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Messaggi di Settembre 2020

 

Film nelle sale da 28 settembre

 

Venezia 77, Leone d'oro è 'Nomadland'. Miglior attore è Favino, Castellitto premiato per la sceneggiatura da repubblica

Post n°15811 pubblicato il 30 Settembre 2020 da Ladridicinema
 

dalla nostra inviata CHIARA UGOLINI(agf)
Assegnati i premi della settantasettesima edizione della Mostra, sotto la giuria di Cate Blanchett: il premio più importante va a una donna, Chloé Zhao
Alla fine il Leone d'oro è femmina e arriva su Zoom. Nell'edizione della Mostra postcovid le emozioni dal vivo sono assicurate dalla presenza di molti premiati, ma la vincitrice assoluta dell'edizione si collega da Pasadena insieme alla sua protagonista e produttrice Frances McDormand. Il Leone d'oro è Nomadland della regista cinese, trasferita a quindici anni negli Usa, Chloé Zhao, un film intenso che racconta il mondo dei nomadi, viaggiatori per scelta o per necessità che sui loro camper o van attrezzati, attraversano il Paese. In un video, girato con alle spalle il camioncino che le ha accompagnate nel film, McDormand ha detto: "Ovviamente non siamo insieme, vi salutiamo qui da Pasadena, e vogliamo ringraziarvi da parte di tutto il nostro team, dai nostri compagni per questo Leone" e ruggisce, in coppia con la regista aggiunge: "Ci vediamo sulla strada".

Protagonista è Frances McDormand che interpreta Fern, che dopo la morte del marito e lo spopolamento della cittadina rurale dove aveva vissuto per tanti anni causa la chiusura della cava, vero motore dell'economia locale inizia un lungo viaggio dove farà l'incontro di tante persone diverse attraverso i vasti paesaggi dell’Ovest americano. Era dal 2010 (l'anno di Sofia Coppola con Somewhere) che una donna regista non conquistava il maggior premio e in questa edizione con otto registe in concorso su 18 e con Cate Blanchett presidente di giuria l'impresa si è replicata, da qui potrebbe cominciare la corsa verso gli Oscar: se fosse nominata sarebbe la prima regista asiatica candidata per la regia.


L'Italia vince due volte, prima con Pietro Castellitto, regista esordiente per I predatori come premio per la miglior sceneggiatura nella sezione Orizzonti e poi con Pierfrancesco Favino, attore (e produttore) di Padrenostro (in sala il 24 settembre) in cui è l'alter ego del padre del regista, Claudio Noce, che si è ispirato all'attentato subito da suo padre, il vicequestore Alfonso Noce negli Anni di piombo. "Stavo passando il mio sabato come faccio solitamente, vestito da uomo del Seicento tirando di spada (il riferimento è al film di Veronesi che sta girando, seguito dei Moschettieri, ndr) e invece mi avete fatto la più bella sorpresa della mia vita - ha detto Favino - Ringrazio Claudio Noce che si è fidato dell'uomo più che dell'attore e mi ha chiesto di custodire il suo affetto più grande, e grazie al giovane Mattia Garaci. Il premio è suo come di tutti quelli che hanno lavorato a questo film. Un maestro mi ha detto che quando si gira un film è come creare una stella, e voglio dedicare questo premio a tutte le stelle, ai milioni di schermi che accoglieranno le stelle e agli occhi che brilleranno nel buio".

Emozionatissimo il ventottenne attore e regista Pietro Castellitto ha detto sul palco: "Soltanto gli infami e i traditori sono bravi nei ringraziamenti" e ha ringraziato produttore, distributori, Biennale, la giuria "e la mia famiglia che mi ha insegnato a essere sincero con me stesso. Dedico il premio a chi non la pensa come me perché solo legittimando l'altro si può avere uno scambio. La competizione è con la storia, non con il nostro tempo". Il film racconta dell'incontro-scontro tra due famiglie, i Pavone e i Vismara, proletari neofascisti i primi e borghesi e intellettuali, gli altri, entrambi impegnati a farsi strada con ogni mezzo nella giungla romana.

La cerimonia, condotta ancora dalla madrina Anna Foglietta, si era aperta con un doppio contributo: la poesia nove marzo duemilaventi che ha emozionato durante il lockdown letta dalla drammaturga Mariangela Gualtieri e Diodato, che dopo aver conquistato Sanremo e il David, incanta il pubblico anche nella Sala Grande del Palazzo del cinema, voce e chitarra, con la sua Adesso col violinista D'Erasmo sulle immagini in bianco e nero della Mostra. "Tutti avevamo solo un pensiero, arrivare a questa serata - ha detto Anna Foglietta commuovendosi - e ora sono veramente emozionata perché ce l'abbiamo fatta. Abbiamo fatto la storia. Centinaia di ragazzi si sono ritrovati al cinema, altri si sono commossi dietro la mascherina, come rimanere indifferente di fronte all'applauso alla fine del film? Ci vogliamo fare una promessa: trovare un luogo segreto tra la testa e il cuore dove mettere il ricordo di questa edizione".


Miglior attrice è Vanessa Kirby, l'attrice inglese che era in corsa con due ruoli: la madre dolente di Pieces of a woman dell'ungherese Kornél Mundruczó, e la donna innamorata di The World to come, storia d'amore tra due donne nell'America rurale dell'Ottocento firmata dalla regista norvegese Mona Fastvold. Ma la Coppa è andata per il film ungherese. "Quante performance femminili interessanti c'erano quest'anno - ha commentato Blanchett - ma noi dovevamo sceglierne una" e la performance è quella in Pieces of a woman. Miglior regista è Kiyoshi Kurosawa, regista di Moglie di una spia ambientato nel Giappone degli anni Quaranta.


Il Leone d'argento è andato al film distopico messicano Nuevo Orden di Michel Franco. Che racconta una società dove nel bel mezzo del matrimonio di una rampolla di buona famiglia esplode una rivoluzione popolare violentissima che finisce repressa in un colpo di stato militare. "Ho scritto il film sei anni fa ma non avrei immaginato che sarebbe stato più vicino alla realtà che alla fantasia. Questa storia  mostra che c'è molto che deve essere aggiustato, ho fatto il film per far sì che non si arrivi a una situazione così. Spero che il cambiamento sia possibile, credo ancora nel futuro, il festival è un ottimo esempio".

Il premio Marcello Mastroianni dedicato a un talento esordiente è andato al ragazzino Rouhollah Zamani protagonista del film iraniano Sun Children, storia di un gruppo di ragazzini disagiati che si ritroverà in una speciale caccia al tesoro. Un premio speciale della giuria è andato a Dorogie Tovarischi! (Cari compagni) del regista russo Andrei Konchalovsky, un racconto in bianco e nero del massacro avvenuto a Novocherkassk, il 2 giugno del 1962 di cui si è saputo solo trent'anni dopo. Miglior sceneggiatura è stata decretata quella del film The disciple del regista indiano Chaitanya Tamhane storia di un uomo che ha dedicato tutta la vita alla musica classica indiana.


Il Leone d'oro del futuro - Luigi De Laurentiis, dedicato ai registi esordienti, va alla regista portoghese Anna Rocha de Sousa per il film Listen, presentato in Orizzonti, che quasi non è riuscita a ringraziare per i singhiozzi che le hanno rotto il fiato. "Grazie che non avete mollato con questo festival, dedicato a tutte le famiglie che attraversano momenti difficili".  Nella sezione Orizzonti è stato premiato anche Yahya Mahayni come miglior attore per The man who sold his skin di Kaouther Ben Hania, migliore attrice Khansa Batma per Zanksa contact di Ismaël El Iraki, mentre il Gran Premio della giuria è andato ancora ad Anna Rocha de Sousa. Quello per la miglior regia è andato al regista filippino Lav Diaz per il suo Lahi, Hayop, mentre il miglior film è l'iraniano The Wasteland di Ahmad Bahrami.

 
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'Caro diario' torna al cinema, in versione restaurata DA CINECITTàNEWS

Post n°15810 pubblicato il 30 Settembre 2020 da Ladridicinema
 
Tag: news

Torna al cinema dal 12 ottobre in versione restaurata in 4K, Caro Diario, uno dei film più amati di Nanni Moretti che gli valse il premio per la miglior regia al Festival di Cannes nel 1994 e che rappresenta il nuovo titolo presentato dalla Cineteca di Bologna nell'ambito del progetto 'Il Cinema Ritrovato. Al cinema', per la distribuzione dei classici restaurati. '

Il film è diviso in tre capitoli autonomi e complementari (In vespa, Isole e Medici). Per Nanni Moretti è un punto di svolta: dopo la crisi ideologica di Palombella rossa, il "leone di Monteverde" abbandona il suo alter ego Michele Apicella e porta sullo schermo se stesso, senza filtri, dalle gite in vespa nella Roma agostana deserta fino alla sua, reale, malattia. Un'autobiografia profondamente collettiva, dove le ossessioni personali del regista - il passato, le case, il ballo, i (cattivi) critici... - si fondono con quelle di un Paese intero, incapace di ricordare, di comunicare, di ascoltare, di capire. Divertente, colmo di indimenticabili tormentoni morettiani, ma capace anche di momenti di autentica commozione, come la lunga scena del pellegrinaggio verso il luogo dove morì Pasolini.

 
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Verdone finalmente in sala il 26 novembre

Post n°15809 pubblicato il 30 Settembre 2020 da Ladridicinema
 
Tag: news

Uscirà al cinema il 26 novembre dopo ben nove mesi d’attesa, a causa dell'emergenza COVID, Si vive una volta sola, il ventisettesimo film di Carlo Verdone. Il Professor Umberto Gastaldi (Carlo Verdone) e la sua formidabile équipe medica, composta dall’anestesista Amedeo Lasalandra (Rocco Papaleo), dalla strumentista Lucia Santilli (Anna Foglietta) e dal suo assistente Corrado Pezzella (Max Tortora) arriveranno quindi a breve in sala per offrire al pubblico le sorprese, la leggerezza e il sorriso che il regista romano regala agli italiani da oltre quarant’anni. Scritto da Carlo Verdone con Giovanni Veronesi e Pasquale Plastino e girato interamente in Puglia, Si vive una volta sola è prodotto da Aurelio De Laurentiis e Luigi De Laurentiis e distribuito da Filmauro con Vision Distribution.

 
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Box office: appassionante testa a testa tra Il giorno sbagliato e Padrenostro

Post n°15808 pubblicato il 30 Settembre 2020 da Ladridicinema
 

L’appassionante testa a testa domenicale tra Il giorno sbagliato e Padrenostro, finisce in pareggio: il film con Russell Crowe incassa di più, 137mila euro per un totale di 407mila ma quello col nostro Favino è il più visto, con oltre 21mila presenze ed un totale di 363mila euro incassati in quattro giorni di programmazione. Completa il podio il solito Tenet, anche ieri sopra quota 100mila euro, che supera il traguardo dei 6 milioni di euro con ben 855mila presenze, un dato straordinario, viste le condizioni e tutto sommato anche in assoluto, che conferma l’ottima ricezione avuta dal film nel nostro Paese.

Buoni dati anche per Endless, che incassa altri 90mila euro e sale a 309mila complessivi e per Waiting for the Barbarians che ottiene 51mila euro per un totale di 175mila euro. Balzo in avanti, come previsto, per Mister Link, che ottiene 35mila euro per un totale di 152mila euro. Miss Marx ottiene 33mila euro e sale a 266mila euro complessivi, dimostrando un’ottima tenuta rispetto alla prima settimana di programmazione. In coda torna in top ten Onward (guarda la video recensione), con 29mila euro, a cui mancano appena 12mila euro per raggiungere il milione, mentre chiudono After 2, oramai esausto, con 29mila euro ieri e quasi 4,1 milioni complessivi e Il meglio deve ancora venire, con 25mila euro e 312mila euro complessivi. È stato un ottimo weekend, segno che stavolta le new entry hanno tutte o quasi centrato l’obiettivo.

Negli USA Tenet vince l’ennesimo deprimente weekend, con 3,4 milioni di dollari, che portano il suo totale americano a 41,2 milioni. Per il resto, dominano, si fa per dire, gli indie movie come Kajillionaire, che ha ottenuto 215mila dollari e The Last Shift, con 235mila dollari, ma lo scenario generale è davvero preoccupante e le ultime speranze commerciali per l’anno corrente restano, a oggi, No Time to Die e Soul.

Le cose cambiano se si osservano i mercati mondiali. Tenet questo weekend ha incassato altri 15,8 milioni di dollari ed il suo totale è di 283,2 milioni di dollari. La sensazione è che il film possa tranquillamente superare i 300 milioni ma che finirà molto distante dal mezzo miliardo che era stato indicato come obiettivo da Warner per pareggiare i costi di produzione, anche se restano 25 mercati che devono ancora ricevere il film e che in Europa sta reggendo molto bene (anche vista l’assenza di concorrenti diretti).

In Cina ottimi risultati per Leap, che arriva a 24 milioni e ovviamente per The Eight Hundred che tocca quota 440 milioni di dollari, consolidando la leadership mondiale.

 
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Appoggio assoluto a chi condivide degnamente il destino di Cuba da granma

Post n°15807 pubblicato il 23 Settembre 2020 da Ladridicinema

Con il proposito di sostenere il caro musicista  Alexander Abreu, leader di
Havana D’ Primera, che martedì scorso ha ricevuto insulti e accuse meschine per mezzo di messaggi offensivi, in una volgare campagna orchestrata dagli Stati Uniti, la presidenza della Uneac ha emesso il 17 settembre una dichiarazione nella quale condanna l’ignominia di coloro che riversano i loro odio contro colleghi d’impeccabile comportamento che hanno deciso di condividere il  destino del nostro popolo, partendo da attacchi realizzati attraverso le reti sociali.
«Il documento precisa: «Abbiamo osservato on indignazione gli attacchi nelle reti sociali a poeti, giornalisti, analisti sociali e altri compagni e compagne, tutti impegnati con i più elevati valori della cultura e della società cubana», e assicura che queste azioni rispondono alla sceneggiatura mediatica dettata dai neo plattisti  e dai loro padroni che da Washington e dalla Florida, grazie al denaro e con la complicità di alcuni figuri di poco conto che manovrano tra di noi, pretendono di colpire unità e distruggere sogni e speranze Nel loro delirante affanno sono giunti ad usare termini razzisti che rivelano i più bassi sentimenti umani».
Il Presidente Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha espresso nel suo account di Twitter: « Affronteremo la campagna mediatica di manipolazione e di odio contro gli intellettuali e gli artisti cubani concepita, diretta e molto ben pagata dagli Stati Uniti.  Lo faremo dalla verità, l’identità e l’amore.
Il ministro di cultura di Cuba, Alpidio Alonso, ha postato nella rete sociale: «Tutto il mio appoggio e la mia solidarietà al grande musicista Alexander Abreu, vittima di una sporca  campagna mediatica di manipolazione e di odio contro intellettuali e artisti cubani, indirizzata e molto ben pagata dagli Stati Uniti. Facciamo prevalere la verità e l’amore».
L’Istituto Cubano della Musica (ICM), per questo deplorevole fatto ieri ha indicato, per sostenere il leader di Havana D’ Primera, che si tratta «di un artista nato e formato a Cuba, genuino rappresentante del sistema d’insegnamento artistico e difensore delle nostre tradizioni culturali che più ci identificano». (GM – Granma Int.)  

 
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Assange "ammanettato e nudo" in carcere

Post n°15806 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
 

Assange "ammanettato e nudo" in carcere! A sua difesa, testimonia Daniel Ellsberg. Le sue rivelazioni misero fine alla guerra del Vietnamda antidiplomatico

Assange ammanettato e nudo in carcere! A sua difesa, testimonia Daniel Ellsberg. Le sue rivelazioni misero fine alla guerra del Vietnam
 
Partiamo dai continui abusi che il Fondatore di Wikileaks continua a subire durante al sua prigionia.

 
Stella Moris, compagna di Julian Assange, denuncia che il fondatore di WikiLeaks non è stato in grado di consultare adeguatamente i suoi avvocati dalla "scatola di vetro" dove l'hanno messo durante l'udienza sulla sua estradizione dal Regno Unito agli Stati Uniti.
 
La compagna di Julian Assange, Stella Moris, lamenta che il fondatore di WikiLeaks è vittima di un trattamento fatto di continui abusi nella prigione di massima sicurezza di Belmarsh, a sud-est di Londra, da dove sta conducendo una battaglia legale per evitare di essere estradato negli Stati Uniti.
 
"Ogni giorno Julian viene svegliato alle 5 del mattino, ammanettato, rinchiuso in celle, spogliato e sottoposto ai raggi X. Viene trasportato [in tribunale] per un'ora e mezza in quella che sembra una bara verticale in un furgone claustrofobico. Si trova in una scatola di vetro in fondo al tribunale da cui non può consultare adeguatamente i suoi avvocati", ha scritto Moris sul suo account Twitter .
 
Naturalmente la notizia non avrà eco sui media mainstream. Si chiama Navalny? Tikhanovskaya? Si chiama Assange ha avuto il "torto" di pubblicare e rendere noti i crimini di guerra che gli Stati Uniti in Iraq e Afganistan.
 
La testimonianza di Daniel Ellsberg
 

Intanto, a difesa di Assange, ha testimoniato Daniel Ellsberg, noto per aver contribuito a porre fine alla guerra del Vietnam con la pubblicazione dei cosiddetti 'Pentagon Papers' nel 1971, il quale sostiene che ci sono echi della sua esperienza nel modo in cui Assange viene trattato oggi
 
L'ex analista militare Daniel Ellsberg, 89 anni, ha difeso Julian Assange ieri durante un'udienza giudiziaria presso la Corte penale centrale di Londra, a cui ha partecipato tramite una videochiamata per supportare il fondatore di WikiLeaks nella sua battaglia legale per evitare l'estradizione Negli Stati Uniti.
 
Ellsberg, che nel 1971 fece trapelare i cosiddetti Pentagon Papers e contribuì così a porre fine alla guerra del Vietnam, ha ribadito di vedere gli echi della propria esperienza nel modo in cui il governo degli Stati Uniti tratta Assange. Come lui, Ellsberg ha affrontato la prospettiva di passare decenni in prigione.
 
L'ex analista delle forze armate statunitensi ha dichiarato alla corte che, dopo aver incontrato più volte il fondatore di WikiLeaks negli ultimi dieci anni, ha concluso che entrambi condividono le stesse aspirazioni di far luce sulla " grande mancanza di trasparenza "da parte di coloro che prendono decisioni chiave negli Stati Uniti, soprattutto quando si tratta di questioni di guerra. I file relativi alle guerre in Afghanistan e Iraq e trapelati da WikiLeaks, ha detto, hanno mostrato che la tortura era stata "normalizzata".
 
"Il pubblico americano aveva urgentemente bisogno di sapere cosa veniva fatto di routine per loro conto, e non c'era altro modo per scoprirlo se non attraverso la divulgazione non autorizzata", ha affermato Ellsberg nella sua testimonianza scritta, citata da AP.
 
"Vedo la più stretta delle somiglianze con l'accusa che ho dovuto affrontare, in cui l'esposizione dell'illegalità e degli atti criminali commessi istituzionalmente e individualmente era destinata ad essere schiacciata dall'Amministrazione che ha effettuato quelle illegalità" ha ricordato.
Ellsberg, che ha lavorato sia per il Dipartimento di Stato americano che per il Pentagono, ha affermato che Assange "non potrà avere un giusto processo per ciò che ha fatto sotto queste accuse" nel caso in se venisse estradato negli Stati Uniti. Come lui, è stato lasciato senza la possibilità di sollevare una difesa dell'interesse pubblico per la sua fuga di documenti del Pentagono.
 
L'ex analista ha anche sottolineato che non ci sono state "prove zero" che l'attività di Assange e WikiLeaks abbia danneggiato qualcuno. Ha precisato che le guerre in Afghanistan e Iraq hanno lasciato milioni di rifugiati e più di un milione di morti, osservando che è " estremamente cinico " per il governo degli Stati Uniti fingere di essere preoccupato quando ha trascorso gran parte degli ultimi 19 anni a mostrare "disprezzo" a tale riguardo.

 
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Renato Zero: ecco il video del nuovo singolo L’angelo ferito da notiziemusica.it

Post n°15805 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
 

Renato Zero: ecco il video del nuovo singolo L&#8217;angelo feritoRenato Zero, L’angelo ferito: il primo singolo del cantautore romano estratto dal suo triplo album in uscita entro la fine del 2020.

Renato Zero ha rotto gli indugi: è in arrivo il suo nuovo singolo, il primo estratto dal triplo album di inediti preparato per festeggiare al meglio i suoi 70 anni. S’intitola L’angelo ferito ed è arrivato in rotazione radiofonica e in streaming il 18 settembre. Andiamo a scoprire tutti i dettagli sul brano che aprirà l’avventura del monumentale progetto preparato dal cantautore romano.

Renato Zero, L’angelo ferito: tutto sul nuovo singolo

L’angelo ferito è un vero e proprio antipasto per il triplo album in arrivo il 30 settembre, il 30 ottobre e il 30 novembre, diviso in tre volumi unici. Lo ha presentato a modo suo lo stesso artista con un lungo post su Instagram. Queste le sue parole:

L’Angelo di per sé fatica a raccogliere consensi. Già il possesso delle ali basta a mandare in crisi quelli perennemente incollati all’asfalto. Io sono tra quelli che, insieme a Icaro e altri ardimentosi, ci siamo procurati ‘il mezzo’ a nostra cura e spese. Quindi abbiamo sfidato la gravità e le convenzioni. Ciò detto, siamo costantemente soggetti a rappresagli e boicottaggi. Anche se oggi il black-out è pressoché totale. Ognuno quindi deve difendere il proprio spazio aereo. In quanto a me, prometto che eviterò, tassativamente, di sentirmi ancora… ‘L’angelo ferito’“.

Di seguito il video ufficiale:

Un album per i 70 anni di Renato Zero

Con il lancio di questo singolo inizieranno idealmente le celebrazioni per il 70esimo compleanno del Re dei Sorcini. Un traguardo festeggiato anche con la messa in onda su Canale 5 di uno dei suoi ultimi concerti a Milano, prima del lancio del triplo monumentale progetto discografico, cui hanno lavorato con Renato anche Numa Phil Palmer.

 
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Renato Zero, la tracklist del terzo volume di "Zerosettanta" da tg24.sky.it

Post n°15804 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
 

LA TRACKLIST DI “ZEROSETTANTA – VOLUME 3”

  1. Il linguaggio della Terra
  2. L'angelo ferito
  3. Come fai
  4. Poca vita
  5. Stai giù
  6. Più amore
  7. Chiedi scusa
  8. È l'età
  9. Innamorato di me
  10. Sognando sognando
  11. Gli ultimi
  12. Seduto sulla Luna

Qualche giorno fa Renato Zero ha scelto nuovamente i social per spiegare il significato

del primo singolo “L’angelo ferito”. Il cantautore ha raccontato che “l’Angelo di per sé fatica

a raccogliere consensi. Già il possesso delle ali basta a mandare in crisi quelli perennemente

incollati all’asfalto. Io sono tra quelli che, insieme a Icaro e altri ardimentosi, ci siamo

procurati "il mezzo" a nostra cura e spese”. Infine conclude scrivendo:

“Siamo costantemente soggetti a rappresaglie e boicottaggi. Anche se oggi il black-out

è pressoché totale. Ognuno quindi deve difendere il proprio spazio aereo. In quanto a me,

prometto che eviterò, tassativamente, di sentirmi ancora... "L’ ANGELO FERITO"”.

Il testo di “L’angelo ferito”

Chi ha corrotto quello specchio

quello lì non sono io

sono sparite le mie ali

quel collare non è mio

ero un angelo perfetto

pronto per servire Dio

chi mi ha spento

un angelo lo giuro

bell'anima la mia

mi bastava una carezza

spazi per volare via

sempre forte il desiderio

ogni casa fu la mia

chi mi ha spento

Tradito dalla smania incalzante del mondo

avere tutto subito

tutto in un giorno

sono l'angelo ferito

mi hai tradito ingenuità

a quel mondo gli ho creduto

e alla fine eccomi qua

sempre appeso a un manifesto

ma la caverò così

esibendo il mio talento fino ad arrivar fin lì

Non so perché

proprio a me

mi spengono

La fortuna è nelle braccia

nella forza di un'idea

un'accattivante faccia

ed un grammo di follia

finché non arriva un mostro

che ci fotte l'energia

che ci ha spenti

più difficile il decollo

cieli viola su di noi

non si parte né si arriva

inchiodati siamo ormai

muti e vuoti siamo in tanti

a fanculo pandemia

che ci hai spenti

Traditi dalla smania incalzante del mondo

avere tutto e subito

tutto in un giorno

Ancora altre due ali

mi risolleverò

in quegli squallidi alveari

io non ci tornerò

un'aria pura e trasparente

più consona per me

ritroverò il coraggio

la luce dentro me

Lo sai anche te

che c'è

ancora tanto da scrivere

qui verrai per noi

c'è ancora un mondo in cui credere

oh sì

oh sì

abbiamo grinta da vendere

c'è ancora spazio se vuoi

c'è sempre un modo per vincere

 
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Le brigate mediche cubane compiono 15 anni

Post n°15803 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema

 

Il contingente internazionale cubano di medici specializzati in situazioni di disastro e gravi epidemie "Henry Reeve" celebra oggi il suo 15° anniversario, nel mezzo di una pandemia globale, un contesto in cui ha fornito un grande supporto per la lotta contro il COVID-19 nei paesi di tutti i continenti.

Il Contingente è stato istituito il 19 settembre 2005 dal Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, in risposta ai danni causati dall'uragano Katrina alla città di New Orleans negli Stati Uniti, che provocò circa 1.336 morti e perdite valutate in 75 miliardi di dollari.

Fu chiamato "Henry Reeve" in omaggio al giovane, originario di Brooklyn-New York, che si unì a un distaccamento di patrioti cubani come soldato per combattere la guerra di indipendenza contro il dominio coloniale della Spagna. Nella storia di Cuba, il suo esempio è stato un paradigma dell'aiuto di solidarietà internazionale.

La missione delle Brigate Mediche che formano il contingente cubano è fornire assistenza umanitario-medico-sanitaria a popolazioni vittime di catastrofi naturali ed epidemie in altri Paesi e aiutarne la guarigione. I suoi membri vengono mobilitati immediatamente tra le 24 e le 48 ore, a seconda del tipo di evento avverso per la salute. La maggior parte dei suoi membri ha esperienza in missioni sanitarie internazionali e la partecipazione è completamente volontaria.

Il contingente predica come principi fondamentali delle sue azioni: solidarietà, umanesimo, difesa e esercizio del diritto umano alla salute nonché promozione del diritto umano alla pace.

La prima emergenza che il Contingente ha affrontato, a pochi giorni dalla sua creazione, è stata in Guatemala per assistere la popolazione colpita dalle inondazioni avvenute nell'ottobre 2005. Un totale di 688 operatori sanitari hanno assistito oltre 477.000 persone e ha salvato la vita a più di 1.300.

Degno di nota anche il lavoro del contingente dopo il terremoto dell'ottobre 2005 in Pakistan, che causò la perdita di 70.000 vite umane, 100.000 feriti e 3 milioni di senzatetto.

In un periodo di quasi 8 mesi, più di 2.000 operatori sanitari cubani curarono più di 1.700.000 pazienti, furono eseguiti più di 14.000 interventi chirurgici, più di 166.000 sopravvissuti ricevettero cure riabilitative specializzate e a più di 2.000 fu salvata la vita.

Cuba, con il supporto di questo contingente, è stato uno dei primi paesi al mondo a rispondere all'appello dell'Organizzazione Mondiale della sanità e delle Nazioni Unite per affrontare l'epidemia di Ebola in Africa nell'ottobre 2014. In meno di due settimane, più di 5.000 medici e infermieri cubani si sono offerti volontari per combattere l'epidemia; più di 500 professionisti sanitari sono stati selezionati e formati e infine 256 hanno partecipato.

Allo stesso modo, nel 2010, i medici cubani hanno affrontato l'epidemia di colera ad Haiti, dove sono stati forniti servizi sanitari a oltre 400.000 persone e sono state salvate la vita di circa 76.000.
Il contingente era presente in Sierra Leone, Liberia e Guinea Conakry nelle sale di trattamento dell'Ebola, dove sono stati trattati più di 2.000 pazienti. Era l'unica missione medica che forniva assistenza sanitaria diretta ai pazienti di Ebola.
Durante questo periodo, due membri del contingente "Henry Reeve" morirono di malaria e un operatore sanitario si ammalò di Ebola, che guarì in modo soddisfacente.

Per questa straordinaria partecipazione che ha scosso il mondo intero, il 26 maggio 2017, il Contingente ha ricevuto il premio Dr. LEE Jong-wook dall'Organizzazione Mondiale della Sanità alla cerimonia della sua 70a Assemblea.
In quella occasione, il presentatore del premio, IHN Yohan, che presiede la Korea Foundation for International Health Services, dichiarò: "il contingente Henry Reeve ha seminato un messaggio di speranza in tutto il mondo".

Di fronte alla definizione del COVID-19 come pandemia, finora il più grande pericolo per la salute che il mondo ha dovuto affrontare nel 21° secolo, il contingente "Henry Reeve" si è preparato ad assistere le persone che ne hanno fatto richiesta. Nell'arco di cinque mesi, la sua presenza ha raggiunto 39 Stati. Ha servito più di 550.900 persone e salvato 12.488 vite. Hanno partecipato alle missioni più di 3.800 operatori sanitari cubani, di cui il 61,2% donne. Delle 52 Brigate formate per far fronte alla pandemia, 43 continuano a fornire servizi sanitari in 33 nazioni.

Per molti paesi del mondo, il primo contatto con Cuba è stato attraverso i nostri professionisti della salute, e dei paesi assistiti durante la pandemia, alcuni hanno ricevuto per la prima volta collaborazione medica, come nel caso dei paesi europei, le isole-paesi d'oltremare e alcuni paesi africani.

Nel ricevere la prima Brigata del Contingente tornata in Patria, dopo aver affrontato questa pandemia in Lombardia, in Italia, il presidente Miguel Díaz-Canel ha dichiarato: "Voi rappresentate la vittoria della vita sulla morte, della solidarietà sull'egoismo, dell'ideale socialista sul mito del mercato. Con il vostro nobile gesto e la vostra coraggiosa disposizione a sfidare la morte per salvare vite, avete mostrato al mondo una verità che i nemici di Cuba hanno cercato di mettere a tacere o travisare: la forza della medicina cubana!"

LE MISSIONI

Fornire aiuto umanitario-medico-sanitario alle popolazioni dei Paesi vittime di disastri naturali ed epidemie e aiutarne la guarigione.

PRINCIPI SU CUI SI BASA IL LORO LAVORO

La difesa e l'esercizio del diritto umano alla salute che implica l'accesso e la copertura sanitaria universale, gratuita e senza distinzione di razza, religione, ideologia politica o condizione economica o sociale, delle persone e delle comunità con servizi completi adeguati e tempestivi e determinati in base alle esigenze.

La promozione del diritto umano alla pace difende il pieno godimento dei diritti derivati ​​dalla dignità intrinseca di tutti gli esseri umani, che include il diritto alla vita. Promuove il dialogo e la cooperazione internazionale con l'obiettivo di migliorare gli indicatori di salute della popolazione colpita, basati sul rispetto e sui bisogni dei Paesi richiedenti; e risponde a situazioni di emergenza, disastri o epidemie, che possono rappresentare un ostacolo alla pace in futuro; oltre a riconoscere il pieno sviluppo di una cultura di pace.

Umanesimo che ratifica la dignità dell'essere umano, sulla base dell'uguaglianza e della giustizia sociale e contribuisce allo sviluppo dei popoli, in particolare, fornendo salute a tutti.

La solidarietà che unisce uomini e popoli in modo tale che il benessere dell'uno determina quello dell'altro. Stabilisce mutuo aiuto e collaborazione tra i popoli e le nazioni, indipendentemente dalle differenze tra i loro sistemi politici, economici e sociali o dai loro livelli di sviluppo; praticando la tolleranza, il rispetto per le proprie tradizioni e cultura e la promozione della pace.

RISULTATI PRINCIPALI

A partire dal 10 agosto 2020, il contingente ha assistito 46 nazioni e cinque territori non autonomi.
In America Latina e Caraibi, è stata presente in 22 Stati: Antigua e Barbuda, Barbados, Belize (2 volte), Bolivia, Cile (2 volte), Dominica (2 volte), Ecuador, El Salvador, Guatemala, Grenada, Haiti (4 volte), Honduras, Giamaica, Messico (3 volte), Nicaragua, Perù (2 volte), Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Saint Kitts e Nevis, Suriname, Trinidad e Tobago e Venezuela.
In Asia e Oceania in cinque paesi: Cina, Isole Fiji, Indonesia, Nepal e Pakistan. Nell'Africa sub-sahariana in 13 nazioni: Angola, Capo Verde, Guinea Bissau, Guinea Conakry (2 volte), Guinea Equatoriale, Kenya, Liberia, Mozambico, Sierra Leone (2 volte), São Tomé e Príncipe, Sierra Leone, Sud Africa e Togo.
In Nord Africa e Medio Oriente ha assistito tre paesi: Emirati Arabi Uniti, Qatar e Kuwait.
In Europa in tre stati: Andorra, Azerbaijan e Italia.
I territori non autonomi britannici assistiti sono stati: Anguilla, Isole Turks e Caicos, Isole Vergini, Montserrat e Martinica, dipartimento d'oltremare della Francia.

Più di 9.000 professionisti sanitari cubani hanno partecipato a queste missioni. Circa 4 milioni di persone hanno ricevuto cure mediche. Sono state salvate più di 89.000 vite.

PARTECIPAZIONE ALLA BATTAGLIA CONTRO IL COVID-19

Nell'arco di cinque mesi, delle 45 Brigate formate per far fronte alla pandemia, 38 continuano a fornire servizi sanitari in 33 nazioni (Angola, Azerbaijan, Antigua e Barbuda, Barbados, Belize, Capo Verde, Dominica, Emirati Arabi Uniti, Grenada, Guinea Conakry, Guinea Bissau, Guinea Equatoriale, Haiti, Honduras, Giamaica, Kenya, Kuwait, Messico, Perù, Qatar, Santa Lucia, São Tomé e Príncipe, Sierra Leone, Sud Africa, Saint Kitts e Nevis, Suriname, Trinidad e Tobago, Togo e Venezuela) e in 5 Territori non autonomi (Anguilla, Isole Vergini, Isole Turks e Caicos, Martinica e Montserrat).

Il contingente "Henry Reeve" è stato presente nella maggior parte delle regioni del mondo. In America Centrale, in 3 Stati (Nicaragua, Honduras e Messico). In quest'ultimo con quattro brigate mediche specializzate. In generale, le 6 missioni mediche hanno curato più di 80.000 persone. Nei Caraibi, hanno assistito 12 paesi (Antigua e Barbuda, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Suriname, Giamaica, Grenada, Haiti, Belize, Dominica, Saint Kitts e Nevis, Barbados e Trinidad e Tobago) e fornito servizi a circa 33.000 persone.
In Sud America hanno contribuito con il loro lavoro ad affrontare la pandemia, in Perù con 4 brigate e in Venezuela, che ha permesso di servire circa 19mila persone.

In Europa, 4 brigate mediche si sono unite agli sforzi nazionali di Italia (2 brigate, in Lombardia e Piemonte, rispettivamente), Andorra e Azerbaijan, che hanno offerto i loro servizi a oltre 16mila persone.
Inoltre, il Contingente è stato presente nei territori britannici non autonomi (Anguilla, Isole Turks e Caicos, Isole Vergini, Montserrat) e Martinica, dipartimento d'oltremare della Francia, dove sono state assistite più di mille persone.

In Africa, 10 brigate mediche hanno curato più di 38.000 persone in Angola, Togo, Capo Verde, Sud Africa, Guinea Conakry, Guinea Bissau, São Tomé e Príncipe, Guinea Equatoriale, Sierra Leone e Kenya.

In Medio Oriente le 4 brigate mediche hanno prestato servizi in Qatar (due missioni mediche), Emirati Arabi Uniti e Kuwait hanno curato oltre 138.000 pazienti.

ESPERIENZA NELLA GESTIONE DI SITUAZIONI DI CALAMITÀ NATURALI

Dopo la prima emergenza affrontata, a pochi giorni dalla sua creazione, in Guatemala il Contingente ha sviluppato 20 missioni mediche specializzate nell'affrontare i disastri naturali.
Di quelle, in 8 casi si è trattato di inondazioni: in Guatemala (2005), Bolivia (2006), Belize (2007), Messico (2007), El Salvador (2009), Cile (2015), Perù (2017), Sierra Leone (2017); in 7 casi dopo dei terremoti: in Pakistan (2005), Indonesia (2006), Perù (2007), Cina (2008), Cile (2010), Nepal (2015), Ecuador (2016) e in 5 caso si trattava di uragani: ad Haiti (2016), Isole Figi (2016), Dominica (2017), Messico (2017) e Mozambico (2019).

Le loro azioni hanno permesso, con la propria partecipazione, di servire più di 3 milioni di persone.

Il lavoro numericamente più significativo del Contingente si è evidenziato dopo l'impatto del terremoto dell'ottobre 2005 in Pakistan, che ha causato la morte di 70.000 vite umane, 100.000 feriti e 3 milioni di senzatetto. In un periodo di quasi otto mesi, più di 2.000 operatori sanitari cubani hanno curato più di 1.700.000 pazienti. Sono stati eseguiti più di 14.000 interventi chirurgici, più di 166.000 sopravvissuti hanno ricevuto cure riabilitative specializzate e più di 2.000 sono stati salvati.

CONCLUSIONI

Durante questi 15 anni, il contingente "Henry Reeve" ha preso parte agli sforzi internazionali per aumentare la cooperazione in materia di salute tra le nazioni.
In questo periodo sono state raggruppate 71 Brigate Mediche, di cui 46 destinate ad affrontare il COVID-19, 3 a fronteggiare l'epidemia di Ebola, 2 a combattere l'epidemia di colera e 20 a far fronte a disastri naturali; di quelle 8 erano specializzate in inondazioni, 7 in terremoti e 5 in uragani.

Il Contingente è sempre stato attivo nel suo lavoro sviluppando da 1 a 4 missioni all'anno. In questi ultimi cinque mesi spicca la sua efficace azione di fronte alla pandemia COVID-19.

Fonte: MINSAP e Presidenza Cuba

(Nostra traduzione)
http://www.granma.cu/…/brigada-medica-henry-reeve-cumple-su…

 
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Pillole di ipocrisia politica

Post n°15802 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema

Ciò che ha fatto o tentato di fare il polo di Berlusconi e Fini negli otto mesi del suo governo nel 1994 è ben noto all'elettorato di sinistra e non occuperemo qui spazio ad elencarlo. Meno noto è che nei cinque anni i quattro governi di "centro-sinistra'' (Prodi, D'Alema, D'Alema-bis e Amato), col sostegno dei falsi partiti comunisti PRC e PdCI, si sono macchiati di misfatti che nemmeno i governi democristiani avrebbero avuto il coraggio di compiere.
Ne elencheremo gli atti più rilevanti senza la pretesa di essere esaustivi, ma solo allo scopo di dimostrare che ciò che sono stati capaci di fare a danno delle masse lavoratrici, popolari, femminili e giovanili e del Sud è degno dei peggiori governi di destra.
Si tenga presente che il governo Prodi, appoggiato anche dal PRC, è stato in carica dal 17.5.96 al 20.10.98; il governo D'Alema dal 21.10.98 al 21.12.99; il governo D'Alema-bis dal 22.12.99 al 17.4.00; il governo Amato è in carica dal 28.4.00.

UNA POLITICA ESTERA E MILITARE INTERVENTISTA E GUERRAFONDAIA
Il misfatto più grave in assoluto del "centro-sinistra'' è quello di aver lanciato nella primavera '98, per la prima volta, dopo le avventure militari e interventiste di Mussolini, l'Italia in una guerra imperialista facendola partecipare direttamente all'aggressione della Repubblica federale jugoslava, in spregio dell'articolo 11 della Costituzione e scavalcando lo stesso parlamento chiamato a ratificare un intervento già in atto. Con la guerra imperialista alla Serbia ha aperto così una porta che sarà difficile richiudere e che è foriera di grandi tragedie per il nostro popolo.
Non si è trattato di un episodio, ma l'apice di una politica imperialista, colonialista, interventista e guerrafondaia fatta propria dai governi dell'Ulivo fermamente intenzionati a dare all'Italia un "posto al sole'' in Europa, nel Mediterraneo e nel mondo. Sia attraverso l'acquisizione di un ruolo sempre più preminente all'interno delle alleanze politiche e militari imperialiste come la Ue e la Nato, sia giocando in proprio sulla scena internazionale.
Non a caso fra i primi atti del governo Prodi ci sono il sostegno al bombardamento dell'Irak da parte degli Usa e la disponibilità a intervenire in prima persona nella Zaire in una missione militare invocata dallo stesso PRC. Il 3 marzo 1997 il governo organizza un blitz militare a Valona, in Albania, col pretesto di recuperare degli italiani. Il 15 aprile 1997, in Albania, prende il via la missione "Alba'', a guida italiana, una vera e propria spedizione militare imperialista e colonialista coperta da motivi "umanitari''. Anche il polo vota tale missione e il PRC così può permettersi di votare contro, salvo poi votare a favore della sua proroga il 24 luglio dello stesso anno. Fra l'altro, solo qualche giorno dopo, l'8 agosto, la commissione governativa di inchiesta sugli stupri e le torture della Folgore in Somalia conclude i suoi lavori insabbiando e mandando assolti tutti i responsabili.
I governi di "centro-sinistra'' si adoperano alacremente anche per dotare l'Italia imperialista di adeguate strutture e mezzi militari. Vengono soprattutto date le gambe al "Nuovo modello di difesa'' da tempo in attesa di essere attuato. Il 27 giugno '97 viene varato il decreto che ridisegna completamente la struttura di comando e la dislocazione delle Forze armate sulla penisola in funzione del nuovo esercito professionale sempre più proiettato verso missioni multinazionali all'estero. Già nella finanziaria '97 vengono stanziati fondi per la costruzione della prima vera e propria portaerei italiana da affiancare alla portaelicotteri Garibaldi. Il 3 dicembre 1997, con un colpo di mano, il governo Prodi fa approvare nel chiuso della Commissione difesa del Senato, il protocollo che avvia la produzione in serie e l'acquisto del caccia supersonico Eurofighter. Il 3 settembre 1999 vara il disegno di legge delega che abolisce la leva e istituisce l'esercito professionale interventista che verrà definitivamente sancito dal parlamento il 24 ottobre 2000.
Fitta è la rete di iniziative diplomatiche per stringere alleanze e rapporti economici e commerciali, politici e militari dell'Italia sia lungo le tradizionali direttrici dell'imperialismo italiano (bacino mediterraneo e balcani), sia verso nuove frontiere.
Il 23 ottobre 96, l'Italia firma con la Slovenia e l'Ungheria un patto trilaterale con il quale mette un piede saldo nei Balcani. Il 6-7 e 8 novembre 1996 la marina italiana di concerto col governo convoca a Venezia la prima sessione regionale del simposio internazionale sul potere marittimo invitandovi pressoché tutte le marine del Mediterraneo e del Mar Nero.
Viaggi dei premier e dei vari ministri si susseguono in Egitto, Emirati arabi, Arabia Saudita, Cina, Corea del Sud, Argentina, Brasile, Indonesia, Malaysia, Giappone. L'Italia diventa l'avanguardia dell'imperialismo europeo per "normalizzare'' i paesi già antimperialisti come la Corea del Nord, l'Iran, la Libia. Sostiene l'allargamento dell'Ue alla Turchia e a Israele.
Il governo Prodi fa passare in parlamento l'espansione della Nato ad Est. Decisivi i voti dell'Udr che permettono all'ultimo minuto al PRC di votare contro in nome della "sicurezza europea''.
Ma soprattutto i governi di "centro-sinistra'', appoggiati anche dal PRC, vantano, grazie a una politica di "lacrime e sangue'', di aver fatto entrare l'Italia nell'Euro legando e subordinando definitivamente il nostro Paese alla superpotenza imperialista europea. L'annuncio dell'entrata nell'Euro viene dato il 25 marzo '98 e nello stesso giorno, su proposta del governo, la Camera approva con il voto favorevole del PRC il decreto legge che ratifica il Trattato di Amsterdam e il "Patto di stabilità'' in esso contenuto che rende permanenti gli odiosi e antipopolari vincoli di Maastricht.
I governi dell'Ulivo si danno un gran daffare anche per dotare la superpotenza imperialista europea di un suo strumento militare. Il 9 novembre '96, Italia, Francia, Spagna e Portogallo costituiscono a Firenze la Forza operativa rapida terrestre denominata Eurofor per controllare la regione euromediterranea. Il 16 e 17 novembre 1998, sotto la presidenza italiana, il consiglio dei ministri degli esteri e della Difesa della Ueo firmano la "dichiarazione di Roma'' per dar vita al pilastro militare dell'Unione europea. Il nuovo corpo d'armata europeo viene formalmente varato il 20 novembre 2000 e l'Italia dichiara che vi parteciperà con ben 20 mila volontari.
L'Italia entra il 26 ottobre 1997 nello "spazio di Schengen'', il trattato che disciplina le frontiere nella Ue, e inasprisce le misure antimmigrati attraverso il "Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme e condizioni dello straniero'' approvato il 25 luglio '98.
A conferma dello spirito patriottardo e militarista che pregna ormai il "centro-sinistra'' dal 2 giugno 2000 viene ripristinata la parata militaristica a Roma dopo ben 13 anni dalla sua abolizione.

PASSI DECISIVI AL COMPLETAMENTO DELLA SECONDA REPUBBLICA
Paradossalmente i passi decisivi verso il completamento della seconda repubblica secondo il disegno della P2, di Gelli, di Craxi e Berlusconi sono stati compiuti dai governi di "centro-sinistra''. Sono stati ad un passo dal porre gli ultimi timbri costituzionali e legislativi per completare anche legalmente e istituzionalmente l'opera della seconda repubblica se non fosse fallita la bicamerale golpista di D'Alema, istituita solo qualche mese dopo l'insediamento del governo Prodi, e il cui progetto, se fosse stato approvato, avrebbe cancellato formalmente lo Stato e la Costituzione della prima Repubblica.
Ci sono comunque riusciti i governi successivi, soprattutto per quanto riguarda la fondamentale questione dell'assetto istituzionale della Repubblica imponendo il federalismo fiscale e amministrativo, il presidenzialismo regionale, la controriforma presidenzialista della presidenza del consiglio, dei ministeri e dell'arma dei carabinieri.
In questo quadro vanno ricordati: la cosiddetta "riforma Bassanini'' che introduce il federalismo amministrativo; la controriforma della presidenza del Consiglio e dei ministeri; la legge costituzionale per il presidenzialismo regionale che introduce l'elezione diretta dei presidenti e l'autonomia statutaria delle regioni; il decreto legislativo delegato sul federalismo fiscale e, infine, la definitiva controriforma costituzionale sull'ordinamento federalista della Repubblica (8 marzo 2001) che sancisce nella massima legge dello Stato il principio liberista e cattolico della "sussidiarietà'' e la frantumazione dell'Italia attraverso il federalismo fiscale.
Vanno inoltre ricordate la controriforma dei servizi segreti in base alla quale i servizi dipendono direttamente dal premier, diminuiscono i controlli del parlamento e gli agenti possono violare la legge e quella fondamentale dell'arma dei carabinieri che viene promossa a quarta forza armata con pericolosi poteri di pubblica sicurezza e polizia militare e soprattutto alla diretta dipendenza del presidente del consiglio.
Il governo ha tentato anche, in questo caso vanamente, di giungere a una nuova legge elettorale e in tal senso ha approvato nel febbraio '99 una proposta di legge fascista che prevedeva un maggioritario a doppio turno "eventuale''.

UNA POLITICA ECONOMICA E FINANZIARIA FEROCEMENTE ANTIPOPOLARE
Per sostenere l'entrata dell'Italia nell'Euro e la competitività del capitalismo italiano in Europa e nel mondo, i governi di "centro-sinistra'' non hanno esitato a torchiare all'inverosimile i lavoratori e le masse.
In cinque anni fra leggi finanziarie e manovre aggiuntive sono stati estorti alle masse ben 148 mila miliardi di lire fra maggiori entrate e tagli alla spesa sociale, assistenziale, sanitaria e previdenziale. Senza contare i continui rialzi delle tariffe controllate che hanno pesato enormemente sui bilanci familiari per servizi e beni di prima necessità come acqua, luce, gas, telefono, fognature, rifiuti. Inoltre, in base al federalismo fiscale, non si contano più i balzelli locali finanche le addizionali Irpef per regioni e comuni introdotte proprio in questi anni.
Al contrario, generosi sono stati i regali alle imprese e ai padroni: dalla proroga del condono previdenziale, all'introduzione della Dual income tax (Dit) che riduce le tasse alle imprese, agli incentivi alla rottamazione delle auto, agli sgravi fiscali e alle agevolazioni per le imprese che decidono di investire al Sud.
In questo quadro e nel quadro della cancellazione dello "Stato sociale'' e della privatizzazione dei servizi sociali, si possono annoverare anche le misure via via assunte dai vari governi di "centro-sinistra'' a favore del "terzo settore'', nonché quelle misure volte ad agevolare la previdenza integrativa che stenta a decollare attraverso agevolazioni fiscali e lo scippo del Tfr, ossia delle liquidazioni.

IL RECORD DELLE PRIVATIZZAZIONI
I governi di "centro-sinistra'' hanno realizzato il non meritevole record mondiale delle privatizzazioni superando di gran lunga la Gran Bretagna della Thatcher e di Blair. In cinque anni quasi tutte le più importanti aziende pubbliche sono state svendute ai privati creando montagne di profitti, almeno 110.000 "esuberi'', cioè lavoratori licenziati o in via di licenziamento e soprattutto la perdita del controllo da parte dello Stato di importanti servizi come l'energia, le telecomunicazioni, i trasporti.
Uno dei primi atti del governo Prodi è stata la privatizzazione della terza e ultima tranche di azioni dell'Ina (21.6.96). A seguire, la terza e ultima tranche dell'Imi. Poi è stata la volta della Stet, con lo scorporo e la vendita della Seat, la società che gestisce le "pagine gialle''. Il PRC prima si dice contrario, poi si allinea alla maggioranza. La Stet viene successivamente incorporata nella Telecom il cui pacchetto azionario pubblico viene messo in vendita nell'ottobre '97.
Intanto, nel luglio '96, si dà attuazione alla privatizzazione dei servizi pubblici locali attraverso la costituzione di società per azioni in cui i Comuni possono partecipare solo con quote minoritarie. Il 21 aprile '99, il governo D'Alema approva un disegno di legge che privatizza definitivamente i servizi pubblici locali. Tutte le aziende municipalizzate (ossia aziende speciali e i consorzi gestiti direttamente dai comuni) che erogano in regime di monopolio acqua, gas, elettricità, trasporti urbani, rifiuti urbani vengono trasformate in "imprese''.
è poi la volta dell'Iri, i cui pezzi più pregiati Alitalia, Autostrade, Finmeccanica, Fincantieri e Aeroporti di Roma vengono a uno a uno messi sul mercato, fino alla sua liquidazione che avviene il 28 giugno 2000.
Il 16 aprile '97 viene privatizzato l'Istituto San Paolo di Torino. Il 16 gennaio '98 viene approvato il decreto legislativo che liberalizza il commercio abolendo licenze e regole di orario. Viene poi liberalizzata la telefonia fissa (16.2.98) e l'energia elettrica che porterà in breve tempo (il 25.10.99) alla privatizzazione dell'Enel.
Il decreto legislativo del 19.5.00 mette fine al monopolio dell'Eni sul gas.
La legge sulla Tv (legge Maccanico) approvata anche con il voto del PRC, che peraltro ha fatto salve le reti di Berlusconi, va nel senso della privatizzazione della Rai. Passi decisivi sono stati compiuti anche verso la privatizzazione delle Ferrovie (decreto del 27.3.98) e dell'Ente Poste trasformato in Spa il 16.1.98.
D'Alema arriva anche a vendere i beni demaniali ai privati, fra cui il Foro italico e lo Stadio olimpico.

SELVAGGIA LIBERALIZZAZIONE DEL "MERCATO DEL LAVORO'' E ATTACCO AI DIRITTI SINDACALI
Oltre ai regali fiscali e alle privatizzazioni i governi di "centro-sinistra'' hanno portato in dono ai capitalisti la piena liberalizzazione e privatizzazione del "mercato del lavoro'' all'insegna della famigerata "politica dei redditi'', del "patto sociale'' e del supersfruttamento.
Si inizia il 24 settembre 1996, quando governo, confederazioni padronali e vertici sindacali siglano un "patto sul lavoro'' in continuità e andando oltre l'accordo del 23 luglio '93 di Amato che cancellava la scala mobile e inaugurava la "politica dei redditi''. Il "patto'' di Prodi prevede flessibilità sul lavoro e sui salari, lavoro precario, "lavori socialmente utili'', "salario d'ingresso'', "contratti d'area'', contratti formazione-lavoro, lavoro in affitto (interinale), estensione dell'apprendistato a tutti i settori, stage, la privatizzazione del collocamento, sgravi fiscali e previdenziali alle aziende.
A distanza di pochi mesi, il 18 giugno '97, viene approvata la legge Treu, con i voti del PRC, che sulla base del "patto'' sancisce la completa deregolamentazione del "mercato del lavoro'' e la sua progressiva privatizzazione.
Nello stesso quadro il 1• ottobre 1998 viene approvato il decreto legislativo per l'istituzione dell'Agenzia "Sviluppo Italia'' che nella sostanza liberalizza e deregolamenta il "mercato del lavoro'' al Sud.
Nel frattempo viene privatizzato il collocamento (decreto legislativo del 23.12.97 e decreto attuativo del 13.5.98).
Nel luglio '98, in barba alla promessa sulla riduzione dell'orario di lavoro a 35 ore, viene prorogato e peggiorato il regime degli straordinari attraverso un decreto governativo.
Il 28 novembre 1998 viene approvata la "riforma'' dei "Lavoratori socialmente utili''. Gli Lsu vengono trasformati in strumenti attivi del "mercato del lavoro'', ossia viene istituzionalizzato il lavoro nero, precario e sottopagato.
Il 22 dicembre 1998 viene siglato un nuovo "patto sociale'', il cosiddetto "patto di Natale'', fra governo D'Alema, associazioni padronali e sindacati sempre all'insegna della flessibilità e del supersfruttamento.
La mannaia del governo si abbatte sul pubblico impiego, anche in virtù della controriforma federalista Bassanini della pubblica amministrazione. Si inizia col blocco delle assunzioni e delle liquidazioni per sei mesi nel pubblico impiego stabilito nella finanziaria '97. Poi il primo accordo governo-sindacati del 12.3.97 introduce la flessibilità selvaggia e le "gabbie salariali''. I contratti della sanità e della scuola vengono chiusi all'insegna della privatizzazione del rapporto di lavoro. Il 10 agosto 2000 viene firmato l'accordo governo-sindacati che introduce nel pubblico impiego persino il lavoro temporaneo e interinale.
Il 24 aprile 2000 viene approvato un decreto legislativo sullo status di disoccupato che costringe i disoccupati ad adattarsi totalmente alle leggi del mercato capitalistico.
In una simile politica antioperaia e antisindacale non poteva mancare l'ennesimo attacco al diritto di sciopero con l'approvazione definitiva il 4 aprile 2000 di una nuova legge antisciopero nei "servizi pubblici essenziali'', che peggiora quella fascista del 1990. Un'approvazione favorita dalla rinuncia all'ostruzionismo parlamentare da parte del PRC.
Peraltro, il disprezzo del diritto di sciopero e dei diritti sindacali dei lavoratori era già stato mostrato in particolare dal governo D'Alema allorché fu siglato il patto con i padroni e il sindacato che cancellava di fatto il diritto di sciopero durante il giubileo, le precettazioni dei ferrovieri e del personale di volo, nonché il rifiuto di costituirsi in giudizio contro i referendum liberticidi, antioperai e antisindacali dei radicali, poi fortunatamente falliti.

CANCELLATO LO "STATO SOCIALE''
I governi di "centro-sinistra'' hanno dato dei colpi mortali allo "Stato sociale'' cancellando di fatto il diritto universale alla salute, all'assistenza e alla previdenza pubbliche e attuando una politica privatizzatrice e di stampo familista.
Già nel giugno '97 si apre la trattativa fra governo, sindacati e Confindustria sulla "riforma'' dello "Stato sociale'' con l'obiettivo di tagliare la spesa sociale e la partecipazione dello Stato alla gestione della previdenza, della sanità, dell'assistenza e del "mercato del lavoro''.
I primi risultati sono l'accordo governo-sindacati sulle pensioni del 1• novembre 1997 per completare e accelerare la controriforma Dini e il maxiemendamento alla finanziaria '98, con tagli strutturali alla spesa sociale, che viene definitiva una vera e propria "riforma''.
Il 27 marzo 1998, un decreto legislativo introduce l'Ise (Indicatore della situazione economica), ossia il cosiddetto "riccometro'' che cancella l'universalità del diritto alla sanità, alla previdenza, all'assistenza e all'istruzione. Sulla stessa scia e in base allo stesso criterio, il 3 novembre 1998 il governo vara anche il "sanitometro'' con i voti del PRC.
Il 12 giugno 1998 viene introdotto il "reddito minimo di inserimento'', un'elemosina che prefigura uno "Stato sociale'' residuale e dei poveri.
Alla fine del '98 prende avvio, con il voto favorevole del PRC, anche la "riforma'' delle locazioni con la quale il governo liberalizza il mercato degli affitti e cancella l'"equo canone''.
Fra il '99 e il 2000 giungono in porto altri provvedimenti fondamentali all'insegna della privatizzazione dei servizi e del familismo neofascista e cattolico ormai sposati indissolubilmente dal "centro-sinistra''.
Il 9 marzo '99 viene approvato il disegno di legge che cancella l'asilo nido pubblico. Il 18 giugno '99 viene approvata la controriforma della sanità elaborata dalla Bindi che peggiora all'insegna della privatizzazione, aziendalizzazione e regionalizzazione le "riforme'' precedenti.
L'8 marzo 2000 viene definitivamente approvata dal parlamento la legge sui congedi parentali che a ragione viene definita la prima legge organica di stampo familista. Infine, il 18 ottobre 2000, viene approvata dal parlamento la legge quadro sull'assistenza che dà l'ultimo colpo demolitore allo "Stato sociale'' e al diritto universale ai servizi sociali e all'assistenza privatizzandoli e scaricandoli sulla famiglia e le donne.

SCUOLA E UNIVERSITA' DELLA SECONDA REPUBBLICA
Particolarmente solerti sono stati i governi di "centro-sinistra'' nel completare e accelerare l'attuazione delle controriforme scolastica e universitaria.
Si parte con il decreto del 25 luglio '96 che legalizza e generalizza il numero chiuso per gli accessi all'università già previsto nella legge 341/90.
Con la "riforma'' Bassanini della Pubblica amministrazione viene concessa l'"autonomia scolastica''. Nel novembre '96, prende il via la "riforma'' degli esami di Stato che sarà varata definitivamente nell'autunno '98.
La scuola della seconda repubblica prende completamente volto nei primi mesi del 2000 quando arrivano in porto la legge quadro sul "riordino dei cicli scolastici'' (approvata definitivamente il 2.2.2000) che penalizza i figli del popolo, ripristina l'avviamento al lavoro e asserve la scuola direttamente ai capitalisti, e la legge sulla "parità scolastica'' (approvata definitivamente il 2.3.2000) da sempre invocata dalla destra e dal Vaticano, che equipara le scuole private a quelle pubbliche.
Il decreto Zecchino del febbraio 2000 e il decreto attuativo del regolamento sull'"autonomia didattica'' dell'agosto 2000 completano invece la controriforma universitaria inaugurata nel '90 da Ruberti.

CANCELLATE LE PREGIUDIZIALI ANTIFASCISTA E ANTIMONARCHICA
Si deve anche ai governi dell'Ulivo la caduta della pregiudiziale antifascista e antimonarchica. Rientrano in questo quadro le celebrazioni del gerarca fascista Italo Balbo a Roma, alla presenza del sottosegretario alla difesa Massimo Brutti, l'acquisto per 4 miliardi delle carte del vate del fascismo Gabriele D'Annunzio, il cordoglio governativo per la morte di Maria José di Savoia.
Del resto, il secondo governo D'Alema annovera fra i suoi membri il fascista Romano Misserville come sottosegretario alla difesa in quota Udeur, anche se poi questi si dimette per non nuocere al governo che giudica di destra.
Non stupisce che il 12 novembre 1998 fra i reati "minori'' da depenalizzare il guardasigilli Oliviero Diliberto (PdCI) inserisca anche l'apologia del fascismo.
L'atto più qualificante a favore dei monarchici, lo compie il governo Prodi nel maggio '97 quando approva un disegno di legge per abrogare i primi due commi della XIII disposizione finale della Costituzione, quelli che vietano il rientro in Italia ai Savoia, alle loro consorti e ai loro discendenti maschi e impediscono loro il diritto di voto e l'accesso alle cariche pubbliche. Disegno poi arenato in parlamento.
Anche "Gladio'' e i golpisti hanno conosciuto con l'Ulivo momenti di gloria. Tant'è che il governo D'Alema nasce con il sostegno determinante del capo dei gladiatori Cossiga e il governo riconosce in parlamento il grado di "patrioti'' ai gladiatori. Mentre al golpista Edgardo Sogno vengono accordati i funerali di Stato dal governo Amato.

LA POLITICA DEL MANGANELLO
Col "centro-sinistra'' al governo è ritornato in auge anche il manganello, come ai tempi di Mussolini, Scelba e Craxi.
è impossibile dar conto del numero delle manifestazioni operaie, giovanili, studentesche e popolari che sono state brutalmente e selvaggiamente caricate dalle "forze dell'ordine'' in questi cinque anni dal Nord al Sud del Paese.
Ne ricordiamo solo alcune. 13 settembre '96, cariche contro la manifestazione antileghista a Torino; febbraio '97, cariche contro i lavoratori Lsu e disoccupati a Napoli e contro i lavoratori delle pulizie a Roma; marzo '97, ancora cariche contro i lavoratori delle pulizie a Roma; giugno '97, violente cariche duranta la manifestazione antisecessionista; autunno '97, repressione contro gli studenti a Lecce, Milano, Roma, Massa e Genova, cariche contro gli antifascisti romani che protestavano contro la commemorazione della "marcia su Roma'', contro gli allevatori che protestano contro le quote latte nel bresciano e nel vicentino e contro gli ambulanti "abusivi'' a Milano; gennaio '98, cariche contro gli studenti a Napoli e sgombero dell'università a Roma; maggio '98, cariche contro gli operai dell'Alfa di Pomigliano d'Arco (Napoli); luglio '98, cariche contro i lavoratori della "Belleli Off-shore'' di Taranto e le lavoratrici Postalmarket a Milano; ottobre '98, cariche contro la popolazione di San Giusto a Prato che protesta contro la discarica, contro i forestali a Catanzaro, contro gli studenti di Torino e gli antirazzisti di Trieste; novembre '98, cariche contro gli studenti antifascisti a Firenze e gli studenti di Milano; dicembre '98 cariche contro gli studenti che contestano il premier D'Alema a Lecce e sgombero di sette istituti a Catania. Per tutto il 1999 e il 2000 si susseguono ripetute e selvagge cariche poliziesche a Napoli contro i disoccupati e Lsu. Dicembre '99 cariche agli studenti di Firenze che contestano le celebrazioni dell'ideologo del fascismo Giovanni Gentile; gennaio 2000, la polizia carica gli antirazzisti a Ponte Galeria (Roma), Genova, Trapani e Milano che manifestano per la chiusura dei lager per immigrati; maggio 2000, cariche contro i giovani dei centri sociali che manifestano contro il raduno di "Forza nuova'' a Bologna; giugno 2000 cariche contro gli antimperialisti che manifestano contro la Conferenza Ocse a Bologna; luglio 2000, cariche ai contestatori del nazista Haider a Jesolo; novembre 2000, cariche contro gli antifascisti di Milano; dicembre 2000, cariche contro i giovani bloccati a Ventimiglia che volevano raggiungere Nizza per protestare contro il vertice Ue e contro gli antifascisti romani che manifestavano contro la visita del nazista e razzista Haider; marzo 2001, sgombero forzato delle facoltà occupate a Roma e repressione selvaggia dei 30 mila manifestanti contro il Global forum a Napoli.
I governi di "centro-sinistra'' hanno fatto propria fino in fondo la parola d'ordine della destra sulla "sicurezza''. Il 27 settembre 1999, per la prima volta dal dopoguerra un capo di governo ha convocato un vertice delle "forze dell'ordine''. Su iniziativa del governo è stata anche approvata una legge fascista sulla "sicurezza''.

LA CORRUZIONE E LA MAFIA IMPERANO
I governi di "centro-sinistra'' non sono brillati nemmeno per "moralità''.
Nel marzo '98 il sottosegretario agli Interni Angelo Giorgianni (RI) viene accusato di collusione mafiosa ed è costretto a dimettersi. Nell'aprile '99 viene arrestato il sottosegretario al Tesoro Stefano (Nuccio) Cusumano (Udr) per collusione mafiosa. Nel '99 vengono condannati per abusivismo edilizio Franco Bassanini (vice di D'Alema) e Vincenzo Visco (ministro delle Finanze). Nel settembre '99 esplode lo scandalo della "missione Arcobaleno'', fiore all'occhiello del governo interventista D'Alema.
Nel gennaio '97, Prodi e Flick approntano un disegno di legge sul "patteggiamento allargato'', che rappresenta un vero e proprio colpo di spugna su tangentopoli. Il 26 gennaio 2000 viene varata la commissione per cancellare tangentopoli proprio come voleva Craxi.
Con un emendamento collegato alla Finanziaria '97 vengono abbonati 300 miliardi di tasse arretrati a ex parlamentari e consiglieri regionali. Nel dicembre '96 il parlamento restaura la legge sul finanziamento pubblico dei partiti.
Nel marzo '97, con decreto ministeriale viene aumentato del 10% lo stipendio a sindaci, presidenti di provincia e delle aziende speciali, assessori e consiglieri. Nell'ottobre '97 lo stipendio dei ministri viene equiparato a quello d'oro dei parlamentari. Quadruplicato lo stipendio dei ministri "tecnici'', ossia non parlamentari.
Nel 1998 il governo decide l'acquisto di 2 jet presidenziali da 150 miliardi e Prodi si triplica il fondo-spese di rappresentanza.

 
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PadreNostro

Post n°15801 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
 

Regista: Claudio Noce
Genere: Drammatico
Anno: 2020
Paese: Italia
Durata: 122 min
Data di uscita: 24 settembre 2020
Distribuzione: Vision Distribution
PadreNostro è un film di genere drammatico del 2020, diretto da Claudio Noce, con Pierfrancesco Favino e Barbara Ronchi. Uscita al cinema il 24 settembre 2020. Durata 122 minuti. Distribuito da Vision Distribution.
Data di uscita:24 settembre 2020
Genere:Drammatico
Anno:2020
Paese:Italia
Durata:122 min
Distribuzione:Vision Distribution
Produzione:Lungta Film, PKO Cinema & Co, Tendercapital Productions in collaborazione con Vision Distribution e con il sostegno della Calabria Film Commission
TRAMA PADRENOSTRO

 

PadreNostro, il film diretto da Claudio Noce, è ambientato nel 1976 a Roma ed è tratto da una storia vera. Protagonisti del film sono Valerio (Mattia Garaci) e Christian (Francesco Gheghi), due ragazzini che durante un'estate scopriranno due realtà opposte: da una parte conosceranno la violenza del mondo adulto e dall'altra impareranno il significato dell'amicizia.
Il primo ha dieci anni e, come tutti i bimbi della sua età, è molto fantasioso. La purezza dell'infanzia, però, viene spazzata via quando Valerio, in compagnia della madre (Barbara Ronchi), vede con i suoi occhi un gruppo di terroristi tendere un attentato a suo padre Alfonso (Pierfrancesco Favino). L'intera famiglia si sente intimorita e distrutta dall'accaduto.
È in questo periodo così delicato che Valerio incontra Christian, che ha qualche anno in più a lui e, a differenza sua, ha un carattere ribelle e arrogante. Tra loro nascerà un'amicizia che li segnerà per tutta la vita...

CURIOSITÀ SU PADRENOSTRO

 

Coppa Volpi a Pierfrancesco Favino per il Migliore Attore al Festival di Venezia 2020.

Presentato in Concorso al Festival di Venezia 2020.

 

INTERPRETI E PERSONAGGI DI PADRENOSTRO
AttoreRuolo
Pierfrancesco Favino
Alfonso
Barbara Ronchi
madre Matteo
Mattia Garaci
Valerio
Francesco Gheghi
Christian
PREMI E RICONOSCIMENTI PER PADRENOSTROFestival di Venezia - 2020
  • Premio Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a Pierfrancesco Favino

 
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Mai per sempre

Post n°15800 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
 

Regista: Fabio Massa
Genere: Drammatico
Anno: 2020
Paese: Italia
Durata: 90 min
Data di uscita: 24 settembre 2020
Distribuzione: Goccia Film
Mai per sempre è un film di genere drammatico del 2020, diretto da Fabio Massa, con Fabio Massa e Cristina Donadio. Uscita al cinema il 24 settembre 2020. Durata 90 minuti. Distribuito da Goccia Film.

Data di uscita:
24 settembre 2020
Genere:Drammatico
Anno:2020
Paese:Italia
Durata:90 min
Distribuzione:Goccia Film
Fotografia:Rocco Marra
Montaggio:Davide Franco
Produzione:Goccia Film
TRAMA MAI PER SEMPRE

Mai per sempre, film diretto da Fabio Massa, racconta la storia di Luca (Fabio Massa), un giovane partenopeo di buona famiglia, che desidera fortemente essere felice. La vicinanza con i suoi familiari, però, non gli permette di costruirsi la sua serenità; è per questo che il ragazzo decide di andare via da Napoli, così da poter costruire una propria famiglia altrove. Luca si trasferisce in Puglia, dove inizia a lavorare come meccanico nell'autofficina aperta insieme al suo amico Antonio (Emiliano De Martino). Poco tempo dopo incontra Maria (Yuliya Mayarchuk), giovane di origine ucraina, con la quale Luca può finalmente mettere su famiglia.
Il ragazzo sembra finalmente aver coronato il suo sogno: ha un lavoro onesto e una donna che ama e con la quale ha deciso di avere un bambino; ma è soltanto la quiete prima della tempesta. Il ritorno in paese di Livio (Massimiliano Rossi), ex tossicodipendente ossessionato da Maria e dal carattere molto violento, porta scompiglio nella coppia innamorata, perché l'uomo si frappone tra i due e il conseguimento della loro felicità.
Non saranno soltanto i due giovani a sentirsi minacciati, ma anche Silvana (Cristina Donadio), la madre di Luca, che si ritroverà coinvolta in una situazione spiacevole, proveniente dal suo passato.

INTERPRETI E PERSONAGGI DI MAI PER SEMPRE
AttoreRuolo
Fabio Massa
Luca
Cristina Donadio
Silvana
Gianni Parisi
Saverio
Yuliya Mayarchuck
Maria
Emiliano De Martino
Antonio
Benedetta Valanzano
Sara
Gianni Ferreri
Don Michele
Massimiliano Rossi
Livio
Massimo Bonetti
il sindaco

 
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Waiting for the Barbarians

Post n°15799 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
 

Regista: Ciro Guerra
Genere: Drammatico
Anno: 2019
Paese: Italia
Durata: 104 min
Data di uscita: 24 settembre 2020
Distribuzione: Iervolino Entertainment
Waiting for the Barbarians è un film di genere drammatico del 2019, diretto da Ciro Guerra, con Mark Rylance e Johnny Depp. Uscita al cinema il 24 settembre 2020. Durata 104 minuti. Distribuito da Iervolino Entertainment.
Data di uscita:24 settembre 2020
Genere:Drammatico
Anno:2019
Paese:Italia
Durata:104 min
Distribuzione:Iervolino Entertainment
Sceneggiatura:J.M. Coetzee
Fotografia:Chris Menges
Montaggio:Jacopo Quadri
Produzione:Iervolino Entertainment, Ithaca Pictures
TRAMA WAITING FOR THE BARBARIANS

Waiting for the Barbarians, il film diretto da Ciro Guerra, segue la storia di un Magistrato (Mark Rylance), che si occupa degli eventi di un isolato insediamento di frontiera al confine di un impero senza nome. Con l'arrivo del Colonnello Joll (Johnny Depp), il cui compito è quello di informare sulla situazione di sicurezza al confine e sulle attività del "barbari," il Magistrato è in attesa di andare in pensione. Il Colonnello Joll conduce oltre la frontiera una spedizione di forze speciali, catturando i barbari che in seguito tortura pubblicamente. Il Magistrato dopo aver assistito al crudele trattamento dei prigionieri di guerra, riconsidera il suo ruolo e in crisi di coscienza si ribella al regime.

CURIOSITÀ SU WAITING FOR THE BARBARIANS

Presentato in Concorso al Festival di Venezia 2019.
Basato sul pluripremiato omonimo romanzo - "Aspettando i Barbari" - dell'autore Premio Nobel J. M. Coetzee.

INTERPRETI E PERSONAGGI DI WAITING FOR THE BARBARIANS
AttoreRuolo
Mark Rylance
Magistrato
Johnny Depp
Colonel Joll
Robert Pattinson
Mandel
Gana Bayarsaikhan
la ragazza
Greta Scacchi
Mai

 
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Il Giorno Sbagliato

Post n°15798 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
 

Il Giorno Sbagliato

( Unhinged )
Regista: Derrick Borte
Genere: Thriller
Anno: 2020
Paese: USA
Durata: 93 min
Data di uscita: 24 settembre 2020
Distribuzione: 01 Distribution
Il Giorno Sbagliato è un film di genere thriller del 2020, diretto da Derrick Borte, con Russell Crowe e Jimmi Simpson. Uscita al cinema il 24 settembre 2020. Durata 93 minuti. Distribuito da 01 Distribution.

Data di uscita:
24 settembre 2020
Genere:Thriller
Anno:2020
Paese:USA
Durata:93 min
Distribuzione:01 Distribution
Sceneggiatura:Carl Ellsworth
Fotografia:Brendan Galvin
Montaggio:Steve Mirkovich
Produzione:Solstice Studios
TRAMA IL GIORNO SBAGLIATO

 

Il Giorno Sbagliato, film diretto da Derrick Borte, è la storia di una donna, Rachel (Caren Pistorius), che commette un unico piccolo errore: in ritardo per il lavoro, alla guida della sua auto suona il clacson contro un altro automobilista, fermo a un semaforo. Questo gesto così comune scatena un'indomabile furia nell'uomo (Russell Crowe), in verità un guidatore psicopatico, che da quel momento in poi inizia a perseguitare lei e tutti i suoi cari.
La povera Rachel, sempre di fretta, ha beccato l'uomo sbagliato nel momento sbagliato e finisce nel mirino del folle sconosciuto, preso da una forte irascibilità e da una volontà di dare alla donna delle lezioni di vita, che si riveleranno mortali.

INTERPRETI E PERSONAGGI DI IL GIORNO SBAGLIATO
AttoreRuolo
Russell Crowe
The Man
Jimmi Simpson
Andy
Lucy Faust
Rosie
Gabriel Bateman
Kyle
Caren Pistorius
Rachel
Anne Leighton
Deborah Haskell
Michael Papajohn
Cop

 
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Guida romantica a posti perduti

Post n°15797 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
 

Regista: Giorgia Farina
Genere: Drammatico
Anno: 2020
Paese: Italia
Durata: 106 min
Data di uscita: 24 settembre 2020
Distribuzione: Lucky Red
Guida romantica a posti perduti è un film di genere drammatico del 2020, diretto da Giorgia Farina, con Clive Owen e Jasmine Trinca. Uscita al cinema il 24 settembre 2020. Durata 106 minuti. Distribuito da Lucky Red.
Data di uscita:24 settembre 2020
Genere:Drammatico
Anno:2020
Paese:Italia
Durata:106 min
Distribuzione:Lucky Red
Sceneggiatura:Giorgia FarinaCarlo Salsa
Fotografia:Timo Salminen
Montaggio:Paola Freddi
Produzione:Oplon Film s.r.l., Rai Cinema
TRAMA GUIDA ROMANTICA A POSTI PERDUTI

 

Guida romantica a posti perduti, il film diretto da Giorgia Farina, segue la storia di Benno (Clive Owen) e Allegra (Jasmine Trinca), due vicini di casa che non si sono mai incontrati. Lui ha più di cinquanta anni e ama bere molto, lei giovane e creativa, è una blogger di viaggi. Benno e Allegra vivono delle loro bugie e non hanno nessuna intenzione di fermarsi.
Tutto cambia quando un giorno Benno per sbaglio finisce sul pianerottolo di Allegra. Da quel momento per uno stano caso i due intraprendono un viaggio, dall'Italia all'Inghilterra attraverso la Francia, alla ricerca di luoghi abbandonati o perduti. Il viaggio sarà l'occasione per riscoprire se stessi e sostenersi a vicenda.

CURIOSITÀ SU GUIDA ROMANTICA A POSTI PERDUTI

 

Presentato come Evento Speciale alle Giornate degli Autori al Festival di Venezia 2020.

 

INTERPRETI E PERSONAGGI DI GUIDA ROMANTICA A POSTI PERDUTI
AttoreRuolo
Clive Owen
Benno
Jasmine Trinca
Allegra
Irène Jacob
Brigitte
Andrea Carpenzano
Michele
Teco Celio
Concierge

 
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Easy Living - La vita facile

Post n°15796 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
 

Easy Living - La vita facile

( Easy Living )
Genere: CommediaDrammatico
Anno: 2019
Paese: Italia
Durata: 93 min
Data di uscita: 24 settembre 2020
Distribuzione: I Wonder Pictures
Easy Living - La vita facile è un film di genere commedia, drammatico del 2019, diretto da Orso Miyakawa, Peter Miyakawa, con Manoel Hudec e Alberto Boubakar Malanchino. Uscita al cinema il 24 settembre 2020. Durata 93 minuti. Distribuito da I Wonder Pictures.
Data di uscita:24 settembre 2020
Genere:Commedia, Drammatico
Anno:2019
Paese:Italia
Durata:93 min
Distribuzione:I Wonder Pictures
Fotografia:Andrey Nuzhnyy
Montaggio:Aline Hervé
Produzione:Wise
TRAMA EASY LIVING - LA VITA FACILE

 

Easy Living - La vita facile, film diretto da Orso e Peter Miyakawa, racconta la storia di tre persone, così diverse fra loro, eppure accomunate da un unico scopo.
Sono Brando (James Miyakawa), un ragazzo di 14 anni, Camilla (Camilla Semino Favro), una studentessa che contrabbanda medicine e tabacco tra Italia e Francia, e, infine, Don (Manoel Hudec), un insegnante di tennis aspirante pittore. Seppur di età e interessi diversi, i tre sono uniti da una missione comune: aiutare un migrante, Elvis (Alberto Boubakar Malanchino), ad attraversare il confine franco.

CURIOSITÀ SU EASY LIVING - LA VITA FACILE

 

Manoel Hudec ha imparato l'italiano appositamente per il film.

 

INTERPRETI E PERSONAGGI DI EASY LIVING - LA VITA FACILE
AttoreRuolo
Manoel Hudec
Don
Alberto Boubakar Malanchino
Elvis
James Miyakawa
Brando
Camilla Semino Favro
Camilla

 
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Una notte al Louvre. Leonardo da Vinci

Post n°15795 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
 

Genere: Documentario
Anno: 2020
Paese: Francia
Data di uscita: 21 settembre 2020
Distribuzione: Nexo Digital
Una notte al Louvre. Leonardo da Vinci è un film di genere documentario del 2020, diretto da Pierre-Hubert Martin, con Coraly Zahonero. Uscita al cinema il 21 settembre 2020. Distribuito da Nexo Digital.
Data di uscita:21 settembre 2020
Genere:Documentario
Anno:2020
Paese:Francia
Distribuzione:Nexo Digital
Produzione:Pathé Live in associazione con il Museo del Louvre e Bel Air Media
TRAMA UNA NOTTE AL LOUVRE. LEONARDO DA VINCI

 

Una notte al Louvre. Leonardo da Vinci, film diretto da , è un documentario che porta lo spettatore a passeggiare virtualmente nelle sale del Louvre, in un tour alla scoperta di Leonardo da Vinci, al quale è stata dedicata una mostra nel museo parigino. Un'esposizione, conclusasi lo scorso febbraio, che ha raccolto oltre 1 milione di visite, un record anche per il Louvre. Con il documentario si mira a estendere la platea, così da permettere ad altre persone di fruire di questa occasione per ammirare le opere più belle e iconiche della produzione del genio.
Un percorso notturno, quello proposto, accompagnati dai curatori della mostra, Vincent Delieuvin e Louis Frank, che per quattro notti hanno passeggiato tra le sale per realizzare questo progetto. Non solo un'immersione nelle opere di Leonardo, ma anche un tentativo di capite a fondo la sua arte e approfondire quella che lui definì "la scienza della pittura", un'indagine che mirava a dar vita ai suoi capolavori, velati da un mistero nascosto nello sguardo.

 

CURIOSITÀ SU UNA NOTTE AL LOUVRE. LEONARDO DA VINCI

 

Il film è disponibile in sala solo nelle giornate del 21, 22 e 23 settembre 2020.

 

INTERPRETI E PERSONAGGI DI UNA NOTTE AL LOUVRE. LEONARDO DA VINCI
AttoreRuolo
Coraly Zahonero
narratore

 
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Film nelle sale da domani

 

Donne e donne

Post n°15793 pubblicato il 22 Settembre 2020 da Ladridicinema
 

Regista: Minuta Gabura
Genere: Drammatico
Anno: 2020
Paese: Italia
Durata: 90 min
Data di uscita: 19 settembre 2020
Distribuzione: Ahora! Film
Donne e donne è un film di genere drammatico del 2020, diretto da Minuta Gabura, con Minuta Gabura e Antonio Zequila. Uscita al cinema il 19 settembre 2020. Durata 90 minuti. Distribuito da Ahora! Film.
Data di uscita:19 settembre 2020
Genere:Drammatico
Anno:2020
Paese:Italia
Durata:90 min
Distribuzione:Ahora! Film
Sceneggiatura:Minuta Gabura
Fotografia:Dario Germani
Montaggio:Luigi Pastore
Produzione:Saturnia Pictures, Mimi Multimedia
TRAMA DONNE E DONNE

 

Donne e donne, film diretto da Minuta Gabura, racconta la storia di Giulia (Minuta Gabura), una 34enne di origine romena con due figli e una vita molto sfortunata. Il suo sogno nel cassetto è aprire un bar, ma le poche risorse finanziarie non le permettono di comprare un locale. Decisa a cercar fortuna e trovare un lavoro ben retribuito, la donna sceglie di lasciare i propri figli ai genitori e partire alla volta dell'Italia.
Giunta a Padova, Giulia si ritrova davanti diverse opportunità e per sette anni svolge diversi lavori per racimolare abbastanza soldi, fino a quando non inizia a lavorare a Villa Carla come organizzatrice di eventi, aiutati anche dai figli, che l'hanno raggiunta in Italia. Ben presto anche il suo cuore trova la serenità che agognava da tempo con Marco (Antonio Zequila), con il quale stringe un legame di sei anni e progetta anche un matrimonio. Purtroppo questa felicità ritrovata viene distrutta da un lampo a ciel sereno: Marco muore improvvisamente.
Dopo la dipartita del amato, Giulia si lega a Luca (Daniel Lo Savio), un uomo apparentemente gentile e senza difetti, ma non sa che il disastro è dietro l'angolo e il suo nuovo fidanzato si rivelerà essere un violento...

 

CURIOSITÀ SU DONNE E DONNE

 

Il film è stato girato tra Padova e Venezia.

Segna l'esordio alla regia di Minuta Gabura, che ne è anche la sceneggiatrice e la protagonista.

 

 
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