Sono di nuovo qui, le regole non sono cambiate, siete tutti bene accetti fermatevi tutto il tempo che desiderate.
un sorriso, il gatto
mi sembra ovvio ma lo dico per essere chiaro, quanto scritto in questo blog è parto della mia mente contorta, le foto i video e le musiche, quando non diversamente specificato, sono prese in prestito dal mare magum che è internet...
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Post n°51 pubblicato il 25 Settembre 2012 da il_gatto_soriano
Attendi, tessendo nei capelli bianchi gigli, colti negli ombrosi meandri di questo ruscello sul quale siedi. Attendi che le sue acque si dipingano della sembianza così a lungo anelata così a lungo sospirata. Attendi e nei capelli corvini seta d'argento si intreccia alle rose rosse di passione che non sfiorisce e conta le tante lune tramontate oltre il ciglio del giorno. Attendi mentre negl'occhi un ombra d'acqua riflette il desiderio sopito nel silenzio dell'attesa. Attendi e ti sorprendi dell'abbraccio sensuale e deciso che ti coglie mentre le labbra affondano tra i capelli della nuca respirando il profumo della tua anima il gatto |
Post n°50 pubblicato il 24 Settembre 2012 da il_gatto_soriano
Partiendo da la data odiernas, el Gato sorianos ha encominciado el curso de spagnolos Da hoy, el gato, escriberà in Italiano, dialettos leccese y espagnolo de la catalugna porque dovras emparar a ablare in espagnolo. Non bastavano a el Gato, le riunion a decider un casso, gli incontri con los fornidores furbacchiones y le telefonates con questuantes de varias natura y oltres rompicogliones Ci mancavas solos el curso de lingua espagnola per negocios. quindis si non me vedes per troppo tiempos, significas una de queste seguenti coses: - el Gato es muerto perchè ha provato a comer hongos de bosque toxico - el Gato es definitivamentes esauritos causa troppis frontis su cui es attivo - el Gato si es rotto los melones e non ne puedes più de star destràs a na brancas che minchiones... Esperos che el Gato sopravivir a tutos esto casino para tornar manana per la manana a scriver le sues coses. besos a tuttis, especialmente al rospaccio Isry ;-) el Gato, noto anche come Amante Picante Diablo Gatto Veleno Rosso GattaNova Chupacabra |
Post caldo...se sensibili all'argomento evitatene la lettura...potrebbe avere effetti indesiderati :-) Le dita scorrono lente. Senza guardare seguono i sentieri del tuo corpo che anelano affamate. Sfiorano il contorno della labbra lasciandosi mordere. Seguono il mento scendendo lungo il collo. Lì indugiano e scendono lente a cercare le areole dei seni che reagiscono al tocco maturando come frutti maturi, pronti per essere morsi dalle labbra dischiuse. Scendono ancora, seguendo la linea del ventre giocando con l'ombellico e facendoti sorridere. Prima di sospirare immergendosi nella calda e umida piega della tua conchiglia. il gatto
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"Dai Muoviti che la nonna ti aspetta, sai che vuole che tu sia puntuale". Ormai era abituata a quella frase, detta in modo perentorio e con fare sprezzante. Da quando Mamma aveva incontrato Cacciatore, mandava sempre più spesso Cappuccetto da Nonna, con ogni scusa, pur di avere un po di intimità con lui. "E mi raccomando, stai un po con lei, tienile compagnia che Nonna è sempre sola". "Si Mamma, oggi resto con lei fino a sera così mi potrà insegnare a fare l'uncinetto". "Brava Cappuccetto, sei proprio brava. Non fare oltre il tramonto però. Ricordati che c'è Lupo" "Si Mamma lo so" le disse Cappuccetto e si incamminò per stranda legandosi sotto al mento il cappuccio della mantella rossa. Appena sentì chiudere la porta di casa, si nascose dietro una siepe e attese. Meno di 5 minuti dopo arrivò Cacciatore che entrando baciò Mamma. Cappuccetto già sapeva cosa sarebbe accaduto dopo, aveva guardato Mamma spogliarsi e sorridere a Cacciatore e fare tutte quelle cose strane loro due insieme. Cappuccetto era comunque felice, è vero che Mamma la mandava via di casa per fare l'amore con Cacciatore, ma Mamma era felice e questo era importante per lei. Si incamminò lungo la strada; Lupo la aspettava, all'inizio del bosco. "Ciao Lupo, che bello che mi aspettavi, sono pronta. Devo passare da Nonna, però, voglio comunque dirle che passo questa sera" Lupo guardò gli occhi di Cappuccetto con i suoi occhi scuri e profondi, voltò il muso e si incamminò per il sentiero breve che portava alla casa della nonna. Il sentiero breve, quello dei lupi era il più pericoloso, ma Cappuccetto non aveva paura, Lupo era il più feroce e forte di tutti. E Lupo era al suo fianco. Invece di impiegarci la solita mezz'ora, in meno di 10 minuti arrivarono da Nonna. Il passaggio attraverso la tana dei lupi era breve e veloce, ma nessun uomo lo faceva. Lungo la strada Cappuccetto non disse nulla a Lupo, non c'era da dire nulla, ne avevano parlato già tante volte. In prossimità della casa di Nonna, Lupo si fermò e al riparo del bosco e lasciò che Cappuccetto andasse avanti. "Nonna sono io, apri" Disse Cappuccetto al citofono della villetta nel bosco. "Cosa c'è Cappuccetto", rispose Nonna senza aprire, "ti avevo detto che oggi sarei stata impegnata e ti avevo detto di non venire". "Si Nonna, sono passata per dirti che tornerò nel pomeriggio. Mamma ed io dobbiamo andare in centro città e tornerò con lei verso le 7 di squesta sera." "Portatevi il cellulare, così se ci sono problemi vi chiamo" "Quello di Mamma è rotto, ricordi? Puoi chiamare il mio. E' sempre acceso." "Vabbene ci vediamo questa sera." Nonna era comunque molto giovane, i suoi 55 anni non sembravano affatto e Boscaiolo, ne era da sempre innamorato. Cappuccetto si allontanò da casa di Nonna e rimase nascosta qualche minuto, il tempo di vedere che Boscaiolo fosse lì da lei. Nonna le aveva detto che quel Mercoledì non doveva passare: quel Mercoledì sarebbe stata con Boscaiolo...come Mamma era con Cacciatore. Era il giorno giusto. Lupo aspettava Cappuccetto vicino alla pianta di mirtilli in riva al ruscello. Appena la vide si alzò, le si avvicinò e le porse il muso per avere una carezza. Cappuccetto si abbassò e baciò Lupo sul muso. Se non fosse stato per il pelo, si sarebbero viste le guance di Lupo arrossire. Lupo guardò negli occhi Cappuccetto un attimo di più di quello che fosse giusto fare. Il tempo perchè Cappuccetto capisse quello che già sapeva. "Andiamo Cappuccetto? La strada è lunga e dobbiamo farla in fretta". "Un attimo Lupo devo fare ancora una cosa" e prese il cellulare dalla tasca e lo buttò nel torrente. Si incamminarono lungo la strada del bosco che solo Lupo conosceva. Lungo la strada si fermavano ogni tanto per riposare, Lupo si accucciava ai piedi di Cappuccetto e Cappuccetto gli raccontava bellissime favole. Ho trovato questo graffito nel sottopassaggio della stazione di Porta Garibaldi a Milano e l'ho fotografato, ne ignoro l'autore ma se lo conoscessi gli farei affrescare casa mia. La storia che avete letto è ispirata al gesto raffigurato nel graffito. Spero che nessuno cancelli o insozzi questa piccola opera d'arte il gatto |
Post n°47 pubblicato il 14 Settembre 2012 da il_gatto_soriano
Torno sul tema dei consigli letterari per indicarvi questo libro di Mauro Corona. "La casa dei sette ponti" è un libro che racconta un viaggio nell'anima a toni di "grigio". Un viaggio senza un vero lieto fine ma che attraverso l'incubo riporta l'uomo a riscoprire i veri valori della vita. L'autore del libro non è facile, Mauro Corona è un autore rude come le sue montagne, tagliente come le asce e gli scalpelli che utilizza per le sue sculture e triste ed arrabiato come chi è nato e vissuto nelle montagne tra Erto e Casso e hanno vissuto da vicino l'esperienza del Vajont. Leggere Corona non è semplice, ho letto tutti i suoi libri e ogni volta ho trovato una sua lacrima rabbiosa per un mondo che, se pur arido gesti amorevoli e povero come solo le montagne del Friuli posso esserlo, è rimpianto con note di triste nostalgia. Un mondo cancellato in pochi secondi dalla devastazione che l'uomo ha creato ignorando i segnali che la natura dava forti e chiari: la tragedia del Vajont appunto. In questo libro Corona lascia le montagne di Erto e Casso e ci porta a sognare tra le aspre vette dell'appennino tosco-emiliano. Cambiano i luoghi e i panorami a lui soliti, ma non cambiano gli uomini e i loro valori. Questo vale anche per il ricco e spregiudicato mercante della seta che pur vincendo la sfida che il mercato globale gli impone non riesce a vincere la sfida con la sua storia e la semplice umiltà che una casa povera dai tetti variopinti gli imporrà. Un viaggio intimista e spietato alla riscoperta di se. Un libro intimista, un viaggio alla riscoperta di se. Un lbro che tiene compagnia per un paio d'ore e racconta una storia semplice e che colpisce.
il gatto |
Inviato da: cassetta2
il 11/09/2020 alle 09:28
Inviato da: amandaclark82
il 30/12/2016 alle 16:42
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 16:22
Inviato da: generazioneottanta
il 15/07/2016 alle 13:02
Inviato da: isry
il 11/01/2016 alle 10:36