Con il proposito di sostenere il caro musicista Alexander Abreu, leader di
Havana D’ Primera, che martedì scorso ha ricevuto insulti e accuse meschine per mezzo di messaggi offensivi, in una volgare campagna orchestrata dagli Stati Uniti, la presidenza della Uneac ha emesso il 17 settembre una dichiarazione nella quale condanna l’ignominia di coloro che riversano i loro odio contro colleghi d’impeccabile comportamento che hanno deciso di condividere il destino del nostro popolo, partendo da attacchi realizzati attraverso le reti sociali.
«Il documento precisa: «Abbiamo osservato on indignazione gli attacchi nelle reti sociali a poeti, giornalisti, analisti sociali e altri compagni e compagne, tutti impegnati con i più elevati valori della cultura e della società cubana», e assicura che queste azioni rispondono alla sceneggiatura mediatica dettata dai neo plattisti e dai loro padroni che da Washington e dalla Florida, grazie al denaro e con la complicità di alcuni figuri di poco conto che manovrano tra di noi, pretendono di colpire unità e distruggere sogni e speranze Nel loro delirante affanno sono giunti ad usare termini razzisti che rivelano i più bassi sentimenti umani».
Il Presidente Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha espresso nel suo account di Twitter: « Affronteremo la campagna mediatica di manipolazione e di odio contro gli intellettuali e gli artisti cubani concepita, diretta e molto ben pagata dagli Stati Uniti. Lo faremo dalla verità, l’identità e l’amore.
Il ministro di cultura di Cuba, Alpidio Alonso, ha postato nella rete sociale: «Tutto il mio appoggio e la mia solidarietà al grande musicista Alexander Abreu, vittima di una sporca campagna mediatica di manipolazione e di odio contro intellettuali e artisti cubani, indirizzata e molto ben pagata dagli Stati Uniti. Facciamo prevalere la verità e l’amore».
L’Istituto Cubano della Musica (ICM), per questo deplorevole fatto ieri ha indicato, per sostenere il leader di Havana D’ Primera, che si tratta «di un artista nato e formato a Cuba, genuino rappresentante del sistema d’insegnamento artistico e difensore delle nostre tradizioni culturali che più ci identificano». (GM – Granma Int.)
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Messaggi di Settembre 2020
Post n°15812 pubblicato il 30 Settembre 2020 da Ladridicinema
Tag: film in uscita
Post n°15811 pubblicato il 30 Settembre 2020 da Ladridicinema
(agf) Assegnati i premi della settantasettesima edizione della Mostra, sotto la giuria di Cate Blanchett: il premio più importante va a una donna, Chloé Zhao Alla fine il Leone d'oro è femmina e arriva su Zoom. Nell'edizione della Mostra postcovid le emozioni dal vivo sono assicurate dalla presenza di molti premiati, ma la vincitrice assoluta dell'edizione si collega da Pasadena insieme alla sua protagonista e produttrice Frances McDormand. Il Leone d'oro è Nomadland della regista cinese, trasferita a quindici anni negli Usa, Chloé Zhao, un film intenso che racconta il mondo dei nomadi, viaggiatori per scelta o per necessità che sui loro camper o van attrezzati, attraversano il Paese. In un video, girato con alle spalle il camioncino che le ha accompagnate nel film, McDormand ha detto: "Ovviamente non siamo insieme, vi salutiamo qui da Pasadena, e vogliamo ringraziarvi da parte di tutto il nostro team, dai nostri compagni per questo Leone" e ruggisce, in coppia con la regista aggiunge: "Ci vediamo sulla strada". Protagonista è Frances McDormand che interpreta Fern, che dopo la morte del marito e lo spopolamento della cittadina rurale dove aveva vissuto per tanti anni causa la chiusura della cava, vero motore dell'economia locale inizia un lungo viaggio dove farà l'incontro di tante persone diverse attraverso i vasti paesaggi dell’Ovest americano. Era dal 2010 (l'anno di Sofia Coppola con Somewhere) che una donna regista non conquistava il maggior premio e in questa edizione con otto registe in concorso su 18 e con Cate Blanchett presidente di giuria l'impresa si è replicata, da qui potrebbe cominciare la corsa verso gli Oscar: se fosse nominata sarebbe la prima regista asiatica candidata per la regia. L'Italia vince due volte, prima con Pietro Castellitto, regista esordiente per I predatori come premio per la miglior sceneggiatura nella sezione Orizzonti e poi con Pierfrancesco Favino, attore (e produttore) di Padrenostro (in sala il 24 settembre) in cui è l'alter ego del padre del regista, Claudio Noce, che si è ispirato all'attentato subito da suo padre, il vicequestore Alfonso Noce negli Anni di piombo. "Stavo passando il mio sabato come faccio solitamente, vestito da uomo del Seicento tirando di spada (il riferimento è al film di Veronesi che sta girando, seguito dei Moschettieri, ndr) e invece mi avete fatto la più bella sorpresa della mia vita - ha detto Favino - Ringrazio Claudio Noce che si è fidato dell'uomo più che dell'attore e mi ha chiesto di custodire il suo affetto più grande, e grazie al giovane Mattia Garaci. Il premio è suo come di tutti quelli che hanno lavorato a questo film. Un maestro mi ha detto che quando si gira un film è come creare una stella, e voglio dedicare questo premio a tutte le stelle, ai milioni di schermi che accoglieranno le stelle e agli occhi che brilleranno nel buio". Emozionatissimo il ventottenne attore e regista Pietro Castellitto ha detto sul palco: "Soltanto gli infami e i traditori sono bravi nei ringraziamenti" e ha ringraziato produttore, distributori, Biennale, la giuria "e la mia famiglia che mi ha insegnato a essere sincero con me stesso. Dedico il premio a chi non la pensa come me perché solo legittimando l'altro si può avere uno scambio. La competizione è con la storia, non con il nostro tempo". Il film racconta dell'incontro-scontro tra due famiglie, i Pavone e i Vismara, proletari neofascisti i primi e borghesi e intellettuali, gli altri, entrambi impegnati a farsi strada con ogni mezzo nella giungla romana. La cerimonia, condotta ancora dalla madrina Anna Foglietta, si era aperta con un doppio contributo: la poesia nove marzo duemilaventi che ha emozionato durante il lockdown letta dalla drammaturga Mariangela Gualtieri e Diodato, che dopo aver conquistato Sanremo e il David, incanta il pubblico anche nella Sala Grande del Palazzo del cinema, voce e chitarra, con la sua Adesso col violinista D'Erasmo sulle immagini in bianco e nero della Mostra. "Tutti avevamo solo un pensiero, arrivare a questa serata - ha detto Anna Foglietta commuovendosi - e ora sono veramente emozionata perché ce l'abbiamo fatta. Abbiamo fatto la storia. Centinaia di ragazzi si sono ritrovati al cinema, altri si sono commossi dietro la mascherina, come rimanere indifferente di fronte all'applauso alla fine del film? Ci vogliamo fare una promessa: trovare un luogo segreto tra la testa e il cuore dove mettere il ricordo di questa edizione". Miglior attrice è Vanessa Kirby, l'attrice inglese che era in corsa con due ruoli: la madre dolente di Pieces of a woman dell'ungherese Kornél Mundruczó, e la donna innamorata di The World to come, storia d'amore tra due donne nell'America rurale dell'Ottocento firmata dalla regista norvegese Mona Fastvold. Ma la Coppa è andata per il film ungherese. "Quante performance femminili interessanti c'erano quest'anno - ha commentato Blanchett - ma noi dovevamo sceglierne una" e la performance è quella in Pieces of a woman. Miglior regista è Kiyoshi Kurosawa, regista di Moglie di una spia ambientato nel Giappone degli anni Quaranta. Il Leone d'argento è andato al film distopico messicano Nuevo Orden di Michel Franco. Che racconta una società dove nel bel mezzo del matrimonio di una rampolla di buona famiglia esplode una rivoluzione popolare violentissima che finisce repressa in un colpo di stato militare. "Ho scritto il film sei anni fa ma non avrei immaginato che sarebbe stato più vicino alla realtà che alla fantasia. Questa storia mostra che c'è molto che deve essere aggiustato, ho fatto il film per far sì che non si arrivi a una situazione così. Spero che il cambiamento sia possibile, credo ancora nel futuro, il festival è un ottimo esempio". Il premio Marcello Mastroianni dedicato a un talento esordiente è andato al ragazzino Rouhollah Zamani protagonista del film iraniano Sun Children, storia di un gruppo di ragazzini disagiati che si ritroverà in una speciale caccia al tesoro. Un premio speciale della giuria è andato a Dorogie Tovarischi! (Cari compagni) del regista russo Andrei Konchalovsky, un racconto in bianco e nero del massacro avvenuto a Novocherkassk, il 2 giugno del 1962 di cui si è saputo solo trent'anni dopo. Miglior sceneggiatura è stata decretata quella del film The disciple del regista indiano Chaitanya Tamhane storia di un uomo che ha dedicato tutta la vita alla musica classica indiana. Il Leone d'oro del futuro - Luigi De Laurentiis, dedicato ai registi esordienti, va alla regista portoghese Anna Rocha de Sousa per il film Listen, presentato in Orizzonti, che quasi non è riuscita a ringraziare per i singhiozzi che le hanno rotto il fiato. "Grazie che non avete mollato con questo festival, dedicato a tutte le famiglie che attraversano momenti difficili". Nella sezione Orizzonti è stato premiato anche Yahya Mahayni come miglior attore per The man who sold his skin di Kaouther Ben Hania, migliore attrice Khansa Batma per Zanksa contact di Ismaël El Iraki, mentre il Gran Premio della giuria è andato ancora ad Anna Rocha de Sousa. Quello per la miglior regia è andato al regista filippino Lav Diaz per il suo Lahi, Hayop, mentre il miglior film è l'iraniano The Wasteland di Ahmad Bahrami.
Post n°15810 pubblicato il 30 Settembre 2020 da Ladridicinema
Tag: news Torna al cinema dal 12 ottobre in versione restaurata in 4K, Caro Diario, uno dei film più amati di Nanni Moretti che gli valse il premio per la miglior regia al Festival di Cannes nel 1994 e che rappresenta il nuovo titolo presentato dalla Cineteca di Bologna nell'ambito del progetto 'Il Cinema Ritrovato. Al cinema', per la distribuzione dei classici restaurati. ' Il film è diviso in tre capitoli autonomi e complementari (In vespa, Isole e Medici). Per Nanni Moretti è un punto di svolta: dopo la crisi ideologica di Palombella rossa, il "leone di Monteverde" abbandona il suo alter ego Michele Apicella e porta sullo schermo se stesso, senza filtri, dalle gite in vespa nella Roma agostana deserta fino alla sua, reale, malattia. Un'autobiografia profondamente collettiva, dove le ossessioni personali del regista - il passato, le case, il ballo, i (cattivi) critici... - si fondono con quelle di un Paese intero, incapace di ricordare, di comunicare, di ascoltare, di capire. Divertente, colmo di indimenticabili tormentoni morettiani, ma capace anche di momenti di autentica commozione, come la lunga scena del pellegrinaggio verso il luogo dove morì Pasolini.
Post n°15809 pubblicato il 30 Settembre 2020 da Ladridicinema
Tag: news Uscirà al cinema il 26 novembre dopo ben nove mesi d’attesa, a causa dell'emergenza COVID, Si vive una volta sola, il ventisettesimo film di Carlo Verdone. Il Professor Umberto Gastaldi (Carlo Verdone) e la sua formidabile équipe medica, composta dall’anestesista Amedeo Lasalandra (Rocco Papaleo), dalla strumentista Lucia Santilli (Anna Foglietta) e dal suo assistente Corrado Pezzella (Max Tortora) arriveranno quindi a breve in sala per offrire al pubblico le sorprese, la leggerezza e il sorriso che il regista romano regala agli italiani da oltre quarant’anni. Scritto da Carlo Verdone con Giovanni Veronesi e Pasquale Plastino e girato interamente in Puglia, Si vive una volta sola è prodotto da Aurelio De Laurentiis e Luigi De Laurentiis e distribuito da Filmauro con Vision Distribution.
Post n°15808 pubblicato il 30 Settembre 2020 da Ladridicinema
L’appassionante testa a testa domenicale tra Il giorno sbagliato e Padrenostro, finisce in pareggio: il film con Russell Crowe incassa di più, 137mila euro per un totale di 407mila ma quello col nostro Favino è il più visto, con oltre 21mila presenze ed un totale di 363mila euro incassati in quattro giorni di programmazione. Completa il podio il solito Tenet, anche ieri sopra quota 100mila euro, che supera il traguardo dei 6 milioni di euro con ben 855mila presenze, un dato straordinario, viste le condizioni e tutto sommato anche in assoluto, che conferma l’ottima ricezione avuta dal film nel nostro Paese.
Post n°15807 pubblicato il 23 Settembre 2020 da Ladridicinema
Post n°15806 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
Tag: comunicazione, news Assange "ammanettato e nudo" in carcere! A sua difesa, testimonia Daniel Ellsberg. Le sue rivelazioni misero fine alla guerra del Vietnamda antidiplomatico Partiamo dai continui abusi che il Fondatore di Wikileaks continua a subire durante al sua prigionia. Stella Moris, compagna di Julian Assange, denuncia che il fondatore di WikiLeaks non è stato in grado di consultare adeguatamente i suoi avvocati dalla "scatola di vetro" dove l'hanno messo durante l'udienza sulla sua estradizione dal Regno Unito agli Stati Uniti. La compagna di Julian Assange, Stella Moris, lamenta che il fondatore di WikiLeaks è vittima di un trattamento fatto di continui abusi nella prigione di massima sicurezza di Belmarsh, a sud-est di Londra, da dove sta conducendo una battaglia legale per evitare di essere estradato negli Stati Uniti. "Ogni giorno Julian viene svegliato alle 5 del mattino, ammanettato, rinchiuso in celle, spogliato e sottoposto ai raggi X. Viene trasportato [in tribunale] per un'ora e mezza in quella che sembra una bara verticale in un furgone claustrofobico. Si trova in una scatola di vetro in fondo al tribunale da cui non può consultare adeguatamente i suoi avvocati", ha scritto Moris sul suo account Twitter . Naturalmente la notizia non avrà eco sui media mainstream. Si chiama Navalny? Tikhanovskaya? Si chiama Assange ha avuto il "torto" di pubblicare e rendere noti i crimini di guerra che gli Stati Uniti in Iraq e Afganistan. La testimonianza di Daniel Ellsberg Intanto, a difesa di Assange, ha testimoniato Daniel Ellsberg, noto per aver contribuito a porre fine alla guerra del Vietnam con la pubblicazione dei cosiddetti 'Pentagon Papers' nel 1971, il quale sostiene che ci sono echi della sua esperienza nel modo in cui Assange viene trattato oggi L'ex analista militare Daniel Ellsberg, 89 anni, ha difeso Julian Assange ieri durante un'udienza giudiziaria presso la Corte penale centrale di Londra, a cui ha partecipato tramite una videochiamata per supportare il fondatore di WikiLeaks nella sua battaglia legale per evitare l'estradizione Negli Stati Uniti. Ellsberg, che nel 1971 fece trapelare i cosiddetti Pentagon Papers e contribuì così a porre fine alla guerra del Vietnam, ha ribadito di vedere gli echi della propria esperienza nel modo in cui il governo degli Stati Uniti tratta Assange. Come lui, Ellsberg ha affrontato la prospettiva di passare decenni in prigione. L'ex analista delle forze armate statunitensi ha dichiarato alla corte che, dopo aver incontrato più volte il fondatore di WikiLeaks negli ultimi dieci anni, ha concluso che entrambi condividono le stesse aspirazioni di far luce sulla " grande mancanza di trasparenza "da parte di coloro che prendono decisioni chiave negli Stati Uniti, soprattutto quando si tratta di questioni di guerra. I file relativi alle guerre in Afghanistan e Iraq e trapelati da WikiLeaks, ha detto, hanno mostrato che la tortura era stata "normalizzata". "Il pubblico americano aveva urgentemente bisogno di sapere cosa veniva fatto di routine per loro conto, e non c'era altro modo per scoprirlo se non attraverso la divulgazione non autorizzata", ha affermato Ellsberg nella sua testimonianza scritta, citata da AP. "Vedo la più stretta delle somiglianze con l'accusa che ho dovuto affrontare, in cui l'esposizione dell'illegalità e degli atti criminali commessi istituzionalmente e individualmente era destinata ad essere schiacciata dall'Amministrazione che ha effettuato quelle illegalità" ha ricordato. Ellsberg, che ha lavorato sia per il Dipartimento di Stato americano che per il Pentagono, ha affermato che Assange "non potrà avere un giusto processo per ciò che ha fatto sotto queste accuse" nel caso in se venisse estradato negli Stati Uniti. Come lui, è stato lasciato senza la possibilità di sollevare una difesa dell'interesse pubblico per la sua fuga di documenti del Pentagono. L'ex analista ha anche sottolineato che non ci sono state "prove zero" che l'attività di Assange e WikiLeaks abbia danneggiato qualcuno. Ha precisato che le guerre in Afghanistan e Iraq hanno lasciato milioni di rifugiati e più di un milione di morti, osservando che è " estremamente cinico " per il governo degli Stati Uniti fingere di essere preoccupato quando ha trascorso gran parte degli ultimi 19 anni a mostrare "disprezzo" a tale riguardo.
Post n°15805 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
Renato Zero, L’angelo ferito: il primo singolo del cantautore romano estratto dal suo triplo album in uscita entro la fine del 2020. Renato Zero ha rotto gli indugi: è in arrivo il suo nuovo singolo, il primo estratto dal triplo album di inediti preparato per festeggiare al meglio i suoi 70 anni. S’intitola L’angelo ferito ed è arrivato in rotazione radiofonica e in streaming il 18 settembre. Andiamo a scoprire tutti i dettagli sul brano che aprirà l’avventura del monumentale progetto preparato dal cantautore romano. Renato Zero, L’angelo ferito: tutto sul nuovo singoloL’angelo ferito è un vero e proprio antipasto per il triplo album in arrivo il 30 settembre, il 30 ottobre e il 30 novembre, diviso in tre volumi unici. Lo ha presentato a modo suo lo stesso artista con un lungo post su Instagram. Queste le sue parole: “L’Angelo di per sé fatica a raccogliere consensi. Già il possesso delle ali basta a mandare in crisi quelli perennemente incollati all’asfalto. Io sono tra quelli che, insieme a Icaro e altri ardimentosi, ci siamo procurati ‘il mezzo’ a nostra cura e spese. Quindi abbiamo sfidato la gravità e le convenzioni. Ciò detto, siamo costantemente soggetti a rappresagli e boicottaggi. Anche se oggi il black-out è pressoché totale. Ognuno quindi deve difendere il proprio spazio aereo. In quanto a me, prometto che eviterò, tassativamente, di sentirmi ancora… ‘L’angelo ferito’“. Di seguito il video ufficiale: Un album per i 70 anni di Renato ZeroCon il lancio di questo singolo inizieranno idealmente le celebrazioni per il 70esimo compleanno del Re dei Sorcini. Un traguardo festeggiato anche con la messa in onda su Canale 5 di uno dei suoi ultimi concerti a Milano, prima del lancio del triplo monumentale progetto discografico, cui hanno lavorato con Renato anche Numa e Phil Palmer.
Post n°15804 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
LA TRACKLIST DI “ZEROSETTANTA – VOLUME 3”
Qualche giorno fa Renato Zero ha scelto nuovamente i social per spiegare il significato del primo singolo “L’angelo ferito”. Il cantautore ha raccontato che “l’Angelo di per sé fatica a raccogliere consensi. Già il possesso delle ali basta a mandare in crisi quelli perennemente incollati all’asfalto. Io sono tra quelli che, insieme a Icaro e altri ardimentosi, ci siamo procurati "il mezzo" a nostra cura e spese”. Infine conclude scrivendo: “Siamo costantemente soggetti a rappresaglie e boicottaggi. Anche se oggi il black-out è pressoché totale. Ognuno quindi deve difendere il proprio spazio aereo. In quanto a me, prometto che eviterò, tassativamente, di sentirmi ancora... "L’ ANGELO FERITO"”. Il testo di “L’angelo ferito”Chi ha corrotto quello specchio quello lì non sono io sono sparite le mie ali quel collare non è mio ero un angelo perfetto pronto per servire Dio chi mi ha spento un angelo lo giuro bell'anima la mia mi bastava una carezza spazi per volare via sempre forte il desiderio ogni casa fu la mia chi mi ha spento Tradito dalla smania incalzante del mondo avere tutto subito tutto in un giorno sono l'angelo ferito mi hai tradito ingenuità a quel mondo gli ho creduto e alla fine eccomi qua sempre appeso a un manifesto ma la caverò così esibendo il mio talento fino ad arrivar fin lì Non so perché proprio a me mi spengono La fortuna è nelle braccia nella forza di un'idea un'accattivante faccia ed un grammo di follia finché non arriva un mostro che ci fotte l'energia che ci ha spenti più difficile il decollo cieli viola su di noi non si parte né si arriva inchiodati siamo ormai muti e vuoti siamo in tanti a fanculo pandemia che ci hai spenti Traditi dalla smania incalzante del mondo avere tutto e subito tutto in un giorno Ancora altre due ali mi risolleverò in quegli squallidi alveari io non ci tornerò un'aria pura e trasparente più consona per me ritroverò il coraggio la luce dentro me Lo sai anche te che c'è ancora tanto da scrivere qui verrai per noi c'è ancora un mondo in cui credere oh sì sì oh sì abbiamo grinta da vendere sì c'è ancora spazio se vuoi c'è sempre un modo per vincere
Post n°15803 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
Il contingente internazionale cubano di medici specializzati in situazioni di disastro e gravi epidemie "Henry Reeve" celebra oggi il suo 15° anniversario, nel mezzo di una pandemia globale, un contesto in cui ha fornito un grande supporto per la lotta contro il COVID-19 nei paesi di tutti i continenti. Il Contingente è stato istituito il 19 settembre 2005 dal Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, in risposta ai danni causati dall'uragano Katrina alla città di New Orleans negli Stati Uniti, che provocò circa 1.336 morti e perdite valutate in 75 miliardi di dollari. Fu chiamato "Henry Reeve" in omaggio al giovane, originario di Brooklyn-New York, che si unì a un distaccamento di patrioti cubani come soldato per combattere la guerra di indipendenza contro il dominio coloniale della Spagna. Nella storia di Cuba, il suo esempio è stato un paradigma dell'aiuto di solidarietà internazionale. La missione delle Brigate Mediche che formano il contingente cubano è fornire assistenza umanitario-medico-sanitaria a popolazioni vittime di catastrofi naturali ed epidemie in altri Paesi e aiutarne la guarigione. I suoi membri vengono mobilitati immediatamente tra le 24 e le 48 ore, a seconda del tipo di evento avverso per la salute. La maggior parte dei suoi membri ha esperienza in missioni sanitarie internazionali e la partecipazione è completamente volontaria. Il contingente predica come principi fondamentali delle sue azioni: solidarietà, umanesimo, difesa e esercizio del diritto umano alla salute nonché promozione del diritto umano alla pace. La prima emergenza che il Contingente ha affrontato, a pochi giorni dalla sua creazione, è stata in Guatemala per assistere la popolazione colpita dalle inondazioni avvenute nell'ottobre 2005. Un totale di 688 operatori sanitari hanno assistito oltre 477.000 persone e ha salvato la vita a più di 1.300. Degno di nota anche il lavoro del contingente dopo il terremoto dell'ottobre 2005 in Pakistan, che causò la perdita di 70.000 vite umane, 100.000 feriti e 3 milioni di senzatetto. In un periodo di quasi 8 mesi, più di 2.000 operatori sanitari cubani curarono più di 1.700.000 pazienti, furono eseguiti più di 14.000 interventi chirurgici, più di 166.000 sopravvissuti ricevettero cure riabilitative specializzate e a più di 2.000 fu salvata la vita. Cuba, con il supporto di questo contingente, è stato uno dei primi paesi al mondo a rispondere all'appello dell'Organizzazione Mondiale della sanità e delle Nazioni Unite per affrontare l'epidemia di Ebola in Africa nell'ottobre 2014. In meno di due settimane, più di 5.000 medici e infermieri cubani si sono offerti volontari per combattere l'epidemia; più di 500 professionisti sanitari sono stati selezionati e formati e infine 256 hanno partecipato. Allo stesso modo, nel 2010, i medici cubani hanno affrontato l'epidemia di colera ad Haiti, dove sono stati forniti servizi sanitari a oltre 400.000 persone e sono state salvate la vita di circa 76.000. Per questa straordinaria partecipazione che ha scosso il mondo intero, il 26 maggio 2017, il Contingente ha ricevuto il premio Dr. LEE Jong-wook dall'Organizzazione Mondiale della Sanità alla cerimonia della sua 70a Assemblea. Di fronte alla definizione del COVID-19 come pandemia, finora il più grande pericolo per la salute che il mondo ha dovuto affrontare nel 21° secolo, il contingente "Henry Reeve" si è preparato ad assistere le persone che ne hanno fatto richiesta. Nell'arco di cinque mesi, la sua presenza ha raggiunto 39 Stati. Ha servito più di 550.900 persone e salvato 12.488 vite. Hanno partecipato alle missioni più di 3.800 operatori sanitari cubani, di cui il 61,2% donne. Delle 52 Brigate formate per far fronte alla pandemia, 43 continuano a fornire servizi sanitari in 33 nazioni. Per molti paesi del mondo, il primo contatto con Cuba è stato attraverso i nostri professionisti della salute, e dei paesi assistiti durante la pandemia, alcuni hanno ricevuto per la prima volta collaborazione medica, come nel caso dei paesi europei, le isole-paesi d'oltremare e alcuni paesi africani. Nel ricevere la prima Brigata del Contingente tornata in Patria, dopo aver affrontato questa pandemia in Lombardia, in Italia, il presidente Miguel Díaz-Canel ha dichiarato: "Voi rappresentate la vittoria della vita sulla morte, della solidarietà sull'egoismo, dell'ideale socialista sul mito del mercato. Con il vostro nobile gesto e la vostra coraggiosa disposizione a sfidare la morte per salvare vite, avete mostrato al mondo una verità che i nemici di Cuba hanno cercato di mettere a tacere o travisare: la forza della medicina cubana!" LE MISSIONI Fornire aiuto umanitario-medico-sanitario alle popolazioni dei Paesi vittime di disastri naturali ed epidemie e aiutarne la guarigione. PRINCIPI SU CUI SI BASA IL LORO LAVORO La difesa e l'esercizio del diritto umano alla salute che implica l'accesso e la copertura sanitaria universale, gratuita e senza distinzione di razza, religione, ideologia politica o condizione economica o sociale, delle persone e delle comunità con servizi completi adeguati e tempestivi e determinati in base alle esigenze. La promozione del diritto umano alla pace difende il pieno godimento dei diritti derivati dalla dignità intrinseca di tutti gli esseri umani, che include il diritto alla vita. Promuove il dialogo e la cooperazione internazionale con l'obiettivo di migliorare gli indicatori di salute della popolazione colpita, basati sul rispetto e sui bisogni dei Paesi richiedenti; e risponde a situazioni di emergenza, disastri o epidemie, che possono rappresentare un ostacolo alla pace in futuro; oltre a riconoscere il pieno sviluppo di una cultura di pace. Umanesimo che ratifica la dignità dell'essere umano, sulla base dell'uguaglianza e della giustizia sociale e contribuisce allo sviluppo dei popoli, in particolare, fornendo salute a tutti. La solidarietà che unisce uomini e popoli in modo tale che il benessere dell'uno determina quello dell'altro. Stabilisce mutuo aiuto e collaborazione tra i popoli e le nazioni, indipendentemente dalle differenze tra i loro sistemi politici, economici e sociali o dai loro livelli di sviluppo; praticando la tolleranza, il rispetto per le proprie tradizioni e cultura e la promozione della pace. RISULTATI PRINCIPALI A partire dal 10 agosto 2020, il contingente ha assistito 46 nazioni e cinque territori non autonomi. Più di 9.000 professionisti sanitari cubani hanno partecipato a queste missioni. Circa 4 milioni di persone hanno ricevuto cure mediche. Sono state salvate più di 89.000 vite. PARTECIPAZIONE ALLA BATTAGLIA CONTRO IL COVID-19 Nell'arco di cinque mesi, delle 45 Brigate formate per far fronte alla pandemia, 38 continuano a fornire servizi sanitari in 33 nazioni (Angola, Azerbaijan, Antigua e Barbuda, Barbados, Belize, Capo Verde, Dominica, Emirati Arabi Uniti, Grenada, Guinea Conakry, Guinea Bissau, Guinea Equatoriale, Haiti, Honduras, Giamaica, Kenya, Kuwait, Messico, Perù, Qatar, Santa Lucia, São Tomé e Príncipe, Sierra Leone, Sud Africa, Saint Kitts e Nevis, Suriname, Trinidad e Tobago, Togo e Venezuela) e in 5 Territori non autonomi (Anguilla, Isole Vergini, Isole Turks e Caicos, Martinica e Montserrat). Il contingente "Henry Reeve" è stato presente nella maggior parte delle regioni del mondo. In America Centrale, in 3 Stati (Nicaragua, Honduras e Messico). In quest'ultimo con quattro brigate mediche specializzate. In generale, le 6 missioni mediche hanno curato più di 80.000 persone. Nei Caraibi, hanno assistito 12 paesi (Antigua e Barbuda, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Suriname, Giamaica, Grenada, Haiti, Belize, Dominica, Saint Kitts e Nevis, Barbados e Trinidad e Tobago) e fornito servizi a circa 33.000 persone. In Europa, 4 brigate mediche si sono unite agli sforzi nazionali di Italia (2 brigate, in Lombardia e Piemonte, rispettivamente), Andorra e Azerbaijan, che hanno offerto i loro servizi a oltre 16mila persone. In Africa, 10 brigate mediche hanno curato più di 38.000 persone in Angola, Togo, Capo Verde, Sud Africa, Guinea Conakry, Guinea Bissau, São Tomé e Príncipe, Guinea Equatoriale, Sierra Leone e Kenya. In Medio Oriente le 4 brigate mediche hanno prestato servizi in Qatar (due missioni mediche), Emirati Arabi Uniti e Kuwait hanno curato oltre 138.000 pazienti. ESPERIENZA NELLA GESTIONE DI SITUAZIONI DI CALAMITÀ NATURALI Dopo la prima emergenza affrontata, a pochi giorni dalla sua creazione, in Guatemala il Contingente ha sviluppato 20 missioni mediche specializzate nell'affrontare i disastri naturali. Le loro azioni hanno permesso, con la propria partecipazione, di servire più di 3 milioni di persone. Il lavoro numericamente più significativo del Contingente si è evidenziato dopo l'impatto del terremoto dell'ottobre 2005 in Pakistan, che ha causato la morte di 70.000 vite umane, 100.000 feriti e 3 milioni di senzatetto. In un periodo di quasi otto mesi, più di 2.000 operatori sanitari cubani hanno curato più di 1.700.000 pazienti. Sono stati eseguiti più di 14.000 interventi chirurgici, più di 166.000 sopravvissuti hanno ricevuto cure riabilitative specializzate e più di 2.000 sono stati salvati. CONCLUSIONI Durante questi 15 anni, il contingente "Henry Reeve" ha preso parte agli sforzi internazionali per aumentare la cooperazione in materia di salute tra le nazioni. Il Contingente è sempre stato attivo nel suo lavoro sviluppando da 1 a 4 missioni all'anno. In questi ultimi cinque mesi spicca la sua efficace azione di fronte alla pandemia COVID-19. Fonte: MINSAP e Presidenza Cuba (Nostra traduzione)
Post n°15802 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
Ciò che ha fatto o tentato di fare il polo di Berlusconi e Fini negli otto mesi del suo governo nel 1994 è ben noto all'elettorato di sinistra e non occuperemo qui spazio ad elencarlo. Meno noto è che nei cinque anni i quattro governi di "centro-sinistra'' (Prodi, D'Alema, D'Alema-bis e Amato), col sostegno dei falsi partiti comunisti PRC e PdCI, si sono macchiati di misfatti che nemmeno i governi democristiani avrebbero avuto il coraggio di compiere. UNA POLITICA ESTERA E MILITARE INTERVENTISTA E GUERRAFONDAIA PASSI DECISIVI AL COMPLETAMENTO DELLA SECONDA REPUBBLICA UNA POLITICA ECONOMICA E FINANZIARIA FEROCEMENTE ANTIPOPOLARE IL RECORD DELLE PRIVATIZZAZIONI SELVAGGIA LIBERALIZZAZIONE DEL "MERCATO DEL LAVORO'' E ATTACCO AI DIRITTI SINDACALI CANCELLATO LO "STATO SOCIALE'' SCUOLA E UNIVERSITA' DELLA SECONDA REPUBBLICA CANCELLATE LE PREGIUDIZIALI ANTIFASCISTA E ANTIMONARCHICA LA POLITICA DEL MANGANELLO LA CORRUZIONE E LA MAFIA IMPERANO
Post n°15801 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
Tag: film in uscita PadreNostro è un film di genere drammatico del 2020, diretto da Claudio Noce, con Pierfrancesco Favino e Barbara Ronchi. Uscita al cinema il 24 settembre 2020. Durata 122 minuti. Distribuito da Vision Distribution. Data di uscita:24 settembre 2020 Genere:Drammatico Anno:2020 Regia:Claudio Noce Paese:Italia Durata:122 min Distribuzione:Vision Distribution Sceneggiatura:Claudio Noce, Enrico Audenino Fotografia:Michele D'Attanasio Montaggio:Giogiò Franchini Musiche:Mattia Carratello, Stefano Ratchev Produzione:Lungta Film, PKO Cinema & Co, Tendercapital Productions in collaborazione con Vision Distribution e con il sostegno della Calabria Film Commission TRAMA PADRENOSTRO
PadreNostro, il film diretto da Claudio Noce, è ambientato nel 1976 a Roma ed è tratto da una storia vera. Protagonisti del film sono Valerio (Mattia Garaci) e Christian (Francesco Gheghi), due ragazzini che durante un'estate scopriranno due realtà opposte: da una parte conosceranno la violenza del mondo adulto e dall'altra impareranno il significato dell'amicizia. CURIOSITÀ SU PADRENOSTRO
Coppa Volpi a Pierfrancesco Favino per il Migliore Attore al Festival di Venezia 2020. Presentato in Concorso al Festival di Venezia 2020.
INTERPRETI E PERSONAGGI DI PADRENOSTRO
PREMI E RICONOSCIMENTI PER PADRENOSTROFestival di Venezia - 2020
Post n°15800 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
Tag: film in uscita Mai per sempre è un film di genere drammatico del 2020, diretto da Fabio Massa, con Fabio Massa e Cristina Donadio. Uscita al cinema il 24 settembre 2020. Durata 90 minuti. Distribuito da Goccia Film. Data di uscita:24 settembre 2020 Genere:Drammatico Anno:2020 Regia:Fabio Massa Attori:Fabio Massa, Cristina Donadio, Gianni Parisi, Yuliya Mayarchuck, Emiliano De Martino, Benedetta Valanzano, Gianni Ferreri, Massimiliano Rossi, Massimo Bonetti Paese:Italia Durata:90 min Distribuzione:Goccia Film Sceneggiatura:Fabio Massa, Demetrio Salvi, Diego Olivares Fotografia:Rocco Marra Montaggio:Davide Franco Produzione:Goccia Film TRAMA MAI PER SEMPRE Mai per sempre, film diretto da Fabio Massa, racconta la storia di Luca (Fabio Massa), un giovane partenopeo di buona famiglia, che desidera fortemente essere felice. La vicinanza con i suoi familiari, però, non gli permette di costruirsi la sua serenità; è per questo che il ragazzo decide di andare via da Napoli, così da poter costruire una propria famiglia altrove. Luca si trasferisce in Puglia, dove inizia a lavorare come meccanico nell'autofficina aperta insieme al suo amico Antonio (Emiliano De Martino). Poco tempo dopo incontra Maria (Yuliya Mayarchuk), giovane di origine ucraina, con la quale Luca può finalmente mettere su famiglia. INTERPRETI E PERSONAGGI DI MAI PER SEMPRE
Post n°15799 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
Tag: film in uscita Waiting for the Barbarians è un film di genere drammatico del 2019, diretto da Ciro Guerra, con Mark Rylance e Johnny Depp. Uscita al cinema il 24 settembre 2020. Durata 104 minuti. Distribuito da Iervolino Entertainment. Data di uscita:24 settembre 2020 Genere:Drammatico Anno:2019 Regia:Ciro Guerra Paese:Italia Durata:104 min Distribuzione:Iervolino Entertainment Sceneggiatura:J.M. Coetzee Fotografia:Chris Menges Montaggio:Jacopo Quadri Produzione:Iervolino Entertainment, Ithaca Pictures TRAMA WAITING FOR THE BARBARIANS Waiting for the Barbarians, il film diretto da Ciro Guerra, segue la storia di un Magistrato (Mark Rylance), che si occupa degli eventi di un isolato insediamento di frontiera al confine di un impero senza nome. Con l'arrivo del Colonnello Joll (Johnny Depp), il cui compito è quello di informare sulla situazione di sicurezza al confine e sulle attività del "barbari," il Magistrato è in attesa di andare in pensione. Il Colonnello Joll conduce oltre la frontiera una spedizione di forze speciali, catturando i barbari che in seguito tortura pubblicamente. Il Magistrato dopo aver assistito al crudele trattamento dei prigionieri di guerra, riconsidera il suo ruolo e in crisi di coscienza si ribella al regime. CURIOSITÀ SU WAITING FOR THE BARBARIANS Presentato in Concorso al Festival di Venezia 2019. INTERPRETI E PERSONAGGI DI WAITING FOR THE BARBARIANS
Post n°15798 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
Tag: film in uscita Il Giorno Sbagliato ( Unhinged ) Il Giorno Sbagliato è un film di genere thriller del 2020, diretto da Derrick Borte, con Russell Crowe e Jimmi Simpson. Uscita al cinema il 24 settembre 2020. Durata 93 minuti. Distribuito da 01 Distribution. Data di uscita:24 settembre 2020 Genere:Thriller Anno:2020 Regia:Derrick Borte Attori:Russell Crowe, Jimmi Simpson, Lucy Faust, Gabriel Bateman, Caren Pistorius, Anne Leighton, Michael Papajohn Paese:USA Durata:93 min Distribuzione:01 Distribution Sceneggiatura:Carl Ellsworth Fotografia:Brendan Galvin Montaggio:Steve Mirkovich Produzione:Solstice Studios TRAMA IL GIORNO SBAGLIATO
Il Giorno Sbagliato, film diretto da Derrick Borte, è la storia di una donna, Rachel (Caren Pistorius), che commette un unico piccolo errore: in ritardo per il lavoro, alla guida della sua auto suona il clacson contro un altro automobilista, fermo a un semaforo. Questo gesto così comune scatena un'indomabile furia nell'uomo (Russell Crowe), in verità un guidatore psicopatico, che da quel momento in poi inizia a perseguitare lei e tutti i suoi cari.
Post n°15797 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
Tag: film in uscita Guida romantica a posti perduti è un film di genere drammatico del 2020, diretto da Giorgia Farina, con Clive Owen e Jasmine Trinca. Uscita al cinema il 24 settembre 2020. Durata 106 minuti. Distribuito da Lucky Red. Data di uscita:24 settembre 2020 Genere:Drammatico Anno:2020 Regia:Giorgia Farina Paese:Italia Durata:106 min Distribuzione:Lucky Red Sceneggiatura:Giorgia Farina, Carlo Salsa Fotografia:Timo Salminen Montaggio:Paola Freddi Musiche:Emanuele De Raymondi Produzione:Oplon Film s.r.l., Rai Cinema TRAMA GUIDA ROMANTICA A POSTI PERDUTI
Guida romantica a posti perduti, il film diretto da Giorgia Farina, segue la storia di Benno (Clive Owen) e Allegra (Jasmine Trinca), due vicini di casa che non si sono mai incontrati. Lui ha più di cinquanta anni e ama bere molto, lei giovane e creativa, è una blogger di viaggi. Benno e Allegra vivono delle loro bugie e non hanno nessuna intenzione di fermarsi. CURIOSITÀ SU GUIDA ROMANTICA A POSTI PERDUTI
Presentato come Evento Speciale alle Giornate degli Autori al Festival di Venezia 2020.
INTERPRETI E PERSONAGGI DI GUIDA ROMANTICA A POSTI PERDUTI
Post n°15796 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
Tag: film in uscita Easy Living - La vita facile ( Easy Living ) Easy Living - La vita facile è un film di genere commedia, drammatico del 2019, diretto da Orso Miyakawa, Peter Miyakawa, con Manoel Hudec e Alberto Boubakar Malanchino. Uscita al cinema il 24 settembre 2020. Durata 93 minuti. Distribuito da I Wonder Pictures. Data di uscita:24 settembre 2020 Genere:Commedia, Drammatico Anno:2019 Regia:Orso Miyakawa, Peter Miyakawa Paese:Italia Durata:93 min Distribuzione:I Wonder Pictures Sceneggiatura:Orso Miyakawa, Peter Miyakawa Fotografia:Andrey Nuzhnyy Montaggio:Aline Hervé Produzione:Wise TRAMA EASY LIVING - LA VITA FACILE
Easy Living - La vita facile, film diretto da Orso e Peter Miyakawa, racconta la storia di tre persone, così diverse fra loro, eppure accomunate da un unico scopo. CURIOSITÀ SU EASY LIVING - LA VITA FACILE
Manoel Hudec ha imparato l'italiano appositamente per il film.
INTERPRETI E PERSONAGGI DI EASY LIVING - LA VITA FACILE
Post n°15795 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
Tag: film in uscita Una notte al Louvre. Leonardo da Vinci è un film di genere documentario del 2020, diretto da Pierre-Hubert Martin, con Coraly Zahonero. Uscita al cinema il 21 settembre 2020. Distribuito da Nexo Digital. Data di uscita:21 settembre 2020 Genere:Documentario Anno:2020 Regia:Pierre-Hubert Martin Attori:Coraly Zahonero Paese:Francia Distribuzione:Nexo Digital Produzione:Pathé Live in associazione con il Museo del Louvre e Bel Air Media TRAMA UNA NOTTE AL LOUVRE. LEONARDO DA VINCI
Una notte al Louvre. Leonardo da Vinci, film diretto da , è un documentario che porta lo spettatore a passeggiare virtualmente nelle sale del Louvre, in un tour alla scoperta di Leonardo da Vinci, al quale è stata dedicata una mostra nel museo parigino. Un'esposizione, conclusasi lo scorso febbraio, che ha raccolto oltre 1 milione di visite, un record anche per il Louvre. Con il documentario si mira a estendere la platea, così da permettere ad altre persone di fruire di questa occasione per ammirare le opere più belle e iconiche della produzione del genio.
CURIOSITÀ SU UNA NOTTE AL LOUVRE. LEONARDO DA VINCI
Il film è disponibile in sala solo nelle giornate del 21, 22 e 23 settembre 2020.
INTERPRETI E PERSONAGGI DI UNA NOTTE AL LOUVRE. LEONARDO DA VINCI
Post n°15794 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
Tag: film in uscita
Post n°15793 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
Tag: film in uscita Donne e donne è un film di genere drammatico del 2020, diretto da Minuta Gabura, con Minuta Gabura e Antonio Zequila. Uscita al cinema il 19 settembre 2020. Durata 90 minuti. Distribuito da Ahora! Film. Data di uscita:19 settembre 2020 Genere:Drammatico Anno:2020 Regia:Minuta Gabura Attori:Minuta Gabura, Antonio Zequila, Daniel Lo Savio, Luis Fernandez de Eribe, Iuliana Popovici, Maria Pia Berno, Daiana Bianco, Giulia Corroccher, Giuseppe Milazzo Andreani, Paolo Braghetto, Mauro Cicciarello, Moreno Pampagnin, Dario Luigi Tardivo, Alexandra Moldoveanu, Desiree Cionac Paese:Italia Durata:90 min Distribuzione:Ahora! Film Sceneggiatura:Minuta Gabura Fotografia:Dario Germani Montaggio:Luigi Pastore Produzione:Saturnia Pictures, Mimi Multimedia TRAMA DONNE E DONNE
Donne e donne, film diretto da Minuta Gabura, racconta la storia di Giulia (Minuta Gabura), una 34enne di origine romena con due figli e una vita molto sfortunata. Il suo sogno nel cassetto è aprire un bar, ma le poche risorse finanziarie non le permettono di comprare un locale. Decisa a cercar fortuna e trovare un lavoro ben retribuito, la donna sceglie di lasciare i propri figli ai genitori e partire alla volta dell'Italia.
CURIOSITÀ SU DONNE E DONNE
Il film è stato girato tra Padova e Venezia.
INTERPRETI E PERSONAGGI DI DONNE E DONNE
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Inviato da: Mr.Loto
il 28/03/2022 alle 11:57
Inviato da: Mr.Loto
il 15/10/2020 alle 16:34
Inviato da: RavvedutiIn2
il 13/11/2019 alle 16:33
Inviato da: surfinia60
il 11/07/2019 alle 16:27
Inviato da: Enrico Giammarco
il 02/04/2019 alle 14:45