ConsulenzaFilosofica - Filosofia
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Conoscenza filosofica e conoscenza tradizionale - XV -

Stando al ragionamento, l'anima non può accogliere ciò che è contrario a quello che essa porta.Allora, ciò che non accoglie la morte è immortale; l'anima non accoglie la morte, dunque, l'anima è immortale. L'immortale è incorruttibile, e ciò che partecipa dell'immortalità non può subire corruzione.Quando in un uomo giunge la morte, l'anima non può perire,…
 

Conoscenza filosofica e conoscenza tradizionale - XIV -

In effetti, l'anima domina il corpo, opponendosi alle passioni di questo, ma, un'anima come armonia non potrebbe mandare suoni opposti alle sollecitazioni subite, ma adeguandosi ai suoi componenti, dovrebbe far seguito a quelli.L'assurdità di tale conclusione fomenta l'insignificanza del pensare l'anima come armonia.Il desiderio di conoscenza delle cause di generazione, di corruzione, di esistenza, porta…
 

Conoscenza filosofica e conoscenza tradizionale - XIII -

Infatti il punto è che tale tessitore muore dopo aver tessuto e logorato molte vesti ma prima, comunque, che l'ultima veste subisca logorio; non per tale motivo, però, la natura dell'uomo è inferiore a quella della veste.Tale punto è paragonabile al rapporto che vi è tra anima e corpo; l'anima è di natura più durevole…
 

Conoscenza filosofica e conoscenza tradizionale - XII -

Tale convincimento, però, risulta essere incompatibile con la paura del dissolvimento e dell'annientamento.L'umana conoscenza, relativa all'anima, viene contraddistinta dalla limitazione.L'oggetto d'indagine è di natura tale da risultare parzialmente estraneo nella complessità alla comprensione umana, tale da alimentare congetture, e, sulla base di tali congetture, credenze e convinzioni.L'indagine conoscitiva risulta difficile, pare, anzi, impossibile, nell'impossibilità di…
 

Conoscenza filosofica e conoscenza tradizionale - XI -

Avendo l'anima tale natura, è possibile credere che essa, allontanandosi dal corpo, non si dissipi e non si annienti, come invece si crede; in ciò vi è la dimostrazione della differenza tra la conoscenza filosofica e la credenza tradizionale.Se essa si distacca dal corpo essendo pura, senza trascinarsi, per quanto possibile, appresso nulla di corporeo,…
 

Conoscenza filosofica e conoscenza tradizionale - X -

L'esistenza dell'anima autonoma precedente l'incarnazione, viene fatta dipendere, nel ragionamento, dall'esistenz delle Realtà definite in sé. Nel ragionamento persiste il dubbio che l'anima, dopo la morte dell'uomo, possa trovare fine nella dissoluzione.Il ragionamento può trovare supporto dal richiamo al discorso circa l'origine di ciò che è vivo da ciò che è morto.L'anima che esiste prima…
 

conoscenza filosofica e conoscenza tradizionale - IX -

L'elemento che riconduce il ricordo di una cosa conosciuta, può essere inferiore, per somiglianza, alla cosa cui riconduce.Vi è la possibilità che l'uomo giunga a conoscere entità nominate similmente a cose materiali, ma, da esse diverse per natura, e tali da poter far dipendere da loro, per partecipazione, le varie cose, giustificando il criterio di…
 

Conoscenza filosofica e conoscenza tradizionale - VIII -

La fattualità della morte, cioè lo scioglimento dell'anima dal corpo, però, non implica la certezza della fine dell'uomo; il ragionamento filosofico esamina l'ipotesi che dell'uomo colpito dalla morte rimanga parte della sua composizione, l'anima, impassibile ed inattaccabile, priva di danno da ciò che, per natura, potrebbe non riguardarla.Pare che dottrine religiose possano supportare favorevolmente tale…
 

Conoscenza filosofica e conoscenza tradizionale -VII -

L'esistenza, la vita di un'anima in un corpo, ha modo di essere, di venire ad essere una purificazione dell'anima stessa, perpetuata in un costante esercizio di allontanamento, di separazione dell'anima dal corpo, in modo che l'anima possa aver modo di tentare di mantenersi, quanto più possibile, immune dalle affezioni corporee, tentando di mantenere il proprio…
 

Conoscenza filosofica e conoscenza tradizionale - VI -

Il soffio vitale con il quale l'anima viene identificata, viene ritenuto immediatamente distrutto, per la propria fragilità, dal sopraggiungere della morte, che, nella sua capacità distruttiva, non può che essere violento.Il soffio dell'anima, fatto violentemente uscire, con la morte, dal corpo, quasi da custodia, perisce dissolvendosi.Ora, in tale accezione, dunque, la morte sembra essere l'elogio…
 

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