L'occhiata (molto) distratta che ho gettato sulle pagine e pagine dedicate dai giornali locali a Bruce Springsteen - elevato d'acchito al rango di un taumaturgo capace assai più dell'ormai acciaccato San Gennaro di risolvere i mille problemi di Napoli - mi ha rivelato, se non ho capito male, che il celeberrimo Boss del rock ha detto che, per lui, il concerto in piazza del Plebiscito è stato, date le origini di sua madre, come un ritorno a casa.
Peccato, però, che per un consistente numero di cittadini napoletani il ritorno a casa, in senso proprio, si è rivelato ieri sera per l'appunto problematico, e in concreto molto faticoso. Infatti, nell'imminenza del concerto piazza del Plebiscito è stata completamente chiusa al passaggio pedonale. E di conseguenza, io, che abito in via Cesario Console, per raggiungere casa da via Chiaia, dove mi trovavo, son dovuto salire per via Gennaro Serra e quindi scendere per le scale del Pallonetto fino a via Santa Lucia. Ma i tormenti non erano finiti. C'erano altre transenne, altri poliziotti e altri vigili urbani a bloccare l'ingresso in via Cesario Console da via Santa Lucia e dalla parallela via Generale Orsini. Perché il Boss, per raggiungere il palco di piazza del Plebiscito, partiva dal palazzo della Marina Militare, sito, giusto, in via Cesario Console.
Insomma, ieri sera il consistente numero di cittadini napoletani di cui sopra s'è ritrovato prigioniero nella propria città. E fra loro, naturalmente, c'erano pure persone anziane e sofferenti. Senza contare che i parcheggiatori abusivi, in mancanza di altri spazi a disposizione nelle immediate vicinanze, avevano piazzato le automobili e le motociclette dei loro clienti davanti al portone dell'unico palazzo per civili abitazioni di via Cesario Console, appunto quello, al numero 3, che ospita me e altri 74 (settantaquattro) condomini. Che cosa sarebbe successo se un'autoambulanza avesso dovuto, malauguratamente, entrare nel palazzo in questione?
La stessa situazione, ovviamente, hanno dovuto affrontare anche coloro che abitano in via Santa Lucia e che ieri sera si trovavano, per esempio, in piazza Trieste e Trento. Che cosa ne pensa il sindaco De Magistris, innamorato perso, come sappiamo, dei cosiddetti «grandi eventi»? E che cosa ne pensano i «laudatores» in servizio permanente effettivo, sempre pronti a tessere aerei peani circa le magnifiche sorti e progressive che quegli «eventi», secondo loro, assicurano a Napoli e ai napoletani?
Enrico Fiore
Inviato da: roberto
il 11/12/2013 alle 16:45
Inviato da: arieleO
il 12/11/2013 alle 09:39
Inviato da: floriana
il 11/11/2013 alle 19:40
Inviato da: Federico Vacalebre
il 16/10/2013 alle 17:14
Inviato da: arieleO
il 16/10/2013 alle 17:10