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Le stanze che ospitavano i tre guerrieri affacciavano sul giardino da cui erano entrati. Roberto era felice del posto, che gli avrebbe permesso di raggiungere le stanze di Sofia.
Giacomo uscì dalla grande vasca del bagno, avvolto dai teli di lino che le ancelle gli porgevano ammiccanti. Con un gesto della mano le invitò ad uscire. Le quattro ragazze, civettando, si allontanarono.
Toro Nero rientrò in sala, alle sue spalle s'intravedeva il terrazzo coperto e parte del giardino.
Giacomo si sedette sul grande letto pieno di cuscini gonfi e coperte delicate al tatto. Al lato opposto Roberto bivaccava su una comoda poltrona di vimini, coperta da sete pregiate e fresche. Sentiva i rumori dei preparativi della festa giungere dal giardino. Incrociò gli occhi di Monforte. "Siamo finiti molto meglio di come speravamo, amici miei", disse.
Toro Nero grugnì. "C'è un'altra impresa da compiere e questa contro i Palien doveva essere solo un saggio", aggiunse con tono aspro.
"L'impresa che ci è stata proposta non è diversa da quella compiuta contro i baroni Palien, secondo me. Forse è anche più accessibile, se ci sono realmente degli appoggi", si animò Roberto.
"Amici miei, ora non mi importa di questa faccenda. Voglio solo rilassarmi, godermi la festa e rivedere la mia famiglia. È passata una stagione senza vederli".
"Ti mancano i tuoi gemellini ed Elisa".
"Sì, Roberto. Tra poco mi congederò dalla corte per poterli rivedere. Una stagione è molto per dei bimbi".
"Li troverai più cresciuti Filippo e Veronica, ma non credere che siano diventati dei piccoli giganti!"
"Oh, sarebbe troppo poi! Chi terrebbe in braccio chi?" Il volto di Giacomo si distese ancora di più in un largo sorriso. "Voi, invece, che cosa farete?"
"Io saluterò i miei genitori e poi ispezionerò i miei possedimenti nuovi, litigando con fattori e tesorieri imbroglioni".
"A differenza di Roberto io sono orfano, quindi non farò nulla di così movimentato, forse andrò in qualche posto tranquillo", rispose Raoul.
Giacomo allungò un nuovo sorriso. Nessuno avrebbe osato discutere con il Toro Nero, specie un suo mezzadro o servitore, se aveva voglia di vivere. Ebbe un brivido di freddo. "Mi devo vestire per la festa", concluse.
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il 04/03/2014 alle 14:58
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il 11/09/2013 alle 21:54
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