CONTROSCENA

Il teatro visto da Enrico Fiore

 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

 

« Bergonzoni e l'elogio d...In viaggio col vino dall... »

Quando Ruccello riscrisse Diderot

Post n°467 pubblicato il 10 Settembre 2011 da arieleO
 

Il 10 ottobre 1980 Annibale Ruccello depositò presso la sezione D.O.R. della Siae la commedia «I gingilli indiscreti», tratta dal romanzo di Diderot «I gioielli indiscreti» e scritta per Barbara Valmorin, che tre anni più tardi sarebbe stata la destinataria e la magnifica protagonista di «Week-end». Parliamo di quella commedia, sinora inedita e mai rappresentata, in occasione del venticinquesimo anniversario (cadrà lunedì prossimo, 12 settembre) della prematura e tragica scomparsa del drammaturgo stabiese, morto in un incidente automobilistico sulla Roma- Napoli insieme con l'attore e impresario Stefano Tosi, marito dell'attrice Cristina Donadio.
   Nel romanzo di Diderot, datato 1748, si racconta di un genio che dona a un sultano annoiato un anello magico: la dama verso la quale lui ne rivolgerà il castone svelerà irresistibilmente tutti i propri segreti galanti per la voce, appunto, di un suo gioiello. Il doppio senso è evidente. Così come è evidente che, dietro la leggerezza di una simile finzione narrativa, Diderot nascondeva una satira impietosa contro Luigi XV, la Pompadour e la corte parigina. Ma non è questo che interessò a Ruccello. E che cosa gl'interessò vien fuori dagli appunti per una messinscena de «I gingilli indiscreti» che qui di seguito riporto.

   «Il romanzo di Diderot a me sembra che possa far capo a due tipi di genere letterario: 1) il pamphlet; 2) il romanzo "maledetto" o da "boudoir".
1 - Come pamphlet è rivolto contro la corte e la cultura settecentesca francese. In tal senso è un kitsch ricalcato sulle narrazioni dell'Oriente, allora in voga.
2 - Come romanzo maledetto è una produzione "tipicamente francese".
- Per una messa in scena, si può prescindere, a mio avviso, da tutto ciò, se il procedimento è quello di utilizzare il testo come suggestione. Ciononostante, le suggestioni aumenteranno quanto più lo si allontana contestualizzandolo.
- Il discorso dei gioielli è il discorso vero, perché è il discorso dell'Inconscio, del Basso, dell'Altro. Esso s-maschera il discorso dell'Io. Tale Io è, ovviamente, storico, borghese, convenzionale, falso, vuotamente conformista.
- I gioielli parlanti sono una trasgressione, una differenza».

   È importante l'accento posto sulla presa di distanza dal testo originale: perché costituisce la riprova di una delle doti maggiori del drammaturgo Ruccello, la rara capacità di padroneggiare i modelli letterari più svariati attraverso il loro trasferimento nel presente e nella dimensione interiore di chi procedeva alla «rivisitazione». E infatti, nel brano de «I gingilli indiscreti» pubblicato sopra si riscontrano da un lato l'impagabile parodia della «conversation play» inglese e dall'altro l'ennesimo ritorno al tema della Favola, autentico filo rosso che percorre l'opera di Ruccello dall'inizio alla fine.
   Non a caso, ci sono donne che raccontano favole sia nel primo («L'osteria del melograno», 1977) sia nell'ultimo («Mamma», 1986) dei suoi spettacoli: poiché le favole rappresentano, in breve, il simbolo della patria perduta di tutti i personaggi di Ruccello, da lui definiti, giusto, «figure deportate». Deportate, è ovvio, dalla loro cultura originaria e genuina. Come il protagonista de «Le cinque rose di Jennifer», emblema della mutazione antropologica che ha trasformato il «femmeniello» nel semplice travestito; come la Ida di «Week-end», trapiantata a Roma da un lontano paesuccio meridionale; e come, infine, la Clotilde di «Ferdinando», che la conquista capitalistica del Mezzogiorno ha espropriato del suo status sociale e soprattutto, insieme con la lingua, della sua identità.
   Dietro questa scelta ideologica stanno le lunghe ricerche sul campo che a proposito della civiltà e della tradizione contadine della Campania Ruccello condusse al fianco di Roberto De Simone e l'amplissimo spettro delle fonti d'ispirazione che per l'appunto in «Ferdinando» è possibile rintracciare: si va da «I Viceré» di De Roberto a «La strada di Swann» di Proust, da Tomasi di Lampedusa a Genet, da Balzac a Thomas Mann, da Collins a Huysmans, da «Teorema» di Pasolini al Kammerspiel secondo Strindberg, Ibsen e Bergman.
   Già, il merito incomparabile del drammaturgo Annibale Ruccello risiede nel fatto ch'è stato un uomo del suo tempo, capace di coltivare strenuamente la memoria delle proprie radici senza per questo rinunciare all'indagine, insieme accorata e lucidissima, sul qui e ora della nostra vicenda umana e sociale.
   Basta pensare alle due stesure de «Le cinque rose di Jennifer», quella del 1980, di prima del terremoto, e quella del 1986, di dopo il terremoto. Nel 1980 Jennifer ascoltava Radio Cuore Libero, nel 1986 ascoltò una radio che si chiamava Enola Gay, come il bombardiere che sganciò l'atomica su Hiroshima. Perciò ci manca, Annibale: è stato non solo un grande drammaturgo, ma anche la voce delle nostre paure, dei nostri disinganni e, pure, del nostro coraggio di vivere.

                                          Enrico Fiore

(«Il Mattino», 9 settembre 2011)

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

INFO


Un blog di: arieleO
Data di creazione: 16/02/2008
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

madda6211avvespositoguglielmokizzy1965figio19cleomaraFicone1400leo00marcoalfa4delynnoasc.ferraradefranceschi.chrisasdiwalgiugnolifabrizioherzwehrcomp.roby
 

ULTIMI COMMENTI

solo tu beppe puoi interpretare questi personaggi...
Inviato da: roberto
il 11/12/2013 alle 16:45
 
Cara Floriana, anche per me è stato un piacere incontrarLa....
Inviato da: arieleO
il 12/11/2013 alle 09:39
 
Caro Maestro Fiore, condivido ( per quello che vale) la...
Inviato da: floriana
il 11/11/2013 alle 19:40
 
Cara Francesca, innanzitutto la ringrazio per...
Inviato da: Federico Vacalebre
il 16/10/2013 alle 17:14
 
Gentile Francesca, credo che nessuno possa risponderLe...
Inviato da: arieleO
il 16/10/2013 alle 17:10
 
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963