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Sì, ci sono momenti in cui anche gli alberi possono essere sradicati, come quando si verificano forti tornado o uragani. Nella maggior parte dei casi, però, rimangono “scardinati” dai loro luoghi di crescita e maturazione e come sappiamo, ci sono tutti i tipi di alberi: vari sempreverdi, salice, quercia, acero, sequoia, olivo, sassofrasso, pino, palissandro, sandalo e altri.

Alcuni mala di preghiera e gioielli sacri sono composti da molti di questi tipi di alberi. I seguenti sono i più popolari.

Il suo Sé più elevato lo guidò a realizzare come i livelli di coscienza guidano le condizioni umane.

Alla fine, quando la gente gli passava accanto e gli chiedeva chi fosse (non riconoscevano il principe reale che ora indossava abiti laceri ed era molto magro e fragile), la sua risposta era “Aham Butasmi” (“Io sono Risvegliato”).

Egli insegnò l’uso dei Semi di Boddhi (ovviamente i semi di fico non sono adatti ad essere incordati come mala). I Semi di Boddhi non servono solo per contare le recitazioni di un mantra. Hanno proprietà calmanti, lenitive, proprio come certe pietre preziose e possono essere usati nella preghiera per tutti i desideri e i bisogni. Si insegna che i mantra recitati con un mala di Semi di Boddhi si moltiplicano innumerevoli volte in tutto il regno eterico.

Nel corso dei secoli, le piantine dell’albero di fico originale sotto il quale “Il Buddha” si sedette furono piantate in vari luoghi. Una discendenza dell’albero originale si trova a Bodhgaya, in India (ora conosciuta con il suo antico nome originale “Bharata”) che è il luogo di nascita del Buddha. Il suo compleanno viene celebrato ogni anno a maggio, nella data della luna piena.

Il Rudraksha proviene da un frutto blu simile a una prugna. I suoi semi sono rotondi con creste chiamate “murkies”, (“facce”) e ogni “murki” ha una missione specifica secondo il numero di essi trovati su un seme. Il RUDRAKSHA ha molte delle stesse proprietà del SANDALO.

L’antica storia della loro formazione è che SHIVA – il terzo della Trinità Divina originale che include BRAHMA (l'”Espansore”) e NARAYANA (conosciuto anche come “VISHNU” – il “Sostenitore”) era seduto in meditazione e cominciò a piangere mentre realizzava tutte le sfide che avrebbero assalito l’umanità nel corso dei secoli.

Le sue lacrime divennero i semi di RUDRAKSHA. La parola RUDRAKSHA si traduce come “Lacrime di Shiva”. Il suo nome – Shiva – è stato tradotto come “Distruttore” ma la traduzione più accurata è “Trasformatore”.

Questo aspetto del DIVINO ASSOLUTO – IL TUTTO – è anche detto essere il primo “Yogi” (“Uno che è unificato” [collegato al TUTTO]). “Yoga” si traduce come “Unione Divina” e ha molti tipi come “Jnana” (Studio Intellettuale”), “Mantra” (recitazione di suoni sacri nella procedura di “jappa” o “ripetizione coerente”), “Karma” (azioni che portano a certi risultati; c’è sia il Karma buono che quello cattivo), “Hatha” (attività dello stile di vita che comprende anche l’esecuzione di “asanas” o “posture”, cioè, esercizi particolari), “Dhyana” (“Meditazione”), “Brahma” (“Devozionale”), ecc. Ce ne sono molti altri. I semi di RUDRAKSHA sono stati studiati scientificamente nei tempi moderni e uno dei principali ricercatori è il Dr. Rubhas Roi.

Come già detto, i semi e i legni degli alberi hanno l’essenza della “coscienza” o “forza vitale” dell’albero specifico.

Se utilizzati come mala di preghiera, dovrebbero essere puliti muovendoli per alcuni momenti attraverso il fumo dell’incenso come l’ambra, l’incenso, il sandalo o il sorig tibetano.

La pulizia con acqua non è consigliata perché i semi o i legni potrebbero rompersi se immersi per troppo tempo nell’acqua.

Ci sono dei devoti che lavano i mala di semi e legni in acqua solo per pochi istanti quando li ottengono per la prima volta.

Se si usa l’acqua, i semi o i legni devono essere immediatamente asciugati con un asciugamano pulito. Dopo l’incensazione (o il metodo di pulizia rapida in acqua), dovrebbero essere messi alla luce del sole per circa un’ora.

Ora sono pronti per essere benedetti e usati per la preghiera e la meditazione. Molte degli altri percorsi del mondo usano i grani di preghiera.

Per esempio, i cattolici li chiamano “rosari”. I musulmani li chiamano “grani dhikr”.

I primi grani di preghiera furono usati dalle antiche civiltà di Kemet (Egitto) e Bharata (India).

Alcuni che sono stati scoperti nelle rovine di Kemet hanno più di 40.000 anni. Alcuni mala di preghiera sono collegati a specifiche guide spirituali come Buddha (Seme di Boddhi), Yeshua (Olivo), Krishna (Legno di Sandalo), ecc. In realtà, qualsiasi mala di preghiera può essere usato per allinearsi con qualsiasi aspetto della SORGENTE.

Nel SANATANA DHARMA (“Sentiero Eterno” [erroneamente chiamato “Induismo”]), ci sono due modi di adorare il DIVINO ASSOLUTO:

1.) “Saguna” (“Con la forma”) per mezzo di particolari “murties” (rappresentazioni di un aspetto del DIVINO ASSOLUTO con un’immagine o una statua) e

2.) “Nirguna” (“Senza forma”).

Così, questo sentiero non è “politeismo” (adorazione di “dei” e “dee”) come è stato accusato o giudicato.

I cattolici hanno enormi statue di santi nelle chiese.

I musulmani si riferiscono a molti “attributi” di ALLAH, ma non ne raffigurano gli aspetti.

Quindi, stanno adorando il DIVINO con il processo di “Nirguna”.

Quando l’umanità smetterà di criticare il modo in cui tutti noi adoriamo la FONTE, potremo meglio unirci come “luci” della LUCE.