Creato da Amal.Nabila.Nur il 01/08/2014

ItaloMediorientale

Arabian Nights

 

Yoav Shamir e la sua testimonianza sui checkpoints

Se da una parte i checkpoints rappresentano il lato più nascosto delle ostilità tra palestinesi ed israeliani, causando quindi numerosi momenti di tensione, dall'altra i frequenti contatti a cui i due popoli sono sottoposti hanno un lato positivo: i soldati meno estremisti vedono passare spesso gli stessi mercanti, gli stessi lavoratori e gli stessi pendolari; questo provoca una sorta di "familiarizzazione" tra le controparti. 

 

checkpoint

 

Ciò che vi sto dicendo può essere riscontrato nel documentario realizzato dal regista israeliano Yoav Shamir, il quale nel periodo che va dal 2001 al 2003 ha ripreso con la sua telecamera i più importanti checkpoints del territorio, iniziando con quello che si incontra nella strada tra Nablus e Gerico, proseguendo poi per Jenin e ancora per il blocco posto all'entrata di Betlemme. 

Il video è stato sottotitolato e doppiato in varie lingue, tra cui italiano e tedesco, quindi ne sono disponibili in diverse versioni. Quello che posterò qui è doppiato in italiano.

 

 https://www.youtube.com/watch?v=VNh6-8WXIrM

 

Vale davvero la pena di vederlo. I checkpoints sono il primo punto di contatto tra le due realtà, ed è interessante ed istruttivo capire il tipo di incontro che avviene in diverse situazioni, dalle più tese a quelle più "rilassate".

Ciò che mi è rimasto più impresso dopo la visione del documentario è stata la sensazione di oppressione e di impotenza che ho provato; mi sembrava quasi di essere lì con i palestinesi ad attendere il turno per passare dall'altra parte del blocco, percepivo la sofferenza dell'anziano che urlava, chiedendo al soldato di lasciarlo passare per portare dei viveri alla moglie, mentre veniva sbeffeggiato dal militare. 

Mi sono indignata contro il poliziotto di frontiera che, nel posto di controllo all'entrata di Betlemme ha tenuto il seguente discorso:

"Siamo la polizia di confine. Ci occupiamo di quelli che causano problemi al nostro paese. Chiunque voglia causare danno al nostro paese noi lo spezziamo. Cosa intendo dire con lo spezziamo? Lo lasciamo soffrire sotto il sole, sotto la pioggia; così imparano tutti a mettersi contro la polizia di confine. Questo volevo dire. Dica al mondo intero che la polizia di confine di Betlemme è quella con la P maiuscola. La numero uno"

Ho avuto l'impressione di stare guardando un bambino molto sicurò di sè, che finge di darsi un contegno per sembrare più grande, tanto che in seguito ha rivolto delle attenzioni abbastanza marcate ad una giovane studentessa di passaggio.

Ma ho anche sorriso nel momento in cui un soldato chiedeva ad un pastore (inteso come prete) di poter fare una foto con lui. Il pastore prima l'ha costretto a togliersi il fucile, il giubbotto di protezione e l'elmetto, solo dopo ha accettato di fare la foto, spiegandogli anche:

"Così sei mio amico e possiamo parlarci, ma con il fucile no! Con il fucile non c'è alcuna comprensione tra le persone, mi capisci?". 

 

checkpoint

 
 
 

Restiamo Umani

 

 

Restiamo Umani.

 

A qualunque latitudine, facciamo parte della stessa comunità.

Ogni uomo, ogni donna, ogni piccolo di questo pianeta, ovunque nasca o viva, ha diritto alla vita e alla dignità.

Gli stessi diritti che rivendichiamo per noi appartengono anche a tutti gli altri e le altre.

Senza eccezione alcuna.

 

Restiamo Umani.

Anche quando intorno a noi l'umanità si perde.

 

 

Vittorio Arrigoni                                          

 

 

 

 

vittorio arrigoni

 
 
 

Siria

Post n°16 pubblicato il 29 Luglio 2016 da Amal.Nabila.Nur
 

 

Ad Idlib, in Siria, si stanno vivendo attimi di terrore.

Risale infatti a poche ore fa la notizia del bombardamento di un ospedale di "Save the children" durante un raid aereo, una struttura clinica che rappresentava una delle poche sicurezze per la popolazione del luogo, dal momento che era l'unica ad essere fornita di strumentazioni adeguate per il parto assistito e per accudire i neonati nei primi giorni di vita.

Ancora non si conosce il numero esatto delle vittime, ma ci sono perdite sia tra i civili che tra il personale medico, tra cui l'unico pediatra rimasto della zona.

Non si sa ancora chi abbia condotto l'operazione.

 

 

 

Chiunque abbia fatto questo, merita solo una parola: VIGLIACCO.

 

E' così facile attaccare scuole e ospedali, luoghi dove ci dovremmo sentire sicuri.

Dentro questi edifici, non si nascondono nemici: ci sono i bambini che imparano a leggere, quelli che sperimentano le prime divisioni in matematica; si incontrano donne che stanno per diventare mamme e persone che affrontano una visita medica.

Sono questi i nemici? Sono i malati, gli anziani, i bimbi, i neogenitori, gli insegnanti che mettono in pericolo la causa assurda per cui questi "vigliacchi" combattono?

 

Se loro sono i nemici, allora non so più dare una definizione alla parola "amico".

 

 

 

 
 
 

Chi sono io

Post n°17 pubblicato il 29 Luglio 2016 da Amal.Nabila.Nur
 

Non so perchè mi viene da scrivere questo post.

 

Forse perchè devo esorcizzare i sentimenti che provo dopo aver letto tristi notizie, o forse perchè questo è il mio inutile blog e qualcosa ci devo scrivere.

 

Ho 22 anni e la mia vita fino a questo momento può essere sommata in tre parole:

 

bullismo                                                  ansia                                              egoismo

 

Dai 9 anni in su ho capito cosa significasse la parola "bullismo" senza dover cercare il suo significato in un dizionario; ho sperimentato la solitudine, le prese in giro, lo zainetto lanciato dalla finestra, i capelli tirati, i pizzicotti. Ragazzate che crescendo sono peggiorate, insomma. Parlandone con gli adulti, ho anche provato ciò che in italiano si chiama "rassegnazione": ero assuefatta oramai alle botte e ai ricatti. Piano piano mi sono chiusa in me stessa, nel mio mondo fatto di amore e carezze, in cui nessuno avrebbe potuto farmi del male. 

Nel mio universo dorato però, a poco a poco, è entrato un mostro cattivo e molto molto crudele, che ha condizionato i miei giorni durante la scuola superiore e i primi due anni di università: si chiamava ansia, nel mio caso specifico era l'ansia sociale; e ancora una volta un nuovo sentimento ha colonizzato la mia anima, il "senso di colpa". Il mostro ha tirato fuori la parte peggiore di me, facendomi diventare scostante, arrabbiata, triste. E soprattutto fuoriluogo! Non riuscivo a socializzare con nessuno per paura di essere giudicata male e di fare soprattutto del male al prossimo, per colpa del mio carattere orribile.

Penso che ognuno di noi abbia tanti colori dentro di sè, chi ne preferisce alcuni, chi altri. Io ero diventata totalmente nera, tinta unita, monocolore.

Dopo diversi mesi di psicoterapia, sto ritrovando i colori. E' stato come infilare me stessa in una lavatrice con della candeggina invece del detersivo; il nero sbiadisce sempre più.

Manca la terza parola, "egoismo". Bè, più volte mi è capitato di sentire che persone chiuse, riservate, che compiono buone azioni ma non necessariamente le pubblicizzano, siano definite "egoiste". Lo so, perchè è capitato anche a me: durante gli anni di "clausura" dell'anima, mi sono sentita definire con questa accezione talmente tante volte, che alla fine ho iniziato a credere anche io di essere realmente così. Il tutto perchè tentavo di fare del bene, anche solamente aiutare un'anziana ad attraversare la strada, senza poi farmene un vanto. Ebbene si, sono della vecchia scuola di pensiero per cui una gentilezza va compiuta non per ottenere onoreficenze... non tutti la pensano così, però.

 

E arriviamo ad oggi: ho scritto un post qualche giorno fa, intitolato "Il sogno continua". 

Avevo iniziato questo blog per un capriccio, perchè adoro scrivere (anche se ne sono totalmente incapace!) e perchè volevo trovare uno scopo nella vita: avevo iniziato a pubblicare post per riempire le giornate e perchè cercavo di scoprire per quale motivo fossi su questa terra. Poi l'ho abbandonato per circa due anni, visto che mi sentivo inadeguata e confusa. 

Ho ripreso a pubblicare il 24 luglio del 2016, il giorno in cui, dopo aver fatto un bell'esame al mio io interiore e un bel pò di psicoterapia, ho capito perchè esisto, per cosa sto studiando, perchè in passato il destino mi ha fatto affrontare prove che mi hanno lasciato ammaccata ma non uccisa: ho compreso allora che il mio scopo era aiutare gli altri, per il principio del "Voi mi odiate e io, per dispetto, vi amo tutti!". Ho trasformato l'odio che provavo per tutti coloro che mi hanno definita egoista, per l'ansia che a volte ritorna, per le persone che mi hanno fatto maturare prima a suon di pizzicotti e insulti, in volontà di amare, di aiutare gli altri.

Ho iniziato a scrivere il blog come un capriccio, e adesso è diventato un appuntamento fisso nelle mie giornate. Scrivo non per avere commenti o perchè i miei testi siano i più letti. Scrivo per ricordarmi che prima o poi arriverà il mio momento di riscatto, che sia in Palestina o in qualsiasi altra parte del mondo, il momento in cui tirerò fuori i colori che ho riscoperto dentro di me e li userò per dipingere un mondo migliore.

 

Perciò grazie, grazie di cuore a te che leggi il blog e anche a te che l'hai visto una volta e non pensi di ritornarci. 

 

 

 
 
 

Rachel and the Storm

E' arrivato il momento 

Io non posso aspettare

E' un momento perfetto

Per decidere di andare.

Vorrei farvi vedere

L'arida terra su cui cammino

Tutti i segni del fuoco

E dove crescono i loro bambini. 



Not in some distant place

Not a far away day

If I stuble and fall down

I will stand up again.

In the light of the dawn

I'll see the birds soar beyond the wall

I'll give them my strenght

I cannot believe in the end of the world.



tempesta



And so I shall go

In the rage of the storm

'cos only on Earth

I find heaven.


Rachel holds her head high

Against the storm.

Rachel holds her head high

Against the storm.



Come il cielo e la terra

Noi ci incontreremo

Dopo il sogno e la veglia 

Noi ci incammineremo.


terra in balia


We dance on the edge

We challenge the fear of the world

We cannot allow

This fall towards the end of the world.



And so I shall go 

In the rage of the storm

'cos only on Earth

I find heaven.


And so I shall go 

In the rage of the storm

'cos only on Earth

I find heaven.



Rachel holds her head high

Against the storm.

Rachel holds her head high

Against the storm.



rachel holds her head high against the storm

 

 

 

 
 
 

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Si, lo scriverò al più presto. Purtroppo ho avuto un lutto...
Inviato da: Amal.Nabila.Nur
il 26/08/2014 alle 21:09
 
Bene. Attendo per un commento complessivo...
Inviato da: shangri.la
il 25/08/2014 alle 20:23
 
Assolutamente si, siamo solo al 1930. Mi dispiace solo di...
Inviato da: Amal.Nabila.Nur
il 24/08/2014 alle 23:17
 
Ci saranno altre puntate?
Inviato da: shangri.la
il 24/08/2014 alle 20:47
 
 

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