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Messaggi del 31/10/2018

 

Venom

Post n°14722 pubblicato il 31 Ottobre 2018 da Ladridicinema
 

Dopo aver visto tanti film sui supereroi e soprattutto dopo aver visto grandi case di produzione, disposte a creare universi cinematografici di successo, come la Disney con la Marvel Studios e la Warner con il Dc universe, anche la Sony entra in "gioco" con un film su Venom, il cattivo per eccellenza, nemesi di Spiderman. Venom, ideato da David Michelinie e disegnato dal grande Todd Mcfarlane nel 1986, nel mondo degli antieroi Marvel ha un ruolo tutt’altro che banale.

Il film è ambientato a San Francisco, dove un giornalista d'inchiesta Eddie Brock, si imbatte in Carlton Drake e nella sua Life Foundation. Lo scienziato-filantropo vuole innestare il simbionte che ha riportato da una missione spaziale dentro un organismo umano, ma senza successo. Carlton però non è un giornalista accomodante e proprio la sua curiosità e il suo farsi domande lo porteranno a perdere il lavoro e poi la fidanzata. Intrufolatosi nel laboratorio verrà "contaminato" dal parassita alieno Venom che lo scegliere perchè compatibile. Inizialmente spaventato da questa nuova situazione, con il tempo impara a convivere con lui formando un unico personaggio.

Un personaggio che però nel film risulterà tutt'altro che oscuro e cattivo, diciamo senza quegli elementi che caratterizzano un villain, quasi invece un supereroe particolare; cosa ben diversa rispetto al personaggio classico che odia Spiderman, in un altro universo. Del personaggio oscuro non c'è nulla assolutamente e sorprendentemente. Eddie è un perdente, una persona con un'etica e una morale, contro qualsiasi corruzione e che vuole fare la cosa giusta, pur non avendo più fiducia in nessuno. Venom che in teoria sarebbe venuto per colonizzare il pianeta alla fine lo difenderà dai suoi stessi simili. 

La sceneggiatura è molto limitata, e gli stessi personaggi pur se piacevoli, non attirano, non trasmettono nulla. Si è puntato poco sui dialoghi, come di solito avviene in questi film; ma anche sulla storia in se il discorso non cambia; si è invece voluto sviluppare il rapporto tra il personaggio di Eddie e quello di Venom, con una comicità semplice che non infastidisce. Un prodotto che sembra già vecchio, ma essendo il primo della Sony possiamo dare una seconda possibilità. Le due ore circa di film però non sono noiose, passano velocemente e soprattutto quando c'è Venom risultano anche scene divertenti come detto prima, ma chiaro che se uno ha in mente i film dc, ma soprattutto quelli della Marvel-Disney inevitabile rimanere delusi. Diciamo che se si cercano scene d'azione clamorose o toni epici non è questo il film; ci troviamo di fronte di più a un film sui generis, con un personaggio molto goffo. Chissà cosa sarebbe stato il film se come detto da Tom Hardy, le scene migliori fossero state aggiunte. Lui parla di scene tagliate al momento del montaggio.

Le critiche feroci che il film ha avuto mi sembrano esagerate per un' "origin story", ma sicuramente ci si aspettava di più. Vedremo con il seguito.

Voto finale: 3-/5

Venom

Venom è un film di genere azione, horror, thriller, fantascienza del 2018, diretto da Ruben Fleischer, con Tom Hardy e Michelle Williams. Uscita al cinema il 04 ottobre 2018. Durata 112 minuti. Distribuito da Warner Bros..

Poster

Venom, il protettore letale, uno dei personaggi Marvel più enigmatici, complessi e tosti arriva sul grande schermo interpretato dall'attore candidato all'Oscar Tom Hardy.

Nel film diretto da Ruben Fleischer, Hardy è il giornalista investigativo Eddie Brock, il quale, nel tentativo di rianimare la sua carriera, inizia ad indagare su uno scandalo che coinvolge la Life Foundation, una sofisticata organizzazione senza scrupoli formata da un gruppo survivalista, entra in contatto con un'entità aliena con la quale si fonde ottennendo superpoteri. Il rapporto tra Brock e il simbionte è quello di un "ibrido" con i due personaggi che condividono lo stesso corpo e che si vedono costretti da lavorare insieme.
Nel film Michelle Williams interpreta Anne Weying, procuratore distrettuale nonché fidanzata di Brock, mentre Riz Ahmed è Carlton Drake, leader della Life Foundation, principale artefice delle sperimentazioni sui simbionti. Di lui s'impossesserà uno di loro, trasformandolo in Riot, principale rivale di Venom.

 

Prima di incontrare sulla sua strada il talento di Tom Hardy, protagonista del Venom di Ruben Fleischer nei panni di Eddie Brock, il marchio Marvel è stato visitato un'altra volta. Tutti ricorderanno infatti che il simbionte aveva preso il controllo del Peter Parker di Tobey Maguire in Spider-Man 3 (2007) di Sam Raimi, per poi ripiegare su un Eddie Brock smilzo interpretato da Topher Grace. La Sony intendeva proprio creare spin-off con Venom sin dal 2007, ma i primi tentativi sono falliti, persino uno con sceneggiatori Rhett Reese e Paul Wernick, che avrebbero poi contribuito al trionfo di Deadpool. Il cameo alla fine di The Amazing Spider-Man 2 (2014) confermava che la Sony non avesse comunque abbandonato il progetto: d'altronde dal 2012 Josh Trank ci stava lavorando attivamente, per poi essere defenestrato già alla fine del 2013, quando furono annunciati due spin-off di Spider-Man, cioè Venom: Carnage e Sinister Six. Già nell'autunno del 2014, comunque, gli autori interessati confermavano che i progetti erano tutti in corso di ripensamento.
Un ripensamento dovuto probabilmente al (semi)ritorno di Spidey nel Marvel Cinemtic Universe, che ha psicologicamente sbloccato la Sony nella ricerca di un suo percorso indipendente, il "Sony's Marvel Universe": l'uso di un attore di rilievo come Tom Hardy, il divieto ai minori negli Usa e l'appellarsi di Flesicher a numi tutelari come David Cronenberg e John Carpenter denunciano una volontà di distinguersi dal sempre più remunerativo taglio del colosso Marvel Studios.

 

 

Dal Trailer Italiano del Film:

Eddie Brock (Tom Hardy): Mi chiamo Eddie Brock, sono un giornalista. Mi ritrovo sempre a interrogarmi su attività che il Governo non riesce a controllare. Ho scoperto una cosa molto brutta e sono stato... preso

Dr. Carlton Drake (Riz Ahmed): Dà uno sguardo al mondo, cosa vedi? Un pianeta sull'orlo del collasso! Gli esseri umani sono sacrificabili, ma l'uomo e i simbionte abbinati è una nuova razza, una nuova specie, una forma di vita superiore!

Eddie: Cosa vuoi da me?
Venom (Tom Hardy): Lo scoprirai!

Eddie: Noi non possiamo far male alle persone!
Venom: Guardami negli occhi Eddie, per come la vedo io non facciamo quello che noi vogliamo! Siamo d'accordo?

Venom: Occhi, polmoni, pancreas, tanti spuntini e così poco tempo

Eddie: Quel potere non è poi così tremendo!
Anne Weying (Michelle Williams): Non sai quanto mi stai facendo paura!

Venom: Eddie collabora e potresti sopravvivere!

Dr. Carlton Drake: I grandi passi hanno sempre un costo!

Venom: Noi ti mangeremo le braccia e poi le gambe e ti staccheremo la faccia dalla testa a morsi, sarai un coso senza braccia, senza gambe e senza faccia che rotola per la strada, come un escremento al vento

Uomo: Chi diavolo sei tu?
Venom: Noi siamo Venom
Eddie: Oh...ehm, ho un parassita! Sì, notte signora Chen!

 

FOCUS SU VENOM:

 

Venom nei fumetti Marvel:

Il personaggio di Venom ha una doppia genesi fumettistica. Prima di assumere questo nome, era solo un costume alieno, una sostituzione per l'usuale tenuta di Spider-Man, in un'avventura del 1984 pubblicata su Marvel Super Heros Secret Wars. Si scopriva subito che il costume era senziente, pilotando il suo ospite Peter Parker verso un lato oscuro. Non si tratta propriamente di un personaggio a sé stante, quanto di un simbionte alieno, che prende il controllo di un organismo ospite: la sua natura si adatta molto facilmente ai frequenti cambi d'identità che diversi personaggi Marvel (e DC) hanno subito nel corso dei decenni. Venom in effetti per sopravvivere deve abitare persone diverse. Oltre a Parker, uno degli ospiti più importanti di Venom è stato il giornalista Eddie Brock, introdotto da David Michelinie e Todd McFarlane nel 1986, anche se la prima effettiva apparizione estetica di Venom, quella storica, risale al 1988.
Ciò che rende Venom molto pericoloso è la sua capacità di assorbire i poteri dell'ospite, generando quindi una versione potenziata di un supereroe o di un supervillain. Un comic book dedicato espressamente a lui è durato sei uscite, dal 2016 al 2017, registrando il passaggio del simbionte da Brock a Lee Price, terzo di una lista piuttosto lunga di posseduti.

 


  • MUSICHELudwig Goransson
  • PRODUZIONE: Columbia Pictures, Marvel Entertainment, Sony Pictures Entertainment
 
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Euforia

Post n°14721 pubblicato il 31 Ottobre 2018 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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La donna dello scrittore

Post n°14720 pubblicato il 31 Ottobre 2018 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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Film nelle sale da domani

Post n°14719 pubblicato il 31 Ottobre 2018 da Ladridicinema
 

 
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Halloween vince domenica e weekend: oltre 1 milione in 4 giorni

Post n°14718 pubblicato il 31 Ottobre 2018 da Ladridicinema
 

Halloween vince domenica e weekend con un dato complessivo di 1,1 milioni di euro, più che sufficienti per superare A Star is Born (guarda la video recensione), che incassa altri 955mila euro e arriva ad un totale di 5 milioni di euro, superando in classifica generale Ant Man and the Wasp. Sul podio del weekend sale Piccoli Brividi 2, che sfrutta una super domenica da 343mila euro (terzo miglior incasso in assoluto) per salire fino a 595mila euro. Bene, finalmente, i film italiani: Euforia (guarda la video recensione) incassa 536mila euro, mentre Uno di famiglia (guarda la video recensione) arriva a 493mila euro complessivi. Entrambi potrebbero puntare a superare il milione di euro. Gran balzo domenicale per Zanna Bianca (guarda la video recensione), che conferma che la domenica è il giorno delle visioni familiari e collettive. Il film ha incassato ieri 262mila euro, quarto miglior incasso di giornata. 

Nella seconda metà della classifica troviamo The Children Act (guarda la video recensione), che ieri ha chiuso con 200mila euro, Venom (guarda la video recensione), che è oramai prossimo a salutare la top ten e che ha superato gli 8 milioni di euro complessivi, terzo miglior incasso della stagione, per ora e Gli Incredibili 2 (guarda la video recensione), tornato in top ten con poco più di 100mila euro ed un totale di 11,7 milioni. 

Rispetto allo stesso weekend dello scorso anno la perdita è del 28% (ma era uscito It), mentre su base annua la perdita è del 7% (oramai irrecuperabile). 

Questa settimana, che dovrebbe essere piuttosto ricca grazie alla combo maltempo+ponte, arrivano parecchi titoli da top ten: First Man (guarda la video recensione), Hell FestIl mistero della casa del tempoLo schiaccianoci e i quattro regniMillennum - Quello che non uccide e l'italiano Ti presento Sofia

 
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Roma scommette sul cinema italiano: a Il Vizio della speranza il Premio del pubblico Bnl da il sole 24 ore

Post n°14717 pubblicato il 31 Ottobre 2018 da Ladridicinema
 

Da Roma arriva un segno di incoraggiamento per il cinema italiano. È Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis a vincere il Premio del pubblico Bnl assegnato al termine della tredicesima edizione della Festa del cinema capitolina. Un'opera imperfetta ma visivamente affascinante ed emotivamente intensa. Per certi versi scomoda. Che parla di speranza in una terra disperata: la foce del fiume Volturno e il litorale domizio, al confine tra le province di Napoli e Caserta, già portati sul grande schermo, chilometro più chilometro meno, da Guido Lombardi con La'-bas e Matteo Garrone con Gomorra. Oltre che dallo stesso De Angelis con il suo esordio di sette anni fa (Mozzarella Story) e con il suo film più celebre: Indivisibili che ha vinto sei Nastri d'argento, otto Ciak d'oro, un Globo d'oro e sei David di Donatello.

Un crocevia di razze e di disperazione
La camera spesso a mano del 40enne regista napoletano segue Maria (Pina Turco), perennemente accompagnata dal suo pitbull, mentre si divide tra la madre (Cristina Donadoni) e una madame ingioiellata (Marina Confalone). Per lavoro risale il fiume e accompagna le ragazze straniere, spesso prostitute, a partorire dei bambini che cresceranno altrove. In un crocevia di razze, miseria e disperazione che non si dimentica. Difficile non solidarizzare con la protagonista. Che piano piano rialza la testa. E si ribella agli stenti, ai soprusi, al destino. “A me non ci uccide nessuno”, la sentiamo pronunciare a metà film. E da quel momento inizia la sua rinascita. Grazie al miracolo di una nuova vita che arriva.

De Angelis spinge troppo sul melò 
A modo suo Il vizio della speranza è anche un film spirituale. Nel senso terreno del termine: la terra genera, la terra ospita, la terra lascia prosperare e poi sovrasta il corpo morto. Grazie anche al fiume che vediamo scorrere lento e che permette alla terra di restare viva e di portare a mare le brutture del mondo. Tutto ciò De Angelis ce lo mostra con più di un virtuosismo registico. E con una messinscena efficace che può godere anche della colonna sonora originale di Enzo Avitabile. In un crescendo di pathos che alla fine rischia però di risultare eccessivo. La scelta di spingere troppo sul pedale del melodramma in alcuni punti porta il film fuori binario. Salvo riprendersi sul finale. Con un'ultima inquadratura che richiama secoli e secoli di pittura sacra. E che resta dentro anche una volta che si sono riaccese le luci in sala.

 
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Festa Cinema Roma, vince Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis da il messaggero

Post n°14716 pubblicato il 31 Ottobre 2018 da Ladridicinema
 

Festa Cinema Roma, vince Il vizio della speranza di ​Edoardo De Angelis

Il vizio della speranza vince il Premio del pubblico della Festa del Cinema di Roma 2018. Il film diretto da Edoardo De Angelis e interpretato da Pina Turco, napoletani, coppia sia nella vita sia nel cinema, aveva ricevuto tanti applausi alla proiezione. Il regista 40enne di Indivisibili torna a Castel Volturno, la cittadina campana ostaggio della criminalità, per raccontare la storia durissima di Maria che traghetta lungo il fiume le prostitute incinte, pronte a partorire per vendere il loro bambino a coppie senza figli.

Il 'Premio del Pubblico Bnl', in collaborazione con il main partner della Festa del Cinema, BNL Gruppo Bnp Paribas, è stato assegnato dagli spettatori che hanno espresso il proprio voto sui film in programma nella Selezione Ufficiale utilizzando myCicero, con l'app ufficiale della Festa del Cinema, RomeFilmFest (realizzata da Pluservice), e attraverso il sito www.romacinemafest.org. 'Il vizio della speranzà di Edoardo De Angelis arriverà in sala giovedì 22 novembre distribuito da Medusa.

Jelly Fish, opera prima di James Gardner vince la 16/a edizione di Alice nella città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata alle nuove generazioni. È «un'opera onesta e dura - è la motivazione dei giovani giurati - che riesce a raccontare una situazione difficile con la crudezza che le appartiene». Il premio speciale della giuria va a «Ben is Back» di Peter Hedges con Julia Roberts e Lucas Hedges. Il premio speciale della giuria per il miglior attore lo vince Thomas Blachard per «The Elephant and the butterfly» di Amelie Van Elmbt prodotto dai Fratelli Dardenne con la produzione esecutiva di Martin Scorsese. «Alice nella città cresce di anno in anno - si spiega in una nota - 7.000 euro di incasso in più rispetto all'anno scorso, una copertura dei media TV cresciuta dell'11% e del 12% della stampa web, il pubblico registra un +9.87 %». I numeri relativi alle scuole e agli studenti che hanno partecipato agli eventi di Alice «sono in linea con l'anno passato: circa 10.000 ragazzi da scuole di tutta Italia», anche se «non siamo riusciti ad accogliere circa 3500 studenti che si erano prenotati ai nostri eventi perché è venuta meno la disponibilità delle sale in Auditorium e, in alcune mattine, della tensostruttura del Festival - Sala Cinema Hall». Circa 46.000 persone - oltre 1.000 in più rispetto all'edizione 2017 - hanno seguito le proiezioni, le masterclass e gli eventi di Alice nella città. Fra gli altri riconoscimenti, il Premio giuria opera prima My Movies che va a «The Harvesters». Jelly Fish di James Gardner porta a casa un altro premio con la Menzione Speciale opera prima My Movies per la miglio interpretazione alla giovane protagonista Liv Hill. Il Premio Roma Lazio FIlm Commission, rivolto alle produzioni del Panorama Italia girate nel territorio del Lazio va allo zombie movie Go Home, opera prima di Luna Gualano. Per il concorso Internazionale Cortometraggi vince «Beauty» di Nicola Abbatangelo.

 
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Festa del Cinema di Roma, il direttore Monda: «Edizione straordinaria, ma abbiamo bisogno di più budget»

Post n°14715 pubblicato il 31 Ottobre 2018 da Ladridicinema
 

Il direttore della Festa del Cinema di Roma Antonio Monda

È il “Vizio della Speranza” di Edoardo De Angelis, il film che ha vinto il Premio del Pubblico alla Festa del Cinema di Roma. L'annuncio è stato dato dal direttore della Festa Antonio Monda durante la conferenza stampa conclusiva, con la targa consegnata ai produttori Giampaolo Letta e Pierpaolo Verga. Come da tradizione, è stato anche il momento di tirare un po' le somme, con Monda che parla di “numeri straordinari”: «Più 6% di riempimento sale, con una capienza inferiore rispetto all'anno scorso – enumera Monda – Sui social sono clamorosi: Instagram 48%, Twitter +13% Facebook +12%, Youtube +30%». Il direttore, insieme alla presidente della Fondazione Cinema per Roma Laura Delli Colli, sono entusiasti nel parlare del lavoro compiuto con un budget di «3 milioni e 419mila euro, nettamente più basso – ricalca Monda – di qualsiasi altro Festival. Con un 15% in più avremmo fatto tante altre cose. Ci sono due star internazionali che non siamo riusciti a portare sul carpet proprio per mancanza di fondi» e il pensiero vola subito a Dakota Johnson, con voci di corridoio che hanno parlato di richieste folli dell'attrice americana: «Dobbiamo avere anche un pensiero etico al riguardo, visto che utilizziamo anche fondi pubblici» ha ricordato Delli Colli.

Monda è orgoglioso, ricordando la qualità degli ospiti internazionali intervenuti alla Festa: «È facile portare un attore o un'attrice sul carpet, magari col vestito griffato. Meno facile è portare Scorsese per fare due incontri in cui si è parlato di cinema italiano, senza dover presentare alcunché, né un film, un libro, un vestito o altro – dice Monda - Come Scorsese anche Isabelle Huppert, Sigourney Weaver, Kate Blanchett, Giuseppe Tornatore non hanno presentato niente. Questo non accade in nessun altro Festival al mondo». Il direttore della Festa, poi, si lancia in previsioni: «Dicono che i film presentati a Roma, poi non vincono un Oscar. Già li abbiamo smentiti con “Moonlight”. Sono pronto a scommettere che molti dei film presentati durante la Festa riceveranno tante nomination».

Sono tanti i sassolini che Monda vuole togliersi dalle scarpe: «In passato ci hanno detto che avevamo una bassa percentuale di film “accompagnati”. Quest'anno sono 35 su 39, con attori, registi, produttori, persino dagli Studios: Claire Foy e il cast di Millennium, Thomas Vinterberg, John C. Reilly, Steve Coogan e anche Cailee Spaeny». Tra le opere che, secondo Monda, sono quelle che emergeranno “che potrebbero essere in concorso a Cannes”: «Three Identical strangers film straordinario. Sbalordito che se ne parli poco. Fahrenheit 11/9 è straordnario. They shall not grow old di Peter Jackson, ma anche Eter di Zanussi».

E dovendo immaginare una prossima edizione, Laura Delli Colli la vorrebbe: «Più grande, con più spazi e più repliche nelle sale della città» che, nelle intenzioni degli organizzatori, dovrebbe diventare ancora più centrale.

 
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Festa del Cinema di Roma, Virzì: «Con "Notti magiche" abbiamo canzonato il grande cinema italiano»

Post n°14714 pubblicato il 31 Ottobre 2018 da Ladridicinema
 

Il cast di Notti magiche in conferenza stampa. Da sx Francesca Archibugi, Francesco Piccolo, Marina Rocco, Giancarlo Giannini e il regista Paolo Virzì

Un salto indietro nel tempo, nelle “Notti Magiche” dei mondiali di calcio italiani degli anni '90, utilizzati da Paolo Virzì quasi incidentalmente, per raccontare – anzi - “canzonare” il grande cinema italiano: «Francesco Piccolo mi ha fatto notare che gli avevo parlato di voler fare questo film dopo la cerimonia in cui abbiamo salutato Ettore Scola – ricorda il regista toscano – Dobbiamo fare quello che ci hanno insegnato, anche sfotterli». “Notti magiche” utilizza tanti artifici autobiografici, in una storia noir, che è anche un modo per raccontare un'Italia diversa da quella di oggi: «Ero appena arrivato in una Roma caotica, fuligginosa, tenebrosa, piena di cose pericolose e licenziose. Piazza del Popolo e Piazza Navona erano due parcheggi. Il Colosseo era uno spartitraffico nero di fluiggine – racconta Virzì - Sono ormai 33 anni che ho modo di osservare città, la Capitale, e alla fine di quest'ultima stagione dell'Italia vedo che c'è incuria, degrado, arroganza, odio, rancore, immaturità, senso di irresponsabilità. Quello spirito critico con cui guardavo quella stagione era diverso, rispetto allo sgomento di oggi».

La vicenda di questi tre giovani sceneggiatori, che cercano di trovare la loro strada in un mondo, quello del cinema, ancora appannaggio dei mostri sacri come Fellini, Leone, Scola, è diretta emanazione delle esperienze di chi quel momento l'ha vissuto. Lo stesso Virzì, ma anche gli sceneggiatori Francesca Archibugi e Francesco Piccolo: «Ci siamo presi la libertà irriverente di smitizzare e canzonarlo. Quando ci siamo avvicinati a divinità inarrivabili ne abbiamo scoperto l'umanità – ha proseguito Virzì - A me questa disperazione, volgarità, sensazione di essere in una specie di girone infernale piaceva tantissimo. Dino Risi si divertiva a smitizzare i miei miti, quando scrivevo da Sergio Leone mi persi nella villa, mi inseguirono i cani e mi morsero. Quella roba che mi piaceva da pazzi, scoprirne l'umanità e lato buffo ha nutrito emozione». Fare un film sul cinema, qual è “Notti magiche”, raccontando la scena di quasi 30 anni fa, è anche un modo per fare confronto con la situazione del cinema di oggi: «Quando arrivai a Roma, nel gennaio 1985 per fare il centro sperimentale, si diceva sta cosa qui che il cinema italiano era finito. È curioso sentire raccontare sta cosa 33 anni dopo come se fosse una novità. È un tema che chi fa il nostro mestiere conosce vita, morte e resurrezione del cinema italiano ha accompagnato la nostra vita. Nei nostri anni, cominciare il mestiere significava entrare nelle grazie dei maestri. In questo momento vedo intorno giovani autori interessanti, ogni anno 2 o 3 film nelle sale, cosa che all'epoca era impossibile. Nel 1985 non esisteva una modalità di vedere i film se non nelle sale o sulla tv pubblica il lunedì. Di questi tempi il cinema lo si guarda ovunque e questa cosa non è una riduzione, ma, a guardare con attenzione, è una moltiplicazione.

 
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Festa di Roma, Alice nella Città: miglior film è "Jelly Fish" di James Gardner

Post n°14713 pubblicato il 31 Ottobre 2018 da Ladridicinema
 

È tempo di premi per Alice nella Città, il concorso parallelo e autonomo della Festa del Cinema di Roma, dedicato alle produzioni giovani. A sbancare è stato “Jelly Fish”, primo lungometraggio di James Gardner, che si è aggiudicato anche la menzione speciale come migliore attrice per Liv Hill.

Menzione speciale per “Ben is Back” di Peter Hedges con Julia Roberts e Lucas Hedges, film indipendente che potrebbe sorprendere anche ai concorsi statunitensi più importanti. Migliore attore Thomas Blanchard, protagonista di “The elephant and the butterfly” di Amelie Van Elmbt. Il premio Giuria Opera prima è andato a “The Harvesters” di Etienne Kallos, mentre il Premio Roma Lazio Film Commission è andato alla storia distopica “Go Home” di Luna Guaiano. Il concorso internazionale cortometraggi è stato vinto da “Beauty” di Nicola Abbatangelo.

Alice nella Città cresce non solo per la qualità delle proposte ma anche per la presenza di pubblico, che in maggior numero dimostra interesse verso la programmazione e le scelte della direzione artistica Gianluca Giannelli e Fabio Bettini: presenze in aumento di quasi il 10%, con oltre 46000 presenze e una copertura media in crescita dell'11% in tv e del 12% sul web.

 
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