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bestia immonda ke hai fatto della mia vita un inferno sono qui e t'aspetto non mi sentirai arrivare sentirai solo il brivido della paura e un sudore freddo rigarti il viso io come un animale fiutero l'aria x sentire l'odore del tuo terrore sentirai gli artigli dilaniarti le carni e in quel momento la tua vita scorrerà come un film e ci sarò anke io.....
 

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Post N° 128

Post n°128 pubblicato il 28 Aprile 2008 da zoeal

21 SECOLO!

se l'occidente pecca di lassismo, in oriente succedono ancora queste barbarie

Una 17enne irachena si è innamorata di un soldato britannico a Bassora e per questo il padre l'ha ferocemente uccisa. L'uomo non finirà in galera, e neanche a processo: i giudici hanno sancito che si è trattato di un "delitto d'onore". La ragazza si era innamorata di un soldato, Paul, di 22 anni, un'infatuazione innocente e durata cinque mesi, fatta di chiacchierate, sorrisi, e qualche regalo. Il padre l'ha soffocata, calpestata, pugnalata.

Rand Abdel-Qader, questo il nome della ragazza uccisa, studentessa d'inglese all'università di Bassora Rand, come scrive l'Observer, aveva raccontato alla sua migliore amica del suo amore per il giovane soldato e di come stesse sognando un futuro con lui. 

Un sentimento naturale ed innocente stroncato brutalmente dal padre che dopo la orribile esecuzione ha gridato ai vicini accorsi che doveva farlo, "per pulire il mio onore". Rand aveva infatti "osato" parlare con Paul in pubblico. Gli zii della ragazza, d'accordo, hanno persino sputato sul cadavere.

Il militare e la studentessa lavoravano insieme in una struttura che aiutava la popolazione, per cui erano stati visti parlare insieme, e anche ridere. Un peccato mortale, questa simpatia tra la giovane musulmana, che faceva del volontariato, e il cristiano Paul. L'ultima volta che si erano visti era stato in gennaio, due mesi prima dell'omicidio: ma il 16 marzo Abdel Qader-Ali, il padre della giovane, era stato informato dei contatti tra i due da un amico.

"Quando è entrato in casa, aveva gli occhi iniettati di sangue - ha raccontato in lacrime Leila Hussein, madre di Rand, all'Observer - Mi sono preoccupata, ho tentato di parlargli, ma lui è andato nella camera di nostra figlia, e ha iniziato ad urlare. Le ha chiesto se era vero che avesse una storia con un soldato britannico. Rand ha iniziato a piangere, era nervosa e disperata. Lui le ha preso i capelli, e ha iniziato a picchiarla. Ho chiamato i miei figli, per fermare il padre, ma loro l'hanno aiutato ad ucciderla".

Il marito è stato arrestato, inizialmente, ma poi è stato rilasciato perché è stato stabilito che era un crimine d'onore. "E' qualcosa di cui un uomo iracheno dev'essere orgoglioso, sfortunatamente", dice Leila, che due settimane dopo ha lasciato il marito Ali. "Non potevo vivere con l'assassino di mia figlia", che quando lei ha chiesto il divorzio, l'ha picchiata e le ha rotto un braccio. Ora lavora per una Ong impegnata contro i delitti d'onore.

Rand, considerata impura, ha avuto una semplice sepoltura, senza neanche un funerale.

E QUEST'ALTRA COSA ALLUCINANTE?

Emergono particolari sempre più agghiaccianti sulla vicenda di Elisabeth Fritzl, la donna tenuta segregata per 24 anni dal padre nella sua casa in Austria. Come ad esempio quello che il settimo figlio nato dall'incesto, quando morì, poco dopo il parto, fu portato via dal padre che ne bruciò il cadavere. Oppure che tre di loro, di 19, 18 e 5 anni, sono sempre vissuti nella cantina-prigione, senza mai vedere la luce del sole.

Questa la terribile storia. Joseph Fritzl, 73 anni, piccolo imprenditore esperto di elettronica ora in pensione ha una famiglia numerosa: dalla moglie Rosemarie ha avuto otto figli. Una, Elisabeth, gli ha dato dei problemi: da ragazzina è scappata due volte di casa, poi, nel 1984, è sparita. Ai vicini il padre ha detto che si era aggregata ad una setta religiosa.

Ma non era vero. Per 24 anni è vissuta nella cantina della sua cosa con i figli avuti via via dal padre incestuoso. Joseph portava loro cibo, acqua e vestiario, ma i figli incarcerati con lei non hanno mai visto il sole o ricevuto alcuna istruzione.

La vicenda shock è venuta alla luce dopo che lo scorso fine settimana la figlia maggiore di Elisabeth, Kerstin, 19 anni, è stata ricoverata in gravi condizioni all'ospedale per una malattia di cui non è stata rivelata la natura. I medici hanno chiesto di parlare con la madre della ragazza, che secondo la versione fornita da Joseph era scomparsa da molti anni.

A quel punto Joseph Fritzl ha fatto ricomparire Elisabeth, dicendo a sua moglie che la donna aveva deciso finalmente di tornare a casa. Ma una volta libera, Elisabeth, che oggi ha 42 anni ma ne dimostra molti di più, ha raccontato il suo calvario alla polizia, dicendo di aver subito le attenzioni sessuali del padre da quando aveva 11 anni e di essere stata attirata dal lui quando ne aveva 19, il 28 agosto del 1984, nello scantinato dello stabile dove il padre aveva un laboratorio, un vasto locale senza finestre, dove è stata drogata e ammanettata. Da lì non è più uscita.

Nel corso degli anni si sono succedute violenze e gravidanze. I due figli più grandi, attualmente di 19 e 18 anni e il più piccolo di cinque, sono sempre rimasti con lei, mentre gli altri tre sono stati adottati dal padre che li aveva fatti trovare alla moglie Rosemarie davanti alla porta di casa.

Joseph Fritzl, immediatamente arrestato, si è chiuso in un mutismo totale. Solo dopo molte ore ha rotto il suo silenzio e ha rivelato l'esistenza di uno scantinato al quale si accede attraverso una piccola porta nascosta, in una parete del suo laboratorio.

Franz Polter, capo dell'unità investigativa criminale, ha spiegato che la porticina poteva essere aperta solo con un meccanismo elettrico del quale solo Fritz conosceva il codice di azionamento. Avuto il codice, gli investigatori sono entrati nello scantinato, suddiviso in diverse camere tutte prive di finestre, col soffitto alto 1,70 metri.

Il portavoce della procura di Sankt-Polten, Gerhard Sedlacek, ha detto che le dichiarazioni di Elisabeth sono ''credibili'' e riversano sulle spalle del padre ''accuse gigantesche''. Elisabeth e cinque dei sei figli nati dall'incesto forzato col padre (tre maschi e tre femmine) sono stati affidati a un'equipe di psicologi. La sesta figlia, Kerstin, è invece in gravi condizioni all'ospedale di Amstetten, dove sta ''lottando con la morte''. Quanto alla moglie di Joseph Fritzl, Rosemarie, la polizia afferma che fosse sempre stata all'oscuro di tutto.

Il padre avrebbe confessato
L'anziano uomo avrebbe confessato e ammesso le proprie responsabilità in relazione ai principali capi d'accusa a suo carico. Secondo la Welt online, poco prima della confessione dell'uomo, la polizia aveva ritrovato una cella imbottita e insonorizzata all'interno del nascondiglio garage dove l'uomo teneva segregata la figlia, da 24 anni, e tre dei figli avuti dalla relazione incestuosa.

 tratto dal tgcom di oggi

 
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