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Post n°9 pubblicato il 09 Novembre 2005 da malcom44
Simone ha due occhi azzurri incastonati nella montatura blu dei suoi occhiali. Apre la porta sorridendo. Lascia entrare freddo e simpatia in eguale misura. E’ un amico che riesce a metterti di buon umore. Si siede davanti a me mentre si toglie il giaccone la sciarpa e il cappellino di lana. In mano ha un mazzo di tre rose.
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Post n°8 pubblicato il 07 Novembre 2005 da malcom44
“Sei sicuro che il modo migliore di vivere questa vita, sia di viverla fino in fondo”
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Post n°7 pubblicato il 31 Ottobre 2005 da malcom44
“La vorresti una donna stupida ma bella?”
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Post n°6 pubblicato il 28 Ottobre 2005 da malcom44
Certi giorni passo intere ore a fissare la folla che transita, oltre la porta della mia bottega. Durante quelle ore non entra nessuno. Spengo la radio e, se abbastanza luminoso, chiudo le luci del soffitto.
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Post n°5 pubblicato il 27 Ottobre 2005 da malcom44
La pioggia persisteva dal primo pomeriggio. Le prime luci dei lampioni ingiallivano le fitte processionarie d’acqua.
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Post n°4 pubblicato il 26 Ottobre 2005 da malcom44
“Quanto hai detto che vuole Lanterna per questo anello?”
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Post n°3 pubblicato il 26 Ottobre 2005 da malcom44
Passami quel vaso”.
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Post n°2 pubblicato il 24 Ottobre 2005 da malcom44
La vasodilatazione dei capillari con allargamento delle maglie di parete e fuoriuscita di piccole dosi di plasma stava procedendo, neanche troppo lentamente, sotto i miei occhi. Tutto era accaduto da poco. Lì sul tavolo. Sentivo, nitidamente, le cellule dei tessuti liberare istamina. Il prurito cominciava a farsi insopportabile. Stavo per mollare il giornale. L’arrossamento era oramai evidente. Lei, indifferente, se ne stava sull’orlo della scrivania osservando il vuoto. Lasciai cadere il giornale lentamente. L’avrei potuta schiacciare. Se l’avessi presa ovviamente. Il prurito richiamava vendetta come il canto delle sirene. Mi fermai a riflettere. Potevo anche schiacciarla ma, probabilmente, non avrebbe sofferto. Non avrebbe neanche capito di essere arrivata al capolinea. A cosa sarebbe servito. Cosa strana la giustizia: colpisce solamente chi è in grado di comprenderla. Anzi, a volte, chi la comprende la evita. Mi alzai dirigendomi alla porta. L’aprii senza fretta e senza convinzione. La zanzara non ne voleva sapere di uscire. Uscii io. La farmacia non era molto lontana, avrei comprato un antistaminico. http://www.ilportaledegliartisti.it/categorie/pittori/ciriaco_grosso.htm |
Post n°1 pubblicato il 24 Ottobre 2005 da malcom44
La signora, elegantemente vestita, fissava la vetrina oramai da un pezzo. Volevo andare in bagno. La vescica pulsava come dopo un pomeriggio di sesso. Erano anni che non me la facevo sotto. La cosa poteva avere pure un suo immaginario feticcio ma, purtroppo, mi ero già cambiato per la sera e non avevo affatto voglia di tornare nel mio appartamento. Finalmente si decise ad aprire la porta. Il suono del campanello ruppe garbatamente il silenzio, stagnante dal primo mattino. Aveva un'età indefinita; poteva essere la madre di tutte le nonne del quartiere. Aveva neve in testa e assenza di sangue nelle labbra. Il resto del corpo era sapientemente vestito. Gli occhi, piccoli e severi, emergevano tra i solchi del tempo come una condanna. "Cercavo una sputacchiera, signore" disse con un tono suadente. Chiusi gli occhi e cercai di immaginarla giovane e bella. "Pensa di potermi aiutare?" Sognai il tempo ghignare e di colpo riaprii gli occhi. Perché avere pietà del tempo mi domandai. Vedendomi interdetto, la vecchietta sputò in modo secco ed autoritario sui sampietrini antistanti il negozio e richiuse la porta dietro di se. "Sì" risposi stropicciandomi il viso. "Lei è entrata nel posto giusto". |
Inviato da: malcom44
il 22/12/2009 alle 23:18
Inviato da: dairydaisy
il 22/12/2009 alle 23:06
Inviato da: toorresa
il 25/03/2009 alle 03:28
Inviato da: toorresa
il 25/03/2009 alle 01:18
Inviato da: lorteyuw
il 24/03/2009 alle 23:12