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felixale
felixale il 14/08/11 alle 18:20 via WEB
Cara Aurora, ho letto il tuo breve ed incisivo tema sulla felicità. Sai che hai Proprio ragione? Le persone, sopratutto quelle con più anni, che dovrebbero essere un esempio per i giovani, hanno dimenticato tutto ciò che è bello nel mondo ed inseguono strane chimere fatte di beni futili e sopratutto di denaro. Sono contenta di leggere che invece tu hai saputo vedere al di là della materialità per coltivare una interiorità che nel lungo percorso della vita darà i suoi frutti. Un augurio di cose belle e fattive nella tua vita! felixale
 
piergz
piergz il 14/08/11 alle 12:44 via WEB
Bravissima, Aurora! La felicità è proprio come la descrivi. Ciao.
 
piergz
piergz il 11/08/11 alle 18:37 via WEB
Caro Gianfranco, sono d'accordo con te su un punto del tuo intervento mentre sono in disaccordo su di un altro. ->1)Sono d'accordo con te che questo sistema elettorale è fra i peggiori concepibili. Tuttavia forse abbiamo dimenticato come ci siamo arrivati: furono gli italiani che, in quello sciagurato referendum del '93, scelsero il sistema maggioritario(io personalmente sono sempre stato un proporzionalista). Essi, in nome dell'efficientismo e della governabilità, derogarono al loro diritto-dovere di scelta; questo forse perchè (come tu dici) l'esercizio del potere da parte del popolo, la democrazia, costa fatica: bisogna lasciare la poltrona, ignorare gli ultimi acquisti del calcio-mercato o le ultime chiacchiere sulle "escort" e controllare gli eletti, informarsi sulle questioni, aggiornarsi, reagire alle ingiustizie. ->2) Sono in disaccordo con te invece quando dici che destra e sinistra sono la stessa cosa. Questo può essere vero dal punto di vista della cattiva gestione dell'economia o della presenza in entrambi gli schieramenti di uomini corrotti ma, per il resto, come possono essere la stessa cosa quando destra e sinistra hanno due visioni diverse dell'uomo, della società e del progresso umano? Può darsi che noi italiani non siamo maturi per la democrazia...non era forse un detto degli italiani del '500 quando Francia e Spagna si palleggiavano il possesso della Penisola quello che suonava: <<o Franza o Spagna, purché se magna>>? E forse è tutt'ora così.
 
gianfrancofelline
gianfrancofelline il 29/07/11 alle 12:33 via WEB
Ti ringrazio per il tuo intervento e la tua testimonianza di cui apprezzo la semplicità e la sincerità. Non rassegnarti e continua a seguirci anche nelle attività di EIFF. Avevo anche io da fare qualche considerazione sul tuo scritto ma vedo che l'intervento di "piergz", in risposta al tuo, mi ha tolto le parole dalla tastiera. Gianfranco Felline
 
gianfrancofelline
gianfrancofelline il 29/07/11 alle 12:26 via WEB
Ti ringrazio per il tuo intervento e la tua testimonianza di cui apprezzo la semplicità e la sincerità. Non rassegnarti e continua a seguirci anche nelle attività di EIFF. Avevo anche io da fare qualche considerazione sul tuo scritto ma vedo che l'intervento di "piergz", in risposta al tuo, mi ha tolto le parole dalla tastiera. Gianfranco Felline
 
gianfrancofelline
gianfrancofelline il 29/07/11 alle 12:05 via WEB
Vero, verissimo! Ho usato il termine funzionario pubblico ma non mi riferivo solo all'impiegato o al responsabile di un ufficio. Ciascun corrotto fa un danno che è direttamente proporzionale all'importanza del suo ruolo. E la corruzione esiste a tutti i livelli gerarchici proprio perchè, come ho già detto è basata su una vasta rete di relazioni. Concordo, anche questa "ammirazione", per come l'abbiamo definita, è direttamente proporzionale ai "risultati" raggiunti e giammai alle modalità utilizzate per conseguirli. Gianfranco Felline
 
piergz
piergz il 28/07/11 alle 20:42 via WEB
Una precisazione: per furbi che "ce l'hanno fatta" (o forse sarebbe più esatto scrivere "ce l'hanno fattO"...) io intendevo i "pezzi grossi" non il (solo deprecabile) funzionario corrotto che fa un danno limitato. Intendo i nostri sen. e on. salentini che come feudatari di altri tempi usano la carica e l'ammirazione servile del popolino per arricchirsi. Oppure si pensi a Berlusca (ma come lui tanti altri): in fondo lui è uno del popolo, "uno di noi" che "ce l'ha fatta"! Uno che dal nulla è arrivato a comprarsi il Milan, proprio il Milan non certo la polisportiva Canicattì; uno che ha ville faraoniche (con tanto di mausoleo); belle donne ecc. Uno insomma che incarna tutti i sogni dell'italiano medio! Quanti non lo ammirano non certo per la sua capacità (SE C'E' MAI STATA) di imprenditore ma per le cose che ha e per come si crede le abbia realizzate!
 
piergz
piergz il 28/07/11 alle 20:21 via WEB
Scusami rusgae ma non sono del tutto d'accordo con te. Non è umano ma solo utopico pensare che le persone possano dividere in parti uguali. Il comunismo basato su quest'idea è in crisi ovunque. Per quanto ne so, l'economia si basa sulla domanda e sull'offerta; in questo è insito un'idea di "differenziale", di dislivello tra gli uomini che hanno di più e offrono beni e chi ne ha di meno. Però (e questo è importantissimo) il dislivello non dev'essere sproporzionato o ingiusto com'è oggi. Perchè l'economia giri c'è bisogna di dislivelli, credo. E' un po' credo come per far girare le pale di un mulino: serve un dislivello che possa far scorrere l'acqua. Certo non mi riferisco alle porcate di certo capitalismo che crea un dislivello tale da affamare (quale vergogna!!!) intere popolazioni.
 
piergz
piergz il 23/07/11 alle 12:05 via WEB
1)Non capisco bene chi sia il soggetto che vuol mantenere lo status quo (il popolo, forse?) Personalmente credo che sia il popolo e non la criminalità che, senza una qualche forma di consenso, di "complicità" diffusa, non potrebbe far niente. Troppo, veramente troppo ammiriamo i furbi che "ce l'hanno fatta"! 2)Io distinguerei le Istituzioni dagli uomini che le rappresentano. 3)Condivido l'esortazione finale a prendere in mano i nostri destini. Sempre e solo con mezzi democratici, ovviamente!
 
EIFF
EIFF il 29/06/11 alle 10:26 via WEB
Già dalle scorse edizioni dell'Ecologico Film Festival abbiamo cominciato a "svegliare" la gente sulla questione della "Casta". Durante alcuni seminari e dei dibattiti pubblici che hanno seguito la proiezione di OIL di Massimiliano Mazzotta è stato affrontato questo tema. La politica come affare privato è certamente un'offesa alla "Cultura dello Stato", ma ciò che francamente mi sconvolge di più è l'indifferenza delle persone che sembra anestetizzata e lontana dal voler affrontare questo problema. Ad ogni modo anche quest'anno avremo altri bei film che ci daranno una scossa su questo argomento...
 

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