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Post n°480 pubblicato il 11 Marzo 2022 da Giuseppe_TV
Le richieste di aiuto ricevute da Telefono Amico sono aumentate del 85% rispetto al pre-pandemia. Secondo lo psichiatra Maurizio Pompili “è proprio adesso che iniziano a essere evidenti le ferite lasciate dalla pandemia sulle persone più colpite emotivamente” Articolo pubblicato il 9 marzo 2022 da Francesca Marras su www.helpconsumatori.it A due anni dall’inizio della pandemia le condizioni psicologiche ed emotive delle persone sono ancora critiche. Lo dimostrano i dati di Telefono Amico Italia, che nel 2021 ha superato la soglia delle 100mila richieste d’aiuto ricevute. L’aumento rispetto alla situazione pre-pandemia è drammatico: infatti le richieste d’aiuto sono cresciute dell’85% e la situazione è in progressivo peggioramento. Per quanto riguarda l’anno 2021 le richieste d’aiuto sono cresciute del 13% rispetto all’anno precedente. Insicurezza per il futuro, la sensazione di disperazione e, per i più giovani, la maturazione affettiva mancata per l’assenza del confronto con i pari: sono le maggiori difficoltà riscontrate. E “coloro che sono stati più danneggiati e che non hanno avuto la possibilità di avere un compenso dal punto di vista psicopatologico resteranno indietro“, afferma Maurizio Pompili, Professore Ordinario di Psichiatria presso Sapienza Università di Roma e Direttore della UOC di Psichiatria presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea di Roma. "È proprio adesso che si iniziano a vedere con chiarezza i danni della situazione vissuta in questi due anni – spiega Maurizio Pompili. – Se da un lato la società sta ripartendo e si comincia a intravedere il ritorno alla normalità, dall’altro iniziano a essere evidenti le ferite lasciate dalla pandemia sulle persone più colpite emotivamente“. - Leggi tutto l'articolo cliccando sul link seguente:
Post n°479 pubblicato il 29 Gennaio 2022 da Giuseppe_TV
Tag: Lutto Poesia A Gabriella Ricordo la tua voce Così roca ma particolare perché facevi molte domande solo per capire meglio le cose . E dare i giusti consigli con una semplicità unica Non ho mai avvertito la distanza tra tu medico e paziente anche per le tue risate per qualche battuta. Oh dottoressa buon viaggio e speriamo che al posto tuo ci sia un tuo collega che raccolga la tua umanità.
Post n°478 pubblicato il 29 Gennaio 2022 da Giuseppe_TV
Tag: REMS La sentenza della Corte di Strasburgo per un uomo che non aveva trovato posto nelle Rems. «Spetta al governo garantire le cure». Antigone: «Ora un altro modello per la salute mentale» Articolo di Eleonora Martini pubblicato il 25 gennaio 2022 da Il Manifesto La Corte europea dei diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia per aver trattenuto illecitamente in carcere per più di due anni un cittadino italiano con problemi psichici. Per Giacomo Seydou Sy, classe 1994, sofferente di disturbo della personalità e disturbo bipolare, accusato di molestie nei confronti della sua ex fidanzata, resistenza a pubblico ufficiale, percosse e lesioni, il Gip di Roma aveva disposto già nel gennaio 2019 il suo «immediato collocamento» per un anno in una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), le strutture che hanno sostituito gli Ospedali psichiatrici giudiziari. Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria non aveva però trovato posto nelle Rems (di competenza del ministero della Salute) per il giovane malato. Eppure, sottolinea la Corte di Strasburgo, Sy «non ha beneficiato di alcuna strategia terapeutica globale per la gestione della sua patologia, e questo, in un contesto caratterizzato da cattive condizioni carcerarie».
Post n°477 pubblicato il 28 Gennaio 2022 da Giuseppe_TV
Tag: Lutto Cosa manca quando manca una donna? Il suo profumo come olio rimane sulle cose lasciate, il sorriso, tutta l'accuratezza, la passione per noi il suo dettaglio più importante. E noi la seguiamo, noi ti seguiremo. Rimaniamo ancorati alla tua elegante grinta. Grazie.
A Gabriella Bressaglia
Post n°476 pubblicato il 02 Gennaio 2022 da Giuseppe_TV
Tag: Psicologia, Salute Mentale Dopo la Campania, anche l’Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna chiede l’istituzione dello “psicologo di base”, una figura al pari del medico di famiglia, ma impegnata nella cura della mente e del benessere psicologico. Ma di che si tratta? Sanitadomani.com – Bologna. Spesso ci dimentichiamo di pensarci come un tutt’uno di mente e corpo, preoccupandoci solo della nostra salute fisica e trascurando il benessere mentale.
Post n°475 pubblicato il 24 Dicembre 2021 da ilsoledinotte2013
Il NATALE rappresenta nell’immaginario comune un’occasione per stare assieme e celebrare la gioia, ma per molte persone può essere qualcosa di doloroso e difficile da vivere, un periodo in cui la solitudine diventa più fredda e insopportabile. Chi sta affrontando un momento di profonda fragilità interiore durante le festività può sentire amplificato il senso di vuoto, di solitudine, di sconforto. TELEFONO AMICO ITALIA vuole dedicare a tutte queste persone il suo sostegno e la sua presenza.
Post n°474 pubblicato il 14 Agosto 2021 da Giuseppe_TV
Lettera pubblicata da www.ravennanotizie.it l'11 Agosto 2021. Buonasera, non sono solita sollevare polveroni per cose private, soprattutto quando riguardano la mia famiglia, ma la scorsa settimana è successo un accadimento che mi ha molto turbata e che soprattutto ha avuto ripercussioni negative sulla salute mentale di mia madre. Sono una cittadina ravennate la cui madre soffre di diversi decenni di depressione, ha seguito diverse terapia farmacologie, frequentando fino alla scorsa settimana dal Centro Salute Mentale di Ravenna. Chi conosce questo tipo di malattia, per esperienza vissuta o per vicinanza ad un caro che ne soffre, sa che possono esserci dei momenti di particolare ricaduta e che comunque, ci si deve convivere per il resto della vita. Quando mia madre “sta bene” è una persona solare, eccentrica, espansiva. Sempre vestita colorata e dai mille accessori anche discordanti fra loro, non si direbbe mai che soffra di depressione. Sembra più pazzerella di quando sta veramente male. E’ stata insegnante di francese – attualmente è in pensione – ed è quindi una persona estremamente intelligente che conosce profondamente la cultura. Quando la malattia si ripresenta in maniera violenta, tuttavia, si può assistere ad un vero e proprio cambiamento dell’umore: è spaventata dalla vita, costantemente con il magone, piange in continuazione e soprattutto smette di aver voglia di fare qualsiasi cosa. Un classico esempio di depressione. Attualmente, complice anche il caldo che non aiuta le persone che soffrono di questa malattia, è in corso una pericolosa ricaduta. Così, visto che si tratta di una persona che vuole stare bene ed ha intenzione di collaborare attivamente nel suo percorso curativo, ha trovato la forza di prendere l’autobus e arrivare fino al CSM mentre io ero a lavoro. Vorrei specificare che per mia madre era impossibile prendere un appuntamento con lo psichiatra che la seguiva, poiché la struttura è sotto organico e i medici vanno e vengono, costringendola ad aver cambiato diversi dottori nel giro di pochi anni e ricominciando ogni volta una relazione medico-paziente. In segreteria le hanno quindi indicato che in casi di necessità era aperto il reparto urgenze, una sorta di pronto soccorso per le malattie mentali. Cosa che ha appunto fatto la scorsa settimana, giorno in cui è rimasta in attesa dalle 12.00 fino alle 19.30 senza che nessuno la ricevesse (il pronto soccorso resta aperto fino alle 20.00). Nonostante fosse presente il suo medico di riferimento, che stava gestendo degli appuntamenti (anche se mia madre non sia mai riuscita a prenderne uno), e nonostante fosse lì da diverse ore, è stata semplicemente guardata dal personale con la giustificazione che essendo un pronto soccorso, anche lì si trovano dei codici di urgenza. La dottoressa che la seguiva ha fatto degli intervalli, l’ha guardata ma senza mai chiederle perché fosse lì. Posso solo immaginare cosa si prova ad essere soli e disperati, in un ambiente che dovrebbe prendersi cura di te e che invece ti ignora o ti rivolge superficialmente qualche sguardo pietoso. Questo inoltre mi ha lasciata esterrefatta perché, trattandosi di una malattia mentale e non di un braccio rotto e non essendo stata visitata o nemmeno ascoltata, mi sono chiesta con quale criterio le fosse stato associato un codice. Non a caso ho specificato in breve la personalità di mia madre. Capisco perfettamente il momento storico e capisco che la sanità pubblica è oberata ora più che mai, ma mia madre è rientrata da questa esperienza più fragile di come era prima, nonostante sia una struttura adibita per offrirle supporto. Oggi inizierà un nuovo percorso con uno specialista privato, che spero possa offrirle una continuità medico-paziente e soprattutto la professionalità che le serve per sollevarsi da questo momento estremamente delicato. La struttura che prima la seguiva, ora le rievoca solo brutte sensazioni ed è pertanto impensabile riprendere eventualmente i rapporti. Mi chiedo, e se lo chiede anche la mia mamma, se per caso non sia successo anche ad altre persone, magari che non hanno la sua forza di reagire, o che non hanno qualcuno di vicino a loro che le possa consolare e suggerire di intraprendere comunque un percorso clinico, cosa che per questa malattia è essenziale. Mi scuso per la mail estremamente prolissa e non so se sia una notizia adatta alla pubblicazione, ma ora, a mente fredda, credo che questa esperienza non dovrebbe ripetersi perché deontologicamente scorretta e non professionale.
Cordialmente,
Post n°473 pubblicato il 12 Agosto 2021 da Giuseppe_TV
Tag: Salute Mentale, Veneto La Giunta regionale ha ripartito e liquidato alle Ullss la somma per attività territoriali e extraresidenziali. L’assessore Lanzarin: “Massima attenzione, non soltanto sul piano dei finanziamenti ma anche su quello dell’organizzazione dei servizi" Fonte: www.redattoresociale.it La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin – ha ripartito, assegnato e liquidato alle Ullss un totale di 8 milioni 300 mila euro per le attività territoriali ed extraresidenziali rivolte alle persone con disturbi mentali. “Si tratta di un settore delicatissimo – sottolinea in una nota Lanzarin – al quale la programmazione regionale dedica la massima attenzione, non soltanto sul piano dei finanziamenti, ma anche su quello dell’organizzazione dei servizi, con i diversi setting della rete assistenziale, ove un ruolo importante rivestono le Unità di offerta residenziali extra ospedaliere, oggetto di recenti provvedimenti della programmazione regionale. Ad esempio, l’attività delle strutture residenziali intensive (SRP1) ed estensive (SRP3) necessita di interventi riabilitativi e risocializzanti da effettuare sia in ambito prettamente residenziale che nella rete territoriale. Il percorso terapeutico riabilitativo del paziente si basa sull’integrazione e sulla continuità delle attività che si svolgono all’interno della struttura dove è accolto (residenziali) e fuori di essa (territoriali). Costituisce un’unica esperienza di vita a favore dell’inclusione sociale e dell’autonomizzazione. L’equipe curante deve perciò facilitare il passaggio tra il dentro e fuori dalla struttura di accoglienza, accompagnando il paziente e creando integrazioni e relazioni con il territorio. Il tutto puntando a contenere la durata della permanenza nelle strutture, prevenendo fenomeni di cronicizzazione”. Il Progetto dei Trattamenti Riabilitativi Territoriali si basa su tre prescrizioni principali, spiega la regione: promuovere il recupero delle abilità individuali, relazionali e lavorative del paziente con disturbi mentali; rafforzare l’organizzazione dipartimentale come presupposto per il coordinamento e l’integrazione dei vari setting assistenziali, ospedalieri ed extraospedalieri (distrettuali, domiciliari, territoriali, residenziali e semiresidenziali), tutti fondati sul Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato (Prti); ricomporre con l’allocazione delle risorse l’equilibrio dinamico tra i diversi setting della rete assistenziale. L’assegnazione dei fondi è così ripartita: Ulls 1 Dolomiti, 639.861 euro; Ulss 2Marca Trevigiana, 1.204.532 euro; Ulss 3 Serenssima936 mila 691 euro; Ulss 4 Veneto Orientale, 310.336 euro; Ulss 5 Polesana, 372.784 euro; Ulss 6 Euganea, 820.798 euro; Ulss 7 Pedemontana, 938.993 euro; Ulss 8 Berica, 1.118.713 euro; Ulss 9 Scaligera, 1.957.292 euro.
Post n°472 pubblicato il 18 Maggio 2021 da Giuseppe_TV
Tag: Radio, Salute Mentale Articolo di Alice Facchini pubblicato il 7 maggio 2021 su Redattore Sociale “Per celebrare questo nostro quindicesimo compleanno stiamo raccogliendo spunti tra le persone in cura presso i Dipartimenti di salute mentale, per capire da loro cosa va cambiato e cosa servirebbe per migliorare la loro vita – afferma Cristina Lasagni, direttrice della Psicoradio –. Quest’ultimo è stato l’annus horribilis per noi: c’è stato il Covid, che ha sospeso tutte le attività in presenza, e molte radio indipendenti hanno chiuso. E allora vogliamo che questo sia un compleanno di rilancio, dopo un anno molto difficile”. Per leggere tutto l'articolo clicca QUI
Post n°471 pubblicato il 17 Maggio 2021 da Giuseppe_TV
Tag: Libri, Salute Mentale Il libro "Psichiatria territoriale" non dovrebbe mancare nella libreria di chiunque, a qualsiasi titolo, si occupi di salute mentale
Post n°470 pubblicato il 20 Aprile 2021 da Giuseppe_TV
COVID. IN VENETO 3.873 CHIAMATE IN UN ANNO AL SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA 800334343 DELLA REGIONE. ZAIA, “NEL 2012 SCELTA LUNGIMIRANTE”. LANZARIN, “I CASI GRAVI PRESI IN CARICO DAI SERVIZI SANITARI” 20 marzo 2021 Dal 19 marzo 2020 il Servizio di assistenza psicologica inOltre, che opera attraverso il numero verde 800334343 ed è stato istituito dalla Regione Veneto nel 2012, ha gestito 3.873 colloqui psicologici telefonici, cioè il 32,7% delle 11.850 chiamate totali pervenute dal giugno 2012, da quando fu attivato il servizio. Le donne sono il 57%, gli uomini il 43%. Sono questi i numeri di un aspetto non secondario della pandemia da Covid-19, che da oltre un anno, in Veneto come nel resto d’Italia, sta causando migliaia e migliaia di malati e decessi, ma anche gravi risvolti psicologici legati alle paure, le incertezze, le difficoltà economiche che stanno interessando una larghissima fascia di popolazione, colpita o no dal virus. Il Report di un anno di “pandemia”, visto da questa delicata angolazione, è stato realizzato dalla dottoressa Emilia Laugelli, psicologa all’ospedale di Santorso e direttrice del progetto. “Quando istituimmo, primi in Italia, questo servizio – dice il Presidente della Regione Luca Zaia – erano i tempi della crisi economica e dei suicidi di tanti imprenditori che ne rimanevano schiacciati. Poi arrivò il tempo dei truffati delle banche, piccoli risparmiatori disperati che avevano perso tutto. Ora il servizio si è evoluto e assiste le persone che, per vari motivi, soffrono a causa della pandemia. Anche così si salvano vite e, a quasi dieci anni di distanza dalla sua istituzione, inOltre si sta dimostrando una scelta azzeccata e lungimirante. inOltre, i cui operatori ringrazio uno per uno, è una pedina straordinaria nella squadra che abbiamo creato in Veneto per combattere il Covid con ogni mezzo assistenziale, clinico, sanitario, territoriale, e anche psicologico”. “L’800334343 – aggiunge l’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin – è un servizio completamente gratuito, nel cui ambito gli operatori, tutti specialisti, svolgono prima di tutto un prezioso lavoro di ascolto, effettuano una valutazione attenta delle condizioni della persona che telefona e, se lo ritengono necessario, avviano un vero e proprio percorso di presa in carico del paziente da parte del sistema sanitario pubblico. La storia e le testimonianze dei protagonisti di questi quasi 10 anni di attività – conclude Lanzarin – consentono di dire, con orgoglio, che delle vite sono state salvate, e altre sono state rimesse sulla giusta via. Continueremo così, perché la sofferenza da Covid non si manifesta solo negli ospedali, ma entra nell’animo di tanti nostri concittadini”. Il Servizio Psicologico gratuito inOltre è a disposizione di tutta la Comunità Veneta, in particolare in quest’ultimo anno, a chi sta vivendo le difficoltà causate dalla pandemia. L’età dei cittadini che chiamano è molto ampia: il 16% ha tra 18-30 anni; il 35% da 31-50 anni; il 34% da 51-70 anni; gli over 70 anni sono il 15 %. Se un anno fa i cittadini veneti chiamavano per problemi di ansia eccessiva, riconducibile alla preoccupazione di essere contagiati e alla difficoltà di gestire la quotidianità in lockdown, da novembre i colloqui sono stati di supporto per chi si era contagiato, per chi viveva nel terrore di finire in rianimazione. Dal febbraio 2021, invece, le sollecitazioni si sono fatte più preoccupanti: rischi suicidari alti e paura del futuro legati alla chiusura delle attività lavorative, aspetti cui si sommano le problematiche di genitori in difficoltà con i figli adolescenti. Le ripercussioni causate dalla mancanza del lavoro e l’affacciarsi della crisi economica stanno creando tensione sociale ed è necessario continuare a supportare e aiutare i cittadini ad attraversare questa pandemia, con la certezza che la Comunità non lascia indietro nessuno. Il servizio inOltre è uno snodo della rete dei servizi socio-sanitari e si relaziona con tutti i servizi utili alle persone in difficoltà: servizi sociali dei Comuni, Caritas e associazioni di categorie, ed interviene con efficacia accompagnando con interventi di mediazione. Pertanto, il Servizio inOltre con il suo Numero Verde 800334343 resta a disposizione di tutti i cittadini che stanno attraversando momenti di difficoltà, preoccupazione e disagio sia per l’emergenza sanitaria in corso, che per tutti gli altri problemi.
Post n°469 pubblicato il 18 Marzo 2021 da Giuseppe_TV
Tag: Covid 19, Salute Mentale Covid e salute mentale. Lettera aperta di psichiatri e psicologi a Mattarella, Draghi e Speranza: “È emergenza, intervenire subito”L’iniziativa promossa dalla Fondazione BRF – Istituto per la Ricerca in Psichiatria e Neuroscienze che ha già raccolto oltre 80 adesioni tra psicologi e psichiatri. “Il disagio mentale deve essere affrontato nei suoi differenti versanti: psicologico, psichiatrico e sociale. Tale azione non può essere ulteriormente rimandata”.
17 MAR - Una lettera aperta inviata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio Mario Draghi e al ministro della Salute Roberto Speranza per denunciare la grave emergenza psichiatrica e psicologica cui si sta andando incontro ad oltre un anno dalla pandemia. Questa è l’iniziativa promossa dalla Fondazione BRF – Istituto per la Ricerca in Psichiatria e Neuroscienze che ha già raccolto oltre 80 adesioni tra psicologi e psichiatri. “Lo stato di apprensione e di ansia nella popolazione generato dalla preoccupante situazione economica – spiega il presidente della Fondazione, Armando Piccinni – sta contribuendo a sua volta ad incrementare il numero di soggetti potenzialmente bisognosi di aiuto. Il disagio mentale deve essere affrontato nei suoi differenti versanti: psicologico, psichiatrico e sociale. Tale azione non può essere ulteriormente rimandata”. Link all'articolo completo:
Post n°468 pubblicato il 06 Febbraio 2021 da Giuseppe_TV
Post n°467 pubblicato il 21 Gennaio 2021 da Giuseppe_TV
Il consumo dei farmaci ansiolitici è cresciuto nel 2020 soprattutto nella seconda ondata dove il senso di rabbia e frustrazione è diventato più forte. Il commento dello specialista Massimo Cozza
In Italia, il consumo dei farmaci ansiolitici tra i cittadini è cresciuto nel 2020 rispetto all'anno precedente, e ha seguito un andamento coerente con la severità della pandemia: ridotto durante l'estate con un picco a fine anno, a partire dal mese di ottobre 2020 con la seconda ondata, quando nelle persone «il senso di rabbia e frustrazione è diventato più forte rispetto alla prima ondata». A registrare il polso dello stato di salute della psiche degli italiani è Massimo Cozza, psichiatra e direttore del Dipartimento di Salute mentale della Asl Roma 2, in un'intervista comparsa su Doctor33.it, in cui commenta i dati presentati da Aifa nei giorni scorsi che mostrano che nell'anno appena concluso gli italiani hanno comprato meno pillole per la disfunzione erettile e contraccettive, ma più ansiolitici. Lockdown, pesa meno se totale. Confusione su regole nella seconda ondata«La riduzione nell'assunzione di ansiolitici si è verificata in corrispondenza del periodo delle ferie, ad agosto, quando si era più rilassati; i numeri del contagio erano più bassi e la prima fase della pandemia era conclusa - afferma lo psichiatra -. Poi a fine anno si è registrata un'accelerata significativa con un crescendo e un picco a dicembre, segno di un sentimento di rabbia e di frustrazione dovuti al protrarsi di una situazione dalla quale si sperava di poter finalmente uscire. Questi sentimenti, insieme all'insonnia, sono stati più intensi rispetto alla prima fase. Paradossalmente il lockdown totale sembra aver pesato meno a livello psicologico rispetto alle chiusure e aperture della seconda ondata in quanto nella prima fase c'era una condivisione delle regole da parte di tutti nella speranza univoca di poter uscire presto dall'emergenza». I dati lo confermano, poiché l'andamento dell'acquisto di ansiolitici, utilizzati spesso anche per dormire meglio, è passato da circa 20 confezioni al giorno per 10mila abitanti vendute in agosto a circa 28 vendute a dicembre; durante la prima ondata era restato sotto quota 24. Il consiglio per affrontare meglio l'incertezzaLo psichiatra fornisce un consiglio a chi sta affrontando questo momento di incertezza: «È importante non tenere questa preoccupazione dentro la propria mente, ma condividerla parlando con le persone di cui si ha fiducia. Esternare le preoccupazioni è un fattore molto importante; eventualmente si consiglia di parlarne con il proprio medico di famiglia. Poi se queste preoccupazioni sono invalidanti ci si può rivolgere a uno specialista». «La rete per chi ha gravi problemi psichiatrici ha tenuto - commenta a tal riguardo Cozza -. Il dato da tener presente è sicuramente la necessità di un potenziamento dei servizi di salute mentale delle Asl. Questo non è un problema che riguarda solo questo periodo: diversi studi ci dicono che gli effetti psicopatologici di tutta la pandemia si mostreranno nei prossimi mesi e anni. Le ricadute e le ripercussioni sulla salute mentale ci saranno e saranno evidenti. In Italia si spende 3,5% in salute mentale, ma servirebbe almeno il 5%. Questo accadeva già prima della pandemia, e c'era già carenza di risorse umane; per questo servono risorse e bisogna fare assunzioni. È necessario potenziamento e riqualificazione dei servizi sia territoriali sia ospedalieri. Ci sarebbe bisogno di un investimento in questo settore. Finalmente nella Recovery Plan la parola salute mentale è ricomparsa». Articolo pubblicato il 20/01/2021 da http://www.farmacista33.it/
Post n°466 pubblicato il 18 Gennaio 2021 da Giuseppe_TV
Tag: Disturbi alimentari Articolo pubblicato da https://www.insalutenews.it/in-salute/ Padova, 18 gennaio 2021 – Pubblicato sulla rivista Appetite, lo studio analizza gli indici di fame emotiva, ovvero la tendenza a mangiare quando si è in preda allo stress o a emozioni negative come la tristezza, e la frequenza alle abbuffate compulsive, caratterizzate da episodi in cui si assumono grandi quantità di cibo in un tempo relativamente breve con la sensazione di perdere il controllo su cosa e quanto si stia mangiando. A differenza di altre ricerche, il presente studio non prende in considerazione solo la Fase 1 del lockdown, ossia quella più restrittiva, ma anche la Fase 2, quando le misure hanno subìto un allentamento. “Abbiamo raccolto questi dati durante la seconda fase del lockdown, dal 14 al 19 maggio 2020 – spiega la dott.ssa Cinzia Cecchetto dell’Università di Padova, prima autrice dello studio – chiedendo ai nostri partecipanti di rispondere alle stesse domande facendo riferimento sia alla “fase uno” di lockdown completo, sia alla “fase due”, quando alcune restrizioni sono venute meno. I partecipanti, 365 persone tra i 18 e i 74 anni provenienti da tutta Italia, hanno anche risposto a domande relative alla loro abitazione, al rapporto che avevano con le persone con cui vivevano e a come è cambiato il loro lavoro durante la quarantena”.
Post n°465 pubblicato il 17 Gennaio 2021 da Giuseppe_TV
Tag: Covid 19, Salute Mentale Meno ricoveri e assistenza, nasce una rete nazionale Durante il primo lock down il 20% dei Centri è stato chiuso, La prima ondata della pandemia Covid-19 ha ridotto le attività dei Servizi di Salute mentale nel nostro Paese per cui il 20% dei Centri ambulatoriali è rimasto chiuso e il 25% ha ridotto gli orari di accesso. Lo sottolineano i dati di uno studio della Società Italiana di Psichiatria (SIP) pubblicato su Bmc Psychiatry e presentato in occasione dell'inaugurazione della prima conferenza italiana dei Direttori di DSM. La rete nasce per far fronte alle difficoltà di funzionamento di servizi indispensabili che da tempo sono messi a dura prova dalla carenza di personale e dall'esiguità delle risorse messe a loro disposizione nel nostro paese. Le visite psichiatriche programmate, a domicilio e in studio, sono state garantite solo per i pazienti più gravi, spesso sostituite da colloqui a distanza. Tutte le attività hanno avuto una significativa diminuzione, come i consulti psichiatrici ospedalieri (-30%), le psicoterapie individuali (-60%), le psicoterapie di gruppo e gli interventi psicosociali (-90/95%), il monitoraggio di casi in strutture residenziali (-40%) e degli autori di reato affetti da disturbi mentali affidati dai tribunali ai Centri di salute mentale (-45%). Si è registrata come nelle altre discipline mediche una riduzione complessiva dei ricoveri (-87%). I disturbi dell'umore, le psicosi, i disturbi d'ansia e i tentativi di suicidio sono i problemi più frequenti di di consulenza psichiatrica; il 21,4% dei reparti segnala un preoccupante aumento dell'aggressività, della violenza e dei ricoveri in TSO (8,6% dei casi).
Redazione ANSA Roma 16 gennaio 2021 ore 17.40
Post n°464 pubblicato il 31 Dicembre 2020 da Giuseppe_TV
Fare spazio ad alternative si può, cercare nuove strade mirate a sostenere la persona in un percorso di uscita da dipendenze e miglioramento sensibile della qualità di vita della stessa, frequentemente scossa da traumi e complessi, disordini, difficoltà relazionali. Si dovrà sempre però verificare da principio la serietà del servizio offerto. Pertanto, come avviene nella cura, non si può fare a meno di affidarsi a medici, specialisti psichiatri, educatori e a fig ure di riferimento di vario genere, molto preparati nel trattare il delicato tema della salute mentale, che non raramente lambisce anche l’ambiente famigliare. In un terreno solcato da pochi pedagogisti “illuminati” e in cui è facile imbattersi nelle promesse sedicenti di certe organizzazioni che hanno ben poco a che vedere con la sanità, il team multidisciplinare di professionisti dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare si erge come innovativo e intelligente baluardo legale e sociosanitario a tutela della salute mentale. Ricordando anche a chi non lo spera più, che “c’è sempre qualcosa che è possibile fare”, l’Istituto mette a disposizione una linea verde sempre attiva (Help Line) anche per semplice orientamento e risposta a quesiti, in una prima consulenza. Con un approccio che favorisce l’importanza delle relazioni interpersonali, la presa in carico da parte del progetto “Vivere senza psicofarmaci” mira a reintegrare a più livelli la persona nel tessuto sociale di appartenenza, lavorando per rinsaldare gli irrinunciabili vincoli affettivi, guardando al cuore di diritti e doveri di ciascuna persona. Encomiabile il l’area progettuale “Mai più un bambino…” perché siano trovati strumenti e metodi diversi, preferibili a contenzione e cura attraverso “blocchi chimici” su giovani menti che vanno educate alla libertà e allo stare insieme piuttosto che alla schiavitù e al pericolo di marginalità sociale e povertà. Questo senza sminuire l’incontro con le famiglie, che troppo spesso si sentono inermi e dispensate da ogni passo significativo e amoroso supporto alla persona ferita nella psiche, come può invece essere avviato tramite facilitatori e altre figure professionali.
V.F.
Post n°463 pubblicato il 09 Dicembre 2020 da Giuseppe_TV
Tag: Telefono Amico Il Telefono Amico comunica:
Post n°462 pubblicato il 18 Ottobre 2020 da Giuseppe_TV
Tag: Eventi, Salute Mentale Posizionarsi con il cursore rosso al minuto 37 Per l'inizo del Video.
Post n°461 pubblicato il 18 Ottobre 2020 da Giuseppe_TV
La denuncia di Legacoopsociali in occasione della Giornata mondiale della Salute mentale. "Aumentano i casi seguiti, diminuiscono gli operatori, secondo una logica miope di riduzione della spesa pubblica“. E preoccupa che ci sia "chi continua a proporre nuovi muri, nuove istituzioni totali...“
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Inviato da: Giuseppe_TV
il 19/12/2023 alle 11:39
Inviato da: Arianna1921
il 19/12/2023 alle 11:37
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il 13/10/2023 alle 08:44
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il 13/10/2023 alle 08:37
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