Creato da Darkness.Mind il 27/08/2010

A Dark Mind

Io, con i miei pensieri e le mie paure. Come nebbie mi avvolgono nel buio della notte per liberarmi quasi subito ai primi rosei e candidi barlumi di luce mattutina. Mi ritrovo quì, nelle cobaltee fragranze di luce a raccontare di me e dei miei pensieri. Io, con le mie paure e i miei pensieri...

 

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QUANTO VI VOGLIO BENE...

Post n°102 pubblicato il 24 Novembre 2010 da Darkness.Mind
 

 

mother

Ciao mamma, in ritardo come sempre arrivo a scrivere di te, non c'è un anno che riesca a scrivere il giorno giusto.
Quest'anno volevo scrivere il giorno dopo, perchè questo post lo volevo dedicare anche a papà.
Siete per certi versi le due persone più importanti della mia vita, non l'ho mai negato, non mi vergogno a dirlo. Non devo dimostrare niente, mi sento fiero di quel che sono, con i miei pregi e i miei difetti, lo devo a te se sono così, senza la paura di mostrarmi per quello che sono, mi sono fatto da solo, forse non sarò arrivato in vetta ma dove sono non mi è stato regalato, me lo sono sudato.
Io sono io e questo lo devo a te, e ti dico grazie !!!

Ogni anno ripenso a tutti i pianti che in me hai spento, penso alle tue mani che mi sorreggevano quando cadevo. Penso alle mie guerre, combattute con te al mio fianco, anche se nell'ombra. Mi hai dato molto, dopo la vita, e non intendo il parto, intendo la tua vita, i tuoi sacrifici per me, sono uguale a te, ho la tua sensibilità la tua dolcezza
sono un uomo ma non me ne vergogno, ti ringrazio, mi sembra un sogno.

Di problemi te ne ho dati tanti, da quando andavo all'asilo e poi nella mia adolescenza, i problemi di droga dei miei amici, quanta paura hai avuto di vedermi dentro. Ti ho ferito per questo, ora me ne rendo conto, tu hai lasciato che facessi le mie esperienze, e ora ti ringrazio. Questa mia innata fedeltà, da te l'ho ereditata, anche se hai cercato di mitigare questo pregio, per non farmi soffrire come io faccio, sempre per proteggermi, per questo io ti abbraccio. E poi le notti passate in bianco quando ero malato, a quanto hai dovuto rinuciare per tutto questo, quale è stato il prezzo da pagare. Io ora capisco tutto questo, ed è per questo che non ti voglio deludere, per questo voglio che tu sia orgogliosa di me, per te e per tutto ciò che hai dovuto rinuciare, e per il prezzo che hai dovuto pagare.

Ho quarantacinque anni, forse riesco a caminare con le mie gambe, ogni tanto ti chiamo e dei miei dubbi ti parlo, delle mie paure e dei miei amori come quando ero adolescente, ma ora lo faccio perchè sei saggia e perchè capisco che ne hai bisogno, e ancora la notte io ti sogno.
Hai sempre la parola giusta per ogni situazione, sai dirmi cosa è meglio fare sempre. Se soffri io me ne accorgo, tu senti quando sono felice. Stasera mi hai chiamato, lo sapevi che ero turbato. Ti ho spiegato ciò che sentivo dentro e le tue parole mi han strappato da quell'inferno. Ti voglio bene mamma, per ciò che sei stata, per ciò che sei e per quel che sarai.

Il venti novembre nascesti tu mamma, il ventidue novembre papà ha deciso che potevamo continuare la nostra vita da soli. Ci ha lasciato per seguirci da lassù, lui c'è anche se non lo vediamo più.

 

father

Quanto gli ho voluto bene, quanto gliene vorrò, quante cose anche da lui ho imparato. Cose da uomini, cose di vita. Un rapporto duro a volte, ma pieno di amore. Ci siamo divertiti e scontrati, ma sempre chiariti. Grazie papà, per questo  insegnamento. Lo devo a te se vado sempre fino in fondo, non importa quanto male mi farà, ma solo chiarendo e arrivando in fondo la soluzione si troverà. Non tutti siamo così, non tutti vogliamo arrivare al fondo, ma bisogna provarci, se ci si sente forti e se si ha qualcosa da donare.
Lo devo a te papà, il senso del rispetto che ho. Mai una volta ti ho sentito dire parole cattive alla mamma in mia presenza. Nella ragione o nel torto hai sempre difeso la donna che per te è stata la regina. Ti sei messo contro a qualsiasi prezzo, anche se per far ciò hai perso il lavoro, quella volta ti chiesi perchè, tu mi dicesti che non c'è nulla di più importante della persona che ami e che hai al tuo fianco.
Questo mio modo di veder le cose lo devo a te, e per questo ti ringrazio.

Ti ringrazio per avermi insegnato ad avere sempre un sorriso per gli altri, mi dicesti che le persone a me vicine non piace veder visi malinconici o tristi. Il dolore va tenuto dentro, riservato per le persone più care, le uniche che possono veramente capire. Lo si esterna con loro, si cerca il conforto, ma si sorride. Le cose non cambiano se hai il sorriso sulle labbra, non per noi. Ma per chi ci sta vicino le cose son ben diverse, possiamo dare felicità anche se siamo tristi. Mai ti sei sottratto ad una responsabilità, con ciò mi hai cresciuto. Anche questo ti è dovuto.

Ti ringrazio per aver saputo ascoltare i mie capricci, tu non mi negavi mai niente, mi consigliavi e facevi lavorare la mia mente. Se volevo una cosa, non dicevi mai di no, senza ascoltare le mie ragioni, e poi si raggiungeva un punto comune, insieme, non per partito preso.

Quanto ti ho fatto soffrire, ma quanto ti ho voluto bene. Quanto me ne hai voluto tu,
che grande figura sei stato per me, nessun uomo è mai stato meglio di te. Negli ultimi anni non abbian parlato tanto, ma l'ultimo dono lo so, sei tu che me lo hai mandato. Me lo tengo stretto e non lo mollo. Come te, anch'io arriverò al tracollo. Un dono immenso che non va trascurato, ed ogni giorno rassicurato. La vita è dura e cattiva, mi dicesti. Ora me ne accorgo, ricordo le tue parole, "niente di peggio di invidia e gelosia", stai in guardia da questo nella tua via. Ora lo so, ho capito che vuoi dire, e per questo ti voglio un bene da morire. Eri a militare nella tua gioventù, e quell'angelo non lo hai scordato più. Mi hai insegnato che per amore, bisogna saper allargare le braccia e dare libertà, se si ama bisogna solo dare all'altra metà. Non si possiede nell'amore, si capisce si comprende e si dona, sempre e tutto all'altra persona. Se poi vieni lasciato, se era amore, devi esser contento di quel che hai donato. Farà male, ti sembrerà di morire, ma poi le lacrime ti faranno gioire. Ti ringrazio di questo tuo insegnamento, è quel che mi fa superar ogni mio tormento.


Grazie miei genitori, per tutto ciò che mi avete fatto diventare, sono genitore anch'io adesso, la paura più grande è quella di non essere all'altezza del ruolo da interpretare, in questa commedia che si chiama vita, fino al momento della dipartita. Sono anche uomo, uomo che ama, quanti errori e quanti sbagli, quante cadute e quante risalite. Quante sofferenze inferte e sopportate, quante parole non sempre capite.
Quanto ti voglio bene mamma, quanto te ne voglio ancora papà.

Anche quest'anno in ritardo come sempre...

 

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