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"Siamo tutti guerrieri nella battaglia della Vita, ma alcuni conducono, altri seguono."Kahlil Gibran

 
 

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« Messaggio #87NOI E L'OCEANO »

Post N° 88

Post n°88 pubblicato il 05 Dicembre 2006 da Philippandia

immagineIl viaggio del poeta morto

"Mi senti? Riesci a sentirmi? Ti parlo da un luogo oltre la vita e la morte, oltre la mente e il tempo. E' un avvallamento fra l'essere e il non essere, che si potrebbe definire "Sempremai". Senza necessità, senza dolore, senza più desiderio, ho tanto viaggiato nella tempesta del finito e fra le nebbie dell'indefinito, per giungere fino a qui. Sono un viandante senza bastone, senza bisaccia e senza corpo. Sognai, come tutti, durante la giovinezza, ma i miei sogni non furono che paraventi colorati, dietro cui si celavano solo gli orrori della tenebra. Mi disperai. Chiesi alla vita di abbandonarmi, agli dei di maledirmi. La mia tristezza divenne disperazione senza limite. "Nulla è giusto," gridai mille volte a me stesso. Quando capii di non avere quel tipo di volontà che avrebbe potuto guidarmi verso l'agognato annientamento, provai un sentimento nuovo: mi ribellai all'universo.

E' difficile spiegarti di cosa si trattasse. Era qualcosa di divino, ma selvaggio; di demoniaco, ma compassionevole. Mi lasciai trascinare da quell'impulso profetico e demiurgico, compiendo il procedimento inverso rispetto alla caduta degli angeli, anch'essi ribelli, ma solo per affermare il proprio ego, la propria visione della gerarchia cosmica. Io, al contrario, avrei voluto cambiare tutto, aiutare tutti - ogni creatura vivente - a liberarsi dalle catene del tempo. E' possibile, amico mio, è possibile girare con le proprie mani la ruota del fato! Se fallii, fu a causa della rabbia. Della rabbia e dell'amore. Comprendo, qui, che il motore della rivolta universale potrà essere solo la memoria, libera dalle leggi del desiderio. Perché il desiderio genera materia e la materia - anche la più sottile - è servitù. Il traguardo? Più in là dell'infinito. Per parte mia, mi fermo qui, nella valle di Sempremai, dopo un interminabile volo-naufragio nello spazio di mezzo fra il cielo reale e quello metafisico, con l'anima anestetizzata da un sentimento disincarnato di dolcezza: la mia sola conquista. Arrivederci, amico mio. A sempre. A mai".

di Roberto Malini

Racconto breve (che contiene un segreto)

 
 
 
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