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bestia immonda ke hai fatto della mia vita un inferno sono qui e t'aspetto non mi sentirai arrivare sentirai solo il brivido della paura e un sudore freddo rigarti il viso io come un animale fiutero l'aria x sentire l'odore del tuo terrore sentirai gli artigli dilaniarti le carni e in quel momento la tua vita scorrerà come un film e ci sarò anke io.....
 

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Una disgrazia chiamata femmina

Post n°228 pubblicato il 18 Settembre 2008 da alpha_437

Milioni di spettri s'aggirano per l'India. Milioni di ragazze, donne, madri, nel sub-continente più popolato del mondo, non sono mai nate. L'infame pratica di sopprimere i feti di sesso femminile, che in 20 anni ha privato l'India di 10 milioni di cittadine, è in apparenza un fatto inspiegabile: non ha luogo nelle province più sventurate, ma negli Stati benestanti e prosperi di Punjab, Haryana, Himachal Pradesh e Gujarat, o nei quartieri residenziali di Delhi. A fronte di 930 femmine su mille maschi nati a livello nazionale, il rapporto scende a Delhi al 762 per mille, nella fascia di età tra zero e sei anni. Se la famiglia ha già due bambini, il tasso risale a 894, se viceversa sono bambine piomba a 294. Nella città di Ahmedabad, stato del Gujarat, si compie un infanticidio al mese. Il ricco e fiorente Gujarat, la cui rapida industrializzazione ha dato vita negli ultimi tempi a ragguardevoli progressi economici e sociali, è lo Stato indiano con il più basso rapporto tra femmine e maschi: 878 a 1.000.

Gli svantaggi di nascere donna. Come in ogni altro Stato indiano, la selezione prenatale è vietata dal 1994, ma in ogni area, rurale o urbana, abbondano le cliniche dotate di apparecchiature a ultrasuoni in grado di rivelare il sesso del nascituro, consentendo così alle famiglie di evitare, con la compiacenza dei medici e sotto l'influenza di tabù culturali più forti di qualsiasi legge, di evitare che in famiglia nascano bambine. L'uomo è da sempre avvantaggiato nella società indiana. Il capofamiglia decide chi la figlia dovrà sposare. Le famiglie, nei Paesi in cui esiste la tradizione della dote, si indebitano perché solo la donna è tenuta a portarla al consorte. Dopo il matrimonio, la moglie diventa proprietà esclusiva della famiglia del marito. Il figlio maschio rappresenta una garanzia: non lascia mai la famiglia di origine e contribuisce al suo sostentamento. La moglie entra nella casa del marito spesso assolvendo al ruolo di 'domestica', agli ordini della suocera. Perché fare una figlia se da adulta saranno altri a godere dei benefici che potrà fornire? A causa di tutti questi pregiudizi culturali, per la donna il fatto di non avere figli maschi è ritenuto una vera e propria colpa nella società indiana.

"Giuriamo di salvare le figlie femmine". E' capitato che proprio nello stato del Gujarat, essendo sempre più rare le ragazze, alcune comunità tribali siano state obbligate a comprare in altre zone del Paese le spose per i propri figli, pagando fino a 2 mila euro.Tuttavia, per la prima volta nella storia dello Stato, la mentalità degli abitanti sta lentamente cambiando. Tre giorni fa, nel distretto di Gandhinagar, 45 coppie in procinto di sposarsi hanno pronunciato un giuramento 'rivoluzionario': non ricorrere mai all'aborto selettivo o all'infanticidio, ma accettare e trattare le figlie femmine al pari dei figli maschi. Le giovani coppie, provenienti da 10 diversi villaggi del distretto, hanno sancito la promessa di fronte a un sacerdote indù. Quest'ultimo ha saggiamente commentato: "Una scelta giusta. Se non ci sono donne, come fanno a esserci uomini?".

avete capito giurare di  non operare una selezione è rivoluzionario.........io non ho parole......adesso tutti a dire si ma è un fatto culturale non possiamo criticare quello che nn capiamo........la donna è sfruttata da sempre bla bla bla.............cultura un paio di maroni

LA BARBARIE TOTALE

........nelle aree rurali africane, l’infibulazione è operata perlopiù in precarie condizione igieniche, dalle donne più anziane e senza anestesia; la mutilazione implica oltre a dolore fisico e shock nel momento in cui è praticata, anche conseguenze che perdurano nel tempo. Frequenti sono le infezioni delle vie urinarie e genitali, la formazione di cisti, possibili setticemie, emorragie, frigidità e sterilità. Il momento del matrimonio comporta una nuova lesione del corpo femminile, perché la parte infibulata viene sottoposta a taglio per permettere il rapporto sessuale; al momento del parto, l’apertura tra le labbra infibulate deve essere ulteriormente allargata per consentire la nascita del neonato, dopo la quale la donna deve essere nuovamente infibulata.

 
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