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Equitalia: alias "cravattari" di stato

Post n°40 pubblicato il 16 Maggio 2012 da gianfrancofelline

Seguo, non senza un certo interesse, la protesta che si sta svolgendo a Napoli e anche in qualche altro posto, contro gli uffici di Equitalia (solo i burocrati italiani, la cui idiozia è rinomata nel mondo intero, potevano scegliere un nome così stupido e diabolicamente antifrastico) ed al solito assistiamo e siamo costretti a sopportare le saccenterie e le filippiche dei nostri ex politici che con la loro mitica ipocrisia osano condannare le legittime proteste della gente mossa da una incommensurabile esasperazione, facendo leva unicamente sugli episodi di violenza.

Cominciamo, intanto, col dire che questi decerebrati, in quanto hanno fallito nella loro missione, nonostante i faraonici emolumenti loro corrisposti con i soldi pubblici, non dovrebbero neanche aprire bocca; oltretutto complice il Presidente Napolitano e complici Monti e la sua squadraccia di farabutti - che peraltro gli italiani non hanno eletto - si sono lavate le mani e hanno abbandonato il paese al suo destino dopo averlo depredato con tutti i mezzi. Ponzio Pilato, al confronto, non sarebbe degno neanche di lucidare loro le scarpe. E c'è ancora chi parla di democrazia.

La magistratura è latitante e, anzichè indagare questi criminali di stato per gli evidenti reati perpetrati contro il popolo italiano, preferisce occuparsi di tutt'altro, intasando le procure con cause e processi infiniti con inutile sperpero di denaro pubblico.

Ora, escludendo singolari episodi di violenza gratuita, che come la cronaca insegna sono spesso presenti in qualunque tipo di manifestazione, le proteste e l'ira della gente sono più che legittime ed i responsabili di tanto disordine vanno ricercati unicamente nella classe politica.

In qualunque azienda privata, gli amministratori rispondono, di fronte alla magistratura, anche solo della cattiva gestione per non parlare poi di malafede e di commistione tra pubblico e privato. I politici, in quanto amministratori della cosa pubblica, devono rendere conto al popolo italiano che però ha le armi spuntate per poter combattere contro un regime divenuto ormai spudorato ed arrogante e che non si preoccupa neanche più di indossare la maschera del perbenismo e dell'ipocrisia.

Il popolo si è comportato finora con grande educazione e tolleranza, e pur subendo una serie infinita di ingiustizie e vessazioni ha protestato con metodi civili, anche e soprattutto attraverso i moderni mezzi di informazione ma è evidente che di fronte a certi mascalzoni i metodi educati  non servono e le parole sono del tutto inutili; coloro che dovrebbero ascoltarle con grande attenzione se ne infischiano altamente e perfino ci deridono; le parole, in questo paese, sono l'arma dei fessi che però si sono rotti i coglioni di essere considerati tali. E allora si passa alle maniere forti che forse sono più eclatanti e più soggette ad essere manipolate e strumentalizzate dal regime che, al contrario, usa metodi subdoli, apparentemente signorili ma notevolmente pericolosi.

Intanto i politici ed il "regime dei professori" avranno sulla coscienza i numerosi suicidi che si sono di recente verificati e i feriti tra manifestanti e forze dell'ordine (o del disordine?) e anche di questa circostanza farebbero meglio ad occuparsene i magistrati.

Sono, se non altro, contento che non tutti i sindaci siano daccordo con la linea dittatoriale del governo e che anche se non hanno avuto il coraggio di parlare apertamente contro le argomentazioni di una idiot savant come la Cancellieri, che osa anche esprimersi con toni intimidatori, in un delirio di onnipotenza, fino a paventare l'intervento dell'esercito contro gli atti di terrorismo (sic et simpliciter!), se ne sono quanto meno dissociati.

Non che io riponga fiducia o speranze in gente che aspira alla poltrona al solo scopo di tenere al caldo il culo (ormai, libera me domine, questa sembra essere la più alta aspirazione dei componenti o emuli neofiti della classe politica: lavorare poco per risparmiare le forze e poter mangiare a quattro ganasce) ma forse qualcuno comincia a preoccuparsi.

O se non l'ha già fatto, ma ancora conserva un minimo di coscienza e lealtà verso coloro i quali lo hanno votato, dovrebbe iniziare a farlo tenendo in seria considerazione il fatto che siamo il solo paese, che da oltre 60 anni si professa libero e democratico, ad essere governato, in maniera diretta e spudorata, da rappresentanti del potere economico, dai paladini delle banche, da gente assoldata per difendere intoccabili interessi privati. Personaggi peraltro impostici da un Presidente abbioccato ed incartapecorito e dai capi di partito per finalità tutt'altro che nobili.

Altro che Berlusconi con i conflitti di interesse! Se ne sono sciacquati la bocca tutti i suoi avversari ma a quanto pare lui è solo la punta dell'iceberg: lo psiconano, come lo definisce Beppe Grillo, che si è firmato la condanna per le sue manie esibizioniste offrendo il fianco all'opinione pubblica per le pittoresche ma surreali velleità da playboy, è ormai solo una pedina, una come tante, su uno scacchiere globalizzato le cui mosse vengono decise dall'alto delle torri di cristallo delle principali metropoli del pianeta.

Cave, adsum!

Gianfranco Felline

 
 
 

Quousque tandem...?

Post n°39 pubblicato il 16 Dicembre 2011 da gianfrancofelline

La squadra Monti è già al lavoro (si fa per dire) alla ricerca, cervellotica ed inconcludente, di ingredienti ed idee decisive per la ricetta salva-Italia, sotto l'egida di Napolitano e sotto lo sguardo vigile dei partiti e dei sindacati attenti principalmente a che non si tocchino i loro sporchi interessi piuttosto che alle sorti del paese e dei suoi abitanti.

E' ovvio che sono assai scettico sui risvolti di questa manovra e sugli effetti che potrà sortire, come pure non ripongo alcuna fiducia in questa gang di manigoldi e turlupinatori capeggiati dall'illustre economista Mario Monti.

Intanto per la mancanza di adeguate capacità tecniche, contrariamente a quanto vogliono farci credere, (ma non doveva essere un governo tecnico?) e poi per la totale assenza di principi morali tra i suoi costituenti.

Tenete conto che molti degli elementi della squadra Monti sono stati consulenti tecnici nei vari ministeri dei precedenti governi, sia di destra che di sinistra, e sono corresponsabili con i politici di aver prodotto danni ingenti ed irreparabili e di aver condotto lo Stato all'attuale situazione di bancarotta, per dirla senza mezzi termini.

Ora costoro, complice Napolitano, vengono arruolati nella squadra Monti per cercare una soluzione ai danni che loro stessi hanno prodotto.

Di più; molti di questi squallidi elementi sono componenti dei Consigli di Amministrazione di potenti gruppi bancari ed assicurativi, hanno ricoperto per anni il ruolo di manager e dirigenti di enti pubblici e privati ed aziende di Stato conducendole spesso sull'orlo del fallimento, dietro corresponsione di faraonici emolumenti, hanno interferito nella vita politica per favorire gli interessi delle lobbies e dei poteri occulti.

E adesso, sotto la guida di Monti si propongono (dietro lauti compensi, ovviamente) come i salvatori della Patria.

E chiaramente, come è sempre accaduto nella storia della nostra Repubblica, non saranno chiamati a rispondere delle loro malefatte.

Ora vi chiedo: era proprio necessario scomodare il "Sig. Monti", che da questa operazione ha perso gran parte del suo prestigio (ma evidentemente anche il prestigio può essere sacrificato quando ci sono altri interessi in ballo), e i suoi seguaci per dirci che bisognava aumentare il prezzo della benzina?

Sarebbe questa la ricetta dello "Chef Monti" che invece di proporre soluzioni atte a combattere la recessione come dovrebbe essere suo mestiere, si concretizza in furti con destrezza ai danni degli Italiani?

Siamo davvero messi male e questo è ormai l'ennesimo affronto alla nostra intelligenza e un'ulteriore sfida alla nostra pazienza.

Che non è infinita.

 

Gianfranco Felline

 
 
 

Se dobbiamo essere uniti, dobbiamo esserlo veramente.

Foto di EIFF

Il Governo Monti ha proposto ieri al Parlamento e al Senato la proposta del pacchetto di riforme che nessun governo avrebbe mai avuto il coraggio di fare. Ci siamo trovati in questa situazione perché i governi di centro destra e di centro sinistra che si sono alternati negli ultimi 15 anni hanno ritenuto impopolare occuparsene preferendo, di fatto, impantanarsi su questioni di grande attrazione mediatica, ma di nessun beneficio per il risanamento dei conti pubblici. Ora "siamo alla frutta" e ovviamente non ci sono che due alternative: dichiarare l'insolvibilità del debito dello Stato, cioè il fallimento dell'Italia, oppure tentare la carta del risanamento toccando le voci di bilancio che rappresentano la voragine creditizia che alimenta il nostro debito. Queste voci sono note e sono essenzialmente quattro: sistema previdenziale, costo del lavoro, riduzione dei costi statali ed evasione fiscale. La proposta di riforma del Governo Monti appare molto sbilanciata su queste questioni poichè sembra infierire sulla classe medio-bassa incidendo, al contrario molto poco sulla classe abbiente che detiene il potere economico nel paese. La riforma delle pensioni e la riforma del lavoro incidono pesantemente su coloro che non hanno grandi redditi e che da quando c'è la crisi faticano a mantenere il loro status sociale. La fascia di reddito familiare da 1200 euro a 3000 euro mensili, ha visto nel corso degli ultimi anni, non solo una diminuzione del potere d'acquisto, ma una vera e propria diminuzione del reddito dovuta alla massiccia uscita dal lavoro di grandi masse di lavoratori in tutti i settori produttivi. Ora lasciando stare la riduzione dei costi statali su cui ci sarebbero molto ricette "amare" da proporre, ma per la quale vorrei suggerire almeno l'eliminazione della remunerazione degli incarichi multipli. Perchè non è giusto che una persona che percepisce uno stipendio da dipendente pubblico, diventando sindaco percepisca uno stipendio da sindaco. Soprattutto se poi, come spesso accade, questo sindaco assume uno o più incarichi come di consigliere provinciale o regionale e vede,pertanto sommare al proprio reddito di dipendente comunale/sindaco anche gli stipendi di consigliere provinciale/regionale/deputato/presidente di qualcosa/consigliere di c.d.a. di qualche partecipata/ecc..

E' vergognoso che una persona assuma contemporaneamente tanti incarichi di fronte alla miseria che attanaglia migliaia di cassa integrati ed è inoltre uno spreco di risorse pubbliche.

Ad ogni modo, l'intervento a mio avviso meno giusto è quello inerente l'evasione fiscale. Si stima che l'evasione fiscale in Italia dei grandi detentori di capitali equivalga ad almeno un terzo del debito pubblico italiano. Una bella fetta considerando che sono valori stimati e quindi di gran lunga inferiori rispetto alla realtà del sommerso. Ieri il Governo Monti ha proposto una ri-tassazione dei capitali rientrati in Italia con lo scudo fiscale attuato da Tremonti. E' vero che si tratta di persone che hanno cespiti colossali, ma non è giusto ritassare chi ha goduto di una sanatoria. Ciò, oltre a non essere serio per uno Stato, introdurrebbe un pericoloso precedente che potrebbe essere avocato per altre sanatorie e condoni avvenuti in passato. Inoltre non risolve il problema di chi evade che, in barba alla sanatorie, preferisce continuare a non autodenunciarsi. Una simile situazione sembrerebbe premiare chi evade e punire, invece, chi vuole tornare alla "luce del sole". La logica di questa bizzarra proposta di Monti è la solidarietà sociale: chi ha di più, dà di più. Ma in questo modo chi continua a evadere non solo usufruirà della solidarietà degli altri, ma in quanto cittadino italiano non vi avrà partecipato. La mia proposta nei confronti degli evasori di grandi capitali è la seguente: partiamo dal principio del Patto di solidarietà fra gli italiani. In questo senso tutti contribuiscono al risanamento dello Stato e chi più ha più dà, ma verso coloro che, nascondendosi a questa operazione di solidarietà, pur avendo a disposizione grandi capitali come ci dovremo comportare? Quali diritti avranno? Io propongo una sanatoria tombale con caratteristiche particolari:

Dare agli evasori di grandi capitali l'opportunità di costituirsi entro un periodo di tempo ragionevole altrimenti, nel caso dovessero essere pizzicati dalla Guardia di Finanza ciò significherà la totale confisca dei loro beni e  20 anni di carcere senza condizionale o attenuanti detentive e inoltre la perdita dei diritti civili. In tal senso, metteremmo nelle condizioni gli evasori di grandi capitali di decidere se rimanere in Italia e contribuire al patto di solidarietà fra gli italiani, oppure di andarsene dall'Italia e non tornare mai più.

In poche parole, mandiamo via chi non partecipa al sacrificio collettivo, disconosciamolo come nostro connazionale. Se ora dobbiamo essere uniti, dobbiamo esserlo veramente!

 
 
 

Ripagato con la stessa moneta

Foto di EIFF

L'epoca Berlusconi è chiaramente finita. L'immagine internazionale dell'Italia non è mai stata più in basso e chi avesse ancora dei dubbi sul fatto che in Europa - e nel mondo - ridono di noi ha finalmente una prova certa e inconfutabile.

Due comici navigati Sarkozy e la Merkel.

Sarkozy ha dato il "la", ma la Merkel non si è tirata indietro e ha fatto da "spalla" alla sua occhiatina furbetta che si sarebbe aperta, poi, in una esilarante risata. Chissà se il giornalista immaginava che cosa avrebbe prodotto la sua domanda in conferenza stampa? Non lo sapremo mai, credo. Ma quello che mi fa riflettere è la "scivolata" istituzionale di due persone "serie" della politica come la Merkel e Sarkozy che si sono lasciati andare a una gag alla "Franco Franchi e Ciccio Ingrassia". Cosa significa questo? La demenza berlusconiana ha invaso l'Europa? Ho come l'impressione che Berlusconi abbia sdoganato ormai il modello del politico  che fa il "cazzone" nelle assemblee parlamentari, durante le conferenze stampa e in ogni occasione pubblica dove ci sia almeno una telecamera e un microfono che possano immortalare "la battuta irriverente" rivolta a qualcuno.

Ad ogni modo, penso che Berlusconi sia stato ripagato con la stessa moneta: l'irriverenza istituzionale.

Attraverso il suo comportamento irrispettoso verso il pensiero degli altri, Berlusconi, si è finora liberato dalle critiche e dagli ostacoli irridendo i suoi avversari. Bene, prendiamo atto che ora la Merkel e Sarkozy si sono comportati nel medesimo modo con lui. Significherà qualcosa?

Sarà dura questa volta rialzarsi per il "Cavaliere", chissà quale coniglio estrarrà questa volta dal cilindro per incantare il pubblico. Chissà quale congiura contro di lui svelerà al Popolo delle Libertà per imbonire il suo elettorato. Dobbiamo avere solo un pò di pazienza, fra qualche ora sapremo l'ennesima bugia che ri-ri-ri-ri-ri-ri-ri-ri-ri-spaccherà l'Italia in "difensori di Berlusconi" e "Comunisti". Di certo, dopo anni di questa commedia di spaccato ci sono solo i "C_ _ _ _ _ _ i" del sottoscritto!

Ecologico International Film Festival

 
 
 

GAP

Post n°34 pubblicato il 15 Ottobre 2011 da gianfrancofelline

 

Tra le varie amenità, chiamiamole così, della gestione dello Stato da parte dei nostri politici (tutti adepti della stessa Casta, nessuno escluso!), ve ne è una in particolare che colpisce la mia curiosità e nondimeno desta la mia preoccupazione per le abnormi implicazioni sul piano sociale e le devastanti conseguenze sui malcapitati cittadini, soprattutto sui giovani non esclusi gli adolescenti.

Senza che dobbiate spingervi troppo in là con la fantasia vi annuncio subito che si tratta del gioco d'azzardo (mi riferisco in particolar modo a quello "legalizzato" e non "legale", anche perchè legale non potrebbe essere: i due lemmi, pur con qualche sfumatura semantica, hanno, nella pratica differenze sostanziali) in tutte le sue forme e tipologie ivi comprese quelle telematiche ovvero i casinò on line di recentissima introduzione in questo vastissimo panorama dei vizi di Stato.

Ovviamente i giochi on line vanno ad aggiungersi alla lunghissima lista di quelli già esistenti, creati per la maggior parte negli ultimi quindici anni: superenalotto, scommesse sportive e di vario tipo, gratta e vinci, slot machine e win for life il cui nome ("vincere per la vita" per chi non conosce l'inglese) è già tutto un programma.

Perchè si possa comprendere l'entità e la gravità del fenomeno non posso esimermi dal fornirvi qualche dato che limiterò all'essenziale per non perdere di vista la sostanza del nostro ragionamento.

Dai dati del 2010 emerge che il giro d'affari dell'azienda "gioco d'azzardo legalizzato" cioè gestito dallo Stato supera i 61 miliardi di euro annui e che l'analoga azienda concorrente, gestita dalla criminalità organizzata (ma tra i due gestori non si capisce chi sia più criminale), ricava, giocoforza in nero, una cifra, forse sottostimata, di altri 50 miliardi di euro.

Tali cifre, che per la loro imponente entità pongono l'azienda "gioco d'azzardo" ai vertici della classifica delle attività italiane, manifestano una straordinaria tendenza al rialzo anche nel 2011: un tasso di crescita che non ha eguali in nessuna altra attività.

Se provate a dividere i circa 111 miliardi di euro, che costituiscono i proventi del gioco d'azzardo legalizzato e non, per i circa 61 milioni di abitanti in Italia avrete come risultato poco più di 1800 euro. Cioè la cifra che ogni italiano, dal bambino in fasce sino all'ultra novantenne, sperpera nel corso dell'anno in questo vizio di Stato.

E siccome si tratta di una semplice media aritmetica, come dice Trilussa nella sua famosa poesia "La Statistica" riferendosi al pollo come indicatore di benessere (per quei tempi, ovvio): ..."ma se nun entra ne le spese tue, t'entra ne la statistica lo stesso perch'è c'è un antro che ne magna due", sicuramente l'entità delle somme spese da alcune persone è notevolmente superiore ai su indicati 1800 euro, al punto che non pochi ricorrono all'usura e ai giochi gestiti dai criminali, quelli propriamente detti, nell'inane tentativo di ripianare i debiti contratti in precedenza.

E perseverando fino al punto da rovinare la propria esistenza e quella di familiari e congiunti.

Così quello che all'inizio sembrava essere un divertimento, e una segreta, ma del tutto infondata, speranza di migliorare la propria situazione economica, si trasforma in una rovinosa sindrome da dipendenza e nei casi peggiori diventa un disturbo psichiatrico denominato "gioco d'azzardo patologico" (Gap). Un disturbo di tipo ossessivo-compulsivo, come lo definiscono gli addetti ai lavori, che farà entrare il giocatore in un tunnel senza uscita.

Particolarmente esiziale si preannuncia, poi, il casinò on line che offre al giocatore la possibilità di attaccarsi per ore al suo PC e, senza più il deterrente rappresentato dagli sguardi indiscreti che avrebbe trovato nei convenzionali (e ormai superati) luoghi di perdizione, dove peraltro si sarebbe incautamente e coattivamente esposto all'altrui ludibrio, dare fondo ai suoi averi riposti nella sua carta di credito.

In subordine, ma non marginale, il fatto che vengono meno l'aspetto socializzante del gioco che comunque avrebbe indotto un qualche freno inibitore e la virtualità delle procedure di esborso monetario veicolate, in modo indolore, dalla carta di credito.

Mi sono chiesto, e sottopongo alla vostra cortese attenzione il mio interrogativo, se sono pazzo io, nel senso che la mia attività onirico-poietica mi porta a delineare situazioni oltre i limiti del paradosso, oppure se veramente siamo governati da una manica di criminali, in giacca e cravatta, che ci stanno portando alla rovina.

Qualunque cosa pensiate attenetevi, e vi invito a verificare quanto da me dichiarato in merito ai dati numerici che vi ho esposto, ai fatti: i giochi sono stati introdotti nel corso degli ultimi 15 anni dai governi che si sono succeduti, tanto di destra quanto di sinistra, il che la dice lunga sulla moralità dei politici e sulle atrocità consapevolmente perpetrate al solo fine di introitare somme, peraltro ridicole se si pensa che nel 2010 solo 9 miliardi dei 61 rastrellati con l'azzardo hanno fatto cassa per l'erario, utilizzate per coprire i buchi, anzi le voragini, di bilancio create dalla loro, ormai proverbiale, inettitudine; l'introduzione del gioco on line rappresenta un incombente pericolo per i più giovani a causa della sua facile accessibilità e fruibilità fra le mura domestiche, complici troppo spesso i genitori che sorvolano sul comportamento dei loro figli declinando l'onere educativo e comunicativo.

E potete rendervi conto di questa prassi, tutta italiana (politicamente parlando, in questo caso nessuna responsabilità può essere ascritta ai cittadini), di costruire bilanci previsionali utilizzando i proventi dei giochi d'azzardo e delle sanzioni amministrative pecuniarie perlopiù infrazioni al codice della strada, peraltro contestate ai cittadini con metodi illegali ed estorsivi evidenziati in numerosi fatti di cronaca che vedono coinvolti, e riconosciuti colpevoli, vigili urbani e i loro comandanti; manovre utilizzate con la complicità degli enti per fare cassa e ripianare debiti di bilancio causati dalla cattiva gestione ma anche per trarne utili personali poiché le strumentazioni e le metodiche utilizzate per l'accertamento delle infrazioni sono demandate ai privati e quindi è possibile fare di tutto: dai favoritismi con l'annullamento delle infrazioni ad amici e parenti, all'estorsione perpetrata con l'ausilio della strumentazione appositamente truccata, agli accordi sotto banco tra privato e pubblico ufficiale per dividere gli utili estorti ai cittadini.

Insomma il diffuso malcostume indica che la misura è colma e a giusta ragione Grillo dice: "Ci pisciano addosso e ci dicono che piove". E il ruolo del pisseur, singolare figura d'altri tempi e oggi esecrabile cialtrone, è qui interpretato dal politico di turno che commette l'ennesimo atto criminale ai danni degli Italiani e in una tragicomica prosopopea con fare superbo e sprezzante li innaffia con le sue immonde escrezioni incurante di una improbabile, ma da noi vagheggiata nemesi vendicatrice.    

Gianfranco Felline

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