Nessuno RossoBlù

Un traditore a Pomezia

"Anche qui?". Più o meno è ciò che ha esclamato il Presidente quando sabato pomeriggio mi ha visto entrare al PalaCupola, un'ora abbondante prima dell'inizio della gara, con le due squadre ancora chiuse negli spogliatoi. "Non avevo nulla da fare..." gli ho risposto, mentendo spudoratamente. In realtà questo viaggio l'avevo organizzato nei minimi dettagli, altro che roba improvvisata. In verità era da un po' che pensavo di affrontare questa trasferta, quella più a sud di tutto il girone, terza per distanza dopo Capannori e Pontedera. Già due anni fa ero stato sul punto di partire ma alcuni imprevisti familiari (la positività al Covid dei miei genitori) mi avevano costretto a rimanere a Jesi ed a guardare la gara su YouTube. A darmi però, la spinta decisiva era stata la mitica Alba prima della gara con Montespertoli. La prima cosa che mi aveva detto appena ero arrivato al PalaTriccoli era stato: "Domenica ci hai tradito". Si riferiva alla mia assenza nella trasferta di Cesena, quella tecnicamente più semplice dal punto di vista logistico. Quella domenica il settore ospiti del Mini Palazzetto era pieno come un uovo, mancavo solo io che ero settecento chilometri più a sud, in quel di Bari. Essere chiamato traditore, anche se era una battuta, mi ha dato molto fastidio perché ho sempre amato la squadra ed avrei fatto carte false per arrivare a Cesena. E' come se quella frase avesse fatto scattare in me un senso di rivalsa: "E allora io me ne vado a Pomezia! Vediamo chi ci sarà!".

Alle 8 di sabato mattina ero in stazione per prendere il Freccia Argento per Termini. Andare a Pomezia però, non è così semplice come uno potrebbe pensare. Non basta arrivare a Roma, perché la cittadina fondata dai fascisti negli anni '20, è ancora più a sud; per arrivarci bisogna prendere la metro blù fino al capolinea "Laurentina", poi aspettare la linea extra-urbana per Nettuno. Dopo circa quaranta minuti di tragitto nella campagna romana, si scende alla periferia di Pomezia non molto lontano dal PalaCupola. Non sapendo i tempi di percorrenza, sono partito da Roma Termini molto presto, così alle 15 ero già in città. Ho approfittato di tutto quel tempo libero per fare un giro per Pomezia, ho percorso quella che dovrebbe essere la via principale - via Roma - fino a piazza Indipendenza dove ci sono la chiesa di San Benedetto e la torre dell'Indipendenza. Quando mancavano pochi minuti alle 16 me ne sono andato al palasport; volevo gustarmi tutto il riscaldamento della Pieralisi, cosa che non mi capita mai di fare quando Paolucci & co giocano al PalaTriccoli. Quando sono entrato al PalaCupola non c'era ancora nessuno in campo, non avevano neppure aperto la cassa, così ho evitato di pagare il biglietto. Tutti quelli dello staff rossoblù quando mi hanno visto erano abbastanza sorpresi e mi hanno chiesto come ero arrivato fino a lì. 

Mi aspettavo una battaglia sportiva, cosa che almeno nei primi due set non c'è stata, tanto da farmi quasi rimpiangere di aver prenotato pure l'albergo per la notte. "Ti pare che finisce 3-0? Non riuscirò mai a prendere l'ultimo treno delle 21!" era stato il mio ragionamento. Poi però, Pomezia si è svegliata e dal terzo parziale, la musica è totalmente cambiata. Il quarto set è stata una vera sofferenza. Prima le due palle per il tie break annullate da una Sofia Moretto stellare, poi tutte quelle palle match create ma non chiuse. La disperazione sull'ace di Talità non visto dall'arbitro e sulla brutta gestione di un contrattacco, che poteva mettere la parola fine al match in anticipo. Non facevo altro che fare video dell'ultimo punto, senza avere comunque il tempo di cancellarli perché la partita andava avanti. Tutto questo fino al 33-35 di Santa Sofia da Torino. Mentre tutti gli altri attorno a me esultavano, io ero come svuotato, senza forze. Tutta quella tensione, tutta quella sofferenza mi aveva consumato ogni briciolo di energia. Sono riuscito a mala pena ad intervistare Sofia, la Divina e Coach Luciano. Credo di essermi goduto davvero la vittoria soltanto dopo, quando ero già arrivato a Roma. Volevo tornare in albergo ma era troppo presto così, sono sceso a "Colosseo" e come uno scemo mi sono messo a guardare i video che avevo girato e in quel momento ho realizzato che la Pieralisi aveva vinto 3 a 1 a Pomezia. Ho brindato ai tre punti con una Coca Cola mentre tutti attorno a me facevano foto al Colosseo. Ed ho ringraziato Alba per avermi dato del traditore; senza di lei mi sarei perso una partita epica delle rossoblù. FORZA JESI!!! NRB. 

Capannori sgambetta la Clementina 2020. Pontedera chiude la striscia di Montespertoli

Clementina 2020 - Capannori 2-3. Il risultato più sorprendente della giornata arriva dal match del PalaMartarelli, dove la Nottolini (nella foto facebook.com/nottolinivolley) vince al quinto set conquistando due punti importantissimi nella corsa verso la salvezza, ora distante appena due punti. Protagoniste del successo, le attaccanti Sgherza (21 punti) e la ex rossoblù, Sofia Cusma (19). Per le ragazze di coach Paniconi al contrario, questo ko complica di molto la corsa ai play-off, ora lontani dieci punti. La Clementina 2020 dopo aver vinto secondo e terzo set con determinazione, è calata sia nella condizione fisica sia nella concentrazione, perdendo il tie break 15-10. 

Trevi - Cesena 1-3. Ci sono volute due ore e quindici minuti alla Angelini per espugnare il PalaGallinella, tana della Lucky Wind. 23-25, 29-31, 27-25 e 25-18 i parziali dei set, tutti molto equilibrati e combattuti. Le umbre hanno dimostrato ancora una volta una tempra importante, qualità che dovrà emergere anche e soprattutto nelle partite che conteranno nella corsa verso la salvezza, come lo scontro diretto del 6 aprile contro Valdarninsieme. Cesena per uscire con tre punti dall'impianto trevano ha dovuto stringere i denti, aggrappandosi alla "solita" Benazzi, autrice di 30 punti; determinante però, anche il dato dei muri vincenti, 22 per le romagnole contro gli otto delle locali. La Angelini resta ad un solo punto dalla Pieralisi e tiene dietro il Volleyrò, che insegue a due lunghezze. Trevi continua a vedere vicina la zona salvezza, lì a tre punti ma da dietro sta recuperando Capannori, ora ad un solo punto dalle umbre. 

Montespertoli - Pontedera 0-3. Si è fermata a sei la striscia di vittorie consecutive del Montesport. Curioso che ad interromperla sia stato proprio il suo ex allenatore, quel Cosimo Becucci esonerato ai primi di febbraio. Primo set a parte (chiuso 24-26), l'Ambra Cavallini ha sempre avuto in mano il match. "Sicuramente era una partita sentita da entrambe le squadre, e dopo il primo set perso ai vantaggi, non siamo riusciti a mantenere la giusta lucidità sia mentale che tecnica. - ha detto il diesse di Montespertoli, Calamai - Dispiace perché abbiamo commesso troppi errori, mentre loro non hanno sbagliato niente e questo ha portato ad un risultato così netto". Il Montesport resta fermo a quota 25 in settima posizione ma non riesce ad approfittare dei passi falsi sia di Pomezia sia della Clementina 2020. "È stata una bella partita giocata bene da tutta la squadra, affrontata con il giusto atteggiamento e concedendo poco agli avversari. - è stato il commento del capitano di Pontedera, Ambra Donati - Abbiamo voluto questo risultato e siamo riuscite ad imporci in un campo difficile come quello di Montesport". L'Ambra Cavallini grazie a questi tre punti si tira fuori dalla zona pericolosa: è nona a quota 21, a più cinque da Trevi.

Castelfranco di Sotto - Firenze 3-0. Prima di pensare alle finali di Coppa Italia, che si giocheranno a Campobasso venerdì 29 e sabato 30 marzo, la Fgl-Zuma centra la diciassettesima vittoria, la nona in casa (sono ancora imbattute al PalaBagagli) rifilando un secco 3 a 0 alla Liberi & Forti 1914. "Sono arrivati tre punti importanti, perché contro Firenze non è mai facile. In casa loro avevamo vinto al tie break, questa volta siamo state brave a tenerle sempre sotto" ha detto la centrale pisana, Francesca Fava. Alle fiorentine resta la soddisfazione di aver impegnato la capolista, soprattutto nel terzo set; in classifica la Liberi & Forti resta ferma a quota 23, in ottava posizione, a sette lunghezze dalla zona retrocessione. 

Valdarninsieme - Roma 1-3. Il Volleyrò tiene il passo di Cesena e della Pieralisi, battendo non senza qualche difficoltà il fanalino di coda, Valdarninsieme. Le toscane invece, devono rinviare nuovamente l'appuntamento con la prima vittoria interna. "Una gara segnata da moltissimi errori da entrambe le parti. - si legge sul sito della Valdarninsieme - Una difesa non all'altezza di altre gare, una serata no di alcune nostre portabandiera ed un'efficienza in attacco e ricezione (59% contro 41%; 59% contro 42) nettamente a favore delle ragazze romane, hanno determinato l'ennesima sconfitta". Il Volleyrò grazie a questi tre punti resta a due lunghezze dal terzo posto, a tre dal secondo e soprattutto, stacca quasi definitivamente la Clementina 2020, ora lontana otto punti. Le fiorentine restano ultime con sei punti. FORZA JESI!!! NRB.