Caino ambientando il tutto nella califoniana Salinas Valley. L'imponente saga familiare vedrà Jennifer Lawrence nei panni di Cathy Ames, madre dei fratelli Caleb e Aron Trask. Nella versione di Kazan l'attrice a cui toccò il ruolo, Jo Van Fleet, si portò a casa l'Oscar per la miglior interpretazione femminile. East of Eden sarà prodotto da Universal Pictures e Imagine Entertainment di Brian Grazer. Il film verrà girato dopo che Jennifer Lawrence avrà concluso la lavorazione dei due capitoli di The Hunger Games: Il canto della rivolta.

 
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Ghostbusters, morto Harold Ramis. Addio al mitico dottor Egon Spengler da il fatto quotidiano

Post n°11190 pubblicato il 25 Febbraio 2014 da Ladridicinema
 
Tag: news

L’allampanato dottor Egon Spengler che con Bill Murray e Dan Aykroyd andava in giro ad acchiappare fantasmi per le strade di New York è stato però prima di tutto uno dei più importanti registi della Hollywood comica anni settanta, flirtando con colleghi del calibro di John Landis e Ivan Reitman, e ancora con attori come John Belushi e Rick Moranis
Ghostbusters, morto Harold Ramis. Addio al mitico dottor Egon Spengler

Harold Ramis, la star di Ghostbusters, è morto a Chicago all’età di 69 anni. L’allampanato dottorEgon Spengler che con Bill Murray e Dan Aykroyd andava in giro ad acchiappare fantasmi per le strade di New York è stato però prima di tutto uno dei più importanti registi della Hollywood comica anni settanta, flirtando con colleghi del calibro di John Landis e Ivan Reitman, e ancora con attori come John Belushi e Rick Moranis.

Nato a Chicago nel 1944, Ramis si laurea alla Washington University di St. Louis, Missouri, e pochi anni dopo è già pronto a far ridere gli americani occupandosi di una rubrica umoristica sul celebre rivista erotica Playboy. Ma la svolta avviene agli inizi degli anni settanta quando si trasferisce a New York e con la compagnia di teatro Second City si mette a scrivere ed interpretare lo spettacolo National Lampoon Show in un teatrino del Greenwich Village: 350 repliche e debutti storici come quello di John Belushi e Chavy Chase. L’incontro con il gruppo comico dello Saturday Night Live fa il resto. Nel 1978 Ramis porta a termine lo script di Animal House assieme a Douglas Kenney e Chris Miller, rielaborando le esperienze di matricola nella confraternita universitaria della Washington. Ivan Reitman produce e dirige, John Belushi è Bluto: 3 milioni di dollari di budget e solo negli Usa 140 milioni d’incassi. È la storia del cinema comico/demenziale anni settanta/ottanta negli Usa. Il bis nel 1980 avviene passando direttamente alla regia con la prima di parecchie collaborazioni con Bill Murray e Chavy Chase davanti alla cinepresa: Palla da Golf (1980), altro successo commerciale Usa, praticamente invisibile in Italia.

Ma è nel 1984 che Ramis, assieme a Dan Aykroyd scrive la sceneggiatura di Ghostbusters, diretto da Reitman e con interpreti principali i sodali Aykroyd e Murray. Altro successo planetario che verrà doppiato da uno scadente sequel nel 1989, sempre scritto da lui. Il regista Ramis dà invece prova di grande talento comico con Ricomincio da capo (1993). Ancora Bill Murray davanti la macchina da presa per la storia di un meteorologo di una tv locale giunto a Punxtsutaweney (Pennsylvania) per raccontare l’annuale ricorrenza del Giorno della Marmotta. Intrappolato in una sorta di magico cortocircuito temporale una volta andato a dormire l’uomo si risveglia continuamente la mattina del giorno precedente ed è costretto a rivivere la stessa giornata in eterno, fino a quando l’amore per la bella Andie MacDowell sbloccherà il circolo vizioso.

Terzo successo planetario per Ramis è infine Terapie e pallottole (1999), coevo – e per molti antesignano – della serie tv The Sopranos con Robert De Niro, boss mafioso in crisi che ricorre ad uno psichiatra come Billy Cristal. Il modello si ripete con Un boss sotto stress (2002) ma non con lo stesso successo di pubblico. Ramis ha diretto undici film e ritentato un rilancio comico affidandosi ad un attore comico di nuova generazione come Jack Black, ma Anno zero (2009), storia di due cavernicoli protagonisti di un lungo e sgangherato viaggio biblico ha soltanto il pregio di avere tra i produttori Judd Apatow, colui che forse di Ramis ha raccolto l’afflato comico del milieu del Saturday Night Live anni duemila puntando su Will Farrell e compagnia.

 
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Tav, indagato lo scrittore De Luca: “Reato d’opinione, sono onorato” da il fatto quotidiano

Post n°11189 pubblicato il 25 Febbraio 2014 da Ladridicinema
 

La procura di Torino ha accusato l'ex leader di Lotta Continua per le sue dichiarazioni: "La Torino-Lione va sabotata". Il fascicolo è stato aperto nel settembre scorso
Tav, indagato lo scrittore De Luca: “Reato d’opinione, sono _norato”

Lo scrittore Erri De Luca ha ricevuto un’incriminazione “per avere istigato al sabotaggio della Tav in Val di Susa”, come scrive lo stesso De Luca sul suo profilo Facebook, commentando: “Citano le mie parole a sostegno. Per uno scrittore il reato di opinione è un onore”. La procura di Torino lo scorso settembre aveva aperto un fascicolo di atti relativi, cioè senza ipotesi di reato né indagati, per le dichiarazioni rilasciate dallo scrittore che, da sempre contrario alla realizzazione della Tav, aveva rivelato di aver partecipato a forme di sabotaggio in Valsusa. Il fascicolo era stato aperto dopo la denuncia di Ltf, la società che si occupa della realizzazione del Tav Torino-Lione.

 
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La partigianeria della disinformazione

Post n°11188 pubblicato il 25 Febbraio 2014 da Ladridicinema
 

Banner Editoriale - Nicola FregaDopo un weekend calcistico che ha visto la Juventus trionfare meritatamente per latredicesima volta consecutiva in casa (13 su 13 quest’anno allo JS!), appena due giorni dopo la gara di Europa League contro il Trabzonspor e, per di più, nel derby contro il Toro, avremmo voluto iniziare questa settimana parlandovi dell’immensità di Tevez, di Buffon che non subisce un goal dal Toro da 12 (dodici) anni, della Juve che tiene la Roma a distanza e di tutti gli aspetti tecnico-tattici che amiamo analizzare, ma, purtroppo, ci vediamo costretti ad affrontare il lunedì con una quantità enorme di assurdità da smentire. Sono tante, appunto, procediamo con ordine.

LA DANNAZIONE DELL’ANTIJUVENTINO – Diciamolo, poteva essere proprio il weekend giusto: il Toro che non vince un derby da moltissimi anni, la Juve in calo atletico, gli uomini di Ventura in forma psico-fisica smagliante dopo la vittoria a Verona, i bianconeri stanchi dopo la partita in Europa League, la Roma che vince a Bologna. Per tutti il popolo di fede non bianconera era un weekend perfetto per far perdere qualche punto alla Juventus. Invece, un ragazzo argentino ieri si è messo a suonare la tromba sotto gli spalti dello Stadium. Partita gestita tatticamente e mentalmente bene dalla Juventus che conclude la gara con zero occasioni goal contro e con la coppia Immobile-Cerci nulla in fase offensiva.

APRITE GLI OCCHI – Alle ore 20.30 circa Juve-Toro ha attirato su di sé tutte le attenzioni del mondo pallonaro italiano, manco fosse una finale mondiale. 94 minuti di derby ridotti ad un unico episodio: quello capitato al 79′ nell’area di rigore juventina. Tutto il resto, per i media conta poco o niente. Una gara racchiusa in un contatto tra Pirlo ed El Kaddouri. Certo, il rigore poteva essere dato, ma non è così netto come giornali e tv fanno pensare. Tutti, telecronisti Mediaset e Sky inclusi (ci sono le registrazioni), hanno pensato ad una simulazione del centrocampista granata in diretta. Poi al secondo-terzo replay (sapete vero che l’arbitro decide tutto in un istante?) si è capito che era rigore. El Kaddouri non cade immediatamente dopo il tocco di Pirlo, fa due-tre passi e poi cade, inducendo Rizzoli a pensare ad una simulazione. E se Benatia gioca a pallavolo in area, o per Icardi si dimentica la regola del fuorigioco, o ad Inler si decide che i falli da rigore non vanno fischiati, non importa nulla a nessuno. In Italia è importante evidenziare solo quelle rarissime volte che gli arbitri commettono errori a favore della Juve. Solo un fuorigioco di 12 centimetri di Llorente può prendere la scena di decine di trasmissioni e giornali!

COSI’ NON VA – Così non va, questa volta lo diciamo noi al Corriere dello Sport. La prima pagina di oggi (foto sotto) è un clamoroso manifesto di partigianeria antijuventina che fomenta un odio tra tifoserie che è contro ogni principio della cultura sportiva. Il titolo dell’editoriale di Agresti sulla sinistra (“La Juventus rischia? Ecco l’aiuto non prendeteci più in giro), poi, è un cazzotto in faccia all’informazione, il contenuto ancora peggio. Con tutto il rispetto, ricordiamo al collega che la Juve è saldamente in testa al campionato, hanno rischiato e rischieranno di non vincere lo Scudetto le inseguitrici, non la Juve. Ad essere preso in giro è chi tifa Juventus nel centro-sud e trova in edicola certe cose! E la Gazza? E’ ovvio che anche la Gazza ha detto la sua invitando la società della Roma e i calciatori a “protestare” per quanto accaduto perché “le cose nel calcio italiano non cambiano mai”. No, non cambieranno mai!

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IL DELIRIO DI PAPARESTA – Qualcuno di noi si sarà fatto dare un pizzico da un amico vicino per capire se stesse nel bel mezzo di un brutto incubo o se fosse davvero la realtà, perché Gianluca Paparesta, al secolo “l’uomo dello spogliatoio”, ha delirato nel post-partita Mediaset. Prima scambia un dito indice di Vidal rivolto a Rizzoli per un dito medio (qui consigliamo utilizzo di occhiali o lenti a contatto), poi si esalta. Riportiamo testuali parole (qui il video): ”C’è un altro episodio per completezza, in maniera tale che inquadriamo tutto e facciamo vedere tutti gli episodi, dove c’è stata una protesta della Juve. Al 56′ Glik trattiene per la maglia Llorente. Bisogna fare attenzione in area di rigore perché a volte vengono sanzionate con il calcio di rigore queste trattenute. Qui Glik tiene la maglia all’attaccante”. Serve un intervento di Sacchi con un netto “Gliela sta togliendo” (foto in basso) per far ammettere a Paparesta: “Sì, calcio di rigore anche questoNoi facciamo vedere tutto, è chiaro che per sinteticità dobbiamo mostrare solo gli episodi più importanti agli allenatori“. Bingo! L’hanno ammesso! Finalmente! A Mediaset un rigore contro la Juve è più importante di un rigore concesso a favore dei bianconeri.

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Specifichiamo che il contatto Glik-Llorente è avvenuto molti minuti prima dell’altro contatto incriminato: 2-0 e tutti a casa insomma!

 
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