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Post n°21 pubblicato il 18 Ottobre 2008 da guardameglio
FORSE MERITATE QUESTA SCUOLA SE SIETE COSI STUPIDI DA MANIFESTARE A FAVORE DEI VOSTRI AGUZZINI. Abbondantemente ignoranti e ultraconservatori difendono un potere feudale capace solo di creare inefficenza Tutte le bugie della sinistra sul decreto Gelmini. TEMPO PIENO E’ vero invece che con il maestro prevalente e l’eliminazione delle compresenze (cioè due insegnanti per una stessa ora di lezione) ci saranno più maestri per aumentare il tempo pieno. Invece la realtà è che al maestro prevalente saranno affiancati un insegnante di inglese e uno di religione. RAZIONALIZZAZIONE DEL PERSONALE Non ci sarà nessun licenziamento. Si razionalizza il numero degli insegnanti rispetto al fabbisogno, non assumendone ulteriori. L’università italiana produce meno laureati del Cile La protesta di questi ultimi giorni è una protesta politica che ha come obiettivo la lotta al governo Berlusconi, con la regia della sinistra e dei centri sociali |
Post n°20 pubblicato il 17 Ottobre 2008 da guardameglio
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Post n°19 pubblicato il 21 Novembre 2007 da guardameglio
La mossa di Berlusconi è d’attacco...bene, molto bene. “energica se non aggressiva”. Benone. S’inizia a ragionare. Abbiamo ingoiato rospi a tutto spiano, aggrediti ovunque e mai difesi dagli “alleati”. Nei Ballarò. Negli Annozero. Ovunque. Silvio Berlusconi forse lo sa, ma non lo dice, che anche piccoli bloggers (e mica tanto piccoli) hanno tenuto duro e hanno aspettato questo momento: “D’attacco”. “Energica”. “Aggressiva”. Quante punte di spillo! Abbiamo posto ovunque la nostra resistenza. Al mare. Al bar. Dal barbiere. Nei matrimoni. Nei negozi. Dai parenti(e vi raccomando le donne!). Nel blog. Quanti insulti. Nei “portali” della nostra Terra. Quanto disprezzo. Senza però mollare mai. Nemmeno di un centimetro. Ora basta. Questo ho voluto intendere. Ogni limite ha la sua pazienza. Ed è ora di fare i conti anche sulle pinte di spillo. Volgari e indigeste. Che si spacchi l’Udc. Anzi; che si spappoli. O meglio che si sfarini seguendo D’Onofrio e Giovanardi. Che si disintegri. Stava producendo guasti ovunque e discredito a FI in particolare. Il PD da un lato, e questo nuovo partito, nati senza un vero processo democratico, ma forti di un consenso diffuso, sono un primo tentativo di innovare la politica, superando la mera componente ideologica come fattore unico di aggregazione. Siamo di fronte ad un processo culturale importante...gli Italiani cominceranno a votare distinguendo semplicemente due impostazioni legittime iniziando a disinnescare l'imbroglio ideologico. |
Post n°18 pubblicato il 19 Ottobre 2007 da guardameglio
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Post n°17 pubblicato il 02 Ottobre 2007 da guardameglio
"Perché il Ministro Ferrero ed il governo Prodi non hanno applicato la moratoria che avrebbe permesso di limitare per due anni l'afflusso di rom nel nostro paese? |
Post n°16 pubblicato il 11 Aprile 2007 da guardameglio
E arrivò l'ennesimo morto dell'inganno pacifista ![]() Quello che l'Italia sta giocando in Afghanistan è il campionato dei lutti e delle schifezze. Però un fuoriclasse merita di essere buttato giù subito dal piedistallo di eroe. Gino Strada ha lanciato accuse tremende a Prodi e Karzai. Poi ha giurato: l'uomo di Emergency che ha condotto le trattative per liberare Daniele Mastrogiacomo a nome del governo italiano, Rahmatullah Hanefi, ed ora è in carcere a Kabul come complice dei talebani, è innocente. Tant'è vero che per conto di Prodi ha consegnato due milioni di dollari al mullah Dadullah per liberare lo scorso autunno il reporter Gabriele Torsello. Dunque D'Alema ha mentito al Parlamento. A noi non pare un gran scoperta. Anche il governo Berlusconi l'ha probabilmente fatto. Brutte cose, ma note: le Vispe Teresa sono costate un sacco di quattrini, però si sono portate a casa il Corano e le caramelle. Strada però inciampa nella sua barba profetica. Se è vero quanto dice oggi, è stato reticente o bugiardo. Disse a Repubblica il 4 novembre del 2006 a proposito di Torsello: Non ne so nulla (di riscatto)... è stata premiata la credibilità che Emergency si è costruita in Afghanistan in tanti anni di lavoro». Più che la credibilità di Emergency sono stati credibili due milioni di dollari, o no? Che pena questa cura dell'immagine al prezzo della verità, salendo in groppa ai sequestrati. L'umanitarismo dei pacifisti si mostra qui narcisismo da strapazzo. Ora il centrodestra chiede che Prodi risponda in Parlamento. La Lega vuole l'impeachment, che sarebbe l'allontanamento da Palazzo Chigi con infamia, per tradimento. Perché Prodi ha mentito. Bugie ne sono state dette. Soprattutto però quanto è successo è grave, forse irreparabile a livello di universo mondo. Perché i talebani hanno vinto una battaglia importantissima. Noi l'abbiamo persa, e l'abbiamo fatta vincere in carrozza ai barbari. Pur di permettere a Prodi di tenersi la cadrega e a Strada di mostrarsi come l'eroe dei due mondi. Che giorni sono stati questi. E non si sa come finiranno, anche se adesso Berlusconi invoca di finirla con le polemiche, per non compromettere l'onore nazionale. Se vuol dire tacere, non siamo mica tanto d'accordo. Cominciamo dalla sera di Pasqua. Il Tg1 mostra la bella faccia rotonda e triste del giornalista afgano che faceva il co.co.co di Repubblica. Ammazzato. Decapitato. Povero Adjmal. Appare subito il volto terreo di Prodi. Abbiamo pensato: soffre anche lui. Poi, un secondo e mezzo dopo, la smorfia. L'attacco a chi «specula politicamente». Ma sì. Che gliene importa del morto. Le sue personali chiappe sono tutto. Non si prende nessuna responsabilità per quel paffuto pasthun al soldo di un editore italiano di lui amico politico. E allora qui la dico tutta. Prodi? Colpevole! Ezio Mauro e Repubblica? Colpevoli! Ora inveiscono contro il «cinismo» e lo «sciacallaggio» altrui. Ah sì? Sciacalli sono loro. Gli sciacalli mangiano le ossa dei morti, le fanno sparire nelle loro pance. Non ci stiamo. I compagni politici e giornalisti vorrebbero attaccare i talebani e stop, dopo che fino a un attimo fa gli hanno retto il sacco, invitandoli al tavolo delle trattative (o ci sbagliamo, onorevole Fassino?). Noi invece vogliamo che quei poveri corpi decapitati, quello dell'autista Saied Agha e quello del cronista Adjmal Naskhbandi, restino davanti ai nostri occhi, e che abbiano giustizia. Talebani assassini. D'accordo. Questa paroletta "as-sas-si-ni!" pochi hanno avuto la lealtà di dirla prima d'oggi. Non la pronunziarono, mentre Mastrogiacomo recitava in diretta tivù una parte surreale. Lui non capiva più niente, è vero. Ma che amici ha? Hanno ammazzato chi lavorava con te. Nell'attimo della liberazione non hai esigito che il tuo collega venisse via con te, era tuo fratello. E quando arrivi a Roma alzi le braccia come un trionfatore? Almeno la Sgrena quando gli hanno ammazzato Calipari è arrivata a Ciampino mesta. Esageriamo a dire che la morte di Adjmal e di Saied ricade politicamente e moralmente su Prodi, su Repubblica & C? Ecco altri elementi che ci inducono a essere tristi e furiosi. 1) Mastrogiacomo il 4 marzo annuncia alla tivù di Repubblica che il 5 partirà verso la provincia di Helmand. E' il regno dei talebani. Perché nessuno è intervenuto da Repubblica o dal nostro governo a intimare a Daniele di non fare quella follia, per di più annunciandola in tivù. Incoscienza, dilettantismo. Tanto chi ci lascia la pelle è qualcun altro. 2) Vengono rapiti con Mastrogiacomo il collaboratore Adjmal e l'autista Saied. «Sono spie», dicono i terroristi. I giornalisti italiani si affannano a dire: «Mastrogiacomo no». E gli altri? Degli altri non si parla. Sono soli! Soli come cani. Non ci credete. Il giornalista del Tg1 Duilio Giammaria, che ha fatto una filippica contro Feltri a Porta a Porta, scrive un appello per Articolo 21, il gruppo di giornalisti contrari a «ogni forma di censura e di giustizialismo di destra». Lo firmano i soliti: Biagi, Travaglio, Annunziata, Serventi Longhi, se vi viene in mente un nome, quello c'è. Adjmal? Semplicemente non esiste. L'autista neppure. La foto di Mastrogiacomo viene srotolata in Campidoglio, gli altri neppure nominati. 3) Saied spia. I talebani sono creduti come la Bibbia. Rai News 24 scrive testualmente: «...esecuzione dell'autista Saied, sgozzato perché una spia». Bei termini, un talebano non avrebbe scritto meglio. La cricca dei prodiani ne ha decretato il trionfo. 4) La estromissione dei Ros e del Sismi ("fuori dai coglioni", ha urlato Strada) ha consentito un'operazione militare e mediaica di grande intelligenza strategica: sì ma per i talebani. Fino ad allora erano una galassia di masnadieri, da quel momento ottengono un riconoscimento politico, e ci ridicolizzano. Gli italiani hanno forse chiesto la liberazione anche di Adjmal, ma non hanno predisposto la meccanica della sua liberazione. Ov- vero, hanno lasciato la gallina in bocca alla volpe. La quale fa il suo mestiere: se la mangia. I talebani non sono barbudos ignoranti. I loro capi hanno studiato in Europa e in America, sono i cosiddetti deobandi. Hanno ragionato così: «Agli italiani interessa Mastrogiacomo per i loro problemi interni. Di Adjmal non gliene importa. Noi ci becchiamo i nostri cinque briganti. E diventa chiaro che Karzai è uno che obbedisce agli stranieri. Vittoria interna ed esterna. Due nemici morti, cinque amici di nuovo al fianco, Karzai sputtanato, italiani incazzati con Karzai». In fondo i talebani la pensano come Diliberto e Giordano: Karzai è un fantoccio. Si è quasi suicidato per fare un piacere a Prodi e Prodi lo scarica da vendicativo qual è. Repubblica e Prodi tenendo basso Adjmal nella trattativa ne hanno decretato la morte. La gioia sfrenata, senza se e senza ma, nel momento del ritorno di Mastrogiacomo è un documento agghiacciante: Karzai e i talebani hanno annotato. Gli italiani hanno avuto di tutto e di più. Ma non era la sinistra quella che stava con gli ultimi? Figuriamoci: prima noi, poi i piccoli amicucci asiatici, noi che c'entriamo con le loro storie, siamo giornalisti, neutrali, imparziali, scriviamo, nota spese, e a casa. Così Adjmal è morto. La sua morte è stata voluta ad ogni costo dai signori talebani, ma di fatto accettata dal governo italiano e dai suoi sostenitori: non per calcolo, ma per stupidità e per una specie di riflesso razzista, per cui la sinistra salva sempre e comunque il suo uomo, quello dell'establishment, il buana bianco. Gli altri? Boh. Forse sono spie, ci pensiamo dopo. Dal mio angolo capivo che la situazione andava verso questo disastro, e - senza essere preso sul serio da nessuno - mi sono offerto come merce di scambio. Si sa chi sono, non è vero? Invece non c'è stato da nessuna parte alcun gesto forte. Ezio Mauro è restato prudentemente in Italia a stappare spumante e poi a piangere con Mastrogiacomo. Ora di Adjmal dicono: uno di noi, un giornalista. Sì, ma piccolo piccolo. Renato Farina-libero Due cose mi chiedo che inchiodano Prodi alle sue responsabilità: innanzitutto perchè l' accordo concluso per la liberazione di Matrogiacomo non comprendeva anhe la vita del povero interprete afghano ? Come possiamo definire una simile condotta se non cinica e razzista. Evidentemente nell'ansia di riportare a casa il compagno, D'Alema e Strada si sono dimenticare di garantire il rilascio dell'interprete. Quando si dice ostaggi di serie B. Non è certo un gran segreto che in tutti i sequestri sia stato pagato un riscatto, ma la cosa estremamente grave è l'aver permesso che venissero estromessi gli uomini del servizi segreti dopo che avevano persino individuato il luogo in cui si trovavano gli ostaggi per affidare una trattativa ad una associazione chiaramente ambigua e politicizzata che agli occhi dei meno ingenui appare vistosamente connivente con il fondamentalismo islamico. Adesso sappiamo che il mediatore e lo stesso del sequestro Torsello e che i rapiti sono stati tutti prelevati nei pressi dell'ospedale. Sinceramente sulla limpidezza del mediatore Rahmatullah Hanefi o di Gino Strada io sul fuoco ci metterei tranquillamente la mano, quella di Prodi. |
Post n°15 pubblicato il 06 Aprile 2007 da guardameglio
Sto parlando di quella sinistra snob che in America per esempio definiscono "liberal" e in Francia "gauche caviar", gente che il rosso se lo ritrova spesso sul piatto sottoforma di aragosta e che nonostante in modo frequente si comportino peggio di chiunque altro, amano rivendicare per sè una superiorità etica e morale. In realtà la loro cultura politica, estremamente lassista e relativista, li rende privi di veri valori e se dicono di averli vi accorgereste che amano cambiarli spesso e volentiere a seconda di cosa sia più opportuno politicamente. In Italia ci sono innumerevoli esempi, ultimamente per riuscire mantenere il proprio potere all'interno di Telecom la sinistra si è improvvisamente scoperta patriottica e avversa la regolare scalata di aziende americane dalle indubbie capacità manageriali. vedrete che questa inusuale inclinazione cambierà presto. Negli Stati Uniti la terza carica più importante appartiene a Nancy Pelosi, leader della maggioranza democratica al Congresso. Donna molto liberal e sofisticata, ricca di famiglia e sposata a un miliardario, per niente pacioccona ma un tipo sul femminista iper-aggressivo, e senza dubbio poco tollera quelle che a sinistra definiscono ingerenze della chiesa in politica. Due giorni fa è andata in Siria, paese con un Pil inferiore a quello del quartiere in cui vive a San Francisco, ma in compenso attivissimo nell'organizzare terrorismo in Libano e in Iraq. Ebbene la signora Pelosi si è presentata con un bel fazzoletto in testa indossato come doveroso tributo alla religione islamica, un fazzoletto che non ha mai messo da quando è nata. Ma in fondo cosa dovevamo aspettarci da chi soltanto pochi mesi fa disse: " If we ( the U.S. military ) leave Iraq, then the insurgents will leave Iraq, the terrorists will leave Iraq". "se le nostre truppe lasceranno l'Iraq, i terroristi lasceranno l'iraq". Non c'è dubbio che non si tratti di un genio. Non solo non lasceranno l'Iraq ma ne faranno una base e dopo magari verranno pure a fare una capatina a casa sua. Un'altra beniamina della sinistra planetaria, Sègolèn Royal, candidata socialista all'Eliseo, non sembra esserle da meno, gustiamoci il suo pensiero: "durante il mio viaggio in Cina un avvocato mi ha spiegato che i tribunali cinesi sono molto più rapidi che in Francia. Vedete, prima di dare lezioni ad altri paesi bisogna sempre guardare agli elementi di comparazione". Stupendo, qualcuno per favore spieghi a questa bella signora che la Cina è piegata ad un regime totalitario che viola i diritti fondamentali ed esegue processi sommari. |
Post n°14 pubblicato il 04 Aprile 2007 da guardameglio
Le liberalizzazioni di Bersani L'altra sera su una rete Mediaset, che Berlusconi sembra possedere invano, nel programma "Le iene" ho visto l'ennesima leccata di culo al governo Prodi da parte di uno dei tanti scemi del villaggio televisivo. L'argomento in questione erano i vari aumenti tariffari eseguiti dalle compagnie telefoniche dal momento in cui è stato varato il decreto Bersani. La pecora ammaestrata in abiti da paladino intervista il ministro e dopo avergli appeso una sorta di ipotetica medaglia gli chiede cosa può fare il consumatore che a causa di questi rincari si vedrà azzerato il risparmo prodotto dall'abolizione dei costi di ricarica del cellulare. Il ministro Bersani gongolante si bea della domanda e risponde:" Se la vedranno con il consumatore che deve tenere gli occhi aperti e controllare il proprio gestore e magari cambiare compagnia". Ma caro Ministro, il vostro è tutto un raggiro, come mai mentre assicuravate risparmi consistenti per gli italiani sugli atti politici davate per scontato che in realtà non avremo risparmiato un bel niente, altrimenti non si spiega , visto che sul prezzo della ricarica il 20% di Iva più tassazione finiscono nelle casse dello stato, come mai il governo asserisce su carta che con questo provvedimento non ci sarà nessun calo del gettito . Il perchè è presto detto. Sulle ricariche sta accadendo quello che avevate già previsto dato che era inevitabile che i gestori telefonici avrebbero reagito a una manovra ben lontana dall'essere liberale. Se esisteva un costo aggiuntivo sulle ricariche è a causa della tassa di concesione governativa, le ricariche telefoniche prepagate sono state introdotte perchè altrimenti sarebbe stato necessario stipulare un contratto simile a quello previsto sulla linea fissa. In realtà quindi quel vecchio costo supplementare sulle ricariche non era una furbata dei gestori ma celava una tassa tutta italiana che il Guitto Bersani ha pensato bene di non togliere. Non si può tagliare il 10-20% del fatturato di una azienda e non pensare di metterla in serie difficolta economiche, soprattutto se alcune di queste come Wind e 3 devono competere con societa assai più potenti, si finisce di fatto per distorcere il mercato e creare un danno alla concorrenza e quindi al consumatore. Caro Bersani la tua è l'ennesima manovra populista e di facciata. L'unico risultato delle tue cosiddette liberalizzazioni l'ho visto all'ipercoop dove tra lo scaffale dei tegami e quello del pane si sono fatti la farmacia. |
Post n°13 pubblicato il 01 Aprile 2007 da guardameglio
http://blog.libero.it/tittilibero/commenti.php?id=70426&msgid=2477141&nocache=1175303597 Giovanni Battista Pinna è stato sequestrato il 19 settembre del 2006, quindi la sua agonia dura da circa sei mesi ma a quanto pare per il sistema mediatico di questo paese quest'uomo non ha un immagine spendibile e quindi non esiste. D'altra parte non è antioccidentale, non legge il corano, non è un pacicieco, ma soprattutto non è un giornalista nè del Manifesto nè di Repubblica, e' solo un uomo. |
Post n°12 pubblicato il 30 Marzo 2007 da guardameglio
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