Creato da: headroom il 23/06/2005
Sovrastrutture di un'idea (la continua isteresi del pensiero)

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Saluti 

Post n°107 pubblicato il 16 Giugno 2007 da headroom

Non sono solito dare tempi e non sono capace a lasciare cose e persone, quindi veniamo al dunque. Me ne vado, non so quando e se tornerò. L'ho detto mille volte e finalmente lo faccio. La cosa buffa è che non  me ne vado per sfuggire a qualcosa o qualcuno, questa volta no. Scrivo dal mio appartamento quasi vuoto (sì, lascio anche quello) tra scatole e libri da "parcheggiare".
La verità è che mi sto cagando sotto, ma sono tranquillo, sono certo che andrò verso me stesso, verso quel paio di ideali che mi sono rimasti. Sono tranquillo che le persone che ho incontrato in questo periodo della vita saranno sempre dentro me, le vedrò molto meno, ma sicuro non le dimenticherò mai.
Devo ringraziare un fottio di gente, anche qua, che mi ha dato spunti, idee, esempi, momenti di gioia e di speranza. Quindi

GRAZIE A TUTTI VOI

P.S. per chi è al corrente delle mie peripezie, ho detto un paio di ideali perchè oltre al primo che conoscete e che mi spinge a lasciare l'Italia nei prossimi 6 mesi, dopo che lei è stata qua (si, è stata qua, lo so non ve l'ho detto, ma volevo vivere le cose in maniera del tutto naturale) ho avuto solo conferme che mi spingono ad avere fiducia e a provare a condividere il quotidiano con qualcun'altro (che non sia il mio gatto Trotskij) in una qualsiasi città del mondo dove la vita con le sue mille coincidenze vorrà portarci.

AU REVOIR

 
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still alive

Post n°106 pubblicato il 25 Marzo 2007 da headroom

Ci sono, ci sono...
Il fatto è che la vita è meravigliosa e voglio viverla e sentirla ogni istante.
Scrivo molto, ma non qui, scrivo sulle moleskine che poi ho deciso di lasciare in qualche angolo di qualche città (scrivo in inglese e spagnolo con un vocabolario di un bimbo di 10 anni però ci provo) del mondo.
Adoro casa mia, I belong to this place, amo i miei vicini, oddio defirli vicini è limitativo visto che ormai mi hanno adottato, amo i miei amici, amo fare le spese e incontrare gente, amo le feste, amo organizzare le mie giornate, amo soffrire per amore, amo gioire per amore, amo le piccole cose, amo l'idea di essere parte del mondo e renderlo un po' migliore giorno dopo giorno. Amo quella maledetta canadese che mi ha cambiato la vita, amo aspettare messaggi che stentano ad arrivare, amo sentirmi tuttavia in pace pensando che ho comunque possibilità che non avevo qualche mese fa, non amo scegliere anche se questo mi allontana da lei, amo vedere come due persone che vivono in contesti estremamente diversi possono condividere pensieri, paure, sogni e interessi.
Amo non sapere cosa farò tra sei mesi e amo non temere di morire.
Next steps:
- Oggi mi compro delle ninfee
- Sett prox camminata al chiaro di luna e abbracci agli "arrivi" a malpensa che torna Laura
- Esame patente moto anche se la uso già da un po'
- Tatuaggio
- Corso di francese
- Corso di yoga
- Ricomincio ad arrampicare
- Finalmente ho l'ispirazione per i miei pannelli
- Leggo un casino
- Jogging
- Mi sbronzo un sacco e quando lo faccio evito di mandare messaggi o rispondere al telefono
- Stasera vado al china&African a mangiare
- Cambio lavoro
- Cambio vita senza fuggire da niente
- Forse piangerò per le occasioni perse, ma nn posso aspettare, non posso più
- Un giorno alla settimana abbiamo deciso di cucinare etnico (un paese per settimana)
queste sono le cose che mi vengono in mente...
Ves.... la vida es hermosa, y hay que vivirla con todo, con confianca en el mundo
Hai ragione "maldida", anche se viverla potrebbe significare perderti

 
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Free Hughs

Post n°105 pubblicato il 13 Gennaio 2007 da headroom

Cacchio, se non fossi maschio penserei di essere incinto. Continuo a commuovermi per qualsiasi gesto d'amore, inteso come amore verso gli altri e la vita.
Piango un casino, piango quando guardo su youtube i video "free hughs", piango quando riesco a scovare sul giornale notizie di gente che fa del bene, piango quando vedo quanto poco basti per dare sollievo ad una persona.
Dal punto di vista delle relazioni sociali siamo allo sfascio, sempre più spesso i pensieri sono omologati e dettati da quel cazzo di totem che ci mettiamo in casa (che tristezza i salotti con i divani rivolti verso la televisione). Ci si rinchiude in casa attaccandosi alla propria avidità (poi ci si lamenta che le piazze sono in mano agli extracomunitari, ma porca puttana, è da anni che gli italiani vanno al centro commerciale anzichè in piazza), senza rendersene conto non ci si muove per paura di perdere quello che si possiede, anzi, spesso si pensa di essere ciò che si ha. Come nel "piccolo principe" si tengono le rose sotto vetro per non farle appassire, o ancora come dice Fromm si preferisce cogliere il fiore per farlo nostro anzichè ammirarlo dove si trova e condividerne la beltà con gli altri. Il risultato è che ci si ritrova con le città piene di protesi peniche inconscie chiamate suv, di donne cartonate con il dischetto pieno di frasi di circostanza da ripetere ad ogni contatto, di miseria intellettuale e di paura del contatto. Più soldi si possiedono e più si è sicuri di se perche più si può comprare ed avere, solo che per avere più soldi e più oggetti si sacrifica il tempo da dedicare a se e agli altri per le piccole cose, solo per parlare, per esprimere un'emozione, per confrontarsi, per consolarsi, per non far crescere quell'odio verso chi non è come noi stessi.
Ci sto veramente male, provo dolore al cuore quando mi rendo conto di trovarmi direttamente o indirettamente di fronte ad un caso di mancata comunicazione. Come quando un cane e un gatto dopo essersi annusati si attaccano perchè l'uno non capisce le movenze dell'altro (diverso codice) e le interpreta come una minaccia. Non capisco, mi struggo ma non capisco come si possa rinunciare a conoscersi, come ci si possa nascondere dietro frasi che non collimano con il proprio pensiero per troncare un rapporto, come si possa perdere l'occasione di viversi, anche solo per un istante. Schemi mentali indotti da "dettami morali" che valgono solo nella propria repubblica delle banane (Italia o altro Stato non cambia molto, ve lo dico per certo).
Que hacer? che fare? un'idea: gettiamo la televisione (si risp sul canone), usiamo internet, impariamo altre lingue per comprendere altre persone, usciamo e sorridiamo a tutti, non parliamo per frasi fatte ma non stiamo a tacere per paura del giudizio di chicchessia, non crediamo esistano persone perfette, non cediamo agli stereotipi, non fermiamoci alle apparenze (chiediamo sempre il perchè, sempre, sempre). Es. pratico, ci stavo cascando, quasi quasi compravo l'ipod, cazzo compravo l'ipod, 150 euri per ascoltare la musica in giro. Ma porca puttana, in giro canto io, oppure compro un lettore ad un decimo e col resto dei soldi faccio un regalo a due tre persone che amo, che mi inviteranno a cena, con cui mi divertirò, che mi faranno conoscere altre persone, che mi consiglieranno libri, che apriranno catene e diffonderanno opportunità. It's soooo easy! WHY NOT?

 
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 Quiero decirte Hermanos y hermanas...

Post n°104 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da headroom
Foto di headroom

Cammina, perditi, ritrovati, conosci nuovi profumi e nuovi colori,
accetta il calore del sole prezioso d'inverno e guarda diritto in faccia il mondo di cui sei parte.
A volte fermati e respira, impara nuovi dolori e seppellisci il tuo passato ogni giorno,
accetta il freddo vento d'inverno che cancella i rumori.
La direzione è sempre la stessa, puoi correre, puoi arrancare, scelgi però di entrare in tutti i cortili che trovi aperti, scherza con tutti i bambini che ti sorrideranno, nell'anima o a fior di pelle. Non tralasciare un vicolo, non perderti una parola dei saggi anziani che siedono aspettandoti.
Prenditi burla di chi santifica, di chi affida la propria vita alla speranza, alla fede, immergiti nelle tue giornate con curiosità, non c'è vittoria, non c'è sconfitta, c'è consapevolezza ed estasi per il tuo intelletto, c'è polvere e noia, c'è gioia, sesso, disperazione, fine e principio.
Sii, non come ti vorrei io, non una proiezione delle mie già corrose aspettative. Cantiamo insieme le canzoni che ci piacciono, camminiamo per la calle del Trebol in Cuzco, per Avenida Aguyar o nel quartiere Belèm, in Temple bar, DownTown in Montreal, sulla spiaggia di Mazunte, corriamo sopra Pont neuf, in Soho, passiamo sotto Puerta del Sol, andiamo in barca sul Titikaka, in centre Ville a Tolouse o nel parco del Buen Retiro, nel jordan o ad Haifa. Viviamoci, conosciamoci e stupiamoci.
Continua a piangere quando ti senti solo, apri gli occhi quando sei al buio in silenzio. Accetta e conosci la sofferenza della solitudine, così capirai quanto sia bello parlare e sorridere di niente, quando siano calde le parole di chi non deve parlare per forza.
Non cambiare il mondo, agisci come ti senti, non devi soddisfare nessuno, non farti dire cosa è giusto e cosa è sbagliato, butta quei libri zeppi di ricette spiccie di felicità. Essere felici non è facile, ma è fantastico, è fantastico provarci, anche sbagliando.
Non pensare di fare male a qualcuno, pensa a te, getta il fardello che hai sulle spalle, non ne vale la pena, dimenticatene, è il modo migliore per cominciare, per continuare ad essere bellissima nell'inciampare.
Non pensare che qualcuno ti giudichi per come agisci, hai dalla tua parte miliardi di persone, vestiti con i colori che vuoi, il tuo sorriso sta benissimo con tutto. Alza la testa e respira guardando il sole, sorridi e sorridi, contagia con la tua energia tutti quelli che ti corcondano.
Chiama spesso chi ti piace, prendi pesci in faccia ma di sempre quello che pensi, innamorati, lacerati, soffri o gioisci, ma non nasconderti mai. Schiarisci la voce per dire la tua opinione, non affrettarti mai a prendere una posizione se non sei convinto. E balla, danza e muoviti come cavolo ti pare, qualcuno ti amerà per questo.
Come un fiume in piena vi giunga quest'euforico augurio di una vita nuova, non perchè è capodanno o natale, chicazzosenefrega, natale è tutti i giorni, ogni giorno un nuovo giorno, ogni parola non detta un pezzo di voi di cui qualcuno non ha potuto godere.
E adesso scendo dal mio "speakers corner" sul tetto e svengo, chè dormo 3 ore per notte dal 20 dicembre

 
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beata ignoranza

Post n°103 pubblicato il 04 Dicembre 2006 da headroom

Che bello osservare il tuo mondo al centro della tua bella sfera predimensionata. Ti senti sicuro perchè sai sempre dove puoi andare, non pensi nemmeno a quello di cui ignori l'esistenza. Conosci tutto e sei il demiurgo del tuo piccolo regno.
Religioni e totalitarismi fanno di queste sfere un ottimo strumento di controllo delle coscienze. Celano la verità o spostano l'attenzione, e laddove non possono far nulla ti impongono dei dogmi, a volte reprimendo focolai di consapevolezza a volte inventando o strumentalizzando falsi miti.
La paura della morte è un bene di consumo per coercitori più o meno consapevoli. Meglio non pensare ad essa, meglio continuare ad aver paura di osare e ad aver paura di fallire, ad aver paura di rimanere senza soldi, ad aver paura degli altri e del confronto.
E' con un po' di invidia che, benevolmente ti dico:
MA VAFFANCULO!
Non prendere mai coscienza del fatto che la morte esiste davvero ed è molto più democratica di qualsiasi istituzione a cui affidiamo le nostre esistenze. Non prendere coscienza del fatto che non la si merita e non la si evita. Non guardala per quello che è, non pensare all'essenza delle sue conseguenze, la privazione di un individuo e della sua parte cognitiva, la scomparsa di un bene prezioso, di emozioni e stimoli.
Potresti pensare che siamo tutti uguali e abbiamo tutti lo stesso diritto ad essere rispettati. E non lo capiresti, ti sanguinerebbero le orecchie e continueresti a guardare nella tua sfera la tua bella TV, che ti mostra il 5% di quello che in realtà accade nel mondo, che per farti paura ti offre notizie di dolore e catastrofi, che alimenta le tue fobie e che ti spinge a non pensarci e a considerarle come una cosa inesistente, proprio come un telefilm.
Quindi a natale, anche quest'anno, per sentirti meglio elemosina riconoscenza e riverenza.
Bravo, hai capito tutto. Oltretutto i coglioni come me parlano parlano ma alla fine non han concluso ne mai concluderanno nulla. Non so cosà farò tra 3 anni, TU si!
In caso, se fossi ancora qua, ti ripeterò questo semplice concetto:
SEI GIA' MORTO E NEMMENO LO SAI
E adesso ridi, che ti piace tanto ridere.

 
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discorsi dal tetto

Post n°102 pubblicato il 26 Novembre 2006 da headroom

E' autunno, affidi i pensieri alla foschia che accarezza gli alberi. Pensieri che avevi messo da parte, che con la calda estate avevi dimenticato, dolci, pieni e rotondi come un bicchiere di barolo.
Solo in autunno si fanno questi pensieri, chè si posson fare tanto cadranno a terra in pochi istanti, come le foglie e la rugiada, nessuno li può sentire, la vista arriverà a qualche centinaia di metri e il suono lo copre la pioggia. Allora si possono estrarre quelle idee, come dalla mensola si estragono alcune lettere che non si finirà mai di scrivere, che non la si conosce la fine.
Tra te e te puoi illuderti, puoi sperare, puoi persino parlare al niente. Nascosto nel tuo angolo del mondo sembri un estraneo, così piccolo senza corazza, ridere amaro a volte non basta.
Vorresti apparire ingenuo, vorresti non te ne importasse nulla, vorresti alzarti e saltare dalla gioia, vorresti prenderti a pugni per l'impossibile che ti entusiasma. Razon y piel, serio problema.
Pensieri pesanti, di quelli che ti sorprendono inerme, come i cirri che non puoi ignorare oltre. Cambi prospettiva, come quando dal tetto guardi i meli pieni di frutta e uccelli, come quando guardi le simmetrie della vite e le punte dei cipressi come abbaini sopra la nebbia. Ti volti, capisci ad un tratto che sei ancora fermo, che altri sono i tuoi obiettivi, e anche se obiettivi non ne hai, quaunque ne avessi sarebbero differenti da ciò che hai adesso.
Ci pensi, pensi che questo autunno in fondo ti è amico, che ti sta regalando un tempo lento, che ti lascia decidere di procedere a piccoli passi, che hai tutte le possibilità, che te ne compiaci, che i problemi seri sono altri.
E' per rispetto a questi problemi che non puoi sentirti egoista, che sei piccolo senza corazza ma ti senti più libero, che decidi di alzarti, di muoverti e darti da fare, di tornare sul sentiero che in fondo anche lui ti è amico, proprio come questo autunno. Che oggi tieni tutto, non butti nulla, che rimetti quelle lettere al loro posto sulla mensola. Y quien sabe el destino finalemente...
Mentre in testa adesso fischietti sunday di Nick Drake


 
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solo quiero verte bailar

Post n°101 pubblicato il 06 Novembre 2006 da headroom
Foto di headroom

DRIIIIIN DRIIIIN
G.E.D buongiorno?
Ciao Elisa!
Ciaaaao, come va la vitaccia nel Sur ? Non mi hai mai scritto, niente telefonate, niente…
AhAhAh! Non mettertici anche tu per cortesia
Lo so, lo so, scherzavo. Io sono dalla tua parte, tranquillo
Grandissima! C’è F.?
No! E’ al festival della letteratura di Venezia
Ne fanno uno anche a Venezia?
Siamo sulla cresta dell’onda caro. Finisci quel cacchio di libro e goditi la vita tesoro
Mi prepari gli udon quando torno?
Torni?
Claro que si, querida! Torno, prima o poi torno. Si è visto ancora lì in ufficio Beppe Mortari? Il giornalista di Rete3…
E’ un po’ che non viene, però ho il telefono
Me lo daresti? Grazie
Certo, sai che sono curiosa, cosa ci devi fare?
Niente, televisione spazzatura…
0039…
Thanks, sei sempre la migliore, salutami tutti, anzi no, sarà il nostro segreto, non dire a nessuno che ho chiamato
AhAhAh sei il solito idiota
Ciaoooo, clic
Fatto, domani lo chiamo. Andiamo, è l’ora dell’imbarco. Marie ci viene a prendere all’aeroporto.

Dimmi come vi siete conosciuti.
Ok però andiamo a mangiarci qualcosa, un churros? E’ stato uno di quei casi fortuiti che capitano perché non possono non capitare, che accadono se li lasci accadere. Non avevo mai corteggiato una donna in una serata ad una fiesta pueblana. Da perfetto pappagallo italiano, ahahah. Ci muoviamo con le nostre radici in mano e le ripiantiamo nelle case nuove, però le radici più antiche e brutte rimangono, che ci vuoi fare.
Ma così è triste
Beh, non sono stato così disastroso. Stavo mangiando con amici ad un tavolo, la musica fluiva dolcemente come il Mezcal. Ad un certo punto l’ho vista ballare, sola in mezzo allo spiazzo. Si muoveva lentamente, con una grazia e una consapevolezza disarmanti. Quasi la gente intorno a lei si pareva fermare per evitare di rovinare la scena. Splendida, i capelli che roteavano come la gonna. Il calore dell’estate si percepiva sui suoi abiti, lo sguardo al cielo.
E quindi?
Non riuscivo a smettere di guardarla, come quando siamo andati alla mostra di Gauguin e siamo ripassati 5 volte a vedere lo stesso quadro.
”La visione del sermone”
Giusto, quello! Ho completamente abbandonato gli amici ai loro discorsi, ho girato la seggiola verso di lei ed ho continuato a godere di quella scena. Messicani, israeliani, francesi, tedeschi, ho riso pensando che potessero avere le mie stesse mie radici, ahahah, forse quindi un vizio che a noi uomini arriva ancora da più lontano. L’ho vista discorrere pazientemente con una ventina di astanti ansiosi di mostrare la ruota. Stavo per andarmene, non amo le competizioni pubbliche.
Poi cos’è successo?
Poi ho pensato che comunque avrei fatto quattro chiacchiere, che comunque la fiesta non era finita e che i cagacazzi timorosi li abbiamo lasciati andare tempo fa. Mi sono avvicinato e le ho detto onestamente ciò che pensavo.
Que tal? de donde llega? que hace aqui?
Y tu que mira de costado? parece tan loco.
Solo quiero verte bailar, solo quiero verte girar, y girando girando mirarte mientras me mira mirar. L’ho scrutata, le ho guardato da vicino il volto, le spalle, i capelli, ho cercato tra le scapole segni della presenza di ali e piume bianche. Poi le ho detto che io non ero credente e non avrei cambiato idea nemmeno adesso che mi trovavo al cospetto di un angelo, poteva pure tornare a dirlo al suo “capo”. Le ho chiesto se avesse un nido in cui dormire e le ho detto che poteva farlo sotto il tetto di casa mia. Per fortuna ha uno spiccato senso dell’ironia. Due minuti dopo eravamo isolati in mezzo alla festa a parlare di Architetti e Sudamerica e fotografia e arte.
Tutto qua?!
Tutto qua! Le ho chiesto di fare due passi sotto la luna piena
C’era la luna piena?
Tu mi capisci, tu sai quanto sia sensibile alle condizioni esterne. Ero curioso di sapere molto di lei, sentivo di potermi fidare, sentivo un registro comune al di là della lingua, o meglio, delle lingue e dei gesti e degli stereotipi. Appena ha accettato l’ho lasciata seduta e sono corso via.
Te ne sei andato?!
Si! dodici minuti per andare a rubare i fiori più belli che trovavo nei vari giardini della zona. Sono tornato, sembrava aver capito che stessi facendo qualcosa di insolito e mi aspettava. L’unica risposta fu un sorriso enorme, come quelli che facevi tu da bambina. Beh, forse non così bello.
Devi vederla  sfilettare il pesce,  accudire i bambini del centro, cantare e ridere mentre guida,  camminare velocemente per venirmi incontro. Fa sempre lo stesso effetto, mi perdo ancora ad osservarla. Credo che forse potrei smetterla di fuggire
Forse...

 
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(parentesi)

Post n°99 pubblicato il 11 Ottobre 2006 da headroom

Non ci credo!
Se si fossero fatti una canna prima di decidere se partecipare o meno ad una missione di pace (ma ci pensate? compriamo fabbrichiamo e vendiamo armi per "mantenere" la pace) ci sarebbe un paese di meno in guerra.

 
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Deseo

Post n°98 pubblicato il 11 Ottobre 2006 da headroom

Le uova Mara, le hai sbattute? mettile qui, insieme al riso. Bueno! Bueno! Adesso fai saltare i gamberi nel Wok, un minuto, non di più.
Topo? il fumetto con le teste dei gamberi?
Fatto, anche la salsa pesce, ma stavolta la mettiamo alla fine, che l'ultima volta è scomparsa.
Così! Brava! A tavola
Cin! Ai rifiuti allora
Ai rifiuti
Sai che hanno deciso di togliermi i fondi? Nada, o mi trovo degli sponsor o dovrò lasciare l'università.
Hai qualche idea? Chi potremmo sentire?
E' difficile far cacciare pesos a società che hanno tutto l'interesse a non cambiare assolutamente le cose.
Ma stai scherzando? Oggi dicevo a Mara che secondo me sei la persona più entusiasta che conosca, mai rassegnato, sempre avanti.
Non ho detto che mi abbatto. Sei il solito! Pensi anche per gli altri. E sbagli.
Giusto!
Grazie per l'appoggio sangue del mio sangue
Dicevo, ho deciso di rendere pubblica la cosa. Un giornalista m'ha dato retta ed ora abbiamo un servizio sulle potenzialità della ricerca sullo smaltimento dei rifiuti e sugli intrallazzi tra le società che ne lucrano e gli enti pubblici.
Adios, ti ammazzeranno, ahahah
No, peggio, mi lasciaranno vivere senza un lavoro, senza possibilità. Sono 12 anni che studio e sperimento, ero quasi arrivato al punto.
Trasmettiamolo anche in Europa. Lo passiamo alla nostra casa editrice, vedrai che qualcuno se ne interessa. Poi la situazione è molto simile.
Mi piace. Anche se era molto più avvincente l'idea del complotto internazionale, a rischio assassinio per combattere la corruzione.
Desolato. Probabilmente mi faran passare per un pazzo visionario, un eclettico ricercatore toccato con la passione per il pattume.
Anche Perù e Chile fecero la guerra per il guano dei gabbiani.
Appunto! Pazzi
Non so se andrà tutto bene, ma comunque non sarà come adesso, adoro la tua capacità di accettare ogni volta una vita nuova, ogni volta ricominciare. Tu e il pattume!
Noi partiamo domattina, restiamo a dormire
Claro que si, quindi un'altra bottiglia non può farci altro che bene.
Io voto a favore.
Signorina... ? Che intendeva dire?
Il libro? per quanto ancora rimanderai la fine?
Il più a lungo possibile, il piu a luuuuuungo possibile
Un passito, con la tarte tatin.
Andrebbe bene qualsiasi dolce.
....
Zio? Dormi?
Si!
E perchè mi rispondi?
Che c'è? il fuso orario?
Si! uffà, quanto dura?
mmmmmma. Non saprei, generalmente fino a quando smetti di chiederti quanto dura.
Domani conoscerò Marie.
Già! Ti piacerà vedrai. A Camillo no, non è mai piaciuta... e lui trova il bello persino nell'immondizia. Credo scherzi però.
Notte!
Notte!


 
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medios de transporte

Post n°97 pubblicato il 06 Ottobre 2006 da headroom

Ormai sei grande, guardati, sei splendida. M’hai spiazzato, non avrei mai pensato tu volessi vedere Bogotà.
Mi incuriosiva, poi Botero, la liberazione dagli stereotipi, la bellezza oltre i canoni.
Posso commuovermi? Dopo, adesso andiamo da TopoCamillo, sono curioso di rivederlo, è un pazzo furioso. Sai, l’ho conosciuto quando aveva 19 anni, era stato accettato da una ONG in San Paolo, in aereo avrebbe impiegato poche ore, ma lui s’è preso 6  mesi e ci è andato a piedi. Un personaggio strepitoso, intenerito da tutte le persone che l’avevano accolto, che l’avevano accudito. E l’entusiasmo che mette in ogni cosa che fa è contagioso, credimi.
Il libro zio?
Il libro è sospeso, per ora nessuno se n’è ancora accorto. Aspetto di avere una scusa per cambiare casa e abitudini, poi magari continuo.
Il tuo editore se n’è accorto e noi già lo sapevamo. Da un rincon a lo otro, siempre pedaliando. Me l’hai scritto il mese scorso, ricordi? Ma chi te lo fa fare? Parlami di Marie, dimmi com’è.
Dopodomani te la faccio conoscere. E’ fantastica, davvero, è uno stimolo continuo, un vulcano di dolcezza. Perfetta!
Ma……..?
Più Sali in alto e più ti fai male quando cadi.
Ah già, devi cadere per forza. Ecco la nonna! Vi presento mia nonna!
AhAhAh! Che fai? Non alzare la voce, ok ok beccato. La solita idiosincrasia alle scelte definitive. Diciamo allora che non fa parte dei miei punti fissi. Dei miei appigli.
Per ora! Cazzo! Almeno di per ora.
Ma se non la conosci nemmeno.
So che ti farà bene.
OOOOOOOooooo. Giù la maschera!, ha chiamato anche te, ti ha detto che si è trasferita a Medellin? Tu sai tutto.
So anche che avrai tenuto il suo numero, non si sa mai. Poi la curiosità cresce, le possibilità si moltiplicano a fronte della vita reale che implica anche impegno, ed eccoti miserabile a cercare ogni occasione per ricominciare a complicarti la vita.
Mi sento vivo
Hai paura! Nonnnnnnnnnnna! Mmmmmmm!

Hey! Dentro la lingua!
Non ho deciso nulla.
Questo da sempre
Acida!

Nonna!

E tu? Quell’amico delle mostre? Lo vedi ancora?
Certo, vedo lui, G., F., L. Vedo un sacco di gente.
Appunto! Io lo stesso quindi basta domande. Siamo arrivati
DRIIIN, DRIIIN, Camillo? Hey! TopoCamillo? BOOOM! STOMPF!
Ahhhhhhhhhhh!
No, no tranquilla, sta lavorando ad un progetto per la produzione di combustibile dai rifiuti…
DePutaMadre, que esta haciendo aqui?
Noooo, no es posible, tu nueva novia?
Ah no! Nella mail m’ha parlato di te, Mara. Sicuramente oggi con lui ti sarai rotta le palle.
Un po’, a cosa stai lavorando?
Per il botto e le nuvole? No, niente, ho fatto brillare 2 piante del mio vicino, sono in guerra, anzi, state attenti, la testa sempre sotto il livello della siepe.
Ho portato qualche bottiglia di trapiche, quello che ti piace, pensi che potremmo berlo in un posto sicuro?
Dietro, nel gazebo! Venite.
Come mai a Bogotà? L’hai convinta tu a venire in Colombia? Disgraziato
mmmmm… c’è qui qualcuno che non sia stato contattato dalla causa delle mie crisi da maniaco-cinico-depressivo? Poi tutti a dirmi che non devo pensarci.
E’ passata a trovarmi due mesi fa. Comunque basta telefonare alla casa editrice per sapere dove abiti.
La rivedrò! Non succederà niente! Smettetela voi due di guardarmi così.
AhAhAh! AhAh! AhAhAh! Salute.
Oh! Stasera si cucina noi tre vero?
OK Topo!
Rubrica…Dettagli…Chiama

Bueno?
Sono io
Ciaoooo, come state? Dove siete?
Siamo da Camillo. Stasera cuciniamo, ti ho chiamata per sentire la tua voce, per sentirti ridere. Ne ho bisogno.
Oddio adesso mi preoccupo… stai lontano mesi e non fai nemmeno una telefonata, adesso sei via da dos dias y me llama ? Chiedi a Mara se si trasferisce da me allora…
E’ già due volte che non escludo una possibilità.


 
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