Creato da: Ombra_che_Clona il 01/05/2006
Io, sono l'ombra della notte che con l'aiuto delle tenebre....... verrò a frugare nelle vostre stanze, tra i vostri segreti........... prendendo in prestito i vostri pensieri più intimi.................... Sono in giro in cerca di fonti prelibate per dissetarmi............. Non cercatemi..... sarò io a trovare voi!!! .........................
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« liberante Nikyra »

Lilith.inOmbra

Post n°2 pubblicato il 07 Maggio 2006 da Ombra_che_Clona
Foto di Ombra_che_Clona

Lilith... è semplicemente deliziosa, maestra nel regalare emozioni...non importa quel che scrive, ma come descrive ogni minimo passaggio che rende eccelso anche l'argomento più banale... leggete ed inebriatevi. SalutiOmbra

Arriva un momento che ti sembra di non averne più. Appaiono così raramente. Ospiti inattese che si presentano alla porta proprio mentre stai per sederti a tavola. Loro non vogliono entrare, bensì uscire. La via per liberarsi la trovano in quell’angolo di occhio rimasto asciutto per tanto tempo

[forse troppo]

al punto che, quando torna ad inumidirsi, brucia.
Il mondo è visto attraverso uno schermo liquido. Mare salato che si fa ruscello nascente, rivolo che solca il colle della guancia per poi andare a morire nello spicchio di congiunzione delle labbra.
La lingua è troppo curiosa per non assaporare che gusto può avere.
E quel sapore taglia come fosse uno spigolo di vetro rotto.
Piccole lame trasparenti sparse tutte attorno, tutte dentro, tutte addosso.
Le vedi e le afferri con le nude mani, ché non importa se ti tagli, ché - in fondo - sono “solo” pezzetti di vita frantumati. E’ la tua stessa vita che ti ferisce. Pensavi fosse una liscia sfera di cristallo dove specchiarti e vedervi un bagliore di un tempo che sarà, accarezzavi la perfetta rotondità come si accarezza con amore, cura e trepidazione un curvo ventre di gestante.
Invece ritrovi il tuo volto segmentato come un ritratto cubista.
Ti sei affacciata sulla sfera precipitata al suolo, su una lacrima venuta male.
Ti chini e raccogli, ti raccogli e guardi, ti guardi e rifletti, ti rifletti e stringi

[ i denti, gli occhi, le dita, l'anima... o quel che ne è rimasto] 

Il sangue comincia a macchiare di un rosso viscoso i denti aguzzi di tutti quei cocci. Ma il dolore non lo senti più. Provi quasi sollievo nel dare vita, con le tue stille, a quei frammenti di gelida trasparenza.
Con l’assenza di dolore, svaniscono, di nuovo, le lacrime. Non si sa dove vadano a finire quando non spingono più per uscire. Forse a fabbricare nuove sfere.

Ad immergersi nel tempo altrui si rischia di seguire sentieri non propri, di combattere guerre che non ci appartengono, perdendo così di vista la propria dimensione, la propria strada, la propria battaglia.
Ed il proprio valore.

Lilith.in.Ombra

 
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