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Requiem 3/01/1954 - 11/06/1981

Post n°21 pubblicato il 18 Marzo 2007 da The_SuperMax
Foto di The_SuperMax

E' MORTA LA TV!!! W LA NUOVA TV!!!

E voi? Chi eravate? Ve lo ricordate? 11 giugno 1981.
Da poco erano stati inventati i videoregistratori… quelli della mia età
conoscevano i Pac-Man, eravamo la generazione di Bim Bum Bam, di
Clementina-e-il-Piccolo-Mugnaio-Bianco e del Drive-in. Si andava al cinema a vedere i film di Bud Spencer e Terence Hill. Crescevamo con gli Europe e Nik Kamen Usavamo i gettoni del telefono. Ci emozionavamo con Superman, ET o Alla Ricerca dell’Arca Perduta. Bevevamo il Billy e mangiavamo le Big Bubble, ma neanche le Hubba Bubba erano male; al supermercato le cassiere ci davano le caramelline di zucchero come resto. E poi vi ricordate?
Le sorprese del Mulino Bianco, i mattoncini Lego, i Puffi, i Voltrons,
Visitors, Magnum P.I., Novantesimo minuto la domenica pomeriggio e Drive in sera, Domenica in tutta la domenica, Holly e Benji, Mimì Ayuara, l’Incredibile Hulk, Poochie, Yattaman, Iridella, He-Man, Lamù, Creamy, Kiss Me Licia, i Barbapapà, i Mini-Pony, le Micro-Machine, Big Jim e la casa di Barbie di cartone ma con l’ascensore.

Questa era la "mia", come penso anche la vostra vita fino all 11 giugno 1981.
E poi?
Cosa accadde quel giorno?
Accadde qualcosa che cambiò radicalmente la nosta vita.
Ci fù un avvelenamento....  un avvelenamento mediatico.... e questo provocò la morte, lenta ma inesorabile, della coscienza umana.

Un mese prima Alì Agca in piazza San Pietro ha sparato a Papa Woyitila.
Ad inizio giugno ’81 si apre il processo alle Brigate Rosse. Sono passati 3 anni dal rapimento di Moro. LoStato oramai è in vantaggio sulle Br. Funziona la legge e il metodo investigativo del generale Dalla Chiesa, ma rigurgiti di terrorismo ci sono ancora.
Contemporaneamente l’allora governo Forlani decide di non fare resistenza ad un’indagine della magistratura che rischia di provocare un terremoto politico. Scoperta un’associazione detta P2, fondata e guidata da un personaggio chiamato Licio Gelli. Tra i suoi iscritti personaggi dell’alta finanza come Sindona e Calvi, giornalisti (si dice Maurizio Costanzo, ma non vi sarà mai certezza) e con la tessera numerata anche un milanese destinato a far parlare di se: Silvio Berlusconi. Massoni e nobili, tra cui anche l’erede Savoia, Vittorio Emanuele. Gli scopi della Loggia? Poteri forti in mano a poche persone,  prevalenza della finanza sulla politica, accentramento dei poteri industriali in corporazioni, concentrazione delle informazioni e dei mezzi di comunicazione in mano ad un unico referente asservito alla maggioranza e capace di imbrigliare e imbavagliare le minoranze, liberalizzazione della circolazione internazionale dei capitali con qualsiasi eliminazione della di indagini e controlli circa la loro provenienza, asservimento della magistratura al potere esecutivo.
Una dittatura soft. Che forse, in veste fintamente democratica si riproporrà in un futuro governo in cui non mancheranno nomi immatricolati all’epoca.
Il governo Forlani, accusato dal PCI di aver tenuta nascosta la lista e in seguito allo scandalo sarà costretto a dimettersi. Al suo posto il Presidente Pertini nomina Spadolini.

I TG sono impegnati a parlare di queste vicende. Con un po’ di sport. La nazionale di calcio, pochi giorni prima, ha perso contro la Danimarca. C’è il serio rischio di non qualificasi per i Mondiali che si terranno l’anno successivo in Spagna.

La vicenda di Vermicino è solo una notizia di poche righe….

Siamo all’11 giugno 1981
Alfredo “Alfredino” Rampi esce un pomeriggio con il padre. Siamo a
Vermicino, paese di campagna nel Lazio, Verso le 18.00 chiede al padre di tornare a casa da solo. Ma a casa non vi arriverà mai. Un’ora dopo i genitori si affannano a cercarlo e chiamarlo nelle adiacenze della loro abitazione sita in aperta campagna. La polizia è avvisata verso le 21.00, e mezz’ora dopo partono le ricerche. Verso le 23.00 un appuntato di polizia sente un gemito proveniente da sotto una lamiera. Una lamiera che copriva un pozzo. Alfredino vi è caduto dentro. E vi è già da 5 ore. Si pensa immediatamente ad un’azione dolosa. Perchè quella lamiera a coprire il pozzo? Il proprietario del terreno, subito indagato e fermato, dichiara di aver trovato il pozzo senza copertura e
di averlo coperto con la lamiera per evitare che vi cadesse qualcuno. Troppo tardi, evidentemente…Ma come mai il proprietario del terreno non aveva sentito i gemiti uditi invece dal carabiniere malgrado la lamiera? Sapeva o non sapeva? E’ in buona fede o ha avuto paura e cercato di coprire il pozzo e otturare quella voce?

Queste sono domande che possono
farsi solo i giudici.

I soccorritori cercarono con grandi sforzi di salvarlo: si pensò che Alfredino fosse bloccato a 36 metri di profondità, ma la creazione di un tunnel parallelo non si rivelò risolutiva, in quanto il bambino sprofondò giù per altri 30 metri. Il dramma fu seguito tramite una diretta televisiva non stop lunga 18 ore a reti RAI unificate. L'Italia intera rimase in ansia a seguire l'evolversi della situazione: si stimò che più di 21 milioni di persone avessero seguito alla televisione la straziante vicenda.

Man mano che passavano le ore la voce del bambino, raggiunto da un microfono, giungeva sempre più flebile. Il bambino, probabilmente ferito dalle cadute, morì verso le ore 6:30 del 13 giugno dopo che un altro volontario, Donato Caruso, ha provato come Licheri ad imbragare il bambino ed è in quel momento che quest'ultimo si è accorto che Alfredino era spirato.

Questo evento ebbe una notevole importanza mediatica. Si è trattato del primo caso che, trasmesso a lungo in televisione, ha fatto rimanere milioni di persone in ansia davanti al televisore per seguirne lo svolgimento. Le tecnologie per le dirette da luoghi esterni non erano sufficientemente sviluppate da permettere agevolmente lunghe dirette e gli eventi di cronaca erano mandati in onda in differita e in sintesi. Inoltre i giornalisti dell'epoca, per pudore o per motivi etici, erano contrari a trasmettere tragedie così dolorose e tragiche, per rispetto sia delle vittime che degli spettatori. In questo caso le immagini in diretta furono inizialmene trasmesse perché si riteneva che si trattasse di un incidente che si sarebbe risolto positivamente in poco tempo. Col passare del tempo la situazione si era lentamente aggravata, ma era troppo tardi per interrompere le trasmissioni. Se oggi appare ovvio che i giornalisti si intromettano in eventi dolorosi di questo tipo, in precedenza la questione costituiva un grave problema morale.
Ma si è aperta la cronaca minuto
per minuto della vicenda di Vermicino. Un autentico PRIMO Reality Show. Milioni di persone incollate davanti alla tv e in migliaia a Vermicino. Se ci fosse stata la notizia di un colpo di stato, il telespettatore avrebbe cambiato canale per sintonizzarsi su Vermicino. Tra i curiosi accorsi sul posto, spuntano i carrelli delle bibite e dei panini. E come ad un funerale, alle prime file si sta composti,
ma via via che si va in fondo le espressioni sono sempre meno addolorate. E a Vermicino, nelle ultime file, tra un panino ed un “A che punto stanno?” spunta anche qualche risata in fondo alla folla. Piero Badaloni dichiarerà alla conclusione: “Mai più ripeterei una cronaca in questo modo”.
Il corpo di Alfredino sarà recuperato il 31 luglio. Ben 50 giorni dopo.
La nostra "coscienza" e "morale" non l'abbiamo ancora recuperata.

Fonti:
Wikipedia - http://lontanodagliocchi.p2pforum.it/

 
 
 
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