Sono di nuovo qui, le regole non sono cambiate, siete tutti bene accetti fermatevi tutto il tempo che desiderate.
un sorriso, il gatto
mi sembra ovvio ma lo dico per essere chiaro, quanto scritto in questo blog è parto della mia mente contorta, le foto i video e le musiche, quando non diversamente specificato, sono prese in prestito dal mare magum che è internet...
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Il giudizio di Salomone (1Re 3,16-28)
Post n°57 pubblicato il 12 Ottobre 2012 da il_gatto_soriano
..Non passò, molto tempo che la saggezza di Salomone fu messa alla prova. Un giorno gli si presentarono davanti due donne per avere un giudizio riguardo una disputa. Disse la prima: - Vostra maestà, io e questa donna viviamo nella stessa casa. Un giorno io ho partorito un, bambino e tre giorni dopo anch'ella diede alla luce un figlio. In quel periodo non c'era nessuno in casa oltre a noi due. Una notte questa donna per errore si coricò sul suo piccino e lo soffocò, allora, mentre io dormivo, ella si alzò e si prese il mio bambino, mettendomi nel letto il suo. AI mattino, quando mi svegliai, trovai il bambino morto e mi disperai, ma subito mi accorsi che il piccino non era il figlio mio, bensì quello dell'altra donna. - No, no! - gridò allora l'altra madre. - Il bambino vivo è il mio, il tuo è quello morto. Ti sei sbagliata e non c'era nessuno in casa che possa testimoniare! Le due donne continuarono a litigare così davanti al re: era la parola di una contro la parola dell'altra e il re ebbe bisogno di tutta la sua saggezza per scoprire la verità. Alfine Salomone si fece portare una spada e disse: - Ognuna di voi sostiene che il bambino vivo è il suo e che quello morto appartiene all'altra donna. Ora taglieremo in due il bambino vivo cosi ciascuna delle due madri ne avrà una parte. No, no! - disse la prima donna. - Piuttosto lasciate a lei il bambino, ma vi scongiuro sire, non uccidetelo. L'altra madre invece si mostrò d'accordo con il giudizio dei re: - Va bene sire, tagliatelo in due come avete detto.
In questi giorni, in cui tutti stanno puntando il dito contro il giudice e le guardie, dovremmo rileggerci questo brano con più attenzione e capire di chi sono le vere colpe. Sono un padre, rinuncerei alla mia stessa vita per mio figlio... il gatto
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