Creato da: Ombra_che_Clona il 01/05/2006
Io, sono l'ombra della notte che con l'aiuto delle tenebre....... verrò a frugare nelle vostre stanze, tra i vostri segreti........... prendendo in prestito i vostri pensieri più intimi.................... Sono in giro in cerca di fonti prelibate per dissetarmi............. Non cercatemi..... sarò io a trovare voi!!! .........................
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Cinzia 34

Post n°4 pubblicato il 28 Maggio 2006 da Ombra_che_Clona

Cinzia... è la Signora delle fate, basta entrare nel suo blog per sentirsi catapultati in un mondo irreale, fatato... dove tutto assume un aspetto ed un sapore magico. Deliziatevi con questa bellissima fiaba. SalutiOmbra

Kiem e il Drago

(Cinzia)

La foresta era fitta, scura e solo i lampi illuminavano il cammino tra rovi e arbusti che la spada affilata recideva ad ogni passo.

La pioggia incessante batteva forte addosso a Kiem ma lui pareva non accorgersene. Alto, robusto, imponente, i suoi lunghi capelli neri si erano appiccicati al viso e le gocce d'acqua entravano negli occhi giá rossi di pianto.

Due giorni di cammino.Era quasi giunto alla meta. Giá, la meta. Fino a pochi giorni prima la sua meta era sposare Tia e vivere con lei per sempre e mai avrebbe creduto di vedere tutti i suoi sogni infranti in un momento. Un unico e solo momento.

Avrebbe dovuto uccidere quel drago anni fa, quando ne aveva avuto l'occasione. Invece l'intervento di Tia, che provó pena per quell'essere, fece sí che lui lo risparmiasse confinandolo peró nelle Terre senza Ritorno. Ma questo malvagio drago non fece altro che covar vendetta contro colui che lo sconfisse e appena ne ebbe occasione riuscí ad evitare i Guardiani delle Terre senza Ritorno e si diresse alla ricerca di Kiem.

Tanto era il suo odio che, non trovandolo, fece cenere del villaggio ove lui abitava, incendiando chiunque o qualunque cosa capitasse a tiro o si muovesse.

Al rientro dai campi Kiem, con gli altri uomini del villaggio, vide da lontano un fumo nero salire imponente verso il cielo.

Brutto presagio.

Brividi percorsero il suo corpo.

 Cominciarono tutti a correre ma non veloce come avrebbero voluto e mentre Kiem si avvicinava vide il drago da lontano.

Vicino alla sua casa.

 Vicino a Tia.

Urla incomprensibili iniziarono a fuoriuscire dalla sua bocca, si mise ad agitare le  braccia. Voleva che il drago guardasse lui e lasciasse stare Tia.

 Il drago lo sentí.

Il drago lo vide. 

Sogghignando inspiró, e una fiammata, la piú potente che voi possiate immaginare, colpí la povera Tia che cadde al suolo priva di vita. Allora il drago si alzó in volo riempiendo il cielo di acuti stridíi mentre Kiem non poté fare altro che abbracciare il corpo senza vita della sua amata e piangendo e inveendo contro il drago che vedeva allontanarsi giuró vendetta.

Rabbia e odio erano l'adrenalina che lo spingevano ad inoltrarsi sempre di piú, senza sosta, in una foresta che sembrava non volerlo e nella cieca furia della sua ricerca non si accorse di una radice sporgente nella quale inciampó e cadendo batté il capo violentemente su un tronco d'albero. Poi fu il buio.

Un intenso profumo di fiori solleticó il suo olfatto svegliandolo dolcemente. Aprí gli occhi e cercó di alzarsi ma una fitta dolorosa al capo lo costrinse a non muoversi. Si guardó intorno senza capire dove si trovasse. Era in una capanna piena di fiori , in un caldo giaciglio e sentí una dolce voce domandargli come si sentisse. Volse il capo e trovó dinanzi a sé una ragazza bellissima. I fiori la coprivano come un vestito e i suoi occhi brillavano come il sole. Guardarla dava pace. Disse di averlo trovato al rientro di una passeggiata nella foresta mentre era stata sorpresa dalla tempesta e di averlo soccorso.

Disse di essere la Custode degli Alberi e dei Fiori e che sapeva perché fosse lí. Sapeva che voleva trovare il malvagio drago e vendicare il suo amore.

Gli Spiriti della Foresta avevano cantato le sue imprese e ora cantavano il suo dolore.

Kiem si alzó, ringrazió la Custode degli Alberi e dei Fiori e fece per andarsene.

Ma lei lo fermó raccontandogli un segreto.

 Il drago si era nascosto nel suo antro, sulla Montagna Nera al di lá della foresta; li cresce un fiore magico, rosa e profumato. L'antro del drago ne é ricoperto ma ha vita pochi giorni e per dodici lune non ricresce piú. Le sue proprietá sono sconosciute agli esseri umani ma lei sa che puó donare di nuovo la vita . Solo  chi ha il cuore puro e pieno di amore da donare, puó raccoglierlo e farne un  infuso da bere.

Kiem era senza parole. Tia sarebbe tornata da lui.

Le lodi al suo buon cuore e le gesta valorose lo avevano preceduto e come ricompensa gli era dato di riavere accanto la sua amata .

Ringrazió con tutta la gioia che aveva in corpo e partí alla volta della Montagna Nera.

La foresta sembrava ora amica e per un momento  parve che gli facesse strada. In poco tempo arrivó ai piedi della montagna e inizió a salire. Incontró non poche difficoltà che il suo coraggio gli fece superare fino a quando giunse alla vetta.

Era arrivato.

Sembrava non ci fosse nessuno per ora. Una maestosa caverna troneggiava imponente ricoperta dai magici fiori . Kiem si nascose, paziente, sopra l'entrata . I fiori lo nascondevano alla vista, non rimaneva che aspettare.

Improvvisamente ecco le stridule urla avvicinarsi. Kiem lo vide e si preparó. Attese che il drago atterrasse e s'incamminasse verso l'entrata ma giuntovi si fermó.

Come se ne avesse avvertito la presenza il drago guardó in alto e in quel preciso istante...ZAC! la spada di Kiem decapitó la sua testa che cadde rovinosamente a terra.

Kiem lanció un urlo di gioia e non perse tempo. Raccolse i fiori magici e discese la Montagna Nera piú veloce di un fulmine.

Stava per inoltrarsi nella foresta quando ad un tratto, ecco apparire un magico cavallo alato mandatogli dalla Custode degli Alberi e dei Fiori per farlo giungere presto al villaggio.

Non ci volle molto tempo ed quando vi giunse  tutti  gli abitanti rimasti lo accolsero con gioia credendolo ormai anche lui vittima del drago.

Kiem raccontó cosa gli fosse capitato e chiese alle donne di preparare subito un infuso con i fiori magici che ognuno avrebbe poi fatto bere ai propri cari scomparsi .

Pronto l'infuso Kîem si recó immediatamente nella sua casa dove riposavano le spoglie di Tia. Era adagiata su quello che sarebbe stato il loro nido d'amore e stringendola a sé le versó alcune gocce dell'infuso sulle labbra.

Ed ecco la vita tornare in lei.

Non ci credeva ma era cosí.

Tia si stava riprendendo, i suoi occhi erano di nuovo vivi, le sue guance rosa e lo stava guardando pronunciando dolci parole d'amore.

Lui non la fece parlare e con le lacrime agli occhi e un nodo alla gola la bació e la strinse forte a sé.

Dal suo cuore nacque un grazie pieno di gioia immensa che voló fino alla Custode degli Alberi e dei Fiori e lei, raccogliendolo, sorrise e felice cantó alla foresta le gesta eroiche del valoroso eroe che per amore sconfisse un drago.

 
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