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Un blog creato da Caty1966 il 25/02/2007

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Post N° 31

Post n°31 pubblicato il 02 Marzo 2007 da Caty1966

Minima decenza






"Le dimissioni dell'ex brigatista Susanna Ronconi dalla Consulta sulle tossicodipendenze sono un atto di minima decenza morale...

Prendiamo atto che il ministro Paolo Ferrero si sia accorto solo ora dell'illegittimità della nomina della Ronconi, interdetta dai pubblici uffici, dopo che nel 1974 partecipò all'assalto della sede del Movimento Sociale Italiano di Padova, in cui furono assassinati i militanti Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci...

Adesso ci aspettiamo le dimissioni da parte di tutti quei personaggi nemici dello Stato "infiltrati" nei palazzi con la compiacenza di molti settori di questa maggioranza di Governo, a cominciare dal segretario della Camera Sergio D'Elia". 

(Franco Maccari, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, impegnato da mesi in una campagna contro la presenza di ex terroristi nelle istituzioni, 1 marzo 2007)

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Commenti al Post:
a_tiv
a_tiv il 03/03/07 alle 09:05 via WEB
Cara Caty, vorrei far presente che almeno da parte mia non si è contro l'inserimento nel mondo del lavoro di individui che hanno già scontato le pene inflitte per i loro delitti. Io e con me tanti italiani, chiediamo che non abbiano privilegi rispetto agli altri cittadini e che si eviti di presentarli come vittime o maestri. Nei limiti di quanto prevede la legge sulla interdizione dei pubblici uffici, siano anche impiegati per servizi di pubblica utilità, per lavorare e non per incarichi di nomina e comando o di indirizzo a cui corrispondano lauti guadagni e scarso impegno lavorativo. Siano addetti, ad esempio, alla cura di parchi, alla pulizia di musei, ai lavori stradali ma tenendo anche conto dei rischi di nuove pericolosità sociali. Non si capisce perchè i nostri giovani, sebbene laureati, con master, concorsi, impegni, girovagare nel Paese, trovano occupazione nei call center a mille euro al mese, mentre costoro invece come consulenti di ministeri o incaricati da sindaci o amministratori in consulenze meno faticose e ben retribuite. Ciao Caty. Vito
 
 
Caty1966
Caty1966 il 03/03/07 alle 18:08 via WEB
ciao Vito, nemmeno io sono contro il reinserimento e credo nella funzione rieducativa della pena, come credo nella certezza della pena -ma a questa i politici non credono molto-. Non capisco perchè a persone che hanno combattuto CONTRO lo Stato sia spianata la strada alla pubblica amministrazione, senza nemmeno verificarne i requisiti (l'interdizione ). Gli ex brigatisti fanno quasi sempre autoassoluzione, e la politica ultimamente rafforta la loro autoassoluzione. Ciao e grazie
 
unamicoincomune
unamicoincomune il 03/03/07 alle 10:33 via WEB
Ciao, ho ricambiato inserendoti nei blog amici. Questa storia della Ronconi e di altri provenienti dalla lotta armata inseriti da questa maggioranza nelle istituzioni avvalora il mio convincimento che in passato i compagni sbagliassero per conto di qualcuno. Non credi? ciao pierluigi
 
 
Caty1966
Caty1966 il 03/03/07 alle 18:11 via WEB
ciao e grazie per avermi aggiunta ai blog amici. che i compagni sbagliassero per conto di qualcuno? non saprei, ma sicuramente c'è stato qualcuno che li ha assolti e li continua ad assolvere e non mi riferisco ai giudici. mi riferisco a chi ancora oggi non sa prendere le distanze da quella devianza. ciao
 
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Condanna dei crimini dei regimi totalitari comunisti.

1. L'Assemblea parlamentare fa riferimento alla sua Risoluzione 1096 (1996) sulle misure per smantellare l'eredità dei sistemi totalitari comunisti.

2. I regimi totalitari comunisti che governarono nell'Europa Centrale ed Orientale nel secolo passato, e che sono tuttora al potere in molti Paesi del mondo, sono stati, senza ccezioni, caratterizzati da massicce violazioni dei diritti umani. Le violazioni hanno differito in funzione della cultura, del Paese e del periodo storico e hanno incluso assassini ed esecuzioni individuali e collettive, morti in campi di concentramento, fame, deportazioni, torture, lavoro in schiavitù e altre forme di terrore fisico di massa, persecuzioni su base religosa o etnica, violazioni della libertà di coscienza, pensiero e parola, della libertà di stampa, e mancanza del pluralismo politico.

3. I crimini sono stati giustificati in nome della teoria della lotta di classe e del principio della dittatura del proletariato. L'interpetazione di entrambi i principi hanno legittimato la "eliminazione" di popoli considerati nocivi alla costruzione di una nuova società e, come tali, nemici dei regimi totalitari comunisti. Un vasto numero di vittime in ogni Paese coinvolto furono propri connazionali. Fu il caso particolarmente dei popoli dell'ex URSS che di gran lunga superarono altri popoli in termini di numero di vittime.

4. L'Assemblea riconosce che, nonostante i crimini dei regimi totalitari comunisti, alcuni partiti comunisti europei hanno contribuito a conseguire la democrazia.

5. La caduta dei regimi totalitari comunisti nell'Europa Centrale ed Orientale non è stata seguita in tutti i casi da una inchiesta internazionale sui crimini da loro commessi. Inoltre, gli autori di questi crimini non sono stati portati in giudizio dalla comunità internazionale, come fu il caso dei crimini orribili commessi dal nazionalsocialismo.

6. Conseguentemente, la coscienza pubblica dei crimini commessi dai regimi totalitari comunisti è molto povera. I partiti comunisti sono legali e attivi in vari Paesi, anche se in molti casi non si sono distanziati dai crimini commessi nel passato dai regimi totalitari comunisti.

 

7.L'Assemblea è convinta che la coscienza della storia sia una delle precondizioni per evitare simili crimini nel futuro. Inoltre, la denuncia e la condanna morale dei crimini commessi svolge un importante ruolo nell'educazione delle giovani generazioni. la chiara posizione della comunità internazionale sul passato può essere un riferimento per le sue azioni future.

8. Inoltre, l'Assemblea ritiene che quelle vittime dei crimini commessi dai regimi totalitari comunisti che sono ancora vive e le loro famiglie, meritino simpatia, comprensione e riconoscenza per le loro sofferenze.

9. I regimi totalitari comunisti sono tuttora attivi in vari Paesi del mondo ed i crimini continuano ad essere commessi. La percezione dell'interesse nazionale non dovrebbe prevenire i Paesi da una adeguata critica agli attuali regimi totalitari comunisti. L'Assemblea condanna con forza tutte quelle violazioni dei diritti umani

10. I dibattiti e le condanne che hanno avuto luogo da tempo a livello nazionale in vari stati membri del Consiglio d'Europa non possono dispensare la comunità internazionale da prendere una chiara posizione sui crimini commessi dai regimi totalitari comunisti. C'è un obbligo morale a farlo senza ogni ulteriore ritardo.

11. Il Consiglio d'Europa è nella posizione per tale dibattito a livello internazionale. Tutti i Paesi europei ex comunisti, con l'eccezione della Bielorussia, sono oggi suoi membri e la protezione dei diritti umani e lo stato di diritto sono i valori fondamentali su cui si basano

 

12. Inoltre, l'Assemblea parlamentare condanna con forza le massicce violazioni dei diritti umani commesse dai regimi totalitari comunisti ed esprime simpatia, comprensione e riconoscenza alle vittime di tali crimini.

13. Inoltre, richiama tutti i partiti comunisti o post-comunisti nei suoi Stati membri che non lo hanno già fatto di valutare di nuovo la storia del comunismo e del proprio passato, di prendere chiaramente le distanze dai crimini commessi dai regimi totalitari comunisti e di condannarli senza alcuna ambiguità.

14. L'Assemblea ritiene che questa chiara posizione della comunità internazionale aprirà la via alla riconciliazione. Inoltre, incoraggerà con fiducia gli storici di tutto il mondo a continuare le loro ricerche finalizzate a determinare ed a verificare oggettivamente quanto avvenuto.

 
 
 
 

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