i fornelli di gio'
Ricette tipiche della cucina italiana e marchigiana in particolare - mens beata in corpore beato
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PREMESSA
Questo blog ,vuole riscoprire i sapori antichi della mia terra, le Marche, ricercando ricette ormai quasi dimenticate legate alle festività e ai periodi dell'anno, sono graditi critiche e consigli e, perchè no?, anche le vostre ricette... sempre che incontrino il mio gusto ;-)... buon appetito.
Ricordate che, per avere ottimi risultati, bisogna utilizzare ingredienti di ottima qualità.
Tutte le ricette riguardano piatti che sono solito cucinare, quindi, se avete dei dubbi, o volete dei chiarimenti, consigli per i prodotti commerciali, la loro reperibilità, etc etc... non avete che da contattarmi sulla mia mail: rising_sun@hotmail.it
Vi consiglio di visionare il post avvertenze e suggerimenti, anche i più smaliziati potrebbero trovare notizie interessanti...
Troverete anche una parte dedicata ai proverbi.
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PASTA ALL'UOVO FATTA A MANO
POST PUBBLICATI
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Questa è la ricetta della pasta cui (con i) ceci. un piatto strepitoso, tipico della cucina mediterranea, che necessita di una presentazione particolare in quanto viene dalla notte dei tempi, forse non è bellissimo da vedere, ma dopo le prime forchettate dimenticherete l'aspetto e vi concentrerete solamente sul sapore che saprà darvi.
É, o meglio era, il tipico primo piatto (e spesso anche l'unico) dei giorni di vigilia “importanti”, la vigilia di Natale non mancava mai, la tradizione lo imponeva.
Spero che abbiate la voglia di provarlo, sono sicuro che mi ringrazierete.
Pasta abbinabile: esclusivamente mafaldine (o reginelle, o... fate voi, ogni regione ha il suo nome, comunque le vedete nella figura)
Ingredienti per 6 persone:
500 gr di mafaldine o reginelle.
200 gr di pane grattugiato ( il pane deve essere senza sale -tipo toscano- e raffermo da non più di 3-4 giorni).
4-5 cucchiai di olio extravergine di oliva.
Sale.
Pepe.
Ceci ( come dal post: La cottura dei ceci con aglio e rosmarino ).
Preparazione:
In una terrina o fiamminga mettete il pane gratttugiato, l'olio, il sale e il pepe e mescolate con cura: deve venire una “pappetta” abbastanza consistente, (il pane deve essere comunque ben imbevuto).
Scolate le mafaldine al dente e conditele nella terrina.
Portate a tavola la pasta e i ceci caldi (con un po' di brodo di cottura) in un contenitore tipo salsiera, ma abbastanza capiente.
Mettete nei piatti la pasta e sopra con un piccolo ramaiolo, a piacere, i ceci scolati ma non troppo (un po' di sughino ci va).
Consigli:
la cottura di questo tipo di pasta va monitorata con attenzione in quanto ha il difetto di scuocere in un attimo sfrangiandosi.
PROVENIENZA GENTILI OSPITI
PROVERBIO 1
Fa'l pà n'puretto ié se slama l'forno.
traduzione letterale in italiano: quando fa il pane un povero (poveretto) gli si slama (frana) il forno.
Per capire il proverbio, bisogna andare indietro nel tempo quando il pane si faceva in casa e lo si portava a cuocere dal fornaio: i poveri avevano ben poche occasioni di farlo.
Significato traslato: è un proverbio un po' verghiano... per una volta che cerchi di alzare la testa, il mondo ti cade addosso.
PROVERBIO 2
Sta cui (con i) frati e zappa l'orto.
Per spiegare questo proverbio bisogna risalire al... medio evo, periodo storico in cui i latitanti erano ben felici di prestare la loro opera nei conventi (zona franca), al posto di essere incarcerati o peggio.
Significato traslato: c'è chi si adatta a tutto per il proprio tornaconto.
PROVERBIO 3
chi cia'l pà, n'cià i denti
traduzione letterale: chi ha il pane non ha i denti.
Significato traslato: molte volte chi ha una qualsivoglia fortuna non sa approfittarne.
PROVERBIO 4
chi sparte n'capa.
Traduzione letterale: chi fa le parti non sceglie.
Il significato è palese e si applica un po' a tutto, dalla divisione di una bistecca a quella di un terreno.
PROVERBIO 5
Fa cume i ceghi de Lureto... (ié ce vole n'soldo pe'ncumincià e du pe lassà n'dà)
Traduzione letterale: fa come i ciechi di Loreto... (gli ci vuole un soldo per cominciare e due per lasciar andare -smettere-)
É un proverbio che proviene da tempi lontani, quando il Santuario di Loreto era attorniato di ciechi (veri, ma, più probabilmente, fasulli) dediti all'accattonaggio che, per un soldo, si mettevano a cantare poi, una volta cominciato, non se la finivano più e bisognava dar loro il doppio per farli smettere.
Il significato traslato è più che ovvio... molte volte per far fare qualche cosa a qualcuno bisogna spingerlo... ma quando ha incominciato non si ferma più; basta vedere quello che succede a chi si avvicina sospettoso al pc... non se ne stacca più..
PROVERBIO 6
Quesso e gnente iè dà parente.
Traduzione letterale: questo e niente gli è parente (sono parenti).
il significato può essere esteso a parecchie situazioni, tanto per rimanere in tema... culinario... è l'esclamazione davanti a una porzione di cibo... misera
Inviato da: old_eagle
il 26/09/2012 alle 17:52
Inviato da: mauri
il 26/09/2012 alle 16:50
Inviato da: alba.chiara65
il 29/07/2012 alle 09:19
Inviato da: alba.chiara65
il 10/07/2012 alle 14:06
Inviato da: old_eagle
il 05/07/2012 alle 18:08