Creato da ascolto_donna il 15/06/2008
ascolto donne in difficoltà
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Donne in Ascolto
pensieri di natale
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Teniamoci per mano!!
Regione Lazio: Servizi Integrati per lo Sviluppo dell’Economia Femminile Promosso dalla Regione Lazio, gestito dal BIC Lazio e finanziato dal Fondo Sociale Europeo, il Progetto “Servizi Integrati per lo Sviluppo dell’Economia Femminile” prevede la creazione di quattro Centri per l’inclusione Finanziaria Femminile (CEIFF) dislocati sul territorio presso Fondazione Risorsa Donna (CEIFF 1), Confartigianato Lazio (CEIFF 2), BIC Lazio (CEIFF 3), Centro per l’Impiego di Primavalle (CEIFF 4). I centri forniranno gratuitamente alle utenti servizi di: Il CEIFF 1 è stato costituito presso la sede della Fondazione Risorsa Donna, ad esso possono rivolgersi le neo-imprenditrici, italiane e straniere, residenti a Roma - nei Municipi I, XII, XIII, XV - e nei Comuni di Ardea, Pomezia, Albano Laziale, Ariccia, Castelgandolfo, Genzano di Roma, Marino, Ciampino, Colonna, Frascati, Grottaferrata, Montecompatri, Monte Porzio Catone, Rocca di Papa, Rocca Priora. Per ulteriori informazioni: |
Post n°50 pubblicato il 03 Ottobre 2008 da ascolto_donna
Altro tema caldo : Religione e libertà di procreazione. Voi cosa ne pensate? CITTA' DEL VATICANO - I metodi contraccettivi che impediscono la procreazione di figli snaturano il senso ultimo del matrimonio: lo ha ribadito con forza oggi Benedetto XVI, in un messaggio inviato ad un congresso sui 40 anni dell' Humanae Vitae (l'enciclica con cui Paolo VI proibì a pillola), in corso a Roma. Secondo me in ogni caso deve prevalere la libertà personale e la libera scelta dei tempi per procreare un figlio. Anche perchè credo che un genitore comincia ad amare un figlio non quando lo genera , ma quando inizia a desiderare la sua venuta al mondo .MARGHERITA |
Post n°49 pubblicato il 30 Settembre 2008 da ascolto_donna
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Il Parlamento europeo, 1. insiste sull’importanza di dare alle donne e agli uomini le stesse possibilità di svilupparsi come individui; 2. rileva che gli stereotipi di genere esistono ancora in ampia misura malgrado i diversi programmi comunitari volti a conseguire la parità tra i sessi; 3. osserva che ulteriori ricerche potrebbero illustrare meglio il legame tra la pubblicità che presenta stereotipi di genere e l’ineguaglianza tra i sessi; 4. esorta il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri ad avvalersi delle ricerche in suddetto campo e dei risultati che ne emergono e a provvedere a darne diffusione; 5. sottolinea l'importanza del rispetto da parte degli Stati membri degli impegni assunti in virtù del sopra citato Patto europeo per la parità di genere; 6. invita il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri a conformarsi agli orientamenti adottati tramite diversi programmi comunitari, come EQUAL, e alle direttive generali in materia di parità di genere; 7. invita il Consiglio e la Commissione a monitorare l'attuazione delle vigenti disposizioni di diritto comunitario in materia di discriminazione sessuale e di incitamento all'odio basato sul sesso; 8. invita il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri a lanciare campagne di sensibilizzazione contro gli insulti a sfondo sessista o le immagini degradanti della donna e dell'uomo nella pubblicità e nel marketing; 9. invita gli Stati membri ad effettuare studi e predisporre relazioni sull'immagine delle donne e degli uomini nella pubblicità e nel marketing; 10. sottolinea che la presenza di stereotipi negli spot pubblicitari trasmessi durante i programmi per bambini costituisce un vero problema a causa delle sue potenziali ripercussioni sulla socializzazione di genere e, di conseguenza, sul modo in cui i bambini vedono se stessi, i propri familiari e il mondo esterno; 11. constata che gli sforzi volti a combattere gli stereotipi di genere nei media e nella pubblicità dovrebbero essere affiancati da strategie e misure educative per sensibilizzare i bambini fin dall'infanzia e per sviluppare il senso critico fin dall'età adolescenziale; 12. insiste sul ruolo fondamentale che deve svolgere il sistema scolastico per lo sviluppo nei bambini di uno spirito critico verso l'immagine e i media in generale, onde prevenire gli effetti sgraditi prodotti dal persistere di stereotipi sessisti nel marketing e nella pubblicità; 13. constata che è necessario mettere in discussione la suddivisione tradizionale dei ruoli per poter conseguire la parità tra i sessi; 14. evidenzia in particolare la necessità di eliminare dai testi scolastici, dai giocattoli, dai videogiochi per PC e console, da Internet e dalle nuove tecnologie di informazione e di comunicazione (TIC) e dalla pubblicità trasmessa dai vari tipi di media, i messaggi che ledono la dignità umana e che contengono stereotipi di genere; 15. rileva con estrema preoccupazione che l'offerta di prestazioni sessuali sulla stampa, compresi i quotidiani locali, oltre a rafforzare lo stereotipo della donna-oggetto, rende tali messaggi visibili ed accessibili ai minori; 16. constata che è necessario condurre una formazione continua rivolta ai professionisti dei media e in collaborazione con questi, e azioni di sensibilizzazione della società in merito agli effetti negativi degli stereotipi di genere; 17. richiama l'attenzione sul fatto che i bambini e gli adolescenti fanno crescente uso della televisione e delle nuove tecnologie, che tale fenomeno inizia in età molto precoce e che la visione televisiva senza supervisione adulta è in aumento; 18. osserva che la rappresentazione dell'ideale corporeo nella pubblicità e nel marketing può influire negativamente sull'autostima delle donne e degli uomini, in particolare delle adolescenti e di quante sono esposte al rischio di disordini alimentari come l'anoressia nervosa e la bulimia nervosa; invita i pubblicitari a considerare con attenzione il ricorso a modelle estremamente magre per la pubblicità dei prodotti 19. invita gli Stati membri a provvedere con idonei mezzi affinché il marketing e la pubblicità garantiscano il rispetto della dignità umana e dell'integrità della persona, non comportino discriminazioni dirette o indirette né contengano alcun incitamento all'odio basato su sesso, razza o origine etnica, religione o convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale, e non contengano elementi che, valutati nel loro contesto, approvino, esaltino o inducano alla violenza contro le donne; 20. riconosce il lavoro fin qui svolto dalle autorità di regolamentazione dei media di alcuni Stati membri per esaminare gli effetti degli stereotipi di genere ed esorta le competenti autorità di tutti gli Stati membri a condividere le migliori prassi in materia; 21. ricorda alla Commissione che la direttiva 2004/113/CE del Consiglio sopramenzionata, nella prima versione da essa proposta, trattava anche la discriminazione nei mass media; invita la Commissione ad intensificare il suo impegno nella lotta contro questo tipo di discriminazione; 22. sottolinea la necessità di buoni esempi (da una prospettiva di genere) nel campo dei media e della pubblicità per mostrare che un cambiamento è possibile e auspicabile; ritiene che gli Stati membri dovrebbero ufficializzare l'aggiudicazione di un premio da parte dell'industria pubblicitaria ai propri appartenenti e di un premio da parte del pubblico per i messaggi pubblicitari che si allontanano maggiormente dagli stereotipi di genere per dare un'immagine positiva e valorizzante delle donne, degli uomini e dei rapporti fra i due sessi; 23. sottolinea la necessità di diffondere i principi della parità di genere nei media tramite pubblicazioni e programmi rivolti a differenti fasce di età e tendenti a far conoscere le migliori prassi e il rispetto per le differenze di genere; 24. sottolinea la necessità di intrattenere una discussione permanente nella pubblicità e nel marketing e il loro ruolo per quanto riguarda la creazione e il mantenimento di immagini stereotipate di genere; 25. invita gli Stati membri ad elaborare e lanciare iniziative didattiche informate a uno spirito di tolleranza e di astensione da ogni forma di stereotipo e aventi lo scopo di promuovere la cultura della parità di genere attraverso idonei programmi educativi; 26. sottolinea che gli stereotipi di genere devono essere eliminati; 27. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri. |
Post n°47 pubblicato il 21 Settembre 2008 da ascolto_donna
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Post n°46 pubblicato il 18 Settembre 2008 da ascolto_donna
PREMIATO IL BLOG: DONNE IN ASCOLTO Grazie!! Grazie veramente al blog "I love Chioggia" per questo premio e per aver riconosciuto ed apprezzato il nostro lavoro. Questo è il suo blog: E questa è la sua motivazione: Donne in ascolto: http://blog.libero.it/donneinascolto perchè ascolto_donna ha creato un blog di donne per le donne. Donne in Ascolto ha deciso di donare il premio a: per la meraviglia dei colori dei suoi arcobaleni per l'attualità dei suoi scritti perchè è sempre presente come lo sono anche i suoi consigli! perchè i disturbi alimentari spesso sono un segnale di dissidio interiore e questo blog aiuta molto nei suoi scritti ad amarsi per quello che siamo. per la purezza delle sue emozioni perchè è una persona speciale LE REGOLE DEL PREMIO: |
A richiesta... ecco qualche foto del meraviglioso convegno di ieri! qui... ne trovate altre: http://laquilonerosa.forumattivo.com/eventi-f11/castelli-in-africa-t99.htm#493 |
Post n°43 pubblicato il 07 Settembre 2008 da ascolto_donna
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Post n°42 pubblicato il 28 Agosto 2008 da ascolto_donna
Il parlamentare della Lega Nord Gianluca Buonanno, ha pensato di accompagnare gli auguri di nozze ai propri cittadini neo-sposi...... con un bel volumetto... sulla separazione. In pratica, a ogni coppia che si unisca nel così-non-più-tanto-sacro vincolo del matrimonio in comune il primo cittadino fornirà un manuale pratico di separazione e divorzio.Di certo si può dire che "l'occasione della consegna" del prezioso libro non è tra le più opportune e gradevoli Ma a ben vedere, non potrebbe essere davvero un saggio consiglio, quello del politico leghista? I matrimoni durano sempre di meno, le relazioni extraconiugali, seppure di durata sempre più breve, aumentano con la quasi automatica conseguenza che le storie si spezzano, e con loro i matrimoni. E allora, tanto vale sapere quali passi intraprendere per dare via libera al "dopo" e magari riuscire ad avere quel che ci spetta. O è troppo cinico? Voi cosa ne pensate? c'è una differenza fra il matrimonio in chiesa e quello in municipio? Secondo me il matrimonio in municipio è un semplice contratto e non vedo male il fatto che possa essere sciolto così come tutte le "società", mentre per il matrimonio in chiesa penso che l'investimento emotivo debba essere diverso. Un saluto a tutti |
Post n°41 pubblicato il 27 Agosto 2008 da ascolto_donna
«Sono lesbica. E adesso?» in Lifestyle Dopo l'accettazione dell'omosessualità per molte donne si pone un dilemma: come fare a dirlo? E soprattutto meglio dirlo o no? Ellen Degeneres e Portia De Rossi sorridono felici: hanno appena detto sì in California. Pochi gli invitati, ma la risonanza dell'evento è amplissima: sono le prime donne dello showbusiness americano a sposarsi. Il mondo dello spettacolo è sempre più abituato a donne dichiaratamente lesbiche: da Lindsay Lohan e Samantha Ronson a Jodie Foster e Cydney Bernard (ormai ex), da Cynthia Nixon a Carmen Electra. Negli Stati Uniti per lo meno perché in Italia si nascondono fingendosi single o facendosi di tanto in tanto fotografare con un belloccio di turno. Le motivazioni possono essere diverse - dal timore di essere discriminate sul posto di lavoro alle reazioni dei familiari - ma il coming out è una questione personale, come ha detto Paola Concia, l'unica deputato omosessuale della legislatura eletta nelle liste PD. «In Parlamento mi sento sola, ma non sono la sola» aveva detto in un'intervista al settimanale Gioia, «Siamo tra il 7 e il 10 per cento. Il Parlamento rispecchia l`Italia, almeno in questo caso». «Sapete qual è il momento + brutto nella vita di un omosessuale?» ha scritto sul suo blog lesbikaeorgogliosa, «Ve lo dico io...quando lo viene a sapere la famiglia...ovvero mamma e papà,ke avevano progettato tutta una vita alla loro piccolina (mia madre già pensa al corredo ),e ke si troveranno davanti questo "problema" insormontabile... Sapete quant'è brutto quando mia madre mi dice "ehy,quando ci fai conoscere il fidanzato?" vorrei sprofondare,insieme a questo mondo di merda!!! Personalmente nn ho ancora trovato il coraggio di dirlo ai miei,ma se nn lo faccio io lo verranno comunque a sapere prima o poi...». «Penso sia giusto fare coming-out con tutti, per ragioni sia personali sia "sociali"... certo non sempre è stato facile, a volte avevo un blocco di granito sullo stomaco e una paura boia ma ho sempre fatto un respiro profondo e via. A volte è andata male, più spesso è andata bene ma comunque ho perseverato» ha invece scritto Sweet. «Però c'è un coming-out per cui non riesco proprio a trovare il coraggio, quello coi miei nonni. Voglio bene ad entrambi e loro ne vogliono a me, ma so con certezza che non la prenderebbero per niente bene». Proprio l'altro giorno ho visto le foto del matrimonio di Ellen Degeneres e Portia De Rossi e la prima cosa che ho pensato è che fosse giusto che due persone che si amano possano vivere felici il giorno della loro unione. Mi sono sempre chiesta come ci si possa sentire nel non essere libere di abbracciare e baciare la persona che si ama in pubblico senza destare lo stupore di chi passa. Per me la sessualità è una cosa talmente intima e profonda che appartiene solo alla persona, la vita sociale è altro. Un saluto affettuoso a tutti |
Post n°40 pubblicato il 21 Agosto 2008 da ascolto_donna
Ieri sul Sole 24 Ore è comparso un articolo del Vice Presidente della Commissione Lavoro alla Camera sulla proposta da parte del governo di innalzare l'età pensionabile delle donne in maniera da portarla al pari degli uomini. Leggetelo! Cosa ne pensate? |
Post n°39 pubblicato il 10 Agosto 2008 da ascolto_donna
Sedicenne si uccide a Rovigo con la pistola del padreEx fidanzato diffuse sue immagini hard riprese con cellulare (ANSA) - ROVIGO, 9 AGO - Una ragazzina di 16 anni di Adria, in provincia di Rovigo, si e' tolta la vita ieri sera sparandosi con la pistola del padre. Un pensiero ed un abbraccio a questa giovane anima soffocata dal dolore. |
Progetto Ospedale donna: assegnati i bollini rosa L’Osservatorio Nazionale sulla Salute delle Donna - O.N.Da, che si occupa di studiare le principali patologie che colpiscono l’universo femminile e promuovere una cultura della salute di genere ha avviato nel 2007 un progetto specifico al fine di analizzare e classificare le strutture ospedaliere sulla base di specifici requisiti che, identificati da un’apposita Commissione, permettono di individuare le strutture che si sono distinte per la maggior attenzione e il miglior impegno nei confronti delle malattie femminili e incentivare le altre ad adeguarsi ai parametri. |
Post n°37 pubblicato il 30 Luglio 2008 da ascolto_donna
Comprendere la violenza alle donne significa prima di tutto affrontare alcuni stereotipi esistenti sull'argomento e fornire informazioni corrette. A volte ciò che sembre una causa della violenze (problemi legati alle minoranze etniche, abuso di sostanze...) è da considerare piuttosto come un problema aggiuntivo che si somma alla situazione di maltrattamento e rende più difficile uscirne.
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