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NAPOLI

 

 

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NAPOLI: VIETATO RIFIUTARE I RIFIUTI

Post n°705 pubblicato il 05 Novembre 2011 da ceparano.antimo
Foto di stefan.o

NAPOLI : VIETATO RIFIUTARE I RIFIUTI  di Antimo Ceparano

 

Premessa: GRAZIE STEFANO PER ESSERE VENUTO OGGI. SEI UNA PERSONA SPLENDIDA E RARA. TI INVIO SUL TUO BLOG UN BREVISSIMO SUNTO DI CIO' CHE OGGI E' STATO DETTO AL COVEGNO. BUONA DOMENICA.

 

Articolo

 

In natura ciò che viene bruciato acquista un significato diverso da quello a cui era dalla stessa natura destinato. Bruciare qualcosa significa svuotarlo di significato ed interrompere quella catena biologica che è ricchezza, che è tutela dell’ambiente. Se brucio il legno devo sostituirlo con nuovo legno, devo tagliare degli alberi e con questo produco un danno. Se recupero il legno e lo riutilizzo svolgo un lavoro di grande utilità sociale e di tutela ambientale. Questo vale per la plastica, per i rifiuti organici ( che tratteremo più avanti) per la stoffa, per i metalli, per la carta. Vale per tutto ciò che viene dalla natura e che quindi può ritornare in un circolo virtuoso favorendo l’economia e l’occupazione. Invece i bruciatori   (impropriamente chiamati termovalorizzatori)  favoriscono solo le lobby del malaffare  e di chi non si pone il problema che le risorse del pianeta Terra sono limitate e vanno utilizzate bene.  Non entro del merito ideologico che pure è importante e va considerato ma voglio soffermarmi sull’aspetto dell’utilità economica ed ambientale. I rifiuti organici ( quelli derivanti dall’uso alimentare e naturale, quali  le foglie verdi, le piante in genere, gli scarti alimentari che vengono dalla pasta, dalle carni, dalle ossa animali e così via) appositamente immessi in siti di compostaggio si traducono in concime e terriccio concimato, utilizzando i processi naturali, quali la ventilazione. C’è un progetto di produrre terreno biologico addirittura sul balcone delle nostre case. Questo è già fattibile e  può essere raggiunto con una spesa a famiglia di circa quaranta o al massimo sessanta euro. La Campania si sta attrezzando e Napoli è la prima città in Europa  (onore al dott. De Magistris, il Sindaco in carica )    ad avere aderito al protocollo   dei rifiuti zero, protocollo che città come San Diego e non solo, negli Usa, già fanno proprio.

Diciannove paesi dell’area Vesuviana si stanno attrezzando per risolvere secondo sistemi avanzati il problema dell’Immondizia e i Paesi a Nord di Napoli, Afragola in testa, attraverso comitati di cittadini sensibili al territorio ed al problema dell’immondizia, stanno lavorando in questi giorni, in controtendenza con il Sindaco Nespoli ( stranamente ed ottusamente cieco rispetto ai tanti problemi della Città di Afragola) per risolvere attraverso la solidarietà concreta ed operativa tra i vari comuni dell’area interessata  definitivamente ciò che all’orizzonte già appare non più l’irrisolvibile problema dell’immondizia.  

Per chi ne facesse richiesta posso inviare attraverso via email il progetto per la proposta della soluzione definitiva della questione immondizia presentato oggi, 5 novembre 2011,  in conferenza stampa dai comitati dell’area a nord di Napoli.

Napoli si muove. I Cittadini si muovono. Sembra che l’avanzare dell’onda della partecipazione democratica stia travolgendo il vecchio modo di fare politica. Buona domenica.

 
 
 
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