Umanità VariaIdentità di Genere ed altro |
AREA PERSONALE
MENU
I MIEI BLOG AMICI
Post n°42 pubblicato il 08 Aprile 2010 da GenderIdentity
Nei giorni 9-10-11 aprile 2010, presso Hotel “Villa Morazzana” Via Eugenio Curiel, 110 – 57128 Livorno, si terrà il “Congresso Italiano Transgender Transessuali ed Intersessuati”. Il Congresso, organizzato e convocato da un gruppo di persone che si è costituito in Staff, con l’appoggio diretto dell’Associazione Trans Genere e dell’Associazione Crisalide PanGender ed indiretto di altre Associazioni, si presenta come l’occasione di un approfondito confronto sulla situazione dei diritti della persona, a partire dalle persone Transgender, Transessuali ed Intersessuate, nella nostra società Italiana.
Nelle due giornate di lavoro (10 e 11 aprile), oltre ad un confronto sulle questioni generali, saranno affrontati temi quali: a) la validità e l’attualità dei protocolli per il percorso di transizione, la rete di conoscenza e di scambio di informazione sui vari centri, sugli specialisti sul territorio nazionale; b) Proposte di legge attualmente ferme in Parlamento, in sostituzione o miglioramento dell’attuale legge 164/82, e relativa discussione sulle varie procedure legali; c) La questione del “lavoro”: le proposte di legge al fine di superare l’attuale situazione di discriminazione, proposte di auto imprenditorialità e quali altre possibilità e prospettive; d) Quale ruolo all’interno del più ampio movimento LGBT? Come porci di fronte al crescente clima di violenza? Quale rapporto con i mass-media? Questi, in buona sostanza, i temi che saranno affrontati dal Congresso, il quale vedrà un ampio spazio per i contributi da parte di alcuni ospiti. E’ prevista la presenza, tra gli altri, dell’ On. Paola Concia, Vladimir Luxuria, il presidente nazionale di Arcigay Paolo Patanè, la scrittrice e giornalista Delia Vaccarello, Sergio Rovasio segretario nazionale Certi Diritti, etc. |
Post n°41 pubblicato il 26 Marzo 2010 da GenderIdentity
E' QUESTO IL VERO VOLTO DEL TRANSESSUALISMO?
No, non lo è. Questo è ciò che la tv vuol mostrarti, quello che fà audience. Ed è per questo che il mondo non conosce la verità, perché le stesse persone transessuali tendono a nasconderla persino a sé stesse: la sofferenza. E' una sofferenza diversa rispetto a quella delle persone omosessuali perché riguarda la sfera più intima, la dicotomia tra corpo e mente permea tutta la tua vita, mostrandoti tutto il ribrezzo che provi nei confronti del tuo corpo, nel quale non ti riconosci. Un urlo di dolore straziante e un odio verso lo specchio che ogni volta ti propone un'immagine di te distorta, deforme, come quella dell'attrazione del Luna Park.
Vorrei mostrare quest'urlo di dolore come ha fatto Edvard Munch. Un urlo che dura tutta una vita, lacerando la tua anima. Il mondo ti vede deforme quando il tuo corpo inizia ad assumere nuove forme, ma in realtà questo tuo corpo inizia finalmente ad avvicinarsi alla tua mente, anche se sai che non saranno mai completamente identici. L'urlo, o anche Il grido, è un celebre dipinto di Edvard Munch (titolo originale in norvegese: Skrik). L'opera è un simbolo dell'angoscia e dello smarrimento che segnano tutta la vita del pittore norvegese. La scena rappresenta un'esperienza vera della vita dell'artista: mentre si trovava a passeggiare con degli amici su un ponte della città di Nordstrand (oggi quartiere di Oslo), il suo animo venne pervaso dal terrore. Così descrive la scena lo stesso Munch con alcune righe scritte sul suo diario mentre era malato a Nizza: « Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all'improvviso di rosso sangue. Mi fermai, mi appoggiai stanco morto ad un recinto. Sul fiordo neroazzurro e sulla città c'erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura... e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura. » (da Wikipedia) Perché ti nascondi popolo trans? Perché non urli al mondo tutta la tua intima sofferenza? |
Post n°40 pubblicato il 19 Marzo 2010 da GenderIdentity
Ci sono bambine che fantasticano sulla barba che avranno da grandi e maschietti che per sostituire la bambola alla classica automobilina fanno capricci interminabili.
Un progetto innovativo della International Endocrine Society sta facendo discutere i medici di tutto il mondo. Quando la virilità ha avuto già uno sviluppo completo, modificare il proprio corpo al femminile, significa mutilare i genitali, togliere barba e peli e molto altro ancora. Nel caso della femmina che si sente maschio, lo sviluppo delle mammelle, una volta avvenuto, è reversibile soltanto col bisturi. Bloccando, invece, lo sviluppo puberale fino a 16 anni si dà a* ragazz* la possibilità di optare poi per l'altro sesso senza interventi pesanti. LIMBO - E' una sorta di "limbo" lecito vista l'incertezza di queste condizioni. Già alcuni centri specializzati hanno adottato questa strategia, ad esempio quello della Free University di Amsterdam, diretto da Peggy Cohen-Kettenis, che ha una grande esperienza. Strategia che consiste nel somministrare sui 12-13 anni, farmaci che bloccano lo sviluppo puberale. E l'esperienza olandese sembra dare buoni risultati. Domenico Di Ceglie, psichiatra infantile della Tavistock Clinic di Londra preferisce invece adottare una politica più prudente: si attende la pubertà perché molti bimbi che mostrano segni di transessualismo supera il problema con l'età adulta e poi per ora non sappiamo quanto le terapie che bloccano la pubertà influiscano sull'identità di genere a livello del cervello: c'è il rischio di confondere ulteriormente una situazione già incerta. Si lavora meglio ad Amsterdam o a Londra? Questo non lo so, ma preferisco pensare che ci sia una speranza di evitare il ricorso al bisturi per tante persone con un'Identità di Genere Atipica. |
Post n°39 pubblicato il 19 Marzo 2010 da GenderIdentity
Ieri non era decisamente una buona giornata: un mal di testa che non voleva sapere di andarsene e tanti pensieri. Verso sera ricevo un sms dal mio fidanzato che mi ha tirato su il morale: una risata può cambiare il tuo umore :) Riporto fedelmente il testo del messaggio: "La mia cartella ha un piccolo taglio sul bordo tanto da far uscire di 1 cm circa il ferretto che la modella. Il tram pieno di gente. Una signora si volta stizzita verso di me: guarda che ti denuncio -mi fa- e non fare quella faccia da scemo, pervertito! Lì per lì ho pensato che fosse fuori. Poi ho visto che c'era gente che rideva, guardo meglio e ho visto che le sollevavo la gonna col ferretto della cartella" E così si è preso del pervertito...hihihi
|
Post n°38 pubblicato il 17 Marzo 2010 da GenderIdentity
Da qualche giorno si aggirano sulle strade di Torino, tram e autobus con la pubblicità di CONTATTO, la linea d'ascolto per gay, lesbiche, bisessuali e trans del circolo Maurice.
|
Post n°37 pubblicato il 07 Marzo 2010 da GenderIdentity
L'amore è un sentimento intenso e profondo, di affetto, simpatia ed adesione, rivolto verso una persona, un animale, un oggetto, o verso un concetto, un ideale. L'amore "romantico" ha un significato, o almeno un significato preciso; quando l'amore fra due esseri umani assume caratteristiche riconducibili al romanticismo: struggimento, comunione, affetto, passione anche fisica. (da Wikipedia) Potrei spendere mille parole, mille frasi scontate, ma voglio essere realista. Il mio è un amore nato in tarda età, ma forse per questo vissuto più intensamente, perché non c'è niente di scontato. Ma non è un amore vissuto in maniera struggente come quello della vecchia e popolare canzone di Milva, doloroso perché non ricambiato. Eppure l'amore, nonostante sia ricambiato, è anche dolore. Un'altra canzone, stavolta di Maya Buskila dice: לדעת לאהוב זה לדעת כאב (saper amare è conoscere il dolore). Non sono parole vuote, l'amore è anche sofferenza, ma è l'unica che si accetta di buon grado perché si CONDIVIDE. L'amore è anche prendere un fardello e aiutare la persona amata a portarlo, condividere fatiche e dolore del vivere quotidiano, ma anche le ferite lasciate da una vita dura e piena di ostacoli e sofferenze. Ciò che sto vivendo è autentico e prezioso e riempie la mia vita, dandole un senso che prima non aveva. E non smetterò di ringaziare Dio per l'uomo che mi ha messo a fianco. |
Post n°36 pubblicato il 06 Marzo 2010 da GenderIdentity
La Città di Torino, accogliendo la proposta delle Associazioni del Coordinamento Gay Lesbiche Transessuali di Torino, nel febbraio 2001 ha istituito il Servizio LGBT per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Cosa si intende con LGBT: acronimo frequentemente utilizzato a livello internazionale per indicare gli aggettivi o sostantivi Lesbica, Gay, Bisessuale, Transgender Finalità RINGRAZIO IL MIO FIDANZATO PER LE INFORMAZIONI - ABITA IN UNA CITTA' MOLTO SPECIALE. |
Post n°35 pubblicato il 05 Marzo 2010 da GenderIdentity
È grave essere diversi?
|
Post n°34 pubblicato il 04 Marzo 2010 da GenderIdentity
Il Centro Studi di Sessuologia Clinica di Torino e la Fondazione Carlo Molo Onlus sono lieti di invitarVi al seguente appuntamento:
Mercoledì 10 marzo 2010 ore 19-21 “I GNRH ANALOGHI NEL TRATTAMENTO DEL DIG” Adriana Godano, Roberto Lala, Chiara Manieri I Relatori, da decenni impegnati nella clinica e nella ricerca nel campo dei DIG, illustreranno le molecole che si utilizzano per bloccare la produzione delle gonadotropine, e quindi la produzione ormonale rispettivamente dei testicoli e delle ovaie, ed analizzeranno pro e contro del loro utilizzo in RAGAZZI E RAGAZZI ADOLESCENTI con Identità di Genere Atipica, e in adulti con particolari condizioni cliniche. Vi aspettiamo. Segreteria Organizzativa Fondazione Carlo Molo Onlus Via P. Sacchi 42/E - Torino Per informazioni ed iscrizioni: tel. 011/58.05.444 e-mail: cssessuologiaclinica@yahoo.it |
Post n°33 pubblicato il 04 Marzo 2010 da GenderIdentity
Dal dramma di un'infanzia negata, Flora è costretta a diventare spettatrice silenziosa di altre violenze e di un mistero, quello di Baby, il bambino dai lunghi capelli d'oro che accudisce con dedizione. Assisterà impotente all'orrore dello stupro, ma soprattutto alla metamorfosi del bambino. Il bambino che diventerà Diana, attraverso fasi alterne, vincerà la sua battaglia con la vita.
|
Post n°32 pubblicato il 23 Febbraio 2010 da GenderIdentity
Quando abbiamo a che fare con questioni di interpretazioni bibliche, bisogna sempre tenere a mente il ruolo dell’autorità della Bibbia nelle questioni di Fede e di ordine pratico. La Bibbia è un testimone importante per la relazione tra Dio e l’umanità, ma non è il fine ultimo della Rivelazione di Dio: è Gesù Cristo, la Parola (da Logos, l’Essere per eccellenza - nota della traduttrice) che si è manifestata nella carne. Dobbiamo guardarci da ciò che molti hanno definito “bibliolatria” cioè far della Bibbia una sorta di idolo.
Un modo per guardarci dalla bibliolatria è rendersi conto che, mentre la Bibbia è al centro delle questioni di Fede, dev’essere anche “in conversazione” con la tradizione, l’esperienza e la ragione. La Bibbia va interpretata con l’aiuto dell’epoca e della tradizione del Cristianesimo. Bisogna anche avere la saggezza di applicare la Scrittura alle situazioni della vita reale. Ultima cosa ma più importante, la Scrittura dev’essere soppesata accanto all’esperienza umana, in particolare l’esperienza della Grazia di Dio. Non facciamo della Bibbia un idolo, poiché oggi abbiamo conoscenze scientifiche che ci permettono di entrare “in conversazione” con lo strumento della nostra Fede. |
Post n°31 pubblicato il 22 Febbraio 2010 da GenderIdentity
LO SGUARDO DI EROS IV- UN ALTRO SGUARDO SUL MONDO TRANS Il corpo sognato, il corpo transitorio, il corpo liberato: il racconto di Giorgia ci svela la quotidianità e la straordinarietà di una transessuale al di fuori di luoghi comuni e pregiudizi. Parallelamente il video si avvale di contributi d’immagini e mini interviste direttamente sul campo in relazione alle esperienze narrate dalla protagonista.
|
Post n°30 pubblicato il 20 Febbraio 2010 da GenderIdentity
Bhulbona ar shohojete Bojre tomar baje bashi Shei jhor jeno shoi anonde Bojre tomar baje bashi Stream of Life The same stream of life that runs through my veins night and day It is the same life that shoots in joy through the dust of the earth It is the same life that is rocked in the ocean-cradle of birth I feel my limbs are made glorious by the touch of this world of life. QUESTA CANZONE E' IN BENGALESE, LA LINGUA DELLA FIDANZATINA DI MI* FIGLI* E A LEI LA DEDICO. E' PER TE, TABADINA. |
Post n°29 pubblicato il 18 Febbraio 2010 da GenderIdentity
Mamma, ho un problema: mi sto iscrivendo ad un sito, ma devo scrivere PER FORZA dire di che SESSO sono! Il problema è che se io scrivo UOMO, i miei compagni di classe penseranno male, se invece scrivo DONNA, gli altri miei amici si faranno delle domande...
Ora, io mi chiedo...ma deve essere proprio obbligatorio indicare il sesso? |
Post n°28 pubblicato il 18 Febbraio 2010 da GenderIdentity
Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che vivono in Italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno? E se a sostenere la loro azione ci fossero anche i milioni di italiani stanchi del razzismo? Primo marzo 2010 si propone di organizzare una grande manifestazione non violenta per far capire all'opinione pubblica italiana quanto sia determinante l'apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società. Il colore di riferimento di Primo marzo 2010 è il giallo. Lo abbiamo scelto perché è considerato il colore del cambiamento e per la sua neutralità politica: il giallo non rimanda infatti ad alcuno schieramento in particolare. |
Post n°27 pubblicato il 18 Febbraio 2010 da GenderIdentity
1. Essere gay non è naturale. I veri italiani rifiutano ciò che è innaturale, come gli occhiali, le scarpe, il poliestere e l’aria condizionata. 2. Il matrimonio gay spingerà le persone a essere gay, allo stesso modo in cui far andare in giro persone alte vi fa diventare alti 3. Legalizzare il matrimonio gay aprirà la strada a ogni tipo di stile di vita folle. Le persone vorranno sposare i propri animali domestici, perché ovviamente un cane ha una personalità giuridica e i diritti civili per sposarsi 4. Il matrimonio eterosessuale esiste da moltissimo tempo e non è mai cambiato minimamente; le donne sono ancora una proprietà del marito, le nozze sono decise dai genitori, il padre ha diritto di vita e di morte sui figli, i neri non posso sposare i bianchi e il divorzio non esiste 5. Il matrimonio eterosessuale perderà valore se sarà permesso anche ai gay di sposarsi. La santità dei sette matrimoni di Liz Taylor verrebbe distrutta 6. I matrimoni eterosessuali sono validi perché sono fertili e producono figli. Le coppie gay, quelle sterili e le persone anziane non devono potersi sposare, perché i nostri orfanotrofi sono vuoti e il mondo ha bisogno di più bambini 7. Ovviamente i genitori gay tirerebbero su figli gay, proprio come da genitori eterosessuali nascono soltanto figli eterosessuali 8. Il matrimonio gay è vietato dalla religione cattolica. 9. I bambini non saranno mai sereni ed equilibrati senza un modello maschile e uno femminile a casa. Per questo nella nostra società quando un genitore è da solo, o perché è vedovo o perché è stato lasciato, gli vengono tolti anche i figli. 10. Il matrimonio gay cambierà i fondamenti della nostra società e noi non potremmo mai adattarci alle nuove norme sociali. Proprio come non ci siamo mai adattati alle automobili, al lavoro in fabbrica e all’allungamento della vita media |
Post n°26 pubblicato il 14 Febbraio 2010 da GenderIdentity
Il CSSC di Torino e la Fondazione Carlo Molo Onlus sono lieti di invitarVi al seguente appuntamento: “FAVOLOSE NARRANTI. INCONTRO CON PORPORA MARCASCIANO” Porpora Marcasciano “Noi trans siamo migranti in tutti i sensi, migranti di genere e in genere, verso un corpo più nostro, verso un paese più familiare, verso una terra meno ostile”. Porpora Marcasciano, sociologa, vice presidente del MIT (Movimento Italiano Tansessuali), racconta, attraverso il suo libro, la propria esperienza e impegno nella difesa dei diritti delle persone transessuali. : : : : : :
|
Post n°25 pubblicato il 09 Febbraio 2010 da GenderIdentity
Mamma, oggi mi DEVI comprare la birra! - Perché? - E' il mio compleanno, compio 16 anni! Mamma, oggi volevano sospenderci tutti! - Perché? - Per la macedonia! Il termine macedonia ha tre ambiti di utilizzo: la storia, la geografia, la culinaria (Wikipedia) In questo caso, ci riferiamo al terzo ambito: una macedonia di frutta. Però la macedonia è un GIOCO. Consiste in questo: ognuno sceglie il nome di un frutto, per esempio banana. Se qualcuno dice banana, chi ha scelto questo nome, deve alzarsi e fare un giro su sé stesso. Quando invece qualcuno dice MACEDONIA, ci si alza TUTTI in piedi e si fà un giro su sé stessi. Ma questo gioco DOVE e QUANDO si fà? Ovviamente IN CLASSE e DURANTE L'ORARIO DI LEZIONE... |
Post n°24 pubblicato il 09 Febbraio 2010 da GenderIdentity
"FARE FAMIGLIA DOMANI: scoprirsi in rete, mettersi in rete" gli incontri si terranno nei mesi di febbraio e marzo 2010 presso la Biblioteca Civica Villa AmorettiCorso Orbassano, 200 - Torino Proseguendo l’esperienza di confronto e riflessione sulle trasformazioni e sulla molteplicità dei modi di “fare famiglia” realizzata lo scorso anno, si tenterà di ragionare insieme sulle pratiche famigliari, caratterizzate da una fitta rete di scambi, risorse, vincoli e aiuti per giungere ad analizzare la “rete” come forma comunicativa e i modi in cui ci si mette in rete. Questo ciclo di incontri di informazione e sensibilizzazione proporrà strumenti per imparare a leggere forme e contenuti della costruzione di reti nei diversi modi di fare famiglia oggi. Si cercherà inoltre, di fornire strumenti di conoscenza e possibilità di azione a quanti oggi operano nell'ambito del sostegno e dei servizi per le famiglie. Ogni incontro, di due ore, sarà dedicato ad un tema specifico. Il contributo di un esperto sul tema, di un esperto sul campo e l’uso di materiali mediatici (film, spot pubblicitari, fotografie) serviranno a illustrare i tanti modi di fare rete riferiti alle pratiche famigliari, mettendo in luce gli aspetti di vincolo ma soprattutto di risorsa che caratterizzano la dimensione del contatto, del confronto e della condivisione tipica dell’essere e fare rete (in allegato il programma completo). Il ciclo di incontri è rivolto a tutta la cittadinanza. E’ gradita la prenotazione entro il 12 febbraio 2010 inviando la scheda di iscrizione allegata. Ingresso libero sino ad esaurimento postiSiete inoltre invitati alla Conferenza Stampa che si terrà il giorno 11 febbraio 2010 alle ore 11.00 presso la biblioteca Civica Villa Amoretti – sala Conferenze – Corso Orbassano 200 - Torino Il Progetto è stato realizzato da: Ufficio Progetto Famiglia Circoscrizione 2 Dipartimento di Ricerca Sociale dell'Università degli Studi del Piemonte Orientale FRAMES (Formazione, Ricerca, Azione, Media e Società) Comune di Torino - Settore Pari Opportunità e politiche di genere Servizio LGBT Cooperativa G. Accomazzi Labo Res - Laboratorio di ricerca e servizi
Con la collaborazione di: Tavolo Allargato Famiglia C2 Coordinamento Torino PrideInforma2Biblioteche Civiche Torinesi
Infine si ricorda che giovedì 18 marzo 2010 – ore 18.00 Sempre presso la biblioteca Civica Villa Amoretti verrà presentato ill libro:“ Famiglie sole. Sopravvivere con un welfare inefficiente” Del Bosca D., A. Rosina Vi aspettiamo numerosi! cordiali saluti Lo Staff Progetto Famigia C2 Telefono 011 4435237/ 240
|
Post n°23 pubblicato il 09 Febbraio 2010 da GenderIdentity
Il Comitato Unicef di Torino ha organizzato il XIII Corso Multidisciplinare di Educazione ai Diritti dal titolo: " NESSUNO ESCLUSO. Conoscere per non discriminare ". Il tema di quest'anno è la non-discriminazione, durante i 10 incontri si affronteranno diversi tipi di discriminazione: religiosa, di origine, di genere, economica. Fa parte di un progetto che intende sensibilizzare gli studenti universitari e neolaureati, e stimolare un processo partecipativo sulla mission dell’UNICEF, sui temi della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, nonché su tutte le altre questioni che investono l’area dei diritti umani, l’intercultura e la globalizzazione. Il tema di quest’anno è il primo principio della Convenzione sui diritti dell’infanzia : la non-discriminazione, riprendendone l’art. 2 : “ Gli Stati parti si impegnano a rispettare i diritti enunciati nella presente Convenzione e a garantire a ogni fanciullo che dipende dalla loro giurisdizione, senza distinzione di sorta e a prescindere da ogni considerazione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o altra del fanciullo o dei suoi genitori […]”.
|
Inviato da: GenderIdentity
il 09/10/2010 alle 22:05
Inviato da: camay_my_mind
il 30/09/2010 alle 15:35
Inviato da: GenderIdentity
il 16/09/2010 alle 05:55
Inviato da: liberadaria
il 07/09/2010 alle 23:14
Inviato da: jonasdgl63
il 17/08/2010 alle 07:04