Creato da iacoz il 19/08/2008

Bolle della mente

Immagini e parole

iacoz

Min: :Sec

 

 

WHERE THE HELL IS MATT

 

 

Immagini che dicono più di tante parole, parole che descrivono meglio delle immagini.
Vorrei saper scrivere parole che sappiano fare immaginare e creare immagini che sappiano far pensare, ma questo è un dono che hanno in pochi.
Poi unire insieme parole è immagini, legare il testo ad un colore, la frase alla luce, la composizione delle cose al componimento, ma
questo è ancora più difficile.

Difficile è armonizzare le parole farle scorrere fluide,
comprensibili,e, immaginabili, in chi legge,

Difficile è costruire un immagine che faccia muovere il pensiero e la voce di chi la guarda.
Difficilissimo unire assieme le due esperienze lasciando spazio a chi guarda ascolta o legge per pensare. 

 

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Una storia di provincia

Post n°99 pubblicato il 01 Ottobre 2009 da iacoz
 
Tag: Storie

Il grosso suv percorre lento la via principale della città, raggiunge poi la piazzetta all’inizio del centro storico, tu, all’interno, abiti casual ma rigorosamente firmati, viso squadrato e occhiali scuri, qualcuno dai tavolini del bar centrale saluta, e tu rispondi con la mano, come se benedicessi, -chissà chi era- del resto, anche se questo non è più un paesino è pur sempre una cittadina di provincia e più o meno ci si conosce fra tutti, almeno in certi ambienti, ora ti sembra di intravedere qualcuno che borbotta qualcosa al vicino e poi i due sorridono, malelingue, tutta invidia, pensi. Ti basta poco perché i pensieri tornino ai tuoi guai –se sapessero!- Sotto le lenti scure gli occhi sono sbarrati, vitrei, quasi assenti, ti aggiri per quelle strade che conosci a memoria senza neppure sapere dove sei, tutti quei soldi, ma dove li trovi?
Finora te la sei sempre cavata, tutto era iniziato con quella multilevel piramidale più di vent’anni fa, inizialmente le cose erano andate bene, poi tutto era crollato, ma a te non era andata poi male, ok, avevi inguaiato un sacco di gente, ma in fondo erano stati solo vittime della loro stessa ingordigia, poi tu ci avevi preso gusto a fare la bella vita, belle auto, donnine facili, e tutto il resto, e allora via un affare sballato dopo l’altro, e ricordi con quella società di import export? Avevi rischiato veramente tanto, poi però il tuo nome non risultò in nessuno degli affari più loschi, un giro di fatturazioni false e anche qualcosa di peggio, ma ci fu chi finì in galera.
Decidesti di rientrare, almeno al limite della legalità, il negozio, un fallimento, ma non potevi mica saperlo che in quel settore bisognava far parte di un “certo giro” poi il lavoro di rappresentante, eri certo uno dei più brillanti, peccato che spendevi più di quello che guadagnavi promettevi cose impossibili pur di riuscire a farti un cliente, e così via, ma sempre su di un’auto lussuosa, elegante e sicuramente brillante, e l’impresa di pulizie, però che gusto mandare a lavorare gli altri e sentirsi dire – che facciamo oggi signore- certo avresti potuto almeno cercare dei buoni appalti, ma….bisognava seguire troppo il lavoro e alzarsi troppo presto al mattino, infine quella verniciatura che apristi con tanti operai? Certo non era tutto in regola, ma quei rompiscatole degli ambientalisti, dicevano che inquinavi il fiume, fiume? Un ruscelletto melmoso, poi ci si mise pure la finanza…e tutto andò a rotoli
E pensare che da ragazzo non avevi iniziato male, per un po’ avevi anche lavorato in fabbrica, si va bè, qualche lavoretto di nascosto dai titolari per qualche amico e qualche arnese che ti serviva caduto in tasca ma poca roba.
Ora anche la tua ex moglie che è riuscita ad ottenere tutti quei soldi, poi tuo figlio che, fra una sbronza, un tiro di coca e un ritiro della patente non si sa come è anche riuscito a mettere incinta quell’altra cretina, pure minorenne!
E lei, la tua ultima compagna, che ti ha lasciato, se le presa perché le è arrivata la rata della tua moto, già però gli piaceva farsi scarrozzare per i viali del centro, oltretutto vivevi pure a casa sua!
Non puoi più contare neppure sulla vecchia zia, che spesso ti aiutava con qualche, diciamo “prestito”, quelle canaglie dei tuoi cugini sono riusciti a farla interdire, ed a bloccarle il conto.
E che fai chiedi aiuto ai tuoi? Magari non te lo negano, ma gli porti via la casa che hanno costruito con tanti sacrifici, poi ricordi quando ti dicevano –perché non ti metti a lavorare seriamente, che noi per gli affari non siamo mai stati portati - già lavorare seriamente, come tuo padre che si è sempre spaccato la schiena nei cantieri per quattro soldi, magari per diventare capocantiere dopo vent’anni!
Adesso ci mancava pure che quel tuo amico assessore non fosse rieletto, e allora addio permesso per la musica all’aperto nel tuo locale e altri piccoli privilegi, dove vuoi che vada un locale come quello senza un aiutino.
Già loro lì davanti al bar magari vorrebbero anche essere come te, e non sanno che uno di questi giorni finirà che ritroveranno una grossa auto, abbandonata su di un cavalcavia con lo sportello aperto, e con tutte le rate ancora da pagare.

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Commenti al Post:
skarma64
skarma64 il 02/10/09 alle 00:37 via WEB
la vita è anche questo: c'è molto da riflettere.. grazie franco
 
esperanzablog
esperanzablog il 03/10/09 alle 19:18 via WEB
E' una storia comune a tante altre caro Iacoz e comunque condiziona tutti,perchè sicuramente tutte le tasse che avrebbe dovuto pagare il signore in questione le abbiamo pagate noi;-)) Buon w.end:-))
 
briciole68
briciole68 il 16/10/09 alle 19:59 via WEB
conosco alcune persone così!cosa non farebbero pur di apparire quel che non sanno essere !!!! buona serata Giusy
 
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