Creato da ComitatoL il 14/11/2007
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Il pozzo senza fondo
Ecco come e perché la Chiesa incassa ogni anno una intera manovra finanziaria dello Stato italiano. Per poi remargli contro.........meditate gente meditate
Le cifre dell'evasione (illegale o legalizzata)L'Espresso n. 18 del 12 maggio 2005 ha riportato numerose cifre per la famigerata ICI (Imposta comunale sugli immobili) che i Comuni, dopo la famosa sentenza della Cassazione, avevano iniziato a pretendere, inviando la cartella esattoriale agli enti ecclesiastici che esercitavano anche attività commerciale o imprenditoriale. Ora, prendendo come base di calcolo la cifra media di 80.000 € (che rappresenta una delle più basse citate) è possibile effettuare una simulazione dell'ammontare dell'ICI che complessivamente potrebbe essere recuperata dai Comuni italiani, qualora il blitz di Berlusconi non andasse in porto. A Roma gli enti religiosi che non pagano tasse in base al Concordato ed alle leggi successive sono i seguenti:
istituti di suore 400 parrocchie 300 scuole cattoliche 250
chiese non parr. 200 case generalizie 200 istituti religiosi 90
missioni 50 case di cura 55 collegi 43 monasteri 30 case di riposo 20 seminari 20
ospedali 18 conventi 16 oratori 13
confraternite 10 case procure 10 ospizi 6
TOTALE 1731 (da arrotondare a 2000 considerando il sommerso)
Da notare che fra i 2000 immobili sono ricompresi il vastissimo Ospedale Gemelli con annessa Università, nonché l'enorme complesso di Radio Vaticana attualmente sotto processo a causa dei danni elettromagnetici provocati dalle sue antenne di Cesano. (gli fanno una sega)Tenendo presente l'incidenza della popolazione di Roma in relazione al totale della popolazione italiana, abbiamo quindi stimato approssimativamente in circa 50.000 il numero degli immobili ecclesiastici presenti in tutta Italia, cifra che è puramente indicativa ma che è certamente più vicina alla realtà della cifra data dal Ministero. Da rilevare soprattutto che ciascun ente ecclesiastico può essere titolare di più immobili. Pur essendo arduo calcolare esattamente gli stabili irregolari in base alla sentenza di Cassazione citata, anche perché molti non risultano neanche censiti dal catasto, si è stimata una cifra sicuramente non lontana dalla realtà, di circa 30.000 stabili sparsi in tutta Italia, che hanno eluso illegittimamente l’ICI perché vi si esercitava un'attività commerciale.Ebbene, l’ICI evasa dai 30.000 enti ecclesiastici che esercitavano ed esercitano anche altre attività di tipo commerciale o imprenditoriale risulterebbe di circa 2 miliardi e 400 milioni di euro, cifra media ottenuta moltiplicando gli 80.000 euro (richiesti da qualche Comune dopo la famigerata sentenza della Cassazione) per 130.000 stabili considerati.
A tal fine abbiamo cercato di calcolare, sulla base della vecchia inchiesta dell'Europeo e di un comune elenco telefonico, quanti in concreto possano essere gli enti ecclesiastici in Italia, cominciando dalla capitale, Roma. A nostro parere infatti le statistiche ufficiali del Ministero dell'Interno che parlano di circa 32.000 enti. comprendendo soltanto gli enti ecclesiastici riconosciuti dallo Stato, appaiono limitative. Ignorano infatti gli enti e le associazioni religiose non n'conosciuti e non dotati di personalità giuridica anche se concretamente operanti sul territorio.
Ma naturalmente non c'è soltanto l'ICI.
All'ICI bisognerebbe aggiungere l'ammontare dovuto per tutte le altre imposte evase legalmente, sia statali, che comunali (irpef, iva, imposta comunale incremento di valore aggiunto ecc.) nonché per tutte le altre deduzioni benevolmente concesse ad enti ecclesiastici riconosciuti e non riconosciuti. (Si precisa che mi questo caso abbiamo tenuto conto della cifra di circa 40.000, inferiore a 50.000 che n'guardava il numero degli immobili). Certamente allora, la somma complessiva dell'evasione illegale e di quella legalizzata, considerando soltanto gli ultimi dieci anni, e per 4.000 euro ad istituto, non sarebbe inferiore a 3 miliardi e 600.000 milioni di euro (pari a circa 6000 miliardi di lire).
Da aggiungere.........Contrariamente a quanto sostiene la Chiesa per accattivarsi il pubblico, solo il 20% dell’8 per mille regalato volontariamente con l’Irpef viene speso in opere di carità. Per il resto, il 34% va per il sostentamento del clero e ben il 46% alle non meglio specificate “esigenze di culto”. (l'esigenze dei magnaccia)
Questa è solo una parte ma credetemi mi viene da vomitare.....quindi penso che basti a dare un'idea dello sperpero pubblico che c'è in Italia
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Inviato da: moraesposito
il 17/06/2014 alle 15:38
Inviato da: moraesposito
il 17/06/2014 alle 15:36
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