Creato da DiabledeFemme il 25/09/2009 |
Quando crediamo che nulla più ci può toccare, niente più ci può ferire, basta una Parola, una sola, per farci capire che il muro che ci siamo costruiti e' solo un' Illusione... PrepotenteMente riaffiorano i Ricordi, quelli piu' Intimi, piu' Dolorosi, eppure i piu' belli, quelli che ci hanno dato e ancora ci danno grandi Emozioni... Quelli che credevamo sepolti per Sempre, ma ora sappiamo che ci accompagneranno tutta la Vita… Perche’ dimenticare qualcosa che ci ha toccato così profondaMente l’Anima e’ IMPOSSIBILE… DdF
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Eccomi qui, di nuovo a fare le valigie, pronta, ancora, per una nuova avventura… Ora si sa, che noi Donne, quando partiamo, siamo abituate a portarci dietro di tutto… pronte a qualunque evenienza… E qui nasce il dramma… Per la compagnia aerea con cui volo e’ consentito solo un mini trolley considerato bagaglio a mano!!! Ecco, per chi nn lo sapesse, in genere noi femminucce, il mini trolley lo usiamo solo come necessaire!!! E ora che faccio?? Momenti di panico… Svuoto tutto e ricomincio, naturalmente cerco di infilare più che posso nello spazio ridottissimo che ho… Dubbio… guardo la mia carta di imbarco dove ci sono le note sul bagaglio a mano e cita: “Attenzione, il bagaglio a mano nn deve superare i 10 kg.!” Aiutoooo!!! E ora? Che faccio? 10 kg?? Significa il necessaire del trucco, un paio di scarpe, un cambio d’abito e lo spazzolino da denti!!!! E poi come faccio?? Continuo a leggere e cita che nn si possono portare liquidi (quindi né profumi, né shampi o creme), penso “ok… compro lì quello che mi serve”. Ancora –nessun oggetto appuntito o tagliente, come forbicette o lime per unghie – e tolgo anche queste… – Al controllo, se avete un notebook (o videogames, lettori cd o dvd o mp3) dovete esibirlo al di fuori del bagaglio a mano e senza custodia e successivamente riporlo nel bagaglio. Se avete una borsa deve essere esibita al controllo e poi riposta nel bagaglio a mano … umpfh!!! Ricapitoliamo in valigia metto un cappotto, necessaire, scarpe (un solo paio!!!) un cambio d’abito, il mio notebook, la borsa (una sola)e.. e… basta!!!! Sono arrivata a 10kg!!! Ora, avrei pensato a questo punto di acquistare sul posto tutto ciò di cui ho bisogno, se nn fosse che al ritorno mi si ripresenta lo stesso problema!!! Mi cade l’occhio sulla carta di imbarco, su una clausola scritta minuscola in cui c’e’ scritto che posso decidere di portare un bagaglio da imbarcare fino a un massimo di 15 kg a un prezzo esorbitante per kg da pagare in aggiunta al momento del check in, che per altro io avrei gia’ fatto on line! Quindi dovrei pagare (secondo loro) 30 euro per rifare il check in, 30 euro per la ristampa della carta d’imbarco, 15 euro a kg o frazione, per il bagaglio da imbarcare!!! E qualora il suddetto bagaglio dovesse superare il peso previsto ogni kg in eccesso mi costerebbe 20 euro!!! Rimpiango i vecchi tempi in cui si usava volare solo con voli di linea con bagagli a mano consentiti e bagagli da imbarcare fino a 20 kg compresi!!! Rassegnata chiudo il mio trolley, pensando che riavro’ questo problema ogni due settimane fino a meta’ febbraio. Squilla il telefono proprio in quel momento, una mia amica, a cui racconto la mia avventura nel prepare la valigia da portare. Mi dice che le e’ capitata la stessa cosa quest’estate per partire per le vacanze, ma (secondo lei) la soluzione c’e’! Intravedo un filo di speranza… “Indossare piu’ capi possibili (fantozziana la cosa) e toglierli in aereo riponendoli nel trolley e coinvolgendo passeggeri, hostess e steward nell’impossibile impresa di riuscire a chuderlo!! Mi rifiuto! Affranta chiudo la mia valigetta. Acquistero’ li’ qualunque cosa di cui avro’ bisogno e me la rispediro’ con pacco postale… Odio volare! E soprattutto odio volare con questa compagnia! Pensateci quando vi capitera’ di dover fare un biglietto aereo low cost!!! (low cost un @zz se devi pagare tutto a parte!) - DdFincazzata - |
Me ne stavo ieri sera sdraiato sul tappeto d’orso davanti al camino scoppiettante mentre il mio padrone si era quasi addormentato sulla poltrona preferita. A un certo punto sentiamo battere alla porta di casa. Viviamo in campagna da quando lui mi ha riportato a Roma dai boschi dove ho passato qualche anno in libertà. Ai lupi, come forse sapete, troppa aria di montagna può far male. Specie se nati, come me, in città. E viceversa. Infatti all’inizio dell’estate 2011 tornerò lassù. “Zorda vai tu?” più che un invito è stato un ordine. E mi sono mosso. Ho tirato il paletto, come al solito faccio per il postino… e sono rimasto di sasso. Davanti all’uscio, che aveva già sporcato lo zerbino di fango e terra, era in piedi un’aquilotta. Dietro di lei, attaccato a lunga catena che finiva con un anello serrato sulla sua zampa destra, un pezzo di trespolo mezzo rotto. Chi sei? – gli ho detto – Che ci fai qui?. “Sono una povera disgraziata, Olympia, nn hai sentito parlare di me? Faccio da un po’ di tempo, grazie a un pazzo che s’e’ inventato sta cosa, la mascotte biancazzurra allo stadio. Mi fanno svolazzare qua e là, che io ho una paura folle delle altitudini, e dopo sono tutti contenti. Mi riattaccano al trespolo e mi portano in una gabbia per due settimane. Poi mi vengono a riprendere e… stessa solfa: un giretto in aria e via, di nuovo in gabbia”. Un po’ mi faceva una gran pena e un po’ mi veniva da ringhiare. Non amo i pennuti. C’e’ poco da mangiare. Tranne le zampe. Ma soprattutto nn capivo il motivo della visita, a casa nostra, e alla vigilia di un appuntamento che ci avrebbe visto essere su fronti opposti. Poi, mentre cercavo di capire, lei riprese a parlare: “Ecco… capisco la tua perplessità… e chiarisco immediatamente. Tu nn hai mai sentito parlare di me ma io di te si. Infinite volte. So che sei Zorda, il lupo libero nato in Curva Sud, passato alla Tevere e cresciuto a Borghetti. Ma so anche che sei libero per tre anni ogni due stagioni. Te la passi bene insomma. E volevo chiederti se, a fine stagione, mi porteresti in montagna con te per ritirarmi un po’ su”. Ma come faccio – risposi di colpo – tu sei laziale! “Ma figurati, quando mai! Lo saresti tu se fossi attaccato alla catena?” Io nn potrei mai esserlo comunque. E certo messa così, col trespolo, sembri più un pappagallo. Ci penserò su, sentiamoci prima del derby di ritorno. Diciamo… a fine marzo metà aprile, e ti saprò dire. Mi sono chiuso la porta alle spalle e mi sono sdraiato nuovamente sulla mia pelle d’orso. Il camino era ancora acceso. “ chi era?” Cibo per il prossimo inverno risposi al mio padrone allungadomi. - Stefano Romita -
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Post n°58 pubblicato il 11 Ottobre 2010 da DiabledeFemme
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