Creato da il_gatto_soriano il 08/07/2012

Il graffio del Gatto

il graffio di un gatto randagio

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Attesa...

Post n°51 pubblicato il 25 Settembre 2012 da il_gatto_soriano











Attendi,

tessendo nei capelli bianchi gigli,

colti negli ombrosi meandri

di questo ruscello

sul quale siedi.

Attendi

che le sue acque

si dipingano della sembianza

così a lungo anelata

così a lungo sospirata.

Attendi

e nei capelli corvini

seta d'argento si intreccia

alle rose rosse di passione

che non sfiorisce

e conta

le tante lune tramontate

oltre il ciglio del giorno.

Attendi

mentre negl'occhi

un ombra d'acqua riflette

il desiderio

sopito nel silenzio dell'attesa.

Attendi e ti sorprendi

dell'abbraccio sensuale e deciso

che ti coglie

mentre le labbra affondano

tra i capelli della nuca

respirando il profumo

della tua anima

il gatto



 
 
 

Buenos Dias a totos los amigos

Post n°50 pubblicato il 24 Settembre 2012 da il_gatto_soriano

Partiendo da la data odiernas, el Gato sorianos ha encominciado el curso de spagnolos

Da hoy, el gato, escriberà in Italiano, dialettos leccese y espagnolo de la catalugna porque dovras emparar a ablare in espagnolo.

Non bastavano a el Gato, le riunion a decider un casso, gli incontri con los fornidores furbacchiones y le telefonates con questuantes de varias natura y oltres rompicogliones

Ci mancavas solos el curso de lingua espagnola per negocios.

quindis si non me vedes per troppo tiempos, significas una de queste seguenti coses:

- el Gato es muerto perchè ha provato a comer hongos de bosque toxico

- el Gato es definitivamentes esauritos causa troppis frontis su cui es attivo

- el Gato si es rotto los melones e non ne puedes più de star destràs a na brancas che minchiones...

Esperos che el Gato sopravivir a tutos esto casino para tornar manana per la manana a scriver le sues  coses.




besos a tuttis, especialmente al rospaccio Isry


;-)

el Gato, noto anche come

Amante Picante

Diablo Gatto

Veleno Rosso

GattaNova

Chupacabra


 
 
 

Le dita...

Post n°49 pubblicato il 19 Settembre 2012 da il_gatto_soriano
 

Post caldo...se sensibili all'argomento evitatene la lettura...potrebbe avere effetti indesiderati :-)


Le dita scorrono lente.

Senza guardare

seguono i sentieri del tuo corpo

che anelano affamate.

Sfiorano il contorno della labbra

lasciandosi mordere.

Seguono il mento

scendendo lungo il collo.

Lì indugiano

e scendono lente

a cercare le areole dei seni

che reagiscono al tocco

maturando come frutti maturi,

pronti per essere morsi

dalle labbra dischiuse.

Scendono ancora,

seguendo la linea del ventre

giocando con l'ombellico

e facendoti sorridere.

Prima di sospirare

immergendosi

nella calda e umida piega

della tua conchiglia.



il gatto

 

 
 
 

Cappuccetto e Lupo

Post n°48 pubblicato il 17 Settembre 2012 da il_gatto_soriano
 

"Dai Muoviti che la nonna ti aspetta, sai che vuole che tu sia puntuale".

Ormai era abituata a quella frase, detta in modo perentorio e con fare sprezzante. Da quando Mamma aveva incontrato Cacciatore, mandava sempre più spesso Cappuccetto da Nonna, con ogni scusa, pur di avere un po di intimità con lui.

"E mi raccomando, stai un po con lei, tienile compagnia che Nonna è sempre sola".

"Si Mamma, oggi resto con lei fino a sera così mi potrà insegnare a fare l'uncinetto".

"Brava Cappuccetto, sei proprio brava. Non fare oltre il tramonto però. Ricordati che c'è Lupo"

"Si Mamma lo so" le disse Cappuccetto e si incamminò per stranda legandosi sotto al mento il cappuccio della mantella rossa.

Appena sentì chiudere la porta di casa, si nascose dietro una siepe e attese. Meno di 5 minuti dopo arrivò Cacciatore che entrando baciò Mamma.

Cappuccetto già sapeva cosa sarebbe accaduto dopo, aveva guardato Mamma spogliarsi e sorridere a Cacciatore e fare tutte quelle cose strane loro due insieme. Cappuccetto era comunque felice, è vero che Mamma la mandava via di casa per fare l'amore con Cacciatore, ma Mamma era felice e questo era importante per lei.

Si incamminò lungo la strada; Lupo la aspettava, all'inizio del bosco.

"Ciao Lupo, che bello che mi aspettavi, sono pronta. Devo passare da Nonna, però, voglio comunque dirle che passo questa sera"

Lupo guardò gli occhi di Cappuccetto con i suoi occhi scuri e profondi, voltò il muso e si incamminò per il sentiero breve che portava alla casa della nonna.

Il sentiero breve, quello dei lupi era il più pericoloso, ma Cappuccetto non aveva paura, Lupo era il più feroce e forte di tutti. E Lupo era al suo fianco.

Invece di impiegarci la solita mezz'ora, in meno di 10 minuti arrivarono da Nonna. Il passaggio attraverso la tana dei lupi era breve e veloce, ma nessun uomo lo faceva.

Lungo la strada Cappuccetto non disse nulla a Lupo, non c'era da dire nulla, ne avevano parlato già tante volte.

In prossimità della casa di Nonna, Lupo si fermò e al riparo del bosco e lasciò che Cappuccetto andasse avanti.

"Nonna sono io, apri" Disse Cappuccetto al citofono della villetta nel bosco.

"Cosa c'è Cappuccetto", rispose Nonna senza aprire, "ti avevo detto che oggi sarei stata impegnata e ti avevo detto di non venire".

"Si Nonna, sono passata per dirti che tornerò nel pomeriggio. Mamma ed io dobbiamo andare in centro città e tornerò con lei verso le 7 di squesta sera."

"Portatevi il cellulare, così se ci sono problemi vi chiamo"

"Quello di Mamma è rotto, ricordi? Puoi chiamare il mio. E' sempre acceso."

"Vabbene ci vediamo questa sera."

Nonna era comunque molto giovane, i suoi 55 anni non sembravano affatto e Boscaiolo, ne era da sempre innamorato. Cappuccetto si allontanò da casa di Nonna e rimase nascosta qualche minuto, il tempo di vedere che Boscaiolo fosse lì da lei.

Nonna le aveva detto che quel Mercoledì non doveva passare: quel Mercoledì sarebbe stata con Boscaiolo...come Mamma era con Cacciatore. Era il giorno giusto.

Lupo aspettava Cappuccetto vicino alla pianta di mirtilli in riva al ruscello. Appena la vide si alzò, le si avvicinò e le porse il muso per avere una carezza.

Cappuccetto si abbassò e baciò Lupo sul muso. Se non fosse stato per il pelo, si sarebbero viste le guance di Lupo arrossire.

Lupo guardò negli occhi Cappuccetto un attimo di più di quello che fosse giusto fare. Il tempo perchè Cappuccetto capisse quello che già sapeva.

"Andiamo Cappuccetto? La strada è lunga e dobbiamo farla in fretta".

"Un attimo Lupo devo fare ancora una cosa" e prese il cellulare dalla tasca e lo buttò nel torrente.

Si incamminarono lungo la strada del bosco che solo Lupo conosceva.

Lungo la strada si fermavano ogni tanto per riposare, Lupo si accucciava ai piedi di Cappuccetto e Cappuccetto gli raccontava bellissime favole.



Ho trovato questo graffito nel sottopassaggio della stazione di Porta Garibaldi a Milano e l'ho fotografato, ne ignoro l'autore ma se lo conoscessi gli farei affrescare casa mia. La storia che avete letto è ispirata al gesto raffigurato nel graffito.

Spero che nessuno cancelli o insozzi questa piccola opera d'arte

il gatto

 
 
 

Consiglio letterario: La casa dei sette ponti

Post n°47 pubblicato il 14 Settembre 2012 da il_gatto_soriano
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Torno sul tema dei consigli letterari per indicarvi questo libro di Mauro Corona. "La casa dei sette ponti" è un libro che racconta un viaggio nell'anima a toni di "grigio". Un viaggio senza un vero lieto fine ma che attraverso l'incubo riporta l'uomo a riscoprire i veri valori della vita.

L'autore del libro non è facile, Mauro Corona è un autore rude come le sue montagne, tagliente come le asce e gli scalpelli che utilizza per le sue sculture e triste ed arrabiato come chi è nato e vissuto nelle montagne tra Erto e Casso e hanno vissuto da vicino l'esperienza del Vajont.

Leggere Corona non è semplice, ho letto tutti i suoi libri e ogni volta ho trovato una sua lacrima rabbiosa per un mondo che, se pur arido gesti amorevoli e povero come solo le montagne del Friuli posso esserlo, è rimpianto con note di triste nostalgia. Un mondo cancellato in pochi secondi dalla devastazione che l'uomo ha creato ignorando i segnali che la natura dava forti e chiari: la tragedia del Vajont appunto.

In questo libro Corona lascia le montagne di Erto e Casso e ci porta a sognare tra le aspre vette dell'appennino tosco-emiliano. Cambiano i luoghi e i panorami a lui soliti, ma non cambiano gli uomini e i loro valori. Questo vale anche per il ricco e spregiudicato mercante della seta che pur vincendo la sfida che il mercato globale gli impone non riesce a vincere la sfida con la sua storia e la semplice umiltà che una casa povera dai tetti variopinti gli imporrà. Un viaggio intimista e spietato alla riscoperta di se.
Corona riprende i temi che ha già trattato nel suo libro: "come sasso del ruscello" e ne crea una favola semplice e veloce come le curve delle strade dell'Abetone.

Un libro intimista, un viaggio alla riscoperta di se. Un lbro che tiene compagnia per un paio d'ore e racconta una storia semplice e che colpisce.

 

il gatto

 
 
 

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