TUM TUM LA LEGGENDAENERGIA COSCIENTE |
GIOCO LETTERARIO
Si è dato inizio ad un gioco letterario
affinchè la poesia dell’Anima,
e l’iniziativa dello Spirito
dirigano Mente creativa
al non-luogo agognato
'Il gioco dell'Anima'
Commenta ed aggiungi quelli che consideri gli opportuni sviluppi.
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Da radici di terra
sorgerò anima nuova,
suggerò linfa buona
dalla Madre che nutre...
Mi alzerò nella coscienza,
dal torpore dei ginocchi,
e guardandomi negli occhi
finalmente, volerò...!!!
Katartica
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Post n°63 pubblicato il 31 Agosto 2011 da joulesal
Tag: 8 infinito eretto, attimo del divenire, cogito ergo sum, collaborazione letteraria, falso monologare, gioco dell'anima, il gioco dell'anima, insensata favola, joul, joule, joulelife, joulesal, la lupa della luna, poesiaweb, sequenza dei numeri folli, soul game, teoria dei numeri folli, TumTum la leggenda, webpoesia, webpoetica Signori della corte, definirlo un caso di duplice personalità mi sembra… ...onestamente, riduttivo; tre almeno quelle sino ad ora mostrate dall’imputato che, nella sua follia, ama definirsi: 'specchio tridimensionale.
…camaleontica speculazione di chi gli sta di fronte'. A prova di quanto affermato riporto un suo commento: "Il trigemellare alex-joule-sal ... un semplice specchio tridimendionale ... fà risaltare quanto già di per se stessa meravigliosa vi si rifrange dentro. ^__^" Come se non bastasse, e prego ora i signori giurati di non guardare troppo intensamente l’imputato in quanto ci è ancora ignota addirittura.. la natura, ….non bastasse dicevo, ha cominciato a spiattellare la sua anomalia non quale malattia ma ...quasi fosse 'un pregio’ Ne volete una prova ..ecco un' altro suo commento: “l’avatar, l'esplosione che vedi, le penne indiane dal quale deriva ed i colori sono la triade che mi compone.... La mente...verde..d'alex, il rosso lo spirito libero di sal'’e n''ma, la luce bianca, il blu dell'aria..l'anima e il suo archetipico linguaggio...sal. Ecco svelato un mistero mai esistito, un gioco iniziato con un trigemellare parto. Quanta fatica per ricongiungere quanto l'ego, (la foto che 'altri' sviluppano di te e vogliono imporre) aveva separato alla nascita e allontanato.. poi sempre più.. mano a mano sistematicamente’’ Cosa aggiungere oltre…se non la confessione della sua lucida, raziocinante follia nel commento poco sotto il precedente: “ l'esplosione ora ti circonda .. ma è follia, gioia e, l'unico deflagrante suono udibile, è la risata tra amici, scoppiettante e sincera.” E' chiaro, lampante...come ancora dubitare signori della corte e voi giurati l’imputato ha persino confessato come e quando tutto accadde:
Era una notte tempestosa.. Diluviava E’ passato mezzo secolo da allora ma, al solo pensiero, rivivo la scena: ‘Nacqui tra lampi nella pece colata sul cielo, celata la luna: ‘Ho ancora i piedi bagnati’. Così l’ha descritta Sal, anche sul suo profilo; in realtà il parto fu tri-gemellare, cosa alquanto inconsueta… allora. Il primo, rosso come un tizzone ardente, quasi fu lui a trascinare la levatrice… che levatolo gridò: ‘Salvo!’ Un nome che gli è rimasto appiccicato per più di trent’anni ad imprigionarlo anagraficamente, Poi finalmente s’è deciso e l’ha buttato nel cesso! Ma questa è una storia che già per sommi capi conoscete, riposizioniamo quindi l’obiettivo dov’era.. Il secondo era legato al primo, di un blù intenso, troppo, quasi trasparente, tanto che la ‘mammana’ nel gridare stavolta si fermo a “Sal….” presa da un dubbio e distratta dalle rimostranze che l’ultimo esserino, facendosi strada, le presentava. Era un bimbo verde ed invece di piangere alle rumorose sollecitazioni della di lei mano gridò: ‘Basta!.. Fa conto abbia pianto e non proferir parola… … il nome lo scelgo io….. Alex
Lo Spirito odia scrivere;
l'Anima ne preferisce l'archetipico, orale tramandare;
Mente no, quando non sà fingere è lì,
in flussi di incontrollato inchiostro, a scoprire e scoprirsi
in uomo nudo - ricostituita Trade - Acqua- Fuoco- Aria
Voglio ringraziare d’anima chi m’ha difeso col cuore una Donna Meravigliosa Un’ Amica preziosa La Purezza dello sguardo, la sua Katartica magia Sei incredibile… Poetessa motorizzata ^___^
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Post n°62 pubblicato il 28 Agosto 2011 da joulesal
Dal-le rovine dell'uomo si erse il pensiero. Atomi guizzanti in magnetici orizzonti attraversarono il confine: ' lanciarsi dalle vette di materia annichilita, tornare alla fonte ' In vibrazioni, ora, quale particella d'esperienza ricomporre l'Ologramma: ' questo era il fine ' non diverso, c e r t o, dal-l'inizio Alex joule life
L’eco si risolse finalmente in un primo ed ultimo sconclusionato aforisma: e ..se già prima che tutto avesse inizio… era a quel punto finito cosa, invece, dovrà finire perché vi sia, davvero, un inizio ?!? Il tuo egooooooooo l’eco rifece per un’ultima dannata volta prima di perdersi in uno stra-ri-fottuto silenzio |
Post n°61 pubblicato il 21 Agosto 2011 da joulesal
Era una notte tempestosa.. Diluviava
E’ passato mezzo secolo da allora ma, al solo pensiero, rivivo la scena: ‘Nacqui tra lampi nella pece colata sul cielo, celata la luna: ‘Ho ancora i piedi bagnati’. Così l’ha descritta Sal, anche sul suo profilo; in realtà il parto fu tri-gemellare, cosa alquanto inconsueta… allora. Il primo, rosso come un tizzone ardente, quasi fu lui a trascinare la levatrice… che levatolo gridò: ‘Salvo!’ Un nome che gli è rimasto appiccicato per più di trent’anni ad imprigionarlo anagraficamente, poi, finalmente, s’è deciso e l’ha buttato nel ces-sociale! Ma questa è una storia che già, per sommi capi, conoscete; riposizioniamo quindi l’obiettivo dov’era.. Il secondo era legato al primo, di un blù intenso, troppo, quasi trasparente, tanto che la ‘mammana’ nel gridare stavolta si fermò a “Sal….” bloccata da un dubbio e intimorita dalle rimostranze che l’ultimo esserino, facendosi strada, le presentava. Era un bimbo verde ed invece di piangere alle rumorose sollecitazioni della di lei mano gridò: ‘Basta!.. Fa conto abbia pianto e non proferir parola … il nome lo scelgo io….. Alex
Alex - Joule - Sal
Lo Spirito odia scrivere; l'Anima ne preferisce l'archetipico, orale tramandare; Mente no, quando non sà fingere è lì, in flussi di incontrollato inchiostro, a scoprire e scoprirsi in uomo nudo - ricostituita Trade - Acqua- Fuoco- Aria
P.s Ti dovevo una, sebbene fumosa, chiarificazione Alfa |
Post n°60 pubblicato il 24 Luglio 2011 da joulesal
Tag: 8 infinito eretto, attimo del divenire, gioco dell'anima, il gioco dell'anima, insensata favola, joul, joule, joulelife, joulesal, la leggenda, la lupa della luna, lupa della luna, poesiaweb, sequenza dei numeri folli, soul game, teoria dei numeri folli, TumTum la leggenda, webpoesia, webpoetica
Parlavo con Alex che aveva appena letto quanto non scritto da Draco Daatson e cosa fa la mente.. mi proietta Siddhartha che pure mai lo ha fatto. Loro dunque 'dicevano', perché !? Forse nulla di vero potrà mai essere scritto? Solo ed unicamente 'trasmissione orale' è stato il loro modo di comunicare come in tante preziose tribù Forse affinché poi si possa non rammentare (far tornare alla mente) ma 'ricordare' re-cor-dare ..ritornare al cuore. Che strano… continuo a naufragare tra un oceano mentale e l’altro… Mi sovviene pure, in un retrocedere ai minimi termini, la scelta di TumTum di dare al cesso quanto aveva scritto e poi .. la Storia di un irregolare acrostico, A ben pensarci quel foglietto è stato l’unica traccia d’inchiostro che in 25 anni SAl’ ‘e(n)’ ‘Ma mi ha lasciato, anzi ha man mano ridotto anche le parole. Ma gli amici, i personaggi che ho elaborato sono parte di me, scrivo quindi conscio di quanto sia inutile farlo. Eppure non riesco a fermare le dita, ascolto mia moglie e scrivo, c’è una casa da trasferire ..eppure scrivo.. anzi trascrivo ora quel pezzeto di carta: ‘Ho ri-codificato il mio nome affinché la materia lasciasse trasparire me, la natura dell’essenza:
Spirito
Anima
libere
’ ‘ separate
dall’ego
(n)ulla
’ ‘ separerà
Mente dall armonia
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Post n°59 pubblicato il 20 Luglio 2011 da joulesal
Quando scrivi qualcosa di tuo, nel blog sono rarissime le critiche.
Tra amici si è in genere comprensivi, gentili poco inclini al contrasto, seppur letterario, quanto invece al pacato dibattito od un morbido dissentire. E’ naturale e giusto (' è cosa buona e giusta' evangelizzando il tutto)
La 'cosa' è invece diversa quando sono riportati i versi, le parole, i racconti di qualcun altro, noto o meno che sia.
Stasera quindi a lanciare la boccia sarà un amico che ama esprimersi piuttosto francamente, ed a TumTum piace spaccarlo ... il punto.
Qualcuno mi saprebbe dire che cazzo voleva dire
Henry Michaux in 'quiete nelle frantumazioni ' del 1959 quando scriveva:
Nascono inizi che si ripetono e incessantemente ripetono che io ripeto che ‘ la cosa si ripete’
eco dell’eco mai spento |
Post n°58 pubblicato il 17 Luglio 2011 da joulesal
7 Era primavera c’era un locale aperto per le pulizie con l’insegna ‘Jazz che cazz Club’ entrò e chiese del proprietario; questi era un uomo alto, semi-addormentato dalla testa bianconera: “ io dico che non esiste alcuna maniera ‘giusta’ di suonare, se consideriamo i suoni come ioni, fotoni, nuclei, particelle ne avremo di positivi (assonanti) e negativi (dissonanti) con relativo campo magnetico che muta col variare delle proporzioni. Ben sapendo che anche un ordine prestabilito può essere scosso sfruttando le possibili varianti del gioco, è possibile altresì intenzionalmente lacerare, modificare il linguaggio musicale applicandogli scientificamente la metodologia nucleare: ‘Particelle in continuo movimento (onde di possibilità) unica autoregolamentazione il caos, inteso come ordine primitivo, spinta iniziale.”. La filosofia orientale può in questo aiutare ‘sono per un orientaleggiante apertura paratonale a discapito d’una temperata chiusura europea” disse tutto di un fiato, come meritava la stronzata, ma l’effetto fu quello auspicato il bianconero accettò, domani sera avrebbero suonato li. TumTum prese un gettone formò il numero e “Coleman, fa il giro” disse “domani sera siamo al ‘Jazz che cazz’, 52 esima street, NewYork”. Chiese un anticipo, doveva pur mangiare qualcosa di caldo di tanto in tanto, e si avviò al ristorante italiano poco lontano. Ventodelsè si aggirava tra i tavoli apparecchiando, sparecchiando, raccogliendo ordinazioni; le si presentò davanti ancora indaffarata col notes e la penna che finì in un bicchiere mentre il notes librava come un polipo celeste, quando lo riconobbe. Gli era addosso, lo abbracciava, baciandosi ridevano, Manitù! Non riuscivano a fare altro che: ‘essere felici’. Lasciamoli col cuore nello zucchero e diamo un’occhiata al sud dove Coleman ed i suoi stavano imbarcando sulle caravelle gli strumenti le donne ed i bambini; fermarsi a narrare le vicende che caratterizzarono la traversata sarebbe interessante ma tutto sommato inutile facciamoli quindi approdare senza colpo ferire. Come stabilito, per le 9.00,i pirati erano arrivati alla 52°Strada, TumTum invece era ancora a letto ed i fratelli lo richiamarono all’ordine alla solita maniera: trascinandolo!’ Il locale era pieno , la gente era corsa in massa richiamata dalle urla di quegli esagitati musicisti megalomani e chiassosi, alle 9.30 c’erano tutti con gli occhi gonfi e lo strumento in mano. Per tutti parlò Martin Williams: “Credo sinceramente” disse “che quanto accadrà stasera influenzerà profondamente il carattere stesso del Jazz” Lo si sentiva nell’aria, pesante come gravida di pensieri, di desideri e continuava a prendere spessore man mano che passavano gli assolo; quando, all’intervento di Ornette al sax, fece eco dal fondo della sala: “Puoi fare ciò che ti pare ma sarà sempre e comunque un qualcosa che è già stato fatto, nulla di più” il soffio caldo degli strumenti si raggelò di colpo. Il capo servizio informazioni del c. s. A. non ebbe il tempo di respirare che già Tum gli era addosso, a nulla valsero le guardie del corpo, un colpo secco alla base dello stomaco lo disarmò, una lama silenziosa si insinuò come un dubbio. Tum “ ascolta” gli disse fissandolo negli occhi “ sarà quello che vorremo che sia, tutti, compreso te qua con le mani nel sangue a cercare di non farti scivolar via la vita”. Sembrò a tutti strano che i poliziotti accorsi al ‘Jazz ' se ne fregassero di quanto accadesse ma tutto tornò normale quando anche questi iniziarono a percuotere ‘a tempo’ con lo sfollagente tutti i presenti. In effetti la sofferenza dello spione contribuì non poco alla riuscita del concerto “tanto ricco per il patos intenso ed il dolore intrinseco espresso in una maniera libera da morfologia e sintassi così vicina all’angoscia” come recensiva il Times del giorno seguente; Pubblicava in prima anche la notizia dei disordini che avevano sconvolto la 52a strada la notte precedente ed un articoletto delineava tre diversi scenari (plausibile, virtuale, futuribile) per quanto era e sarebbe successo; continuava a pag 8 ed era a firma di uno sconosciuto pittore avanguardista reso noto di colpo da una sua bizzarra opera: 8: l’infinito ∞ eretto pag 8 Voglio raccontarvi la leggenda di ........
nota: il link guida alla pagina del sito energia cosciente (quello del Soul game) dove la trama della prima parte s'è dipanata senza costrizioni. I curiosi potranno leggere il fumetto com'è nato... libero. |
Post n°57 pubblicato il 14 Luglio 2011 da joulesal
6 Finalmente la luce del sole lasciava il posto a quella artificiale dei lampioni che rischiaravano una notte spessa, silenziosa, calda come una coperta d’aria.
Il richiamo animale, la connessione mentale caldo-femmina gli fece rifare le scale di corsa; trovò Fatma come l’aveva lasciata: le sfilò il biglietto, poi un paio di acuti bastarono perché la musica cominciasse a trascinare anche lei. TumTum le suonò di quelle note lente e penetranti che sfociano naturalmente in frenetici e travolgenti ‘crescendo fottendo’ ; sul letto, come un immaginifico viaggio senza confini, la guidò dall’oblio del sonno al fantastico mondo dell’estasi, dall’orgasmo spossante di nuovo e definitivamente al sonno ristoratore. Fatma era una specialista di questo ‘dormire-scopare-dormire, praticamente non faceva altro, ma scopando si impara che la voglia viene fottendo e mentre lo schermo passava proprio ‘fottere e potere’ al citofono chiamò Anna, (........................), Tum la invitò a salire. Tele....... trasmetteva ‘ ......... ’, TeleCalze a Rete libera invece un film sexintellettuale che si presentava con un quesito interessante: (.......... ......) Una risata colse improvvisa TumTum, Anna non rideva, lo guardava anzi stupita, “Al convento” disse non le avevano mai permesso d’imparare. “E’ bello ridere” chiese “come fare l’amore?” “Anche di più” Tum le rispose baciandole la bocca ancora seria. Gli rimase uno strano disperato sorriso come stampato sulla faccia quando lei se ne andò, doveva schiarirsi le idee e pensò di iniziare con l’annacquarsi il cervello. Sotto il sifone della doccia ci rimase un sei mesi congelandosi prima, scottandosi poi, non c’era modo di rappacificare le acque se l’una veniva l’altra.. spariva; un compromesso si raggiunse a gennaio, nei primi di marzo ci fu l’accordo e TumTum riuscì persino a farsi lo shampoo; con la schiuma l’acqua si tirò via anche i capelli ma in compenso ora aveva un bel paio di baffi. Torcendosi questi Tum pensò a Miles ma soprattutto a Dizzy che a differenza di Monk non era mai rimasto fermo un momento. La sua ombra difatti l’aveva abbandonato ben presto trovando il giusto contesto nel tagliente fraseggio di Coltrane che recise di netto tante ‘certezze’ dal perno mobile cui erano attaccate. Dizzy piegando all’insù la tromba la riconquistò, Miles invece senz’ombra sembrò muoversi meglio, affrettò anzi il passo bruciando tappe su tappe come un bersagliere tirando dritto per la sua strada. Non era certo quella la via, Davis era Davis, ma lui non lo era, Davis,Dizzy ne un altro lui era TumTum e basta!
Nota: Non meravigliatevi se tra un paio di giorni il post sparirà e con esso purtroppo i vostri commenti. 16 luglio. Ho ulteriormente potato la pianta descrittiva della breve leggenda così da farla rimanere e chissà... forse germogliare nuovamente.
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Post n°56 pubblicato il 07 Luglio 2011 da joulesal
Tag: 8 infinito eretto, acronimo, acrostico, attimo del divenire, collaborazione letteraria, contorno di rumore, falso monologare, gioco dell'anima, il gioco dell'anima, joule, joulelife, joulesal, la lupa della luna, poesiaweb, sequenza dei numeri folli, soul game, tragicomica, tumtum, TumTum la leggenda, webpoesia, webpoetica 5 Ne uscì rinfrancato quasi urlando: “ Consumare, far consumare o essere consumati?” Fatma dormiva e non partecipava, lui allora: “Questo è il dilemma!” concluse ripensando ad un episodio di non molto tempo prima. “Sono intimista quanto uno slip” gli aveva detto di se un noto drammaturgo, aveva in quel periodo la diarrea e Tum si trovava nella farmacia sotto casa sua. “ Tutto è cominciato” confidava il tragico ai farma-medici “ da una teoria che il baffone aveva voluto illustrare durante un concerto di Parker al Anastasia Jazz Club nei pressi di Mosca.” “ Si era iniziato a bere” continuava il drammatico “ che il ‘baffo’ attaccò a parlare di fisica gravitazionale, di universo, di relatività; appuntando, scrivendo, insozzando una serie immane di tovagliolini. Parker stesso, che si era rotto i coglioni di sentirlo parlare, smise di suonare, uscì, gli comprò una computisteria e lo mandò a fare in culo ‘ possibilmente da un’altra parte ’ come disse testualmente. (In fondo similari i due così desiderosi entrambi di raggiungere l’infinito al più presto).” (....... ..) “ risi tanto” concluse “ che ho ancora la dissenteria” . Era un ricordo piacevole e TumTum schizzò su un foglio un paio di baffi bianchi e la domanda: “Dici sul serio?” incorniciò poi un ‘Si’ in una nuvoletta e tratteggiò la faccia di paperino con un’espressione convinta.
La fantasia diede il via alla animazione ed i baffi parlarono:
“Il caos non è che la complicazione della semplicità” La caricatura di Tum, sentenziò ‘non meritate d’esistere’ ed una lametta li rase al suolo, Paperino intanto alzava la mano convinto forse di trovarsi alla ‘Scemenza’ a Roma e un po’ impacciato iniziò: “Un animo semplice non ha bisogno di schedare le proprie Conoscenze, il suo ordine sta nel disordine nel caos che lo regola... lui ne sente l’esistenza. Egli non cerca di posizionare le cose, i pensieri egli semplicemente le contempla là dove il caso le ha poste”
Paolino s’era messo gli occhiali, adesso starnazzava facile: “sono tanti gli anni da percorrere prima di comprendere quanto di quello che si è detto o scritto sia stupido, bisognerebbe a tal punto re-iniziare, senza cancellare guardare!
Riderne sarebbe l’ideale ma anche sorridere non è male” Tum-fumetto intervenne: “La poesia Jazz, parole come note che si rincorrono senza schemi, strutturate dal solo pensiero compositivo ….vi và l’idea?”
Silenzio tra le pagine .. “anzi”.. incalzò cartoTum “ al pensiero, alla composizione gli stacchiamo anche la parte comunicativa”
Tutti ora a ribattere, Paolino Paperino per primo: “ Ma se la forza del linguaggio sta proprio nella comunicazione, cosa fai, rompi questo legame, l’ultimo?” Tum-cartoon non ci stava (in effetti non ci stava con la testa): “Perché, tu?" rinfacciava al papero “col tuo.. riderne sarebbe l’ideale .. non hai operato di bisturi, escluso ogni legame? Hai forse considerato il .. se ne ridono gli altri.”
Paolino continuava a ripetere scuotendo la testa: “Non si può, non si può”, il drammaturgo anglosassone si auto-cancellava tornando alla forma concettuale ed i baffi teutonici, ricresciuti in un niente, sfottevano cantando: “Non si può parlare al vento ne scrivere sull’acqua, cantare mentre si mangia poi ...è impossibile!”
Tum gli sputò tra i peli e quelli Phuff.. sparirono, rimasto solo lanciò uno sguardo allo specchio ed accigliando l’occhio sinistro ‘non si può ’ si disse ‘non sarebbe logico disprezzare chi ami e baciare chi ti fa schifo’.
Decise allora di scrivere un romanzo di sei righi, con sei personaggi in cerca di un autore maschio e sei di un autore femmina, ‘sei stronzo’ ne sarebbe stato il titolo.
Detto… fatto! Mise il pezzo di carta in tasca, ne incastrò uno da 50 $ tra le chiappe di Fatma che ancora dormiva prese la tromba ed uscì.
Ebbe appena il tempo d’aprire il portone in fondo alle scale che..flash!
Per Giove era giorno non notte come credeva, il sole dal suo appartamento celeste lo abbagliava talmente da stordirlo, allora Tum si bloccò ed ebbe di tempo di pensare... invariato lì dov’era: “Monk era stato sempre fermo in attesa, negli anni in cui nessuno ma proprio nessuno lo era, che il futuro lo raggiungesse; quando ciò accadde fu stupefacente ascoltare la sua musica, lo è tuttora, forse lo sarà sempre ma egli resta immobile mentre l’attimo gli è ventimila leghe avanti, nel passato.
Non era certo quella la strada, Monk era Monk lui no, non Monk ne altri era TumTum e basta.
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Post n°55 pubblicato il 04 Luglio 2011 da joulesal
4 Continuando a pensare si sedette al tavolo a scarabocchiare, poi provò a leggere quanto aveva scritto quindi alzatosi in piedi recitò: “Allora.... l’urlo del cameriere, angosciato dalle fauci del lupo nascosto nel cliente di turno, invase l’esterno del ristorante dove la stufa di ghiaccio s’era sciolta per scaldare la neve salvando così la serra di fiori cattivi piena ma di tepore circondata. E tu, che da fuori cerchi, non la vedi Ne tu guardi se è da fuori che guardi Ma la serra esiste, c’è e resiste anche se il celo versa fiumi di ghiaccio Custodita è là …. matrice di luce è ovunque si trovi la tua faccia anche se nascosta nel deserto del sale a seccare o all’ombra, in cantina ad invecchiare oppure in una rosa del mare a macerare. Alla serra è attaccata la stazione fantasma dove lo spazio gioca col tempo ed il sole si apparta con la luna in galleria. E’ la stazione dove Pitagora e Platone giocano a carte invece di scrivere stronzate.” Allora .. “ Sarebbe bene facessi la stessa cosa” Tum ci aggiunse e lo buttò nel cesso, una volta sotto la doccia canticchiava quel motivetto ‘ Liù se la provi non la lasci più ’
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Post n°54 pubblicato il 02 Luglio 2011 da joulesal
Viaggiò ininterrottamente per due anni non fermandosi da nessuna parte, ‘s’era perso cercandosi ’ fu la diagnosi che scoprirono all’A.S.L. molti anni dopo, le sole cose che lo trattenevano erano la musica e le donne, ne aveva un bisogno sfrenato quasi fossero il solo alimento necessario, le esclusive droghe naturali, l’unico mezzo per non pensare o pensare di far bene. “ A vent’anni ha già scritto due libri, composto ..enti sonate, 2 concerti per pianoforte ed orchestra, 4 sinfonie e 13 Messe cantate; inciso e diretto concerti rimasti alla storia, interpretato 8 film ed ora si appresta finalmente a dirigerne uno suo.” “qual è il suo segreto” gli domandava il conduttore alla tv dando nel contempo a vedere di fregarsene altamente seguendo in ciò una moda molto in voga presso i giornalisti della W.C.Television. Il presentatore distoglieva quindi gli occhi dalla Telecamera per spostarli sull’artista affermando a mezza voce: “Ce lo dirà lui stesso”. TumTum stava giocando col telecomando della tele di casa, la casa era quella di Fatma che dormiva sul letto, Phofh! Uno spot aveva interrotto la trasmissione proprio nel momento in cui ‘Mozar’thè’ stava aprendo bocca. “ Se vuoi leggere comodamente seduto usa Liù, la Poltrona che se ti siedi non ti alzi più” la sigletta era simpatica, la musica trasfondeva un impulso morbido e la poltrona era lì che invitava a rilassarsi, confortevole. Le reclame si avvicendavano e tutte caratterizzate da questo connubio, a volte perfetto altre meno, tra immagine-musica-messaggio; una fulminazione colse TumTum che iniziò a rimuginare mettendo a fuoco cose viste in passato e sentite ancor prima, ma alla tele il programma reiniziava e Mozar’thè parlava… “Bravo!” apostrofò Tum e mandando a ‘vaffa…’ Mozar’thè e la televisione spense quel mostriciattolo che, forte quanto Sansone in fatto di persuasione, moriva risucchiandosi tutte le immagini filistee o meno che fossero. |
Post n°53 pubblicato il 28 Giugno 2011 da joulesal
2 Seguirono dieci anni tranquilli senza grossi scompigli,
il ragazzo era divenuto un buon musicista di quelli
che improvvisando sembrano condensare nell’aria
il pensiero di tutti;
‘dipingeva una naturale, istintuale armonia
che assoggettava alla camaleontica ma forte personalità,
a ritmi biologici sempre nuovi e stimolanti ’
I musicisti del paese lo ammiravano e lo avevano
per questo soprannominato ‘ tromba di Eustacchio’
da Eustacchio Palluottolo straordinario
compositore e strumentista Nepal-eschimese
caposcuola un po’ per tutte le web-tribù.
TumTum ne sorrideva, nel frattempo cercava:
“non riusciva a tirar fuori quel …..qualcosa
di magico che gli schiattava la testa” ,
a volte sembrava non esistere, come risucchiato
dal nulla ‘phaff ’ spariva.
C’era una ragazza nel villaggio vicino, quello
dei filosofi, che lo amava di un amore
adolescentemente incosciente, Vento del Se' era
il suo nome e si esprimeva in modo particolare,
non poteva farne a meno, la sua ‘lirica’
educazione lo impediva.
Gli aveva confidato una volta che le sembrava
avere vicino un orologio impazzito, incurante
dei meccanismi che avrebbero dovuto regolamentarlo.
“ Questa tua lancetta” diceva “ corre una sfida personale,
scandisce contro il tempo quello che in ogni istante
potrebbe essere l’ultimo" La verità che TumTum aveva da dirle era molto meno
poetica e si risolveva in fondo in ciò che è, al contempo,
il desiderio e la paura di partire, non la raccontò: ‘Partì’. |
Post n°52 pubblicato il 23 Giugno 2011 da joulesal
Tag: 8 infinito eretto, attimo del divenire, collaborazione letteraria, il gioco dell'anima, insensata favola, joul, joule, joulelife, joulesal, la leggenda, la lupa della luna, mambo, poesiaweb, sequenza dei numeri folli, soul game, teoria dei numeri folli, tragicomica, tumtum, webpoesia, webpoetica Qualcuno si sarà posta la domanda.. perchè questo blog si chiama Tum tum la leggenda? La ragione stà nel primo post eccolo.... 1 Voglio raccontarvi la leggenda di TumTum, il mitico polistrumentista, della tribù Web White Wolf insediata nel sud dell'Italia; vi era stato sospinto dal vento che dallo Zambesi taglia il deserto ed il mare per spegnersi e riaccendersi di nuova foga sulla costa brasiliana. Suo padre Fuego e la madre Agua, amerindi d'origine, pur provenendo da Siviglia erano cresciuti nel Tibet ma vivevano da anni in quel villaggio. TumTum diede presto segni premonitori di quella che era la sua passione, o meglio, di quelle che sarebbero state le sue 'due' passioni. Difatti, se fu dapprima difficile, divenne poi impossibile per la madre allattarlo alla solita maniera: il bimbo si attaccava al seno ma rifiutava succhiarvici; amava invece, tenendo tra le mini dita il capezzolo, 'soffiare' (un operazione alquanto difficile per uno stronzetto di pochi mesi) nel farlo diventava serio.. si capiva che, per quanto piccola potesse essere, l'Anima la metteva tutta lì.
2
Abbandonò ben presto la rosea mammella per iniziare a suonare una tromba trovata quasi per caso in una cassetta delle lettere che era stata lasciata là, in uno dei suoi ultimi viaggi, dalla ‘civiltà’ “Che tutto arraffa e se ne va” come cantavano i vecchi del villaggio in un 6/8 veloce; ed era al ritmo di strane entropie musicali, simili in struttura a rag-time tarantellati, che le giovani donne danzavano, eroticamente sudando, arricchendo di mille perline luccicanti quel corpo già splendidamente formato. Durante una di queste feste tribali TumTum provò a percuotere con [……..] i tamburi che accompagnavano la danza: l’effetto fu esplosivo! [………] ….. [………] L’eco attraversava valli e foreste vociando: “ TumTum suona la [………..] ” Poi incappò in una montagna e finì di fare lo stronzo tornando ad essere lo stupido asino ripetente di sempre.
[….] indica quanto escluso nella versione web-ridotta della già breve leggenda. Riguarda questa seconda e parte della terza fittizia struttura lasciando che Trama dipani ugualmente il suo........logico filo. Provate a crederla sorta … o meglio tradotta .. da un testo lacerato ed a tratti illeggibile di una civiltà ..futura.
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Post n°51 pubblicato il 21 Giugno 2011 da joulesal
Voglio festeggiare l’uscita di un nuovo fumetto:
' The secret ' Lo faccio per compensare la delusione derivata dalla visione di un film che ha ' tradito' le mie aspettative: 6 giorni sulla terra. Mi scuso anzi per averlo consigliato. Non credo nel caso ed anche per questo cito the secret. Avevo tra le mani il terzo numero ed anche in concomitanza con il recente imput di Lady Juliette cosa vi leggo nella nuvoletta del quadro finale?: ' …qualcosa che ha da sempre accompagnato il genere umano e che se usato con astuzia è capace di annientare indifferentemente un uomo, un esercito o tutto il mondo… ....il Tradimento '. la frase, (come amava dire totò) a me... piace! E pure il fumetto. Termino la radiocronaca ricapitolando.... testo e disegni battono copione e fotogrammi per 6 a zero. |
Post n°50 pubblicato il 06 Giugno 2011 da joulesal
N’Tango
Amore ascolta questo n'tango argentino come i pensieri di Borges
Una spirale iniziata e mai finita ci aspetta al di qua ed oltre quella porta
Gioco, ebbrezza, velocità Vita, morte e miracoli tra lenzuola fresche
Una notte d’amore sa di vino bevuto a grappoli
Di acini che tirano l’uno l’altra, l’altro l’una notte d’amore
Lo spazio, il vuoto l’universo da riempire coi nostri corpi che il mare si beve.
La gioia, l’invenzione momentanea e fulminante
La tempesta da scatenare lanciando un treno, frenando così
E’ tenerezza versata lentamente, dosata irresistibilmente
Tracannando, centellinando si
sei bella! si
perdilo per un attimo il mondo si lascialo andare per un po’ da solo
Fatti sentire vicina, più vicino, sussurrami l’amore sulle labbra
Fammi sentire il tuo cuore è la vita che pulsa
che puoi sentire tra le mani
Lasciami vivere per un momento della tua aria, sulla tua pelle
Poi dovrò ridiscendere ed andare giù dove tutto è solo silenzio.
( Alza leggermente il volume, prova a farti trasportare dalla corrente, tanto nulla accade anche se non riesco a trasmetterti niente)
N’ tango, posizione siae 901540693 giugno 90
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Post n°49 pubblicato il 04 Giugno 2011 da joulesal
Insensata tragicomica
in La min. con contorno di rumore
Quarta rimembranza
Erano lontano, troppo lontano,
solo alcuni immagini, tremuli bagliori d’autunno,
mi legavano al loro sguardo. Spettri dai visi bianchi, dai fianchi scarni, petti scavati dal respiro in carne morente. Il terrore stagnava ovunque segnando i volti cui la tristezza aveva violentato gli occhi
assetati di lacrime Incapaci le labbra di un sorriso,
gridavano al sole la voglia di andare avanti: vivere! Ma tanti ‘sciacalli’ intorno gli rubavano le ossa che, ancora ostinatamente, li tenevano in piedi.
perchè dichiararne altre, uomo, la ‘guerra’ c’è già.
( Sisma Magno Alessandro 1980)
Quinta rimembranza:
Tu mediocre bastardo marcio elemento di un mare putrefatto,
piccolo bruco evanescente - abbrutito dal bozzolo -
Perverso ma non abbastanza per entrare nella schiera dei dannati,
dalle ali troppo fragili per appartenere a quella degli angeli.
di tè nessuno ricorderà l’esistenza
sarà questa, la terra, che sei riuscito un attimo ad amare,
un solo istante ad odiare che ti terrà con se
gelosa custode dei tuoi vent’anni
tagliati da un treno
troppo occupato per fermarsi a ricomporre
quei due disgiunti bambini
( Andrea, Amico d’infanzia)
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Post n°48 pubblicato il 01 Giugno 2011 da joulesal
Tag: 8 infinito eretto, attimo del divenire, collaborazione letteraria, contorno di rumore, gioco dell'anima, good padrone, il gioco dell'anima, insensata favola, joul, joule, joulelife, joulesal, la leggenda, la lupa della luna, lupa della luna, sequenza dei numeri folli, teoria dei numeri folli, tumtum, webpoesia, webpoetica Insensata tragicomica in La min. con contorno di rumore
Terza rimembranza: Case putride d’acqua, dalla faccia(ta) malata,
grambo maligno d’un dio che aborra i suoi figli,
feti fastidiosi, da abortire. Malamente strappati
sti’ esseri sono formati dal forpice e vivono, insozzando con il loro sangue
le viuzze di questa misera città.
( Un agglomerato senza scheletro, colore
ne definizione alcuna; il sole, quando nasce
- se nasce tramonta schifato- illumina per un’attimo
la melma sparsa d’una palude maleodorante;
il ribrezzo ti fà alzare la testa, che avevi chinato per stupida curiosità, e ti salva
dai taglienti campanili ancora funzionanti,
con tanto di campane: ‘ din-rap-dan’
pure i 'pappici' tengono un dio ‘den-rap-dong’ dong
suonate dong da schizzi d’uomini.
I sacrestani han mai enormi, la gobba e sul capo la fiammella, sono composti in gran parte di cera usata;
quelli recenti hanno una parvenza di sorriso,
come una stortura sul viso, si consumano lentamente
così come lentamente entrano a far parte della melma
grigia e pastosa, mellifluamente adagiata sul letto di morte.
Il nucleo centrale, profondo, occultato, ha
un non so chè della solfatara, nei bagliori,
forse nelle passioni violenti In continuo movimento
terremotata eppure sempre ferma, resta inalterata:
' non città ma .... chiavica statica '.
Sporadiche facce si ergono, ancor umide,
per faticosamente respirare lo smorto tramonto
che arruginisce quanto colpisce.
La periferia è invece quasi bella,
meteoriti dai riflessi blu-verde metano precipitano
sulla terra imburrata -dalle bustarelle- e lo Sterminator Vesevo,
come un Mida magnanimo, distruttivo e democratico,
riempie d’oro le gole partenopee;
da questa prospettiva si distingue chiaramente,
dalla piccola parte rimasta sana,
l’abbozzo mal riuscito della città metropolitana.
Un plastico a Sevres, presso gli Uffici Internazionali
dei Pesi e Misure, fà bella mostra di sè tra il cesso d’un metro e il pitale da un litro; sullo scaffale, nel recipiente a tenuta stagna
opaco per cinque lati, lascia ammirare, dal sesto trasparente,
questa ‘grande stronza’, ‘sfigata città’ )
- J - |
Post n°47 pubblicato il 31 Maggio 2011 da joulesal
Insensata, tragicomica favola
in La min. con contorno di rumore
Seconda rimembranza:
Un uomo,
seduto sulle scale di una stazione
ha accanto due vecchie stampelle;
intende
piegarsi accuratamente il pantalone lercio,
mettere a nudo la gamba storpia,
devastata dalle malattie.
Una volta in piedi è un coso ciondolante,
piuttosto fetente che
macinando atone benedizioni
passa tra la gente.
Avvicinatosi ad una giovane madre le biascica:
“Bella, sana e graziosa la bambina,
preghiamo affinchè la madonna
la conservi sempre così.”
La donna cerca in borsa qualcosa,
del denaro,
anche pochi spiccioli da sacrificare
all’altare della superstizione.
(2001 Odissea -in decomposizione- nello spazio)
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Post n°46 pubblicato il 28 Maggio 2011 da joulesal
Chi ha trovato un qualche interesse nei post di Tum Tum la leggenda conosce in buona sostanza il ‘lampo’ -inizio ed epilogo del gruppo Joule- Quanto ne scaturì fu dato alle fiamme. Un abbozzo del dipanarsi della trama fu però rumoreggiata dal trio Joule quasi 10 anni dopo come in un rigurgito esperenziale. (‘brano musicale’ che la SIAE rimandò alla sezione Olaf) A vent’anni esatti il vecchio trio Alex - Salvo - Sal si ritrova sul web e quali Alex joulelife - SAl’ ‘e (N)’ ‘Ma - joule Sal saluta con un abbraccio tutti i vecchi adolescenti del gruppo Joule e gli amici ed amiche del web
Questa proposta (1 di 5 post) è la breve parte centrale, bruna, del colore della terra: Insensata, tragicomica favola
in La min. con contorno di rumore
Sangue su uno schermo gigante che si ritrasmette continuamente E' un film in cinque tempi, un’attimo per spiare nel grandangolo tridimensionale: " Panoramica aerea, zoom improvviso ad inquadrare l’eroe che fagocita ingordamente parte di una montagna lasciandosene dietro un’altra di vetri rotti che egli stesso sconquassa ed impregna di ricordi " , In sovraimpressione va il titolo: “ 5 le rimembranze, i sensi, i cont(i-e)nenti le verità ” Prima rimembranza: Occhi profondi orribilmente incastrati nel piano distorto del viso, sopra spesse lastre di fumo, occhiali scuri a celare la triste bellezza di fredde perle indiane nascoste dal mare in tempesta. Sottilissime ma impenetrabili barriere bionde chiudono il sipario sulla tragedia di un volto violentato dalle fiamme Mi piace riportarla in platea e nulla è più radioso del suo sorriso
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Post n°45 pubblicato il 19 Maggio 2011 da joulesal
Adatto al breve spazio ‘post’ un’idea condivisa con Alex: l’8= l’infinito eretto Sequenza o teoria dei numeri folli
Guardo i segni, i simboli da 1 a 9 del sistema numerico indo-arabico, evolutosi dai numeri bramitici (1). Non ne leggo la storia e nemmeno ne approfondisco il significato... non voglio che altre speculazioni influenzino quelle del trasparente e biconvesso mio cristallino.... li guardo e lascio che Anima parli. Scorrono lentamente dal 1 (non l’uno) il più semplice, il primo, la ‘tacca’ tracciata agli albori propriocettivi, allo 0 l’ultimo, il simbolo più recente ed elaborato, il vuoto(non il niente cosmicamente inesistente)ed il tutto. ‘La verità ama posizionarsi nel mezzo’, penso e mi scopro star comparando il 5 alle dita della mano; al tatto quindi e sembra tanto spontaneo da far in modo naturale considerare i quattro precedenti strettamente uniti agli altri sensi. Parto allora... 5 = Tatto Rari gli esseri viventi sprovvisti dell’udito ed il termine ‘sentire’ stà ad indicare molto di più che il semplice ‘ascoltare’. Assocerò quindi: 1 = Udito o meglio ‘sentire se stesso’. Il mezzo visivo me ne darà una prova indiscutibile, il passo seguente: 2 = Vista sembra logico Osservando la forma del 3 mi sovviene l’associazione che se ne fa alla perfezione, l’aroma divino. Richiamo alla mente la triade cenestesica: olfatto, gusto, tatto, perciò 3 = Olfatto azzardo e mi gusto, gioco forza, il quattro con: 4 = Gusto ultimo i mezzi percettivi che la natura ci ha fornito per interfacciare con essa. (l’associazione numero-senso è necessariamente fittizzia, sappiamo bene che l’utilizzo e le preferenze dei canali sensoriali variano individualmente. Ciò non scuote gran chè, remoto passato, l’elucubrazione susseguente che prende avvio invece dal presente). Quanto ci interessava: ‘dare all’uomo una identità e fargliela percepire entro il reale-virtuale’, lo abbiamo fatto, ora compiamo il primo passo verso l’extra-sensoriale. Non è un compito arduo, il pre-sentire, o sesto senso, non è solo nostro appannaggio, anzi anche e soprattutto, animale. Cosa notiamo a questo punto? I segni grafici sinora usati sono ‘aperti’, considerano solo parzialmente la possibilità di ‘chiudere il cerchio’ della conoscenza. Il 6 indica l’inizio, la completa percezione e lo slancio verso l’impercepibile - archetipicamente posizionato in alto- E’ il primo sguardo che diamo a noi stessi, mammiferi eretti, dal e al cosmo. Si leva il dubbio, sorgono le domande ..chi, cosa e perchè sono? E... sono reale o virtuale? Il segmento ritto che tracciava il modo di sentirci, percepirci sulla materia si inclina. E’ la fase evolutiva che stiamo vivendo, il contingente, il reale, il virtuale.. il Presente! Il 7 non è quindi un passo indietro ma la re-visione dell’unicità, 1 quale l’uno; è la rappresentazione grafica della ‘ricerca’, la tendenziale presa di coscienza che si perfeziona con l’otto 8 = l’infinito eretto. O bella, perchè: infinito eretto? La cognizione geometrica dell’infinito e la sua esigenza di mostrarlo simbolicamente non a caso ha utilizzato quello che potremmo chiamare un 8 orizzontale ∞ (2) Ad erigerlo è la spinta alla conoscenza, la fine della sudditanza al ‘divino regno’ è la faccia di dio che scopriamo essere d’Io, è il balzo da leone compiuto nel vuoto. E’ la coscienza e non più la conoscenza della ciclicità dell’acqua, della vita, dell’essere! Non paralleli e distanti ne cerchi disgiunti, non due ma duplici, distinti ma uniti in un punto. Ed il punto di congiunzione tra macro e microcosmo... siamo NOI! Per budda giudaico il nove 9 non è altro che l’atto d’amore di noi stessi per noi stessi... reindirizzando lo slancio verso, stavolta, il percepibile, memori d’essere stati 6, 5, 4. 3, 2, 1 Atavico considerare 6 e 9 ed il 69 l’identità del contrario. Sole-luna, luce-buio, vero-falso, bianco-nero, ma x-y-x la verità che rafforza l’antitesi, l’identica-contraria verità.(3) Si ricomincia dopo aver inglobato lo zero, il vuoto, affinché più nulla lo sia. 10, 100, 1000, 100000
Alex - Joule - Sal
Ringrazio la stupenda Amica NoiVibriamo per la citazione nel suo post 666....No GRAZIE ?!? Ammirandone l'ironia e la profondità.
Note ed approfondimenti, se utili, saranno post-icipati successivamente
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Post n°43 pubblicato il 07 Maggio 2011 da joulesal
C'è un gran lavoro che precede la realizzazione e lo sviluppo del film.
Dal Soul game: Una parentesi tragi-comica aveva segnato il passaggio dalla mensa alla sala studi: - Joule, visibilmente brillo, a fine cena, aveva recitato alcuni versi, -Inno - aveva titolato l’incitamento impastato dal vino: Nel temporale ho cercato, inutilmente, d’afferrare il fulmine per fare della sua ... La mia potenza. Poi, li ho conosciuti: senza costrizioni di fede, di razza o pensiero, nulla e nessuno, niente da lasciare, moglie e marito, due, distinti, esseri umani ma... uno Spirito, Anima sincrona e folle mente. Vulcanologi entrambi, ricercatori, mano nella mano rifluiti, ... lava nel magma ansimante. Allo tzunami non voltare le spalle, non rifuggire la terra che tremando s’apre ma cercane il fondo, la ragione, la forza e della sua, fanne la Tua ..Terrificante! Ecco, alla catastrofe imminente Tieni salda ..Anima, .. Mente e con Spirito guerriero: " Non gemere, ma cavalca morte Torna ad essere l’infinito, l’eterno di sempre" - JouleSal -
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