Un paese sempre più preda della crisi, impoverito e incattivito, vede crescere l’emarginazione sociale, conseguenza del sistematico smantellamento del sistema di welfare pubblico perseguito in questi anni. 18 milioni di persone sono a rischio di povertà e di esclusione sociale, un dato in crescita rispetto agli anni scorsi; 12 milioni di persone rinunciano a curarsi per motivi economici. È particolarmente grave l’attacco in corso al sistema sanitario pubblico e universalistico, riconosciuto come uno dei migliori al mondo per l’efficacia nel garantire a tutte e tutti il diritto alla salute. La percentuale di PIL destinata alla spesa sanitaria è oggi inferiore alla soglia di rischio indicata dall’OMS e si procede verso ulteriori tagli. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: livelli assistenziali in caduta libera, lunghezza delle liste d’attesa in continua crescita, una conseguente diseguaglianza di accesso ai servizi, accentuata anche dall’introduzione del welfare aziendale che rompe l’universalismo del diritto alla salute e lo vincola al contratto di lavoro. Sono radicalmente insufficienti le politiche di assistenza, come gli asili, o i servizi sul territorio per il sostegno agli anziani. I diversamente abili ed i soggetti sociali fragili sono sempre più spesso abbandonati a loro stessi o alle loro famiglie, senza alcuna assistenza economica e materiale e alcun serio programma di inserimento e inclusione sociale. Noi invece crediamo che chiunque, in qualunque condizione, abbia diritto alla salute, all’assistenza, ad una vita indipendente, libera dal bisogno e dignitosa.
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Messaggi del 26/02/2018
Post n°14320 pubblicato il 26 Febbraio 2018 da Ladridicinema
Post n°14319 pubblicato il 26 Febbraio 2018 da Ladridicinema
Tag: recensioni Siamo nel 1940, e tutti i tentativi di frenare Hitler sono falliti. Da meno di un anno si è in guerra, la Francia sta capitolando, il Belgio è caduto e si pensa che i prossimi a essere invasi saranno probabilmente gli inglesi. C'è ancora chi, nella politica inglese, non ha capito la situazione e vuole trattare la resa. C'è ancora chi si fida di Hitler, nonostante i fatti; con una sola voce critica che aveva avvertito per primo della pericolosità del dittatore nazista, ovvero Winston Churchill, che però non viene considerato da nessuno, compreso il re; visti i tanti fallimenti di cui è stato responsabile dalla débâcle di Gallipoli durante la prima guerra mondiale fino alla questione dell'abdicazione di Edoardo VIII e all'appoggio al suo matrimonio. Churchill però alla fine verrrà chiamato a governare nel momento peggiore della storia inglese, perchè è l'unico accettato dall'opposizione decidendo di giocarsi il tutto per salvare i soldati inglesi a Dunkirk. Avevamo bisogno di un altro film su Winston Churchill? Probabilmente no ma davanti alla performance di Gary Oldman c'è poco da fare comunque la si pensi. L'Homburg di feltro, il grosso sigaro, il panciotto, la voce grassa, il corpo goffo, il whisky alla mano, il borbottio permanente... lo statista inglese è un'attrattiva per qualsiasi attore. Ma credo che nessuno lo abbia fatto come Oldman, rappresentandolo attraverso vizi, abitudini e modi di fare della vita privata, come le sue passioni, il caratteraccio e l’amorevole rapporto con la moglie Clementine. Il tutto in un film che non è propagandistico ma forse nemmeno completamente storico, quasi in costume. Questo per via della scelta di Joe Wright che ha il dono dell’equilibrio e di conseguenza il suo è un cinema di qualità; che non mira a sbancare ma non è limitato per pochi. Un peccato del film è che dovrebbe essere anche altro oltre ad essere un racconto biografico delle settimane che vanno dalla caduta del governo Chamberlain all'evacuazione di Dunkirk. Un film storico dovrebbe fare i conti con la storia, ma questo film resta troppo ancorato o meglio solo ancorato al personaggio di Winston con tutti gli altri personaggi che gli ruotano attorno senza alcun rilievo, compreso re Giorgio VI. Non c'è il racconto della collettività presente in Dunkirk di Nolan, ma solo dell'individuo in un racconto quasi documentaristico, soprattutto nel finale (lo si vede soprattutto nel discorso a fine film e nella differenza in cui è diffuso o meglio mostrato in questo film e in quello di Nolan). Un film che completa in qualche modo il percorso iniziato con "Il discorso del re" e proseguito con "Dunkirk". Queste sono le cose che piacciono al pubblico e ancor di più a Hollywood e penso che l'oscar questa volta a Oldman non glielo potrà togliere nessuno Voto finale: 4+/5 L'ora più buiaTitolo originale: Darkest Hour
L'ora più buia è un film di genere biografico, drammatico, storico, guerra del 2017, diretto da Joe Wright, con Gary Oldman e Kristin Scott Thomas. Uscita al cinema il 18 gennaio 2018. Durata 125 minuti. Distribuito da Universal Pictures. L'ora più buia ora in programmazione in 23 Sale Trova Cinema ![]()
TRAMA L'ORA PIÙ BUIA: Political drama firmato Joe Wright, L'Ora più buia è ambientato all'inizio della Seconda guerra mondiale. L'ora più buia cui fa riferimento il titolo è il momento cruciale della scelta, da parte del Primo ministro britannico Winston Churchill(Gary Oldman), tra l'armistizio con la Germania nazista e l'intervento nel conflitto armato. Di fronte all'avanzata dell'esercito tedesco e all'imminente invasione della Gran Bretagna, Churchill è chiamato a decidere tra la tutela del Paese in nome di una pace apparente e temporanea e la difesa dei propri ideali di autonomia e libertà. Accanto a lui, indaffarate nel dietro le quinte della storia, la moglie Clementine (Kristin Scott Thomas) e la segretaria personale Elizabeth Nel(Lily James). Nel cast anche Ben Mendelsohn nei panni dell'amato sovrano Re Giorgio VI, e Ronald Pickup in veste di Primo ministro uscente, Neville Chamberlain. PANORAMICA SU L'ORA PIÙ BUIA: Le pagine cruciali della storia britannica sono recentemente sempre più in primo piano, al cinema come nelle serie televisive. Non è un territorio inusuale anche per il regista Joe Wright, il cui piano sequenza sulla spiaggia di Dunkerque in Espiazione è stato spesso lodato, e confrontato al lavoro di Nolan nel recente film omonimo. L'ora più buia già dal titolo ci fa intuire la delicatezza del momento in cui si trova il protagonista, Winston Churchill. Il primo ministro Neville Chamberlain è prossimo alle dimissioni dopo molte mosse impopolari, come l'ostinazione nel cercare una soluzione politica con l'aggressivo regime hitleriano.Siamo nel maggio 1940 e il corpulento politico conservatore, appena nominato premier, deve subito prendere una decisione fondamentale per le sorti del suo Paese. Prendere atto della sconfitta francese e cercare la pace con la Germania, o continuare a combattere, confidando in una pronta riscossa, a partire dal recupero delle proprie truppe, accerchiate sulla spiaggia francese di Dunkerque? FRASI CELEBRI:
Dal trailer italiano del film L'ora più buia: Giorgio VI (Ben Mendelsohn): Perché sono stato costretto a convocare Churchill? Ha dei precedenti catastrofici! Dal nuovo trailer italiano del Film: Winston Churchill: Vostra Maestà!
IL CAST DI L'ORA PIÙ BUIA:
Post n°14318 pubblicato il 26 Febbraio 2018 da Ladridicinema
Tag: recensioni In un'epoca che vive del rinascere di idee pericolose che si pensavano dimenticate e il tentativo di falsificare la storia raccontando gli eventi in maniera non veritiera e corretta, dovute all'incapacità politica e alla crisi, e all'assenza sul territorio della sinistra oltre che ad un carattere tipicamente italiano del "volemose bene"; vediamo il rinascere con maggiore seguito di movimenti di ispirazione neo-fascista o comunque populisti di vario genere. Ma i primi lo sono realmente? Che cosa succederebbe se Benito Mussolini fosse di nuovo qui con noi? Come troverebbe questa Italia del 2017 (anno in cui è stato girato il film)? Riuscirebbe a ritornare alla ribalta e a vincere le elezioni facendosi passare all'inizio come comico e poi pian piano conquistando la gente, ascoltando e poi agendo? Voto finale: 3+/5 Sono tornato è un film di genere commedia del 2018, diretto da Luca Miniero, con Massimo Popolizio e Frank Matano. Uscita al cinema il 01 febbraio 2018. Durata 100 minuti. Distribuito da Vision Distribution. ![]()
TRAMA SONO TORNATO: Sulla scorta del divertente Lui è tornato, film tedesco che immagina Hitler a spasso per la Berlino dei giorni nostri, l'italiano Sono tornato, diretto da Luca Miniero, vede uno smarrito Benito Mussolini (Massimo Popolizio) riapparire in piazza Vittorio, nella Roma dei giorni nostri, con la divisa sporca e il volto tumefatto. La guerra è finita, la sua Claretta non c'è più e tutto sembra cambiato. All'apparenza. Il duce non apprezza lo scenario multiculturale della piazza gremita, né comprende l'attaccamento morboso all'arnese "telefonino". Assorbiti dagli schermi e persuasi che si tratti dell'ennesima attrazione per turisti, i passanti continuano a ignorarlo finché, Andrea Canaletti (Frank Matano), un giovane documentarista con grandi aspirazioni ma pochi, pochissimi successi, guidato da necessità e fiuto di giornalista, credendolo un attore comico, non gli propone di diventare protagonista di un documentario. Per l'affabulatore Mussolini è l'occasione di riconquistare le masse. Tra i due comincia così una surreale convivenza: in giro per l'Italia, tra ospitate in tv e incontri con gli italiani dei giorni nostri, porta Mussolini a farsi conoscere e riconoscere sempre di più, fino a diventare addirittura protagonista di un show televisivo. Il Duce si convincerà di poter riconquistare il paese. Un divertente esperimento storico in forma di comedy: i tempi sono cambiati, il "popolo" italiano non tanto. PANORAMICA SU SONO TORNATO: La produzione di remake europei non è certo così abbondante come quella hollywoodiana, ma spesso regala curiosi progetti, come è sicuramente il caso di Sono tornato. Luca Miniero, infatti, ha ripreso uno dei casi dello scorso anno in Germania, Lui è tornato, sull'improvviso riapparire di Hitler per le strade di Berlino con una versione rielaborata per il nostro Paese. In questo caso è Benito Mussolini a essere catapultato nel pieno di un quartiere multietnico di Roma. In entrambi i casi le parti di finzione vengono mescolate con alcuni momenti, più numerosi nella versione originale, in cui la camera segue realmente il dittatore protagonista, abbigliato di tutto punto come negli anni d’oro, in giro per le città e le campagne, registrando soprattutto le reazioni della gente. La cosa inquietante è che non sono rare le braccia tese in risposta e i sorrisi, oltre che di stupore, anche di apprezzamento. L'idea originale è venuta allo scrittore e giornalista Timur Vernes, che nel 2012 esordì con un romanzo subito balzato in testa alle classifiche di vendita in Germania, dove ha venduto 2,3 milioni di copie, venendo poi tradotto in 41 lingue; in italiano è pubblicato da Bompiani. FRASI CELEBRI:
Dal Trailer Ufficiale del Film Sono tornato Mussolini (Massimo Popolizio): Il mio obiettivo è di viaggiare per l'Italia e di riconquistarla!
IL CAST DI SONO TORNATO:
Post n°14317 pubblicato il 26 Febbraio 2018 da Ladridicinema
Tag: film in uscita Guglielmo Pantalei, proprietario di un negozio di articoli religiosi, viene lasciato dalla moglie per una donna il giorno del loro anniversario. Ma lui non si rassegna all'abbandono. Nella sua vita infelice e depressa irrompe Luna, giovane "borgatara" romana, che si candida per il ruolo di commessa nel negozio di Guglielmo, nonostante il suo aspetto poco incline ad un negozio del genere. Questa benedetta follia, che porterà Luna, lo stravolgerà aiutandolo ad aprire nuove porte. Nei film di Carlo Verdone, tutto sembra sempre girare in base ad alcuni elementi, ovvero il protagonista alle prese con le sue abitudini quotidiane; un secondo personaggio che sconvolge tutto; una serie di eventi che portano ad una svolta. Spesso e volentieri i finali hanno poi quel qualcosa di amarognolo. Questo film bene o male va sulla stessa strada. Ci troviamo chiaramente di fronte ad un omaggio alle sue maschere, verso cui guarda con malinconia, verso quel tempo che non tornerà, parafrasando Battiato e "La stagione dell'amore". Verdone ha la capacità innata, della commedia all'italiana, di riderci su e in questo film gli riesce (aggiungerei anche piacevolmente) qualche azzardo, come nella scena dello specchio in cui parla con il Guglielmo del passato, o meglio con il Carlo del passato; oppure la scena in cui sembra citare "Harry, ti presento Sally" o ancora e soprattutto nella scena "psichedelica" circordato da preti e suore, senza però accentuare la satira. La metafora del film è semplicemente quella di cercare di vivere e non di sopravvivere. Benedetta follia è quindi la parabola di uomo solo di mezza età ormai disilluso, che ha come unica passione la sua vecchia Honda, raccontato attraverso una narrazione delicata e struggente della solitudine. Infine da sottolineare il bell'intreccio tra l'imbarazzo esistenziale di Verdone con la natura popolana e scansonata di Ilenia Pastorelli Voto finale: 4+/5 Benedetta follia è un film di genere commedia del 2018, diretto da Carlo Verdone, con Carlo Verdone e Ilenia Pastorelli. Uscita al cinema il 11 gennaio 2018. Durata 109 minuti. Distribuito da Filmauro di Luigi e Aurelio De Laurentiis. ![]()
TRAMA BENEDETTA FOLLIA: Scritto, diretto e interpretato da Carlo Verdone, Benedetta Follia segue le vicende di Guglielmo (Verdone), uomo di specchiata virtù e fedina cristiana immacolata, proprietario di un negozio di articoli religiosi e alta moda per vescovi e cardinali. I valori su cui l'uomo ha fondato la sua esistenza crollano all'improvviso quando sua moglie Lidia (Lucrezia Lante della Rovere) lo abbandona dopo venticinque anni di matrimonio, proprio nel giorno del loro anniversario. La vita però riserva ancora qualche sorpresa allo sfortunato Guglielmo, che in una giornata come tante nel suo negozio riceve la visita di un'imprevedibile candidata commessa: Luna (Ilenia Pastorelli), una ragazza di borgata sfacciatissima e travolgente, volenterosa ma altrettanto incapace, e adatta a lavorare in un negozio di arredi sacri come una cubista in un convento. Luna traghetterà l'abbottonato datore di lavoro attraverso un mondo proibito di single allo sbaraglio, fatto di appuntamenti al buio, app di incontri come "Lovit", la più hot del momento, ed esilaranti tentativi di donne disposte a tutto pur di trovare l'anima gemella. Letizia, Raffaella, Adriana: incontri imbarazzanti, buffi e sorprendenti o incontri casuali come quello con Ornella (Maria Pia Calzone). PANORAMICA SU BENEDETTA FOLLIA: Dal 2006 Carlo Verdone è passato nella scuderia di De Laurentiis, e sotto l'egida FilmAuro arriva in sala anche questo Benedetta Follia. Nonostante una sostanziale continuità produttiva, Verdone nel corso dei suoi quasi quarant'anni di carriera cinematografica si è sempre rimesso in gioco seguendo una precisa strategia: associarsi agli autori e agli attori del momento, cogliendo la doppia occasione di aggiornarsi sugli interessi del pubblico e arricchirsi con esperienze diverse. Benedetta follia non fa eccezione, perché è il primo copione che Carlo Verdone scrive con Nicola Guaglianone e Menotti, già coautori di quel piccolo fenomeno che si è rivelato Lo chiamavano Jeeg Robot. Una new wave romana per un artista fieramente romano, senza peraltro uscire troppo dal seminato, perché Guaglianone ha dato il suo contributo anche a una commedia satirica come L'ora legale di Ficarra & Picone. CURIOSITÀ SU BENEDETTA FOLLIA: Le coreografie della sequenza di ballo sono di Luca Tommassini. FRASI CELEBRI:
Dal Trailer Ufficiale di Benedetta Follia Guglielmo (Carlo Verdone): Sono 25 anni di matrimonio, ma ci amiamo come se fosse il primo giorno.
IL CAST DI BENEDETTA FOLLIA:
Post n°14316 pubblicato il 26 Febbraio 2018 da Ladridicinema
A casa tutti bene (guarda la video recensione) vince la domenica, con quasi 700mila euro e il weekend, con quasi 2 milioni di euro e arriva a un totale di 6,6 milioni di euro, con buone speranze di diventare il film italiano con il migliore incasso nella stagione corrente.
Post n°14315 pubblicato il 26 Febbraio 2018 da Ladridicinema
Post n°14314 pubblicato il 26 Febbraio 2018 da Ladridicinema
Tag: comunicazione, news ![]() L'avvocato e storico statunitense Alfred de Zayas, esperto nel campo dei diritti umani, ha messo in guardia sull'uso del termine crisi umanitaria per intervenire in Venezuela e rovesciare l'attuale governo di Fabrizio Verde «Ho comparato le statistiche del Venezuela con quelle di altri paesi e non c’è una crisi umanitaria, di certo c’è scarsità, ansia e penuria ma chi ha lavorato per decenni alle Nazioni Unite e conosce la situazione dei paesi in Asia, Africa e alcuni in America, sa che la situazione in Venezuela non è quella di una crisi umanitaria», queste le parole chiare pronunciate ai microfoni di teleSUR da Alfred de Zayas, smontano la narrazione dominante riguardante il Venezuela.
Alfred de Zayas, avvocato e storico statunitense, esperto indipendente delle Nazioni Unite (ONU) per la Promozione di un Ordine Internazionale Democratico ed Equo, ha espresso il proprio giudizio dopo aver concluso una visita in Venezuela proprio per appurare se Caracas stesse vivendo una crisi umanitaria come affermato quotidianamente dal complesso dei media mainstream ed esponenti politici che avversano la Rivoluzione Bolivariana.
Secondo l’esperto Onu, che possiede grande esperienza nel campo dei diritti umani, la presunta crisi umanitaria viene utilizzata per provare a intervenire in Venezuela e rovesciare il governo democraticamente eletto di Nicolas Maduro. Spiegando che, nonostante molti sostengano che il Paese sia sull’orlo del baratro, «Il Venezuela patisce una guerra economica, un embargo finanziario, soffre di un alto livello di contrabbando e, logicamente, ha bisogno di solidarietà internazionale per risolvere questi problemi».
Invece la comunità internazionale sembra, o almeno quella parte legata agli interessi statunitensi, sembra andare nella direzione contraria attraverso l’inasprimento delle già inique sanzioni che colpiscono Caracas. Sanzioni che invece andrebbero revocate «perché peggiorano la carenza di cibo e medicine, è inaccettabile pensare che in presenza di una crisi di malaria nell’Amazzonia venezuelana, la Colombia abbia bloccato la vendita di medicinali e il Venezuela abbia dovuto ottenerli dall’India».
Durante la sua visita in Venezuela, de Zayas, ha tenuto incontri con funzionari governativi, vittime di violazioni di diritti umani ed episodi di violenza legati alle cosiddette ‘guarimbas’ (proteste violente e di natura golpista organizzate dall’opposizione) per approfondire la conoscenza della situazione politica, economica e sociale del paese latinoamericano al centro di una spaventosa attività di disturbo che nasce nel nord del continente.
Una visita oscurata
L’esperto ha inoltre dichiarato a teleSUR che di norma, le dichiarazioni di un alto funzionario delle Nazioni Unite, segretario del Comitato per i Diritti Umani e capo del Dipartimento Reclami dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite, vengono immediatamente riprese e rilanciate da grandi media come BBC e The New York Times.
Invece i media mainstream hanno deciso di ignorare le conclusioni di de Zayas che avrebbero demolito il castello di bugie costruito ormai da anni per screditare il Venezuela presso l’opinione pubblica internazionale e spianare la strada a un eventuale intervento nel paese. «Nel caos del Venezuela, sia la CNN che la BBC mi hanno ignorato, è come se la mia visita in Venezuela non fosse mai avvenuta, come se non avessi visitato il paese», ha denunciato l’esperto delle Nazioni Unite. Aggiungendo che teleSUR e Sputnik sono stati gli unici media a raccogliere la sua testimonianza.
Infine, de Zayas ha reso noto di aver ricevuto forti pressioni in merito alla sua visita in Venezuela. Con il palese obiettivo di andare a influenzare quello che sarebbero poi state le conclusioni della missione a Caracas. «Ho ritenuto che vi fossero interferenze con la mia indipendenza, io sono il relatore, determino il mio programma, conosco quali siano le informazioni rilevanti per la mia relazione, ma non voglio che il rapporto mi venga dettato e alcune organizzazioni non governative mi hanno suggerito in modo non gentile con lettere offensive, quello che dovevo fare quando ero in Venezuela».
Negli ultimi tempi si è scatenata la crociata contro le cosiddette fake news. La tanto sbandierata crisi umanitaria in Venezuela, imputata alla cattiva gestione di Maduro, si è rivelata proprio essere un classico esempio di fake news. Non concepita e diffusa dai tanto fantomatici quanto imprendibili hacker russi, ma dall’intero apparato mediatico mainstream a reti unificate.
Post n°14313 pubblicato il 26 Febbraio 2018 da Ladridicinema
Tag: comunicazione, news ![]() di Paola Di Lullo
"Non c'è nessun giornalista al mondo più minacciato di un giornalista palestinese, perché lui o lei non partecipa solo alla manifestazione, ma vive l'evento stesso".
Se è vero un po' dappertutto che i media mainstream sono asserviti al padrone di turno, in Palestina, i giornalisti hanno ben altri problemi da affrontare Il Centro Palestinese per lo Sviluppo e le Libertà dei Media (MADA) ha pubblicato, il 10 febbraio, un rapporto in cui si afferma che, tra dicembre 2017 e fine gennaio 2018, sono state registrate 117 violazioni contro le libertà dei media palestinesi per mano delle forze israeliane. Il MADA ha riferito che a gennaio c'è stata una diminuzione delle violazioni contro le libertà dei media rispetto a dicembre 2017. Si va dalle 89 violazioni , di cui 84 veri e propri attacchi, di dicembre, alle 31 di gennaio, tre delle quali commesse da forze dell'ANP. Nonostante il calo tra dicembre 2017, mese caldo in cui si sono registrate la maggior parte delle proteste contro il riconoscimento americano di Gerusalemme come capitale di Israele, e gennaio 2018, il MADA ha dichiarato che le violazioni di gennaio sono state più alte dello scors gennaio. Una delle principali violazioni di gennaio, riguarda un fotoreporter di Reuters a Gerusalemme, colpito alla testa con un'arma contundente che gli ha causato un'enorme ferita ed una commozione cerebrale.
I giornalisti palestinesi descrivono spesso il loro lavoro come una forma di "resistenza", poiché credono che le loro storie mostrino al mondo gli effetti devastanti delle politiche israeliane sui palestinesi e forniscano ai palestinesi un mezzo per far ascoltare le loro voci in un clima mediatico spesso offuscato dalla narrazione filoisraeliana. Infatti, durante i 70 anni di occupazione israeliana del territorio palestinese, il punto di vista israeliano ha forzatamente e deliberatamente dominato i media nazionali e globali. In tal modo, la parte israeliana ha oscurato la verità sulla Palestina. Israele si è concentrato maggiormente sugli Stati Uniti e sui paesi europei che hanno influenza riguardo il conflitto in corso. Di oggi, la notizia di un altro arresto, il giornalista Mohammad Olwan, fuori al carcere di Ofer, dov'era in corso una manifestazione non violenta per protestare contro la detenzione dell'attivista palestinese Munther Amira, capo del capo del Comitato di coordinamento della lotta popolare (PSCC) in Cisgiordania, arrestato durante le proteste pacifiche di fine dicembre. Il video dell'arresto : https://www.facebook.com/eyeonpalestine2011/videos/1821154494573450/?t=6
La manifestazione è stata soppressa con lanci di gas lacrimogeni e l'uso dello spray al peperoncino. A questo punto, come non ricordare i 17 giornalisti massacrati a Gaza nell'estate 2014, durante l'Operazione Protective Edge? FONTI : Ma'an News Agency
Post n°14312 pubblicato il 26 Febbraio 2018 da Ladridicinema
![]() Il Segretario generale delle Nazioni Unite ha chiesto un immediato cessate il fuoco nel Ghouta Orientale, sobborgo di Damasco per fornire aiuti umanitari alla popolazione ed evacuare i feriti. Il Consiglio di sicurezza dell'ONU si è riunito con urgenza ieri su iniziativa della Russia per affrontare la situazione nel Ghouta Orientale, sobborgo di Damasco dove la situazione umanitaria è peggiorata di recente. Secondo il rappresentante permanente della Russia presso l'ONU, Vasili Nebenzia, l'incontropermetterà di ottenere "una nuova visione e comprensione della situazione e proporre vie d'uscita". Durante il suo discorso, Nebenzia ha denunciato che c'è una "guerra dell'informazione" sulla situazione nel Ghouta Orientale. Secondo una visione presentata dai media occidentali, nella zona ci sono solo ospedali contro i quali agisce il governo siriano, mentre la presenza di "parecchie migliaia di milizie che non hanno voluto riconciliarsi è qualcosa su cui si tace, ha dichiarato il diplomatico russo. Nebenzia ha evidenziato il fatto che alcune di queste milizie sono legati a gruppi terroristici come Jabhat al Nusra, "attaccano Damasco e lanciare decine di missili al giorno" contro capitale siriana un fatto che non viene preso in considerazione. Il diplomatico russo ha aggiunto che i milizianio hanno trasformato i civili in ostaggi e non li hanno lasciati uscire dai territori che controllano.Inoltre, membri di gruppi illegali hanno ignorato gli appelli della Russia a deporre le armi e a regolare il loro status, e hanno indebolito i negoziati di mercoledì scorso. La comunità internazionale incolpa il governo di Bashar al-Assad per la morte di civili nel Ghouta Oriental dopo i recenti attacchi. Secondo i dati dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, la cui credibilità è stata messa in dubbio anche dai media mainstream, dal 18 febbraio ad oggi 382 civili sono morti a causa degli attacchi delle forze governative siriane. Il rappresentante della Russia ha paragonato "la massiccia psicosi" del Ghouta Oriental alla situazione nella città siriana di Raqqa. "La distruzione metodica di Raqa da parte delle forze della coalizione è un fatto recente", ha spiegato. Nebenzia ha ricordato che quando la coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti ha bombardato la città per conto della lotta contro l'ISIS, ci sono stati anche dei civili coinvolti, ma dopo aver terminato l'operazione antiterrorismo in Raqqa, è andata via senza preoccuparsi dei pericoli che i residenti locali dovevano affrontare. "Ora fino a 50 persone muoiono per le mine che sono state lasciate lì", ha detto il diplomatico.
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Inviato da: Mr.Loto
il 28/03/2022 alle 11:57
Inviato da: Mr.Loto
il 15/10/2020 alle 16:34
Inviato da: RavvedutiIn2
il 13/11/2019 alle 16:33
Inviato da: surfinia60
il 11/07/2019 alle 16:27
Inviato da: Enrico Giammarco
il 02/04/2019 alle 14:45