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Il Cuore della Legge

Post n°19 pubblicato il 28 Maggio 2008 da roby2012
Foto di roby2012

"Non chiunque mi dice: Signore! Signore!... entrerà nel Regno dei Cieli, ma colui che fa la Volontà del Padre mio che è nei Cieli. Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande». " (Matteo: 7,21-27)

"Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa ciò che fa il suo padrone; vi ho chiamati amici, perché, tutto quello che ho udito dal Padre mio, l' ho fatto conoscere a voi....Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri..." ( Giovanni:15,15-17).

Il Cuore della Legge si riassume con una sola parola: Amore. A chi applica a sè stesso e agli altri questo Comandamento, che "è il più grande di tutti", il Signore apre la Porta del Regno dei Cieli.

Ma ciò accadrà davvero quando gli uomini e le donne di questa Terra comprenderanno che non basta appena credere in Dio per essere salvi. Non basta solo adorare il Signore per essere tratti indenni fuori dalla materia. Non basta soltanto frequentare i luoghi di culto, confessare i propri peccati e ricevere il Corpo e il Sangue di Cristo per essere immuni dal male e passare attraverso la stretta e difficile porta che conduce al Signore.

Per raggiungere il Signore bisogna applicare e mettere in pratica il Comandamento d'Amore da Lui stesso amabilmente insegnatoci. E' indispensabile cominciare ad imparare veramente ad amarci gli uni con gli altri. E' indispensabile e determinante penetrare il Cuore della Legge.
Per essere davvero salvati ed entrare nel Regno Celeste, dice Gesù, occorre fare la Volontà del Padre che è nei Cieli, e questa Volontà è Amore Incondizionato, senza condizioni.

Eppure vedo ovunque che il fratello pone vincoli al fratello. Vedo il fratello giudicare e disprezzare il fratello. Vedo il fratello uccidere il fratello.

Eppure abbiamo avuto migliaia di Segni da parte del Signore e migliaia di rivelazioni: ma non abbiamo ancora capito. Abbiamo posto per nostro principio il nostro orgoglio, il nostro interesse personale; abbiamo affossato le idee degli altri come fossero immondizia, senza nemmeno ascoltare, ma solo per il gusto di controbatterle.
Non sto parlando di gente di malaffare: sto parlando di quelli che si definiscono "cristiani".

Come si può essere "cristiani/e", portatori/portatrici del Messaggio di Cristo, se poi ognuno pensa per sè? Se poi molti credono che basti un aspetto pio e contrito, per essere considerati "cristiani"? Se poi sia sufficiente conoscere le preghiere a memoria, foss'anche l'intera Scrittura a memoria, se poi nel loro cuore non alberga l'amore per il fratello?
Che cosa serve il bene se poi diviene fonte di auto-adulazione, se è solo una compiacenza per sè stessi, o se questo bene viene sbandierato ai quattro venti, o se tutto ciò che si fa nel bene dev'essere maggiormente una formula per ricevere encomi e onorificenze? Quale forma di giudizio possiamo emettere, noi piccoli uomini, nei confronti dei nostri fratelli, se poi l'unico Giudice è Dio? Il bene è silenzioso, come la carità. Il giudizio appartiene a Dio ed il mio è solo un constatare amaramente di quanto disattese siano le parole del Signore.

E vengo ora ad un angolo del Cuore della Legge.

Ora, io ho letto che, alcuni fratelli condannano, seguendo la Legge, le pratiche spiritistiche. La Chiesa bolla come opera diabolica lo spiritismo.

La Legge avvisa che, affrontando lo sconosciuto mondo degli spiriti e la loro evocazione, è facile incorrere in entità negative ed impure. Su questo siamo d'accordo.
Ma se il Cuore della Legge è Amore, come poter impedire a chi ha perso un figlio di cercarlo ancora, probabilmente sconvolgendo e coinvolgendo persone, sedicenti maghi, fattucchiere e medium,... al fine di poter udire o leggere o percepire ancora una piccola goccia d'amore, una grande immensa lacrima che scorre per tutto l'universo fino a che il proprio cuore possa, alfine, placare la sua sofferenza?
Credete che sia egoismo desiderare comunicare con un proprio caro? Non è forse un grande amore che può spingere a tutto ciò?

Chi mi può autorizzare a negare ad un padre di cercare ancora il figlio che non è più? Quale Legge mi proibisce di amare ancora, fino all'impossibile? Forse la legge dell'egoismo altrui, la legge della cecità altrui, la legge del menefreghismo altrui.

Se il Signore ha fornito un mezzo (medium) per risalire l'impossibile corrente del fiume della vita, dando così all'umanità la prova grandissima e il dono meraviglioso che la vita continua, dopo che abbiamo oltrepassato la Soglia, è soltanto per Amore, che è il Cuore della Legge.

Guardino e badino bene, tutti coloro che si agitano in acque ritenute quiete, fra candelabri dorati e sacre icone, fra crocifissi immensi e roccaforti inespugnabili, quanto il Signore ha detto a questa umanità cieca e sorda: "Io sono l'Alpha e l'Omega", il Principio e la Fine: a chi non osserverà e metterà in pratica la mia Parola, che è Amore... pur avendo profetato, in mio nome, e avendo scacciato demoni, in mio nome, io dirò: "Non ti conosco".

Attenti, quindi, "voi che  filtrate il moscerino ed ingoiate il cammello".

 
 
 
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