Creato da Amal.Nabila.Nur il 01/08/2014

ItaloMediorientale

Arabian Nights

 

« ...come tutto ebbe inizio...La guerra come un "Lung... »

Profugo!

In un momento così triste per il popolo palestinese, non posso non ricordare Mahmoud Darwish, poeta emblema di una terra martoriata dalla guerra e dalla morte. 

Egli visse in prima persona gli orrori del conflitto israelo-palestinese, poichè al-Birwa, il suo villaggio natale, venne completamente distrutto: ora non esiste più su alcuna cartina geografica. 

Vagò per lungo tempo da un luogo all'altro del mondo, per poi ritornare nella sua patria, divenuta territorio dello Stato d'Israele, da clandestino. Per la sua condizione illegale e per aver letto alcune sue poesie in pubblico, Mahmoud venne più volte arrestato e definitivamente esiliato e costretto a vagare tra Libano, ex Unione Sovietica, Francia, Cipro, Egitto, Giordania per poi stabilirsi definitivamente nel Texas, a Houston, dove il 9 agosto 2008 si spense.

L'unica volta in cui potè visitare i suoi familiari rimasti in Palestina fu nel 1996, 26 anni dopo l'inizio del suo esilio.

La sua poesia sottolinea i temi della lontananza, dell'esilio, dell'oppressione e, non ultimo, della guerra, che egli ha conosciuto da vicino. Proprio per questo nelle sue composizioni ritrovo alcune costanti della nostra vita, la malinconia di un uomo emozionalmente vicino alla sua terra nonostante le migliaia di chilometri che li separano, la condanna nei confronti di una guerra non voluta, ma con la quale oramai si è abituato a convivere, l'oppressione e la collera.

E l'ammonimento: potrai privarmi di tutto, ma per quanto tu possa maltrattarmi, non riuscirai mai a violentare l'identità della mia anima...

 

 PROFUGO

Hanno incatenato la sua bocca

e legato le sue mani alla pietra dei morti.

Hanno detto: "Assassino!",

gli hanno tolto il cibo, le vesti, le bandiere

e lo hanno gettato nella cella dei morti.

Hanno detto: "Ladro!",

lo hanno rifiutato in tutti i porti,

hanno portato via il suo piccolo amore, 

poi hanno detto: "Profugo!".

Tu che hai piedi e mani insanguinati,

la notte è effimera,

né gli anelli delle catene sono indistruttibili,

perché i chicci della mia spiga che va seccando

riempiranno la valle di grano.


Mahmoud Darwish


 
 
 
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Mi dispiace. Un abbraccio.
Inviato da: shangri.la
il 28/08/2014 alle 09:39
 
Si, lo scriverò al più presto. Purtroppo ho avuto un lutto...
Inviato da: Amal.Nabila.Nur
il 26/08/2014 alle 21:09
 
Bene. Attendo per un commento complessivo...
Inviato da: shangri.la
il 25/08/2014 alle 20:23
 
Assolutamente si, siamo solo al 1930. Mi dispiace solo di...
Inviato da: Amal.Nabila.Nur
il 24/08/2014 alle 23:17
 
Ci saranno altre puntate?
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il 24/08/2014 alle 20:47
 
 

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