Ed è una scala mobile. Lei sale, io scendo. La scala intendo.
Scendo dalla parte sbagliata, perchè a me piace infrangere le regole, liberarmi dai luoghi comuni e fare le cose che farebbero solo i bambini, quelli monelli. E così scendo dal lato sbagliato ed è divertente, non mi curo molto delle occhiate infastidite delle persone che vedono un ometto barbuto e buffo scendere con aria seria ed accigliata una scala mobile al rovescio. Ed è lei che incontra il mio sguardo, ed lei che scende dalla parte corretta e mi guarda. Succede a volte. Succede che capisco da uno sguardo se quella persona la pensa come me. Che quella persona vorrebbe scendere le scale violando le regole ed invertendo l'ordine delle cose. Lo capisco dal sorriso, un sorriso divertito e sincero. E così torno a casa più allegro del solito e magari trovo il tempo per una doccia e un altro pensiero dopo la doccia e dentro di me vorrei intervistare quella bocca e ascoltare i suoi occhi, capire fino a che punto credere. Ma come faccio? Potrebbe essere chiunque. Ho solo notato la bellezza, e... Indossava una camicia bianca e dei pantaloni neri... Potrebbe, ma dico solo potrebbe essere una specie di divisa. Quindi qualcuno che lavora dentro lo stesso centro commerciale.
I pensieri continuano ad accavallarsi e si fanno confusi e poi la notte prende il sopravvento ed il sonno trasforma immagini e parole in storie fantastiche dove si incidono porte con quadrati magici e mostri innocui cercano di giocare con te.
Poi al mattino il risveglio ha il sapore del desiderio di ritrovare ancora quel sorriso e quella sottile speranza che sia corretto inseguirlo e cercarlo.
Una vetrina mi separa da lei. Una vetrina, alcuni profumi, un pò di timidezza e nient'altro. Nessuno mi crede, ma è sempre stato così le scale vanno scalate e le vetrine infrante. Perchè cambiare quando è tutto così divertente?
I profumi risvegliano in noi ricordi e associazioni.